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Cronaca

Meloni “Economia italiana in crescita, la più affidabile in Eurozona”

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MILANO (ITALPRESS) – “La capacità di ripresa” delle imprese del nostro Paese “consegna un’economia italiana in crescita oltre le aspettative, con una stima di previsione al rialzo del Pil di +1,2% nel 2023, una crescita superiore alla media Ue, superiore alle principali economie continentali, 0,7% per la Francia, 0,2 quando va bene per la Germania. Noi stiamo dimostrando una affidabilità maggiore rispetto al resto dell’eurozona”. Lo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni, durante il suo intervento all’assemblea generale 2023 di Assolombarda a Milano. “Sono venuta qui stamattina perchè penso che sia doveroso sottolineare l’importanza dell’industria manifatturiera italiana a livello europeo, mondiale, trainata dalle imprese della città metropolitana di Milano, delle province di Lodi, Pavia, Monza e Brianza, che sono rappresentate da Assolombarda – ha proseguito -. Perchè se i numeri del settore sono incontrovertibili, quelli di questi territori sono addirittura sorprendenti. Nonostante questi numeri e risultati noi assistiamo ancora a una tendenza inspiegabile, a mio parere, a sminuire il portato dell’industria italiana. Mentre, ad esempio, si elevano a punto di riferimento realtà esterne ai nostri confini nazionali dalle quali però, secondo me, non avete nulla da imparare. Semmai da insegnare”. Meloni ha poi evidenziato che “l’Italia vive una nuova stagione di stabilità politica e l’Europa sembra progressivamente prendere coscienza del suo ruolo”. Oggi “finalmente si ritorna a parlare di avere approvvigionamenti fondamentali, controllo degli asset strategici, di autonomia strategica e in questa consapevolezza c’è finalmente un ruolo geopolitico che l’Europa deve giocare”. Infatti L’Ue “non può non reagire, non rispondere e non coordinarsi, a maggior ragione perchè l’Europa e gli Stati Uniti guardano allo stesso rivale sistemico: la Cina. Anzi, il tentativo degli Stati Uniti di rendersi più indipendenti dalla Cina con il decoupling offre a noi l’opportunità di porci come fornitore alternativo”. In merito alle materie prime e all’industria, l’Italia e l’Unione Europea stanno lavorando con “un approccio congiunto” e “l’Ue inizia a parlare nientemeno che di sovranità, cosa impensabile qualche mese fa quando veniva confusa con un approccio autarchico, una pericolosa tendenza dei partiti di destra. Non era così, chi opera nel campo del reale e non dell’ideologia e dell’utopia ha più facilità a vedere cosa poi si materializza”. Infatti, ha sottolineato la premier, “è bastato un battito d’ali di farfalla dall’altra parte del mondo per far cedere il fragile modello di sviluppo degli ultimi 30 anni, quello che era basato su una globalizzazione senza tregua. Abbiamo capito quando sono arrivati gli shock quanto fosse miope da parte di Europa e occidente mettere alcuni settori strategici delle proprie economie nelle mani di nazioni che non potevano esattamente dirsi affidabili. Quindi dobbiamo limitare il più possibile le dipendenze da paesi terzi”. La presidente del consiglio ha anche affrontato le tematiche della transizione ecologica e della sostenibilità precisando, però, che “non si può pensare che l’Italia per avviare la transizione ecologica possa smantellare la propria economia e le proprie imprese”. Infatti, “la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale devono camminare di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica. Vogliamo, sì, difendere la natura ma con l’uomo dentro. Ed è l’opera dell’uomo che più di tutti garantisce anche la messa in sicurezza del territorio. E allora la nostra sfida, quella che ci differenzia da un certo ambientalismo ideologico e un pò miope, si materializza su diversi dossier che in Europa si stanno discutendo. L’approccio che abbiamo portato è molto pragmatico”. “Penso, ad esempio, all’adeguamento dei veicoli leggeri – ha proseguito – . Se dopo il 20235 sarà ancora possibile immatricolare veicoli con motore endotermico, alimentati con combustibili neutri in termini di emissioni di C02, sarà soprattutto grazie al coraggio assunto dall’Italia in questi mesi”. In merito alla neutralità tecnologica “se da una parte è giusto che l’Europa stabilisca gli obiettivi della transizione ecologica e se noi condividiamo quegli obiettivi, dall’altra parte credo che la tecnologia con la quale ogni nazione sceglie di raggiungere quegli obiettivi debba essere lasciata alla definizione degli Stati nazionali per salvaguardare l’economia, il sistema industriale e per non consegnarci a nuove pericolose dipendenze”. Per quanto riguarda il Pnrr “è un piano che ha bisogno di correttivi ma soprattutto di tanto impegno da parte di tutti. Non è stato scritto dall’attuale governo ma oggi lavoriamo senza sosta per mettere a terra tutte le risorse nei tempi previsti. E’ una grande occasione e come ogni grande occasione bisogna che tutti remiamo nella stessa direzione. Se qualcuno vuole rimanere a guardare vorrà dire che quando avremo terminato avrà imparato una lezione”. In materia di politica interna, il governo sta lavorando “sulla riforma fiscale e intendiamo riconoscere una tassazione di favore per quelle imprese che investono in innovazione e quelle che investono in capitale umano. Nel tempo in cui si affaccia l’intelligenza artificiale nella nostra vita, dobbiamo capire l’importanza del capitale umano” oppure “rischiamo di trovarci di fronte a un progresso che sostituisce le capacità umane, e questo può produrre uno shock incredibile nella nostra società”. Un altro problema strutturale su cui lavorare è “il forte disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro: due milioni di posti di lavoro che il mercato non è attualmente in grado di soddisfare per carenza di profili adeguati”. “Una delle principali sfide – ha sottolineato – è quella di riformare le politiche attive del lavoro legando sempre più la formazione alle competenze richieste dalle imprese richieste dalla continua e rapida trasformazione che attraversa il mondo produttivo e la nostra società”. “Questa nazione si può ancora salvare, può ancora stupire”, ha concluso Meloni. “Può dimostrare al mondo quanto vale. Saremo sempre la nave più bella del mondo. Il nostro scafo può avere qualche danno ma è sempre sicuro, il nostro equipaggio non ha sempre avuto indicazioni chiare ma ha cuore e cervello. Se daremo a questo equipaggio indicazioni chiare non dobbiamo temere nessun tipo di onda, indipendentemente da quanto alta possa essere. Su questo so che la pensiamo alla stessa maniera e possiamo lavorare insieme”.(ITALPRESS).

