Cronaca
Meloni “L’idea di patria è riemersa con tutta la sua forza”
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Non è un fatto scontato che oggi, nella sede della Biblioteca del Senato, si discuta di Nazione e Patria. Non è irrilevante che oggi queste idee siano diventate centrali nel dibattito politico, in quello storico, filosofico, giuridico e siano uscite da una marginalità nella quale per decenni erano state relegate. Perchè ovviamente considerate, a torto, idee retrograde, reazionarie, obsolete, se non addirittura pericolose a tratti. Io invece ho sempre pensato che tanto la Nazione quanto la Patria fossero società naturali, cioè qualcosa che è naturalmente nel cuore degli uomini e dei popoli e prescinde da ogni convenzione”. Lo afferma il premier Giorgia Meloni, in un videomessaggio in occasione del convegno “Nazione e Patria. Idee ritrovate”, in corso alla Sala Capitolare del Senato.
“Esattamente com’è una società naturale la famiglia, che non a caso uno dei padri del Risorgimento come Mazzini ha definito la “Patria del cuore” – aggiunge Meloni -. Così come non è un fatto irrilevante che definirsi patrioti non sia più oggi considerato un appellativo dispregiativo o comunque obsoleto ma un elemento condiviso e rivendicato praticamente da tutte le forze politiche, incluse quelle che in passato lo ritenevano quasi un’infamia”.
“E’ una grande vittoria e sono orgogliosa del contributo che anche noi abbiamo dato in questa direzione. Perchè il mio sogno è vivere in un’Italia nella quale, pur nelle differenze, tutti possano definirsi e agire da patrioti, ovvero da persone che antepongono l’interesse della Nazione all’interesse di parte o di partito. Io non ho mai creduto alla tesi della morte della Patria – sottolinea il presidente del Consiglio -. Certo, è senza dubbio che l’idea di Patria sia stata in crisi per anni e che sia stata spinta nel cono d’ombra della storia. Ma non è vero che quell’idea era dissolta, non lo è mai stata. Ha invece continuato a fluire nella coscienza del popolo anche inconsapevolmente e adesso è riemersa in superficie con tutta la sua forza, è tornata a manifestarsi alla luce del sole. Spetta ovviamente a noi, però, il compito di alimentare quella coscienza, esserne, in qualche maniera, sorgente di valorizzazione”.
“Troppe volte noi dimentichiamo il contributo che l’Italia ha dato alla storia dell’umanità. Non ce ne rendiamo mai pienamente conto, probabilmente perchè siamo per paradosso assuefatti dalla bellezza e dalla cultura nelle quali siamo immersi”, dice ancora Meloni.
“Quando si va all’estero, e a me capita molto in questo periodo particolarmente, il punto di vista cambia immediatamente, ci si accorge subito di quanto la nostra Nazione sia considerata un faro di civiltà, di quanto essere italiani sia sinonimo di bello, di prezioso, di innovativo, di geniale. E di quanta domanda ci sia di Italia – prosegue -. Per anni, forse per decenni, noi abbiamo dimenticato di cosa siamo stati capaci, di cosa siamo capaci. Di quanto l’Italia sia capace di stupire, di innovare, di essere avanguardia, di insegnare. Di quanto la nostra identità, la nostra Nazione, la nostra Patria siano ammirate e stimate. Ma non possiamo far innamorare gli altri di noi se non amiamo per primi noi stessi e se non riscopriamo ciò che ci lega e ci rende una comunità di destino”.
“Credere in ciò che siamo è la benzina più potente che possiamo mettere nel motore della Nazione. E’ il carburante di cui abbiamo bisogno per tracciare nuove rotte e tornare protagonisti in Italia e nel mondo”, conclude il presidente del Consiglio.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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Cronaca
PRONTO METEO – PREVISIONI PER 20 NOVEMBRE 2025
Pubblicato
43 minuti fa-
19 Novembre 2025di
Redazione
Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.
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Cronaca
Alle Gallerie d’Italia la mostra “Donne nella Napoli spagnola. Un altro Seicento”
Pubblicato
2 ore fa-
19 Novembre 2025di
Redazione
NAPOLI (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo apre al pubblico alle Gallerie d’Italia – Napoli, dal 20 novembre 2025 al 22 marzo 2026, la mostra “Donne nella Napoli spagnola. Un altro Seicento” a cura di Antonio Ernesto Denunzio, Raffaella Morselli, Giuseppe Porzio ed Eve Straussman-Pflanzer, dedicata al ruolo delle donne nelle arti del Seicento a Napoli.
L’esposizione, realizzata con il patrocinio istituzionale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, il patrocinio del Comune di Napoli e la partecipazione dell’Università di Napoli L’Orientale, presenta sessantanove opere tra dipinti, disegni, manoscritti, sculture e manifatture provenienti da importanti musei italiani e internazionali, tra cui il Museo del Prado di Madrid, le collezioni reali spagnole, la National Gallery di Washington e la Fundaciòn Casa Ducal de Medinaceli di Siviglia, con un grande capolavoro di Ribera che ritorna eccezionalmente a Napoli.
