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Cronaca

Danone consegue la Certificazione della parità di genere

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MILANO (ITALPRESS) – Danone Italia ha conseguito e ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere (UNI PDR 125/22) con l’ente certificatore Rina e insieme a Winning Women Institute, Società Benefit ideatrice del primo modello italiano quali/quantitativo di misurazione della parità di genere nelle aziende, e Prolink, grazie alla sua area specialistica di consulenza giuslavoristica affidata allo Studio Platti, al fine di creare un sistema di gestione che potesse valorizzare le misurazioni e le metriche richieste dalla normativa, attraverso l’implementazione del sistema di gestione richiesto dalla prassi UNI PdR:125.
“Siamo orgogliosi di aver lavorato insieme a Danone per supportarli nel processo di certificazione – afferma Paola Corna Pellegrini, Presidente di Winning Women Institute -. E’ stato uno scambio fruttuoso per entrambe. Confrontarsi con un’azienda all’avanguardia come Danone ci ha dato anche l’opportunità di riflettere e andare ulteriormente in profondità rispetto alle esigenze che le persone e le donne sentono e vivono quotidianamente per cercare di attuare una parità di genere che sia una concreta risposta alle problematiche. Purtroppo, oggi, le isole felici sono ancora poche, infatti, nonostante a livello sociale e nelle aziende ci sia una maggiore sensibilità sul tema delle pari opportunità, sono ancora molte le realtà nelle quali stenta a realizzarsi. Ad oggi la UNI/PdR 125:2022 è in Europa la prassi più avanzata in materia di parità di genere ed è proprio partendo dalla nostra esperienza e grazie alle nostre competenze, unite a quelle del mondo associativo, che sono state definite le linee guida del sistema di gestione per la parità di genere con gli specifici KPIs da adottare”.
“La Certificazione per la Parità di Genere è il riconoscimento del nostro percorso – dichiara Fabrizio Gavelli, Presidente e Amministratore Delegato di Danone Italia e Grecia -. In ogni settore e ad ogni livello dell’organizzazione, non solo nel modo di produrre e commercializzare i nostri alimenti pensati per il benessere delle persone, ma anche nel modo in cui ci prendiamo cura delle persone e dell’ambiente circostante. Abbiamo tutti bisogno delle competenze e delle energie messe in campo dalle donne, in ogni settore. Questa certificazione segna una pietra miliare nel nostro percorso italiano. E’ un ulteriore punto di partenza per migliorarci sempre e stimolare il mercato a fare altrettanto alzando sempre più l’asticella dell’eccellenza, soprattutto nel campo della parità di genere”.
“Il percorso, nato nel 2011, è partito dal desiderio di rompere l’annoso e comune tabù della maternità sui luoghi di lavoro – spiega Danone in una nota – supportando così da un lato il contributo professionale delle donne sul posto di lavoro e dall’altro dando vita a un decalogo semplice di impegni a sostegno della genitorialità. L’attenzione di Danone si è rivolta infatti ad entrambi i genitori a partire dalla consapevolezza che la cura sia un’attività non solo nobile a livello sociale e umano, ma anche di grande valore economico se pensiamo al fatto che tutte le attività di cura restituiscono alle imprese professionisti migliori in termini di competenze e conoscenze.
Nasce così nel 2017 sul modello italiano la cosiddetta “Danone Global Parental Policy”, ovvero una Politica di sostegno concreto alla genitorialità adottata da tutti i Paesi in cui Danone opera a livello mondiale. Si fonda su 4 pilastri essenziali: sosteniamo infatti la cura da un punto di vista psico-affettivo, culturale, organizzativo ed economico, ovvero in modo olistico e a partire da azioni semplici come l’ascolto di ogni mamma e ogni papà che rientra al lavoro dopo il congedo al fine di comprenderne le reali necessità e supportarli in modo autentico”.
Il viaggio intrapreso nel 2011 si è rafforzato di anno in anno “dando il via ad un modello virtuoso che ha consentito a Danone Italia di raggiungere risultati di carattere economico e sociale: il 100% delle mamme torna al lavoro dopo il congedo di maternità e il 100% dei papà usufruisce dei 20 giorni di congedo retribuito (10 in più rispetto all’attuale normativa italiana) – prosegue Danone -; il tasso di natalità interno è positivo e nel 2022 si è attestato al +8%, risultato di gran lunga superiore rispetto al dato nazionale, e le promozioni del 2022 amministrate nei confronti delle donne, anche rientrate dal congedo di maternità, sono pari al 14%”.

– foto ufficio stampa Danone –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Emiliano alla Camera per candidare bimbi di Gaza a Nobel per la Pace

