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Cronaca

Meloni “Grazie a servitori dello Stato verso tramonto della mafia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Un feroce attacco allo Stato, una guerra dichiarata alla Repubblica per vendicarsi del carcere duro, una ferita gravissima inferta all’Italia e al suo patrimonio artistico e culturale. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio di trent’anni fa la mafia decise di colpire con tutta la sua forza Firenze, facendo saltare in aria un’autobomba carica di 250 chilogrammi di esplosivo sotto l’Accademia dei Georgofili. Il crollo della Torre delle Pulci uccise Fabrizio e Angela Nencioni, le figlie Nadia di 9 anni e Caterina di appena 50 giorni. A perdere la vita anche Dario Capolicchio, 22 anni, morto nell’incendio dell’edificio di fronte alla Torre. Decine di feriti e incalcolabili i danni al patrimonio: l’onda d’urto della bomba investì il centro storico della città, Palazzo Vecchio, la Chiesa di Santo Stefano e Cecilia e la Galleria degli Uffizi, distruggendo per sempre alcuni capolavori e causando danni ingenti a molte opere”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Nessun fiorentino, nessun italiano, potrà mai dimenticare la strage dei Georgofili. Così come nessuno potrà mai cancellare dalla memoria quegli anni così difficili per la nostra Nazione, segnati da altri sanguinosi attentati e stragi. Una lunga scia di terrore di fronte alla quale il nostro popolo seppe reagire, dimostrando la forza della legalità e la solidità delle Istituzioni. Il Governo rivolge il suo pensiero commosso a tutti i famigliari delle vittime e rinnova il suo ringraziamento ai servitori dello Stato che, spesso nell’ombra e tra mille difficoltà, hanno lottato e lottano contro la mafia. E che con il loro instancabile lavoro avvicinano sempre di più il definitivo tramonto della criminalità organizzata”, ha concluso il premier.
(ITALPRESS).
-foto Palazzo Chigi-

Cronaca

Il Napoli cade a Como e l’Inter sorride, sorpasso in testa

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COMO (ITALPRESS) – Sconfitta pesante per il Napoli, che cade 2-1 al Sinigaglia contro il Como di Cesc Fabregas, cedendo così la testa della classifica all’Inter in attesa dello scontro diretto con i nerazzurri del prossimo 1 marzo. L’autogol di Rrahmani e la rete di Diao a condannare i partenopei alla sconfitta, con il vano momentaneo pareggio siglato da Raspadori che non ha però dato quella scossa che serviva all’undici di Antonio Conte.
La partita cambia subito, dopo appena sette minuti, quando su una rimessa laterale in favore del Napoli Rrahmani riceve il pallone e lo gira senza guardare verso Meret, cogliendolo impreparato fuori dallo specchio della porta e realizzando un clamoroso autogol. Scivolone che gli azzurri recupereranno però al 17′, sfruttando l’errore commesso stavolta da Kempf, che si fa sorprendere in pressione da Raspadori e gli concede lo spazio per battere Butez con il destro. Pareggio al Sinigaglia e tante imprecisioni da parte delle due squadre nella prima mezz’ora di gioco, con il ritmo della gara che va assestandosi fino all’intervallo.
Partita equilibrata e fatta di tanti duelli, che nella ripresa si intensificano e portano ad una risalita da parte del Como, rispetto alla quale Conte reagisce con gli ingressi di Simeone e Anguissa. Napoli che riprende così il controllo del centrocampo, facendosi pericoloso al 66′, sul servizio verticale di Raspadori per McTominay che dentro l’area calcia forte trovando il gran riflesso di Butez. La squadra di Fabregas non cambia però il suo approccio offensivo, che paga con il gol del sorpasso a tredici dal 90′, grazie al suggerimento di Nico Paz per il destro a incrociare di Diao, sul quale Meret non riesce a intervenire in tuffo. Napoli che si getta così in avanti in cerca del pareggio, ma il Como è compatto e attento nella gestione dei cinque minuti di recupero finali che fanno da epilogo alla sfida, che allontana così i biancoblù dalla zona retrocessione e mette una lunghezza di distanza tra il Napoli, secondo a 56 punti, e l’Inter di Simone Inzaghi. A sei giorni dalla supersfida del Maradona.

– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa “Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli”

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ROMA (ITALPRESS) – “La notte è trascorsa tranquilla e il Papa ha riposato”. Lo si legge in una nota della Santa Sede sulle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma in prognosi riservata. Nel tardo pomeriggio è atteso un nuovo bollettino medico.

“Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia! Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate”. Così Papa Francesco nel testo preparato per l’Angelus di questa VII Domenica del Tempo Ordinario letto a conclusione della Santa Messa in occasione del Giubileo dei Diaconi. “In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me” conclude il Santo Padre.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa “Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli”

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ROMA (ITALPRESS) – “Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia! Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate”. Così Papa Francesco nel testo preparato per l’Angelus di questa VII Domenica del Tempo Ordinario letto a conclusione della Santa Messa in occasione del Giubileo dei Diaconi. “In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me” conclude il Santo Padre.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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