Photo Credits: www.agenziafotogramma.it

Cronaca

M5S, Giuseppe Conte confermato presidente

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ROMA (ITALPRESS) – Giuseppe Conte è stato confermato presidente del Movimento 5 Stelle con l’89,3% dei voti.
Alle ore 18 di oggi si sono concluse le votazioni degli iscritti.
Su 101.783 iscritti aventi diritto al voto hanno votato in 59.720 pari al 58,67%.
Al quesito “Sei favorevole all’elezione di Giuseppe Conte quale presidente dell’associazione MoVimento 5 Stelle?” hanno votato sì 53.353, hanno votato no 6.367.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella “La speranza di pace si estenda dal Medio Oriente all’Ucraina”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le notizie giunte nei giorni scorsi da Gaza, dopo gli accordi di Sharm El-Sheikh, con i primi passi di intesa tra le parti in conflitto in Medio Oriente e con il rilascio degli ostaggi, ci ricordano che i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, di pazienza, di lavoro di mediazione, di assunzione di responsabilità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento al convegno internazionale e interreligioso “Osare la pace”, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio.
“Istituzioni, diplomazie e numerosi altri “facilitatori di pace”, incluse le comunità religiose, svolgono quest’opera giorno dopo giorno, spesso lontano dai riflettori e senza ambire a superflui riconoscimenti esteriori – ha proseguito Mattarella -. Vorrei qui – anche come viatico per gli sviluppi futuri – richiamare una frase del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb che, parlando di pace e di fratellanza interreligiosa, ha ribadito la necessità per tutti di innalzare «lo stendardo della pace, anzichè quello della vittoria, e [sedersi] al tavolo del dialogo». Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace. L’auspicio è che la “scintilla di speranza”, come l’ha definita Leone XIV, innescata in Terra Santa si estenda anche all’Ucraina, dove le iniziative negoziali stentano ancora a prendere concretezza mentre le sofferenze di bambini, donne, uomini procurate dalla spietatezza dell’aggressione russa non accennano a diminuire”.
Per il capo dello Stato “quanto avviene ci impone di perseverare in una risposta comune, equilibrata, mossa dal senso di giustizia e di rispetto per la legalità internazionale, dalla vigenza universale dei diritti dell’uomo. Sono i principi in cui si riconosce la Repubblica Italiana”.
“Il contributo dei peace-maker, che costruiscono ponti e tessono relazioni tra comunità in conflitto, e dei peace-keeper, che vegliano sul rispetto dei cessate il fuoco e sulla protezione dei più vulnerabili, è inestimabile: far sorgere un principio di pace anche nei contesti più ostili – ha aggiunto il presidente della Repubblica -. Il messaggio è chiaro: alla violenza delle armi esiste sempre un’altra strada, un modo diverso e più conveniente per risolvere le contese, sottraendosi a rischi fatali di escalation incontrollate, i cui effetti pongono a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Nella memoria dell’uomo rischiano di affievolirsi i ricordi delle tragedie che hanno caratterizzato l’ultima guerra mondiale: abbiamo fra noi Kondo Koko, un’Hibakusha, una sopravvissuta alla bomba nucleare che devastò Hiròshima. Persino quello che fu uno spartiacque nella storia, appare oggi in discussione. Non si può omettere di ricordare che osare la pace include e abbraccia altri aspetti: dalle ampie zone di grande povertà nel mondo, alle sofferenze dei migranti, alla crescente concentrazione della ricchezza in poche mani in luogo della sua diffusione. Di fronte alle guerre e per la pace parlano le religioni, con la forza della loro autorevolezza, con la definizione della pace come “santa”, nell’infaticabile ricerca di quel che unisce gli esseri umani, nella promozione della solidarietà globale”.
“Tutti noi siamo oggi chiamati a rinnovare la nostra fiducia nella causa della pace – ha concluso Mattarella -. Rendiamo comune e condiviso l’appello di questo incontro: continuiamo a osare la pace. Continuiamo a investire in percorsi di dialogo e di mediazione, a sostenere chi soffre, a costruire ponti tra i popoli, per contribuire a un mondo in cui la pace non sia un sogno per illusi, ma una realtà condivisa. Quella realtà in cui, come ricordava Papa Francesco, «si riconosce la dignità di ogni essere umano, quando la fratellanza diventa principio ispiratore di un ordine internazionale più giusto e sostenibile»”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Verona avanti di due reti raggiunto dal Cagliari, finisce 2-2

