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Cronaca

Zaia “L’Italia può essere un paese per giovani”

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MILANO (ITALPRESS) – “Primo: fate quello che amate, anche se è la roba più sfigata del mondo, anche se è la roba più impossibile del mondo, anche se è il lavoro meno consigliato al mondo. Secondo: non mollate mai, non c’è successo senza difficoltà. Terzo: siate fatalisti. Vuol dire che se stai seduto sul divano al massimo ti può cadere un meteorite in testa. Se invece sei fatalista e coltivi relazioni, sei educato, sei gentile, prima o poi raccoglierai, perchè si lascia un seme in ogni relazione”. Questo il messaggio che Luca Zaia, Presidente del Veneto manda ai giovani attraverso le pagine di “Vanity Fair”. “L’Italia è il posto più bello del mondo, è innegabile no? Se i pensionati vanno in Portogallo per le tasse, possiamo immaginare che in un futuro non molto distante potremmo attirare i ragazzi del mondo a venire a vivere in Italia perchè siamo, fra virgolette, come Mykonos o Formentera”.
Il governatore leghista ha proposto una certificazione “young”, come quelle ecologiche. “Tutte le leggi che si fanno in Italia dovrebbero essere compatibili col futuro. Per esempio nessuna banca finanzia i giovani per l’acquisto della casa: perchè non possiamo far fare da garante allo Stato e, per chi ha determinati requisiti di reddito e di età, italiano o straniero, l’affitto si trasforma in una rata di mutuo? Poi dobbiamo essere ipercablati, perchè i ragazzi vogliono il Wi-Fi, la banda larga, lo smartworking, che ci parla di un nuovo modo di approcciarsi al lavoro” spiega Zaia. “Non voglio essere irriverente, ma a.C. e d.C. ormai significano ‘avanti Covid’ e ‘dopo Covid’, è cambiato il mondo, dobbiamo cambiare paradigma. Siamo un Paese che invecchia”.

foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Cronaca

Spaccio tra Colombia ed Europa, arrestato narcotrafficante olandese

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ROMA (ITALPRESS) – Era ricercato in campo internazionale dalle autorità colombiane in quanto membro di un’organizzazione criminale transnazionale dedita allo spaccio di cocaina tra Colombia ed Europa. L’uomo, un quarantaduenne di origini olandesi, è stato rintracciato ed arrestato in un hotel della Capitale dalla Polizia di Stato.

Era accusato del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nell’ambito di una rete criminale dedita all’acquisto, al trasporto e alla spedizione di cocaina verso l’Europa, sfruttando canali commerciali apparentemente legittimi. All’interno della stessa, avrebbe rivestito un ruolo principale nell’investimento e nel finanziamento delle operazioni illecite nella regione settentrionale del Cauca.

La droga veniva stoccata nella città di Cali per poi essere trasportata via terra fino al porto di Cartagena. Lì il carico di stupefacente veniva contaminato sfruttando i container di una compagnia di navigazione, per poi partire via mare ed approdare a Barcellona, in Spagna.
Nel corso delle indagini, tra marzo e giugno del 2021, le autorità colombiane avevano sequestrato, nei punti logistici nevralgici dell’attività illecita, diversi carichi di cocaina, per un totale di oltre 250 chilogrammi, e milioni di “pesos” in danaro contante, riconducibili ai profitti del traffico internazionale.

L’uomo, un quarantaduenne di origini olandese, è stato arrestato dalla Polizia di Stato in un hotel del centro della Capitale. Nelle vesti di turista, aveva trovato rifugio nella struttura, ma il suo “check in” non è sfuggito ai canali di monitoraggio della Questura di Roma.
Alle prime luci dell’alba, gli agenti delle Volanti hanno fatto irruzione nella camera d’albergo ponendo fine alla sua latitanza. Il quarantaduenne è stato condotto al carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato, in sede d’appello, l’arresto.

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– Foto: Ufficio stampa Polizia di Stato –

(ITALPRESS).

