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Altro rinnovo in casa Roma, Cristante firma fino al 2027

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ROMA (ITALPRESS) – La Roma si conferma l’assoluta protagonista di questa prima fase di calciomercato, fra arrivi, cessioni e rinnovi. L’ultima operazione annunciata dal club giallorosso è la conferma di Bryan Cristante, che ha prolungato il proprio contratto con il Club fino al 30 giugno 2027. “La Roma è diventata a tutti gli effetti la mia seconda famiglia – sono le parole di Cristante -, rinnovare il mio contratto era un obiettivo e sono felice di averlo raggiunto: ci tengo a ringraziare la proprietà e il club per questo prolungamento. Sono qui da qualche anno ormai e ho avuto il privilegio di veder crescere costantemente la squadra e la Roma in generale, grazie a una società che ci ha consentito di lavorare bene. Da parte mia continuerò a dare il massimo per questa maglia e per questa piazza, che è molto esigente ma che restituisce ancora di più di ciò che chiede”. Arrivato nella Capitale nell’estate del 2018 dall’Atalanta, Cristante ha collezionato 228 partite e 11 gol in cinque stagioni con la maglia della Roma. “Siamo davvero soddisfatti di poter annunciare questo rinnovo – aggiunge il general manager dell’area sportiva, Tiago Pinto – Cristante negli anni è stato protagonista di una crescita costante e ha conquistato con merito tutti i traguardi che ha raggiunto, compresi i titoli internazionali conseguiti con la Nazionale e con la Roma. Di stagione in stagione Bryan non si è mai fermato, ha sempre messo gli interessi della Roma davanti a tutto e, ai nostri occhi, incarna le doti che vorremmo trasmettere ai nostri giovani, su tutte la professionalità e il coraggio”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Spalletti “Possiamo giocarcela con le big ma bisogna lavorarci”

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MILANO (ITALPRESS) – L’Italia può e deve realmente competere con le big europee come Inghilterra, Francia, Germania “ma bisogna lavorarci ancora. Quello che abbiamo fatto vedere finora non è sufficiente. Abbiamo qualità tecniche e anche umane e sia chiaro: contano alla stessa maniera”. A poco più di un mese da Euro2024, Luciano Spalletti sa cosa serve agli azzurri per cercare di difendere il titolo conquistato tre anni fa a Wembley. “La maglia della Nazionale è la più bella e più importante del mondo, la prima pelle per un calciatore – le parole del ct azzurro in un’intervista al ‘Corriere della Serà – Bisogna indossarla con orgoglio e convinzione. Con dignità e umanità. Nella nostra Nazionale tutti devono essere sullo stesso piano, che nessuno si senta potente. Partiamo tutti dalle sconfitte passate, sono quelle che formano. La vittoria è bella, ti fa figo ma se resta fine a sè stessa diventa un vizio. Dalla depressione di una batosta si rinasce”. Spalletti potrebbe inoltre aver trovato il centravanti che serviva: Scamacca, rinato all’Atalanta e chissà, forse spronato anche dai rimbrotti del ct sui videogiochi. “Il merito è di Gasperini che lo allena, se in qualche modo l’ho sollecitato ad avere una reazione sono contento, il mio fine è questo”, ribatte il tecnico di Certaldo. “La tecnologia è importante ma va contestualizzata. Bisogna stare connessi tra di noi, anche nei tempi morti. Sono i dettagli che fanno la differenza, sempre. Quei dieci giorni in cui staremo insieme prima di partire saranno i più importanti”, sostiene Spalletti, la cui ricetta per tenere unito uno spogliatoio è semplice: “Bisogna connettersi sulla stessa lunghezza d’onda. Convincerci a vicenda di essere forti, motivati e sempre sul pezzo. Lo dico ai miei calciatori: davanti allo spogliatoio c’è un salvadanaio virtuale dove ognuno mette ciò che ha e può dare. Recuperare una palla persa può valere quanto un gol. Così si vince, così nascono i rapporti”. Guardando al campionato italiano, la squadra italiana che più gli è piaciuta “a parte l’Inter che ha vinto meritatamente lo scudetto, è il Bologna. Mi riporta al Napoli. Bel gioco e nel gruppo si respira amicizia, fratellanza. E’ così che si vince, anche”. Inevitabile però chiedersi cosa sia successo al Napoli. “Tre allenatori in genere non si cambiano neanche in cinque anni – osserva il ct – Come si fa in pochi mesi ad assimilare tante cose da uomini che hanno metodi e caratteri diversi. I giocatori, talvolta, devono essere confortati, convinti di essere forti. Basta un nulla per demotivarsi. Ragazzi giovani come Zirkzee, Kvara per esempio vanno coltivati, difesi e sostenuti ogni giorno”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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L’Atalanta travolge l’OM, prima storica finale europea