Nonostante il crescente interesse del pubblico per le questioni di genere nella storia moderna, la storiografia sull’arte napoletana del Seicento si è finora concentrata quasi esclusivamente sulla figura di Artemisia Gentileschi, la cui lunga stagione meridionale è stata recentemente approfondita dalla rassegna monografica delle Gallerie d’Italia di Napoli (2022-2023).
La nuova mostra amplia invece lo sguardo all’intero secolo, indagando il contributo femminile alla cultura artistica napoletana con l’obiettivo di riportare all’attenzione episodi e protagoniste rimasti finora confinati nella bibliografia specialistica.
Fondato su nuove ricerche d’archivio, recuperi conservativi e specifiche campagne fotografiche, il progetto intende costituire un solido punto di partenza per ogni futura indagine in un campo di studi ancora frammentario.
Il percorso espositivo prende le mosse dalle rare ma decisive presenze a Napoli di opere di artiste “forestiere” come Lavinia Fontana e Fede Galizia. Realizzati agli inizi del secolo, in suggestivo parallelo con le novità introdotte da Caravaggio, questi lavori – tra ritratti e pale d’altare – testimoniano le fitte trame commerciali, collezionistiche e sociali di cui la città fu crocevia.
Un momento cruciale della storia artistica del Seicento napoletano, e quindi del percorso della mostra, è rappresentato dal soggiorno dell’infanta Maria d’Austria, sorella di Filippo IV e regina d’Ungheria, tra l’agosto e il dicembre 1630: un evento di grande risonanza “mediatica”, dalle significative implicazioni per la storia dell’arte e per quella di genere. Vertici di questa congiuntura sono il ritratto dell’infanta eseguito da Diego Velàzquez (dal Museo del Prado) e quello, sconvolgente per forza realistica, di Maddalena Ventura, la celebre “donna barbuta” degli Abruzzi, realizzato da Jusepe de Ribera per il vicerè duca di Alcalà (prestito eccezionale della Fundaciòn Casa Ducal de Medinaceli).
In questo stesso fervido contesto si collocano sia l’arrivo di Artemisia Gentileschi – di cui si presentano importanti dipinti mai esposti in Italia, concessi da musei di Boston, Sarasota e Oslo – sia il breve e sfortunato passaggio in città di Giovanna Garzoni. Ampio spazio è dedicato alla figura di Diana Di Rosa, detta Annella di Massimo, vero e proprio corrispettivo napoletano di Artemisia, delle cui qualità artistiche la mostra del 2022-2023 aveva già offerto un eloquente saggio.
Una sezione speciale è riservata a due celebri dive napoletane del Seicento: Andreana Basile, la più grande cantante del suo tempo, contesa dalle corti italiane, e Giulia Di Caro, la cui straordinaria parabola – da meretrice a impresaria teatrale – costituisce un impressionante esempio di emancipazione femminile e di riscatto sociale.
Accanto a nomi affermati, la mostra valorizza anche personalità oggi meno note, come Teresa Del Po, attiva tra Roma e Napoli – «pittrice, diligentissima miniatrice ed accuratissima intagliatrice in acquaforte», secondo Leone Pascoli – e la ceroplasta Caterina De Julianis. Queste ultime due artiste illustrano il contributo femminile nell’ambito, solo apparentemente minore, delle arti applicate: la loro presentazione è arricchita dal confronto con opere prodotte nel loro stesso ambiente e, nel caso di De Julianis, da un ambizioso dialogo con la scultrice barocca andalusa Luisa Roldàn, esponente di quella comune cultura mediterranea di cui Napoli, centro di prim’ordine nel sistema imperiale spagnolo, era parte integrante.
Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale delle Gallerie d’Italia, afferma: “Le Gallerie d’Italia concludono la programmazione dell’anno con una preziosa esposizione, un progetto di riscoperta di artiste e opere straordinarie, frutto di nuovi studi, supportato dai migliori curatori, accompagnato da ricerche negli archivi e da restauri, arricchito da prestiti eccezionali grazie al dialogo con importanti istituzioni del Paese e del mondo. Un altro Seicento è un’iniziativa di prestigio internazionale che prende avvio da un approfondimento su un capitolo significativo della storia artistica di Napoli, sottolineando ancora una volta il ruolo di riferimento delle Gallerie d’Italia nella promozione del patrimonio culturale italiano. Questa mostra, insieme al nostro meraviglioso Caravaggio e alle collezioni ospitate nel museo di via Toledo, credo sia un appuntamento imperdibile per quanti visiteranno Napoli durante le festività natalizie.”
Il catalogo della mostra è realizzato da Società Editrice Allemandi.
Il museo di Napoli, insieme a quelli di Milano, Torino e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca e Direttore Generale delle Gallerie d’Italia.
-foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).

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