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Cronaca

Materie prime strategiche, economia circolare sempre più decisiva

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ROMA (ITALPRESS) – “Materie prime critiche e produzioni industriali italiane. Le opportunità derivanti dall’economia circolare”. E’ il Position Paper – realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Iren – presentato a Roma presso la sede dell’Ara Pacis. L’evento di presentazione, moderato dalla giornalista Laura Tecce, ha visto la partecipazione Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy), Valerio De Molli (Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti), Luca Dal Fabbro (Presidente, Iren), Maria Siclari (Direttore Generale, Ispra) e Danilo Bonato (Direttore Generale, Erion).
“Le materie prime critiche sono centrali per l’industria europea e rientrano in tecnologie chiave per la politica energetica e digitale, in un contesto in cui l’Europa e l’Italia sono fortemente dipendenti da Paesi terzi. In Italia, in particolare, il fabbisogno di materie prime critiche strategiche è previsto crescere fino a 11 volte rispetto ad oggi, rendendo necessarie soluzioni di policy volte a garantire un approvvigionamento sicuro e resiliente”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti.
“I risultati della ricerca – afferma il presidente di Iren Luca Dal Fabbro – dimostrano come l’incremento della dotazione impiantistica in termini di recupero e riciclo delle materie prime critiche sia l’azione più urgente da intraprendere a beneficio della sicurezza del sistema economico italiano. Al 2040 l’economia circolare potrà soddisfare fino al 32% del fabbisogno annuo di materie prime strategiche in Italia. Iren eserciterà un ruolo da protagonista in questo ambito, forte di un piano industriale che prevede al 2030 10,5 miliardi di Euro di investimenti con l’obiettivo di diventare il player di riferimento per l’economia circolare nel Paese”.
Durante la Tavola Rotonda sono stati condivisi i principali risultati dello Studio, con l’obiettivo di qualificare la centralità delle materie prime critiche per le produzioni industriali europee, mettendo in luce le potenziali criticità legate alla concentrazione delle forniture, e quantificare il fabbisogno attuale e prospettico per l’Italia identificando le opportunità derivanti dall’economia circolare.
Nel 2023 la Commissione Europea ha identificato 34 materie prime critiche per l’industria Europea (20 in più rispetto alla rilevazione effettuata nel 2011). La Cina è oggi il principale fornitore europeo per il 56% delle materie prime critiche con implicazioni significative per i target energetici al 2030: se la Cina interrompesse la fornitura di terre rare all’Europa, da qui al 2030 sarebbero a rischio 241 GW di eolico (47% del totale) e 33,8 milioni di veicoli elettrici (66% del totale), rendendo impossibile il raggiungimento degli obiettivi legati alle linee guida europee.
Il posizionamento della Cina sulle materie prime critiche non si basa solamente sulla produzione domestica, ma anche sulla capacità di raffinazione. La Cina, infatti, raffina oltre il 90% della produzione mondiale di terre rare, di manganese e di germanio. Non solo: tra il 2005 e il 2021 la Cina ha indirizzato oltre 80 miliardi di Euro di investimenti diretti esteri verso il settore estrattivo e della raffinazione. Si tratta di un valore pari a 2,3 volte gli investimenti pubblici europei in rinnovabili osservati nello stesso periodo di riferimento. I primi 3 Paesi in cui la Cina ha diretto gli investimenti sono Australia (26,6 miliardi di Euro), Repubblica Democratica del Congo (13,7 miliardi di Euro) e Perù (11,8 miliardi di Euro). Gli effetti di questa strategia sono visibili su materie prime critiche quali cobalto e litio, per cui la Cina detiene il 3% e l’11% della capacità mineraria globale, ma con quota che raggiunge rispettivamente il 25% e il 24% includendo le società a controllo cinese.
All’interno di questo mercato fortemente concentrato, il Critical Raw Materials Act, emanato a marzo 2023 dalla Commissione Europea stabilisce che, entro il 2030, estrazione, raffinazione e riciclo debbano soddisfare, rispettivamente, almeno il 10%, 40% e 15% del fabbisogno europeo di materie prime critiche, con l’obiettivo di rendere le filiere industriali più resilienti e meno dipendenti da Paesi terzi. Inoltre, al massimo il 65% delle materie prime critiche consumate potranno essere importate da un singolo Paese.
Sempre nel 2023 la Commissione Europea ha introdotto anche il concetto di materie prime strategiche, ovvero le materie prime necessarie per produzioni industriali che ricadono in settori di utilizzo strategici identificati in: energie rinnovabili, mobilità elettrica, digitale, aerospazio e difesa. Le analisi di The European House – Ambrosetti, basate su oltre 50 documenti di policy europei degli ultimi 5 anni, consentono di identificare le tecnologie sottostanti ai settori strategici (fotovoltaico, eolico, batterie, data storage e server, prodotti di elettronica, droni e satelliti) e conseguentemente di identificare il fabbisogno italiano, attuale e prospettico, di materie prime strategiche.
I risultati dell’analisi evidenziano come il fabbisogno odierno italiano di materie prime strategiche si attesti a circa 2.782 tonnellate nel 2020, con il rame che rappresenta il 44% del totale. Al 2040, inoltre, il fabbisogno è previsto crescere fino a 11 volte rispetto a tali volumi, nell’ipotesi di una specializzazione produttiva del Paese sugli ambiti dell’eolico e del fotovoltaico e di una espansione tecnologica coerente con i target energetici europei.
In generale, alla luce del crescente fabbisogno di materie prime critiche strategiche, esistono dei vincoli da considerare per soddisfare tali fabbisogni. Infatti, da un lato, le materie prime critiche strategiche hanno pochi materiali sostituti, parte dei quali sono a loro volta critici e con soluzioni a minor maturità tecnologica che rendono difficile performance comparabili. Dall’altro lato, l’estrazione di materiali minerali metallici in Italia è oggi sostanzialmente nulla, con tempi autorizzativi per valorizzare un nuovo sito minerario che raggiungono in Europa 15/17 anni.
In questo quadro, l’economia circolare rappresenta quindi una leva ad alto potenziale, anche alla luce dei volumi crescenti di tecnologie low-carbon che raggiungeranno il fine vita: lo stock di prodotti riciclabili da qui al 2040 è previsto crescere di 13 volte. In questo contesto, il riciclo potrà soddisfare nel 2040 dal 20% al 32% del fabbisogno italiano annuo di materie prime strategiche, con il target del 15% fissato dalla Commissione Europea che può essere raggiunto già nel 2030. Tuttavia, per raggiungere tassi di riciclo significativi e potenziare l’autonomia strategica italiana è necessario un incremento della dotazione impiantistica: The European House – Ambrosetti ha stimato che in Italia saranno necessari 7 impianti per valorizzare i prodotti che contengono materie prime critiche, per un investimento complessivo di circa 336 milioni di euro.
‘Diventa quindi fondamentale il ruolo delle multiutility come Iren, grazie al forte presidio territoriale, l’elevata capacità di investimento e la presenza radicata in tutta la filiera energetica e dei rifiuti – si legge in una nota -. Iren attiva nei settori strategici dell’energia, dell’acqua, dell’ambiente e delle reti fornirà un contributo sostanziale al raggiungimento dei target richiesti dal Critical Raw Materials Act grazie alla gestione diretta di circa 60 impianti di trattamento dei rifiuti in Italia, fra i quali innovative linee di trattamento dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) per il recupero delle materie prime critiche contenutè.
Nel piano industriale Iren al 2030, che prevede circa 10,5 miliardi di investimenti, l’80% dei quali dedicati alla crescita sostenibile, è previsto un ulteriore sviluppo impiantistico, fra cui la realizzazione del primo impianto italiano dedicato esclusivamente al recupero dei materiali preziosi e materie prime critiche, la cui costruzione partirà entro il 2023 in Valdarno.