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ROMA (ITALPRESS) – “La Puglia rivendica un ruolo di protagonista nella ricerca della pace in Medio Oriente, per ragioni storiche, culturali e umane profonde. La nostra terra è stata tra le prime ad accogliere la diaspora ebraica, è stata un punto di partenza per gli ebrei che tornavano a casa, in particolare da Santa Maria al Bagno e da Nardò. Abbiamo lottato contro l’antisemitismo promuovendo la cultura della memoria, organizzando, tra le prime Regioni in Italia, il Treno della Memoria e i viaggi ad Auschwitz, per insegnare ai giovani e ricordare a ciascuno di noi, cos’è il genocidio. Proprio per questo, quando abbiamo riconosciuto i segni del genocidio in altri contesti, siamo stati rapidi nel nominarlo per quello che era. La Regione Puglia è stata l’unica ad usare esplicitamente il termine ‘genocidiò nei suoi appelli pubblici, anche durante gli inviti all’interruzione dei rapporti istituzionali e di cortesia col Governo di Netanyahu, ma mai col popolo israeliano, che continua ad essere accolto in Puglia con il rispetto che si deve a ogni cittadino”. Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che nella sala stampa della Camera dei Deputati ha partecipato alla presentazione della proposta di candidatura per il premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza. L’iniziativa è promossa dall’associazione pugliese “L’isola che non c’è” (alla quale aderiscono oltre 320 personalità provenienti dal mondo accademico, ecclesiale, della ricerca, della sanità, della cultura, e della politica) ed ha già registrato l’adesione di rappresentanti della società civile, istituzionale, e dei senati Accademici di UniBa e UniSalento.
“Questa proposta – ha aggiunto Emiliano – è emersa spontaneamente e la Regione Puglia ha subito offerto il suo supporto istituzionale. I bambini, di fronte al genocidio, possono scegliere tra due vie: conservare il ricordo come rancore e vendetta, oppure trasformarlo in speranza, in impegno per la pace e la convivenza. La candidatura al Nobel vuole aiutare questi bambini a rompere la catena della vendetta, a generare speranza. Perchè nonostante il martirio, possono essere insigniti non solo per ciò che hanno subito, ma per ciò che possono rappresentare per il futuro dell’umanità e per la pace, che è un valore allargato a tutti noi. La Regione Puglia ha il merito di insistere nel lavorare su queste situazioni e, insieme al Comune di Bari, ha adottato provvedimenti importanti. Stiamo collaborando con le amministrazioni della Striscia di Gaza per progettare la ricostruzione e raccogliere fondi, e stiamo offrendo assistenza sanitaria concreta ospitando bambini palestinesi, candidati al Nobel, curandoli nei nostri ospedali. Ci auguriamo – ha concluso Emiliano – di poter organizzare in autunno a Bari una grande conferenza giuridica, con esperti e giuristi da tutto il mondo, sulla convenzione contro il genocidio, per la quale non è sufficiente non commettere il genocidio, ma occorre attivarsi perchè il genocidio non si verifichi”.
Alla presentazione, moderata dal giornalista Franco Giuliano, presidente onorario dell’associazione “L’Isola che non c’è”, hanno partecipato tra gli altri, anche il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, il cantante Al Bano Carrisi, la rettrice eletta di Unisalento, Maria Antonietta Aiello, il responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno, il presidente di Puglia Culture, Paolo Ponzio, e il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce.
– foto ufficio stampa Regione Puglia –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Occhiuto “Non mi farò fermare, mi dimetto e mi ricandido”

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CATANZARO (ITALPRESS) – “Ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri”. Lo ha annunciato, tramite un video social, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
“Ma perchè quando qualcuno cerca di fare qualcosa di buono in questa Regione, tanti altri – che godono solo per il fallimento della Calabria – vorrebbero fermarlo? E’ quello che sta succedendo oggi in Calabria – prosegue Occhiuto – Ho deciso di portarvi qui, di farvi vedere questo cantiere, il cantiere della metropolitana di Catanzaro – aggiunge -. Ma avrei potuto portarvi in tanti altri luoghi della Calabria – a Sibari, nell’ospedale della Sibaritide; a Vibo, nell’ospedale di Vibo; a Palmi; nei cantieri degli aeroporti; in quelli della SS106 – per farvi vedere quante opere si stanno realizzando e quante opere oggi si vorrebbero fermare. Chi vorrebbe fermarle, la magistratura? No, io non ce l’ho con la magistratura. Non cambio idea: ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente. D’altra parte, io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere dall’inchiesta giudiziaria. Sapete con chi ce l’ho? Ce l’ho con tutti questi politici di secondo piano, tutti questi che in politica non hanno mai realizzato nulla per la Calabria in tanti anni. Ce l’ho con questi odiatori, con queste persone arrabbiate con la vita, che tifano per il fallimento della Calabria, che quasi sono contenti quando si parla male della Calabria. Ce l’ho con questi che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per indebolire o per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così. Però devo considerare anche quello che sta succedendo nella mia amministrazione. Guardate, io penso che in un Paese civile nessuno debba dimettersi perchè riceve un avviso di garanzia, nessuno. Però nella mia amministrazione oggi sta succedendo che è tutto bloccato: nessuno si assume la responsabilità di firmare niente, tutti pensano che questa esperienza sia come quelle precedenti”.
“Negli ultimi 30 anni in Calabria nell’ultimo anno o nell’ultimo anno e mezzo di legislatura – prosegue Occhiuto – i presidenti venivano coinvolti in un’inchiesta giudiziaria, poi magari venivano archiviati, finiva tutto quanto in niente, però venivano decapitati politicamente, e si fermava la legislatura. Anzi, per un anno si parlava soltanto di questo. La Calabria non se lo può consentire. La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d’Italia”, ha concluso.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Il 3 agosto torna la domenica gratis al museo

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ROMA (ITALPRESS) – Il 3 agosto si rinnova l’appuntamento con la #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.
Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura. Accesso con prenotazione consigliata, obbligatoria dove richiesto.
La scorsa #domenicalmuseo, il 6 luglio, ha registrato 195.350 ingressi.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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