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BERGAMO (ITALPRESS) – Vittoria doveva essere e vittoria è stata. L’Atalanta vince 3-0 contro il Marsiglia e conquista la prima finale europea della sua storia. Decisive le reti di Lookman, Ruggeri e Tourè i bergamaschi sono riusciti a dominare praticamente per tutta la partita. Grande festa finale sugli spalti e in campo, a partire da Gian Piero Gasperini e tutto il suo staff.
Poche sorprese per quanto riguarda le scelte di formazione, Gasperini ha mandato in campo il solito 3-4-3 con De Ketelaere e Lookman accanto a Gianluca Scamacca: Koopmeiners in cabina di regia insieme a Ederson, ad essere arretrato è stato De Roon, spesso utilizzato come braccetto difensivo. I primi minuti sono serviti per prendere le misure, dal palo esterno colpito dallo stesso De Ketelaere i bergamaschi hanno alzato i ritmi trovando spazi un pò ovunque: tre le occasioni nel giro di un minuto in cui Scamacca ha preso la traversa, il gol di Lookman è arrivato soltanto al 30′, con una conclusione dal limite deviata da Gigot. Nel quarto d’ora finale i nerazzurri hanno sfiorato a più riprese il gol, ma il raddoppio è arrivato soltanto al 7′ quando Ruggeri ha aperto il compasso piazzando sotto l’incrocio il pallone del 2-0.
Di mezzo il Marsiglia è stato sfortunato prima col pallonetto di Ndiaye terminato sul fondo, poi con la traversa colpita da Veretout direttamente su calcio di punizione. Nella parte finale Miranchuk e compagni hanno cercato di gestire chiudendo le folate offensive di una squadra ferita, ma senza la lucidità necessaria per rimontare due gol e portare la partita ai supplementari. Qualche occasioni dalle parti di Pau Lopez è stata masticata dagli attaccanti della Dea, ma nei dieci minuti finali i pericoli corsi sono stati pari a zero. In pieno recupero, mentre già erano partiti i fuochi d’artificio, è arrivata anche la rete di El Bilal Tourè a chiudere una partita praticamente perfetta. A far festa sono stati i padroni di casa per la prima storica finale europea ottenuta dopo un percorso straordinario. A contendere il titolo alla Dea del Gasp il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Roma vicina all’impresa, 2-2 a Leverkusen e Bayer in finale

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LEVERKUSEN (GERMANIA) (ITALPRESS) – La Roma sfiora l’impresa a Leverkusen, ma in finale di Europa League va il Bayer di Xabi Alonso che all’83’ e al 97′ segna i gol del pareggio sul 2-2 con una sfortunata autorete di Mancini e il sigillo di Stanisic, dopo la doppietta su rigore di Paredes. Grazie allo 0-2 dell’Olimpico, saranno quindi i tedeschi a sfidare l’Atalanta di Gasperini a Dublino e lo faranno con la striscia d’imbattibilità record ancora aperta a 49 gare. Una piccola consolazione per i giallorossi che costruiscono le prime due occasioni da gol della partita. Al 4′ Pellegrini sorprende la difesa tedesca con un lancio per Lukaku, che aggancia ma sbaglia l’ultimo tocco favorendo l’uscita del portiere Kovar. Al 17′ è il capitano giallorosso a sfiorare l’1-0: El Shaarawy crossa dalla destra, Pellegrini tutto solo in area di testa in tuffo non riesce a superare l’estremo difensore. Il Bayer capta il pericolo e alza la pressione. E a complicare le cose per De Rossi c’è l’infortunio di Spinazzola che al 21′ lascia il posto a Zalewski. Cambia il piano gara e la Roma va in confusione. Al 29′ Palacios lascia partire un tiro rasoterra che si stampa sul palo e carambola sulla schiena di Svilar, ma Ndicka è veloce nel rinviare il pallone vagante.
L’estremo difensore giallorosso è decisivo al 31′ su un sinistro a giro di Frimpong e poi al 40′ con una doppia risposta su Adli e Hofmann. Proprio quando la Roma sembra essere sul punto di crollare, si riaccende la speranza dei giallorossi: Tah trattiene Azmoun in area, l’arbitro Makkelie vede tutto e fischia il rigore. Al 43′ dagli undici metri Paredes firma l’1-0 romanista. In avvio di ripresa la Roma è subito pericolosa con i tiri di Azmoun ed El Shaarawy, mentre il Bayer risponde con un contropiede chiuso da una splendida uscita di Svilar su Hofmann. Al 66′ la Roma firma il 2-0, ancora su rigore. Hlozek tocca di mano sugli sviluppi di un cross, Makkelie viene richiamato al var e concede il penalty: Paredes è nuovamente gelido nel battere Kovar. Gli sforzi della Roma vengono però vanificati da un autogol di Mancini all’84’. Sugli sviluppi di un corner, Svilar sbaglia l’uscita e inganna il difensore: la palla sbatte sulla faccia del centrale e termina in rete. Nel recupero, al 97′, c’è anche il 2-2 di Stanisic. Sfuma il sogno del derby italiano in finale. Continua l’imbattibilità del Bayer.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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