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Cronaca

‘Ndrangheta, estradato dalla Spagna indagato in operazione “Millennium”

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – E’ stato estradato dalla Spagna ed è ora in Italia uno degli indagati colpiti da misura cautelare nell’ambito della maxi-operazione “Millennium”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. L’uomo accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti è ritenuto parte integrante del sistema criminale smantellato dai Carabinieri del Comando Provinciale reggino, si trovava all’estero al momento dell’esecuzione delle ordinanze.

Fondamentale per la sua cattura è stato il tempestivo intervento dell’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Sulla base delle informazioni fornite dal Nucleo Investigativo dell’Arma reggina, l’Unità I-CAN ha immediatamente avviato le interlocuzioni info-operative con le autorità internazionali. Una volta localizzato in territorio spagnolo, in stretta intesa con i militari dell’Arma, è stata richiesta la collaborazione all’UDYCO (Unidad de Droga y Crimen Organizado) Central della Policìa Nacional spagnola, che ha permesso di arrestare l’uomo.

L’operazione “Millennium”, scattata all’alba del 21 maggio 2025 in diverse regioni italiane (tra cui Reggio Calabria, Milano, Roma, Bologna, Torino, Nuoro, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Agrigento, Verona), ha visto impiegati centinaia di Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria con il supporto del ROS, dello Squadrone Eliportato Cacciatori, del 14° Battaglione Calabria, dei Nuclei Cinofili, del Nucleo Elicotteri e dell’Unità Ican per il coordinamento internazionale.

L’indagine, avviata nel 2018 e articolata in cinque distinti filoni investigativi, ha consentito di eseguire 97 misure cautelari (81 in carcere, 16 ai domiciliari) e il sequestro preventivo di due società ritenute strumentali alle attività illecite. Coinvolti i vertici di alcune tra le principali cosche della provincia reggina, attive nei tre mandamenti (tirrenico, jonico e centro), accusati di associazione mafiosa, traffico internazionale di droga, estorsione, sequestro di persona, scambio elettorale politico-mafioso e detenzione di armi.

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– Foto: Ufficio stampa Carabinieri –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Scoperta a Verona banca clandestina gestita da cinesi

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VERONA (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Verona, nell’ambito dell’operazione denominata “Foresta Rossa”, hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Verona nei confronti di due cittadini cinesi, ritenuti responsabili – a vario titolo – di esercizio abusivo dell’attività finanziaria e bancaria, aggravato dalla transnazionalità del reato. Il provvedimento ha disposto il sequestro preventivo di denaro per un ammontare complessivo di circa 250.000 euro.

Le indagini, condotte dai militari dalla Compagnia di Soave mediante pedinamenti, intercettazioni telematiche e ambientali, nonchè approfondite verifiche bancarie, hanno consentito di ricostruire l’operatività di un sistema di raccolta abusiva del risparmio, riconducibile a un cinese soprannominato “Il Capo”.

In particolare, attraverso la raccolta di contanti ovvero mediante bonifici bancari, venivano acquisiti risparmi di connazionali poi trasferiti in madrepatria tramite il meccanismo clandestino noto come “Fei Chen”, un sistema fiduciario di bonifici anonimi non tracciabili privo delle necessarie autorizzazioni. Per la raccolta era impiegato anche un adolescente, al quale veniva affidato uno zainetto pieno di banconote da trasportare tra i vari soggetti coinvolti nel disegno criminoso, al fine di non destare l’attenzione delle forze di polizia.
Secondo l’accusa i due facevano parte di un sistema organizzato e stabile, configurabile come una vera e propria “banca clandestina” al servizio della comunità cinese, che offriva trasferimenti occulti di denaro verso la Cina dietro pagamento di una commissione pari all’1,5% delle somme movimentate. L’ammontare complessivo delle illecite transazioni è stato stimato in quasi 16,5 milioni di euro, in un arco temporale di circa due anni e mezzo.
Le indagini hanno evidenziato anche il ricorso alle false fatturazioni, necessarie per conferire una veste di legalità ai movimenti di denaro illeciti gestiti dai soggetti responsabili, con la finalità di eludere la normativa antiriciclaggio.

– Foto: Ufficio stampa Guardia di Finanza –

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