Cronaca
Meloni incontra Scholz “Con la Germania nuove forme di cooperazione”
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Vogliamo rafforzare ulteriormente, intensificare il nostro dialogo bilaterale. Intendiamo farlo anche grazie al Piano d’azione tra Italia e Germania, sul quale abbiamo raggiunto un’intesa che vorremmo adottare formalmente in occasione del prossimo vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro la fine di quest’anno”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al termine del loro incontro a Palazzo Chigi.
Per Meloni “con la Germania esistono convergenze per avviare nuove forme di cooperazione, particolarmente con i Paesi del Mediterraneo e del Nord Africa, soprattutto in materia energetica”.
Per Scholz “la Germania e l’Italia continueranno a intensificare la collaborazione bilaterale. Abbiamo già concordato – ha detto -che ci incontreremo quest’anno in Germania per consultazioni di governo e poi potremo anche firmare il Piano di azione che abbiamo già approntato”.
In tema immigrazione, per il cancelliere tedesco occorre “cooperare”. “Sono fiducioso – ha aggiunto – che sui rifugiati e per i migranti troveremo una risposta comune europea”.
“La Germania sa – ha evidenziato Meloni – che senza l’Italia, senza le nazioni considerate di frontiera, è molto più difficile avere una politica europea sulla migrazione che funzioni meglio di come funziona quella attuale. Se non affrontiamo il tema della difesa dei confini esterni dell’Ue – ha aggiunto -, se non combattiamo il traffico illegale di essere umani, distinguendo chi ha diritto alla protezione secondo la Convenzione di Ginevra, e chi no, sarà molto più difficile affrontare una serie di sfide, tra cui la revisione degli accordi di Dublino, tema sul quale stiamo discutendo in queste ore: speriamo che ci si possa trovare a metà strada per mettere insieme gli interessi di tutte le nazioni”.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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Cronaca
La Russa “Trump mai stato un punto di riferimento per la destra”
Pubblicato
2 ore fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Trump non è mai stato un punto di riferimento per la destra, come non lo è mai stato Biden che dava i baci in fronte alla Meloni ma nessuno ha detto che lei era succube. Lei difende gli interessi italiani e ha un rapporto con Trump come quello di un Capo di Stato tradizionalmente amico”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare. “Con Trump si può dissentire e discutere, ma non si può dimenticare che è il rappresentante del popolo americano democraticamente eletto con cui l’Italia ha un rapporto di consolidata amicizia. Credo che il comportamento dell’Italia, nell’alternarsi dei due presidenti, sia stato sempre identico”, aggiunge.
Ma sono stati diversi i temi affrontati nell’incontro con la stampa parlamentare, dal Medio Oriente alla separazione delle carriere fino al sovraffollamento carcerario e alle inchieste che hanno coinvolto il Comune di Milano. “Abbiamo tutti usato la parola ‘inaccettabilè per quanto accade in Medio Oriente. Vorrei usare una parola ancora più dura per questo clima contro gli ebrei che abbiamo visto anche in Italia verso una famiglia francese picchiata e insultata – ricorda -. Questo clima è inaccettabile perchè avviene a danno di persone del tutto estranee a quanto accade in Medio Oriente. La situazione di Gaza va assolutamente risolta senza se e senza ma, contemporaneamente serve uno sforzo per non far crescere un clima antiebraico”.
Poi la riforma della giustizia, con la separazione delle carriere. “Credo che il clima del muro contro muro abbia reso più facile l’immodificabilità del testo, questo clima credo abbia reso più difficile il percorso di questa riforma. Non vuol dire che sia stata compressa la volontà dei parlamentari, può anche vuole dire che i parlamentari, soprattutto di maggioranza – osserva -, abbiano rinunciato a un lavoro di approfondimento e miglioramento del testo perchè a loro dire c’era il rischio di andare nella direzione di chi la voleva bloccare. Una volta che c’è un provvedimento i parlamentari provino tutti a interrogarsi su come può stabilirsi un percorso di miglioramento”.
Sull’inchiesta di Milano, La Russa assicura che “nessuno, non io perlomeno ma neanche Meloni, ha in qualche modo fatto si che si potesse parlare di una volontà giustizialista. Mai come in questo caso le critiche prescindevano dall’azione giudiziaria. Credo che come per Milano anche per la vicenda siciliana la giustizia debba fare il proprio corso, io sono contrario che vi siano conseguenze direttamente connesse alle azioni giudiziarie. Quando l’iter dei processi prosegue se ne può cominciare a parlare”.
Tra le domande della stampa anche l’annoso tema del sovraffollamento carcerario dove la seconda carica dello Stato spiega che “non va messo in diretta relazione con il numero dei suicidi. Il tema però incide sulla capacità del nostro ordinamento carcerario di svolgere il ruolo non solo sanzionatorio ma anche di recupero. Questo compito – evidenzia -, con il sovraffollamento è ancora più arduo. Lo Stato ha il dovere di assicurare condizioni di vita civile a chi sta in carcere. Ritengo di essere stato da sempre sensibile a questo tema e lo vivo con particolare sensibilità”.