– foto xb1/Italpress –

(ITALPRESS).

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Smartphone, all’828 Fan Festival batteria record con 4 giorni autonomia

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MILANO (ITALPRESS) – In occasione del suo settimo anniversario, realme ha presentato due nuove tecnologie all’828 Global Fan Festival: una batteria ad altissima densità da 15.000 mAh e il realme Chill Fan Phone, il primo telefono con sistema di raffreddamento attivo integrato.
Il brand, che oggi vanta oltre 300 milioni di utenti in tutto il mondo, ha scelto l’828 Global Fan Festival come palco per mostrare il frutto delle sue ultime ricerche, rivolte soprattutto a un pubblico giovane.
La nuova batteria da 15.000 mAh, basata su tecnologia ad anodo di silicio, raggiunge una densità energetica di 1200 Wh/L, un record assoluto nel settore. In termini pratici, significa fino a quattro giorni di autonomia, con possibilità di registrare video per 18 ore consecutive o guardare contenuti multimediali per oltre 50 ore senza interruzioni.
La seconda novità è il realme Chill Fan Phone, primo dispositivo dotato di una ventola interna miniaturizzata abbinata a un dissipatore TEC. Questa innovazione, prima nel suo genere, affronta uno dei problemi più frustranti in particolare per gamer e utenti più esigenti: il surriscaldamento dello smartphone. Integrando una ventola interna miniaturizzata con un dissipatore TEC, realme è riuscita a miniaturizzare la tecnologia utilizzata nei dissipatori esterni per l’uso interno allo smartphone. Questo sistema di raffreddamento riduce attivamente la temperatura interna del dispositivo fino a 6°C durante l’uso intenso. Gli utenti possono così eseguire oltre 20 popolari giochi per dispositivi mobili.
Realme vuole rispondere direttamente alle esigenze dei suoi utenti più giovani, che chiedono dispositivi in grado di accompagnarli nello streaming, nel gaming e nella creazione di contenuti senza compromessi.
-news in collaborazione con realme –
-foto ufficio stampa realme –
(ITALPRESS).

