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LA VOCE PAVESE – SICUREZZA A VOGHERA, LOTTA SOCIALE: “SERVONO L’ESERCITO E UN PIANO EVENTI”

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LA VOCE PAVESE – SICUREZZA A VOGHERA, LOTTA SOCIALE: "SERVONO L’ESERCITO E UN PIANO EVENTI"
A Voghera risse, piccola criminalità, spaccio ed episodi poco rassicuranti in centro e nei quartieri periferici continuano a preoccupare. A poco sono valse le rassicurazioni emerse la settimana scorsa al termine del tavolo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in Prefettura. I risultati stentano a vedersi. Non è colpa dei comandi cittadini delle forze dell’ordine ma forse più di organici al lumicino e mezzi troppo limitati per far fronte a un’emergenza divenuta la regola. Partono petizioni, continuano vibranti le proteste anche via social. A continuare a farsi sentire con forza è anche Lotta Sociale, movimento politico che fa capo al consigliere comunale vogherese Pierfelice Albini e all’ex asssessore comunale al Commercio Francesca Miracca che alle ultime amministrative si era presentata con la Lega. Oggi, con le sue prese di posizione e le sue dirette social, è una spina nel fianco della giunta cittadina, che punge e fa proposte. Nel giorno in cui di concerto con l’assessore alla Sicurezza, William Tura, il neo comandante della Polizia Locale di Voghera, Mauro Maccarini, promette un rafforzamento dei pattugliamenti in strada, Albini e Miracca esortano a fare di più sia sul fronte della repressione che su quello della prevenzione, parlando di cittadini delusi dalle promesse elettorali della Sindaca, Paola Garlaschelli, che aveva promesso una Voghera più sicura e vitale. A fare da sfondo vi sono anche le tante interviste rilasciate un po’ minimizzando i problemi e parlando di "insicurezza percepita". Per Albini e Miracca l’insicurezza è reale e lì da vedere: "Una situazione da affrontare subito con nuovi strumenti".

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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