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Economia

Al via la card per le famiglie in difficoltà, 500 milioni per il 2023

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ROMA (ITALPRESS) – Il governo mette in campo 500 milioni a sostegno dele famiglie più bisognose per contrastare l’inflazione che ha fatto lievitare i prezzi, soprattutto dei generi alimentari. Si tratta della carta “Dedicata a te”, distribuita da Poste Italiane, attraverso la quale verrà erogato un contributo governativo per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità. Scatterà entro luglio e durerà fino a dicembre, con un bonus di 382,50 euro per il 2023. La carta potrà essere ritirata dal 18 luglio negli uffici postali, dopo aver ricevuto una comunicazione dal Comune di residenza, e dovrà essere attivata entro il 15 settembre.
“In una logica di sistema cerchiamo di attivare un’ulteriore misura che può essere di sostegno attivo rispetto a una situazione congiunturale che ha visto la crescita inflattiva colpire le famiglie italiane, in genere quelle con redditi più bassi, mettendo a rischio di entrare nella soglia di povertà”, ha detto il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, presentando l’iniziativa in conferenza stampa, insieme ai ministri del Lavoro e dell’Economia, Marina Calderone e Giancarlo Giorgetti.
“Abbiamo inteso adottare una misura per aiutare le famiglie con un reddito di 15mila euro lordi e 3 componenti il nucleo familiare. Non vogliamo procedere secondo schemi rigidi, ma con attività mirate, per risolvere problemi specifici, limitate nel tempo” ha aggiunto. Poi, ha spiegato che la carta “non è sommabile ad altri tipi d’intervento, come il Reddito di cittadinanza. La cassa dello Stato non ha risorse infinite e dobbiamo cercare di dare una mano a tutti coloro che hanno bisogno con misure calibrate. L’intervento è finalizzato anche all’aumento dei consumi. Lo sforzo è quello di una corresponsabilizzazione collettiva per aiutare i più fragili”.
Lollobrigida ha spiegato che “la carta conterrà 382,5 euro. Le attività convenzionate attiveranno anche una scontistica del 15%, cumulabile con gli sconti già in essere nell’esercizio commerciale convenzionato. E’ attivabile entro il 15 settembre per evitare dispersioni. Le carte non ritirate verranno disattivate e le somme risparmiate saranno ridistribuite tra i beneficiari”.
“I Comuni che hanno attivato le procedure per la consegna sono 7.558 su 7.901 e mi auguro che a breve sarà attivata da tutti. Le famiglie aventi diritto sono state individuate dall’Inps che entro il 15 luglio comunicherà ai Comuni la lista dei beneficiari”. Il premier il premier Giorgia Meloni, intervenuta con un videomessaggio, ha sottolineato come “il problema principale che ha impattato sulle famiglie quest’anno è l’inflazione. E’ un tema al quale il governo ha dedicato diverse misure dall’inizio di mandato. Oggi ne abbiamo una che riguarda 1,3 milioni di famiglie che hanno difficoltà nell’acquisto di generi di prima necessità, il famoso ‘caro carrellò. Abbiamo investito 500 milioni per aiutare queste famiglie. Presso gli uffici delle Poste italiane sarà disponibile la Carta dedicata a te, che consente alle famiglie di avere circa 400 euro da poter spendere negli esercizi per l’acquisto di generi di prima necessità, ma ha un valore più ampio grazie alla scontistica che abbiamo ottenuto”.
Per il ministro Giorgetti “considerando che l’inflazione impatta più duramente sulle famiglie meno abbienti, abbiamo pesanto di intervenire sui due fattori originanti la dinamica inflattiva: l’energia e i beni alimentari. Per questi con una misura che in qualche modo facendo riferimento all’indicatore dell’Isee, intervenisse a favore delle famiglie in condizione di maggiore bisogno”. Il ministro ha poi sottolineato come si tratta di “una misura che abbiamo deciso non oggi ma all’epoca della legge di bilancio e abbiamo partorito una soluzione semplice. Spero che l’esperimento abbia successo e che possa essere replicato”.
Di aiuto “concreto e reale” ha parlato la ministra Calderone, perchè “la carta poi si traduce in beni di prima necessità messi a disposizione dalle catene della distribuzione e poi anche in un effetto moltiplicatore”. La ministra ha poi sottolineato come l’Inps “ha compiuto un’operazione importantissima per dare la dimensione della solidarietà collettiva e della vicinanza a queste situazioni di difficoltà che vogliamo stenere. Credo che questa sia la dimensione dell’impegno che va oltre quello che è la situazione contingente ma che vuole guardare a un approccio complessivo al tema del sostengo”.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Export, Cna avvia collaborazione con Arabia Saudita

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ROMA (ITALPRESS) – La Cna ha siglato un memorandum d’intesa con la Federazione delle Camere di Commercio Saudite, rappresentata dal Saudi Italian Business Council, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione commerciale tra i due Paesi e aumentare le opportunità all’export delle piccole imprese.
“La firma del memorandum non è un punto di arrivo, ma l’avvio di un progetto concreto per offrire opportunità alle nostre imprese e per consolidare gli scambi tra Italia e Arabia Saudita”, ha commentato il presidente della Cna, Dario Costantini.
All’evento, che si è svolto a Roma, hanno partecipato tra gli altri il presidente del Saudi Italian Business Council, Kamel Al Munajjed, il rappresentante della Farnesina Fabrizio Lobasso, la senatrice Elena Murelli.