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VERONA (ITALPRESS) – Sembrava fatta per Hellas Verona che viene
raggiunto dal Cagliari nel finale. Gli uomini di Paolo Zanetti devono accontentarsi di un pareggio per 2-2 contro i rossoblù nel match del Bentegodi, valevole per l’ottava giornata di Serie A 2025/2026: alle reti di Gagliardini e Orban rispondono Idrissi e Felici. In avvio di partita la formazione ospite crea subito una grande occasione al 3′ con Borrelli che, imbeccato da Prati, calcia in porta e sfiora il palo. Dieci minuti più tardi sono ancora i rossoblù a farsi vedere in avanti con una conclusione di Gaetano, sulla quale Montipò compie un miracolo per deviare in corner. Al 16′ mister Zanetti è costretto ad effettuare la prima sostituzione, mandando in campo Bella-Kotchap al posto dell’infortunato Nunez. Il cambio non destabilizza i padroni di casa, che al 23′ trovano la rete del vantaggio con Roberto Gagliardini: il centrocampista mette a segno la spizzata vincente sulla punizione calciata da Giovane. Alla mezz’ora il Cagliari reclama un rigore per un presunto fallo di mano, ma il direttore di gara lascia proseguire. Il Verona sfiora il raddoppio al 33′ prima con Orban e poi con Serdar, ma Caprile è strepitoso ad opporsi in entrambe le occasioni. Al termine dei quattro minuti di recupero, si va a riposo sul punteggio di 1-0.
In apertura di secondo tempo la squadra gialloblù prova ad ipotecare i tre punti firmando il 2-0 con Gift Orban che, su assist di uno scatenato Giovane, sigla il tap-in decisivo. Dopo una girandola di sostituzioni, il Cagliari torna ad attaccare con decisione e al 77′ accorcia le distanze grazie a Riyad Idrissi, che scarica in porta un sinistro imprendibile per Montipò. Il gruppo allenato da Fabio Pisacane si riversa nella metà campo avversaria per andare a caccia del pareggio e al 92′ lo acciuffa: Mattia Felici riceve palla da Pavoletti, realizza un tunnel e trafigge Montipo per il definitivo 2-2. In seguito a questo risultato l’Hellas Verona sale a 5 punti in classifica, mentre il Cagliari è tredicesimo a quota 9. Nel prossimo turno gli scaligeri saranno impegnati mercoledì alle 18:30 nella trasferta del Sinigaglia contro il Como, mentre i sardi giovedì alle 18:30 ospiteranno il Sassuolo alla Unipol Domus.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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