Infine, un passaggio sulle imminenti regionali e sulla legge elettorale. “Se uno è iscritto in un partito deve candidarsi in quel partito, non mi è mai venuto in mente di fare una ‘lista La Russà… Qualche voto l’avrei raccattato. Non credo che Zaia pensi a una sua lista, lo conosco bene e conosco la sua morale. Io sono stato l’unico quando si è discusso di legge elettorale a presentare un emendamento per le preferenze. Sono rimasto su quella idea – assicura -, poi ci sono le storture ma più piccolo è il teatro più grande sono le storture. Abbiamo le preferenze per i Consigli di zona, per i Comuni e le Province, quando c’erano le Province, per tutto tranne che per la Camera. Credo che tutti gli apporti di persone qualificate, come quello della famiglia Berlusconi, non solo siano possibili ma anche auspicabili. Non solo di Piersilvio ma anche di Marina, Barbara, Eleonora o Luigi. Se decidessero di scendere in politica sarebbe un fatto estremamente positivo”, conclude La Russa.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
L’Italia conferma la richiesta a Israele di riaprire i valichi di Gaza
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2 ore fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani conferma al Governo di Israele la richiesta di riaprire immediatamente i valichi di Gaza per l’ingresso di aiuti umanitari. Ieri sera alla riunione del tavolo tecnico sull’iniziativa Food for Gaza hanno presso parte tutti gli attori abitualmente coinvolti: tutti hanno confermato l’assoluta urgenza di consentire l’ingresso nella Striscia di Gaza di generi alimentari e sanitari nel più breve tempo possibile. Tajani ripete che “dall’Italia arriva la richiesta di riaprire immediatamente i valichi di Gaza per l’ingresso di aiuti umanitari”.
L’Italia è parte attiva del processo con già oltre 110 tonnellate di generi di prima necessità inviati tra il 2024 e gli inizi di quest’anno, prima che i valichi di accesso alla Striscia fossero chiusi. Più recentemente, il Governo ha innalzato a circa 40 milioni i contributi finanziari dedicati al solo progetto Food for Gaza, anche per effetto del nuovo stanziamento, pari a 10 milioni di euro, devoluto a OMS e UNICEF, per sostenere gli ospedali, procurare medicine e supportare le attività di emergenza in campo medico-sanitario all’interno della Striscia.
Nell’ambito di questi finanziamenti erogati alle Nazioni Unite, e parallelamente all’azione di valorizzazione del Sistema Italia con l’invio di generi alimentari e di prima necessita, il WFP ha distribuito nella Striscia nei giorni scorsi 800 tonnellate di farina, mentre si sta attivando per aumentare cospicuamente tale volume di aiuti, per raggiungere l’obiettivo iniziale di assistere oltre 1 milione di cittadini.
L’iniziativa Food for Gaza si iscrive nel quadro più ampio dell’impegno italiano in risposta alla crisi a Gaza, con oltre 110 milioni di euro stanziati per la crisi umanitaria a Gaza e lo sviluppo in Cisgiordania. L’ultimo tassello di questo impegno è rappresentato dalla prevista ripresa delle attività con la Società Civile italiana impegnata nella Striscia, per rafforzare la capillarità della risposta sul campo.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Energy Release 2.0, firmato il decreto dopo il via libera Ue
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2 ore fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato oggi il decreto che modifica il meccanismo dell‘”Energy Release. Il nuovo atto giunge a valle del confronto con la Commissione Europea, che aveva inviato all’Italia una “confort letter” nella quale la misura veniva ritenuta compatibile con il diritto europeo a fronte del recepimento di alcune modifiche.
La norma, nella versione già emanata nel corso del 2024, prevede l’anticipazione di energia a prezzo calmierato per i comparti industriali che ne fanno più elevato uso, a fronte dell’impegno nella realizzazione di impianti rinnovabili con i quali restituire, nei successivi venti anni, l’energia anticipata.
Il nuovo decreto prevede l’introduzione di una procedura competitiva per la selezione dei soggetti incaricati della realizzazione di nuova capacità di generazione e della restituzione dell’energia anticipata. Si interviene poi con l’inserimento di una clausola che evita l’eventuale sovra-remunerazione dell’investimento nello sviluppo di impianti a fonti rinnovabili al termine dei venti anni contrattuali, anche tenendo conto dell’anticipazione triennale dell’energia a prezzo calmierato.
Le modifiche adottate tutelano il corretto funzionamento del mercato e sono in linea con l’obiettivo prioritario del MASE: non pregiudicare l’assegnazione dell’energia anticipata già avvenuta a marzo 2025, salvaguardare il legittimo affidamento degli operatori e mantenere la sostenibilità economica dell’operazione per i beneficiari.
“L’Energy Release 2.0 – ha dichiarato il ministro Pichetto Fratin – è uno strumento strategico per accompagnare lo sviluppo di nuova capacità rinnovabile in Italia e sostenere la competitività del nostro sistema industriale, in particolare delle imprese energivore. Abbiamo lavorato con la Commissione Europea con spirito costruttivo, ottenendo un risultato che rafforza la solidità giuridica e l’efficacia della misura, senza ritardi o ripercussioni sulle assegnazioni già effettuate”.
Il decreto nel confermare l’allocazione dell’energia anticipata a 65 euro/MWh secondo le domande già accolte dal GSE a marzo scorso, prevede lo svolgimento di una procedura competitiva aperta a tutti i soggetti interessati alla realizzazione della nuova capacità (energivori, aggregatori, produttori di rinnovabili, terzi delegati) e un meccanismo di compensazione economica e di clausola di estensione automatica dei contratti, nel caso in cui emerga un vantaggio economico residuo al termine del periodo ventennale. Il decreto sarà adesso trasmesso alla Corte dei Conti e sarà disponibile sul sito del Ministero una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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