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Witkoff “Trump presiederà oggi un’ampia riunione su Gaza”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, presiederà oggi una “ampia riunione” alla Casa Bianca per discutere il “piano globale” che l’amministrazione sta elaborando per la gestione postbellica della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il suo inviato speciale per il Medio Oriente, Steve Witkoff, in un’intervista a Fox News.

“Molti vedranno quanto sia solido (il piano) e ben intenzionato, e riflette le motivazioni umanitarie del presidente Trump”, ha dichiarato Witkoff. L’inviato Usa ha anche affermato che la posizione ufficiale dell’amministrazione Trump è quella di opporsi a ulteriori accordi parziali per il rilascio degli ostaggi a Gaza.

Le dichiarazioni di Witkoff sono arrivate nel pieno di uno stallo nei negoziati tra Israele e Hamas. Più di una settimana fa, Hamas ha dato una risposta positiva alla proposta dei mediatori per un accordo parziale, ma Israele deve ancora rispondere. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato di aver ordinato ai negoziati di concentrarsi solo su un accordo globale.

-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Agli Us Open Sonego out al quinto set con Schoolkate, ok Zverev

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Si completano i primi turni dello Us Open 2025. Sonego si arrende al quinto set a Schoolkate, i big non sbagliano: avanti Zverev, Paul e de Minaur.

Si ferma dunque al primo turno il cammino di Lorenzo Sonego a Flushing Meadows. Il torinese si arrende al quinto set, dopo quattro ore e 21 minuti in campo, alla wild card australiana Tristan Schoolkate: 6-3 7-6(8) 1-6 1-6 7-6(6) il punteggio in favore del numero 96 Atp, che si salva al super tie-break dopo aver accusato un passaggio a vuoto di due set a centro match. Bravo il 24enne di Perth ad alzare il livello nei momenti cruciali. Il secondo turno con Alexander Bublik è tutto suo. Qualche rammarico per Sonego, che nel quinto set si era trovato avanti di un break sul 3-2. Il 2025 dell’azzurro negli Slam resta estremamente positivo con i quarti agli Australian Open e gli ottavi a Wimbledon. Lo Us Open resta il Major meno proficuo per il numero 46 del mondo, che a New York ha ottenuto solamente tre vittorie in carriera non spingendosi mai oltre il secondo turno, raggiunto nel 2018, nel 2019 e nel 2023.

Nelle altre partite, Alexander Zverev fa fuori in tre set il cileno Alejandro Tabilo: 6-2 7-6(4) 6-4 lo score finale che premia dopo due ore e 10 minuti i il tedesco. La terza terza di serie affronterà il britannico Jacob Fearnley. Possibile avversario agli ottavi di finale di Jannik Sinner, Tommy Paul non sbaglia e liquida piuttosto rapidamente il giovane danese Elmer Moller: 6-3 6-3 6-1 in favore della testa di serie numero 14, che giocherà il secondo turno con Nuno Borges.

Bene Alex de Minaur. L’australiano, ottavo favorito del seeding, si aggiudica il derby con Christopher O’Connell (6-3 6-4 6-4) e incontrerà al secondo turno il giapponese Shintaro Mochizuki. Sussulto di Stefanos Tsitsipas. Il greco, dopo un primo set negativo, ribalta e fa fuori in quattro set il francese Alexandre Muller: 4-6 6-0 6-1 7-6(5) per l’ex numero 3 del mondo, che avrà al prossimo turno Daniel Altmaier. Avanza con qualche patema di troppo Felix Auger-Aliassime. Il canadese, 25esima forza del seeding, impiega tre ore per battere il lucky loser Billy Harris.

Fra le donne esordio complicato per Coco Gauff, campionessa dell’edizione 2023, che ha bisogno di quasi tre ore di gioco per avere la meglio su Ajla Tomljanovic: 6-4 6-7(2) 7-5 il finale per la 21enne di Delray Beach. Al secondo turno anche Naomi Osaka, testa di serie numero 23 e che sul cemento newyorkese ha trionfato in due occasioni (2018 e 2020): battuta Greet Minnen per 6-3 6-4.

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– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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