– Foto ufficio stampa Cna –

(ITALPRESS).

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Economia

Autotrasporto, in 10 anni meno padroncini e più società di capitali

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MILANO (ITALPRESS) – In 10 anni sono scomparse 21.248 aziende di autotrasporto. Dal 2013 al 2023 il totale delle imprese, secondo i dati di Unioncamere, è diminuito del 20,8% passando da 101.935 a 80.687 unità. Allo stesso tempo, però, si intravede una grossa spinta verso forme societarie più strutturate, anche frutto di fusioni e acquisizioni. Le società di capitali in questi 10 anni sono quasi raddoppiate (+46,3%) e oggi rappresentano il 32% del totale con 26.458 realtà. Sono le uniche a vantare un incremento, tutte le altre tipologie sono in calo, in particolare le imprese individuali (i cosiddetti padroncini) che, seppure rappresentino ancora il 46% del totale, sono diminuite del 40%.
Secondo l’albo degli autotrasportatori oggi in Italia ci sono 961 aziende con un parco mezzi superiore ai 100 veicoli: che, pur appresentando lo 0,95% delle aziende operanti sul mercato, gestiscono 260.338 camion, ovvero il 30,5% dell’intero parco con targa italiana. E’ quanto emerge dalla nuova edizione dei “100 numeri per capire l’autotrasporto – Tutte le spine della sostenibilità”, edito da Federservice (Gruppo Federtrasporti) e realizzato dalla redazione di Uomini e Trasporti, presentato oggi nell’ambito del Transpotec a Milano.
Per Claudio Villa, presidente di Federtrasporti, “la spinta verso l’aggregazione emerge anche dall’andamento dei contratti di rete che sono passati dai 55 del 2013 agli 861 del 2023 e portano anche le piccole realtà a condividere importanti asset per competere meglio sul mercato”. Da padroncini a campioni della logistica, o quasi. L’evoluzione del trasporto di merci su gomma va veloce, anche trainata da crisi internazionali come la pandemia o le ostilità nel Mar Rosso che spingono le catene logistiche a riorganizzarsi e le aziende a rispondere alle nuove esigenze del mercato. Molto si deve anche all’ondata di acquisizioni e fusioni che ha interessato il settore: sono 52 le operazioni di M&A registrate dall’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano che hanno interessato aziende di trasporto e logistica dal 2021 al 2023, mentre nel volume sono state censite altre forme aggregative, alcune capitanate da grandi realtà che poggiano su una rete di “padroncini”, che condividono tecnologia, operatività e a volte anche il logo. Operazioni che si riflettono sui bilanci dove cresce la redditività e l’efficienza gestionale.
Secondo l’elaborazione di Infocamere, l’incremento medio del valore aggiunto delle aziende di autotrasporto tra il 2012 e il 2022 è stato del 32,75%, a fronte di una crescita del 13,33% della produzione, mentre il ritorno sull’investimento passa dall’1,4% del 2012 al 5,26% nel 2022. In questo scenario di crescita, una brusca frenata arriva dall’emergenza autisti: secondo l’osservatorio Unioncamere-Excelsior, un autista su due è introvabile per mancanza di candidature e scarseggiano anche altre figure professionali esperte di logistica e trasporto. Quanto invece alla sostenibilità ambientale, oltre il 97% dei veicoli adibiti al trasporto delle merci con più di 3,5 tonnellate di portata è ancora alimentato a gasolio, seppure in molti casi si fanno largo i biocarburanti, come l’HVO utilizzabile nei motori diesel già in circolazione. L’elettrico tra i mezzi pesanti ancora non decolla.
Stupisce la lenta scomparsa delle alimentazioni a basso impatto ambientale: il metano e il GNL non arrivano a superare ciascuno il punto percentuale dell’immatricolato nel 2023.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Sammarco “Le Pmi italiane devono fare più squadra”

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ROMA (ITALPRESS) – Le piccole e medie imprese costituiscono gran parte del tessuto imprenditoriale italiano. Questa è “la nostra bellezza” ed è “la ragione per cui siamo molto apprezzati all’estero”. Lo ha detto Massimiliano Sammarco, avvocato tributarista internazionale, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
All’estero “siamo molto molto apprezzati per il nostro modo di fare e per la tecnologia”, ha spiegato Sammarco. “Non ci sono solamente la moda e l’alimentare – ha proseguito – ma tutta quella parte tecnologica e di grande ricerca scientifica per cui noi siamo molto apprezzati, soprattutto dagli americani che sanno che noi abbiamo questa capacità di muoverci e di prendere decisioni in modo veloce perchè nelle piccole e medie imprese sono poche le persone che comandano”.
“Nel 2004 – ha raccontato – c’erano le elezioni del nuovo Parlamento in Cile e il ministro dell’Industria di quel tempo fece un discorso alla nostra delegazione sulle nostre piccole e medie imprese e sui distretti industriali. Credo che quel ministro – ha continuato – sapeva molto più di noi italiani di ciò che stavamo facendo in Italia perchè quello era il loro modello. Una volta – ha aggiunto – con il presidente della Confindustria di Madrid si parlava di investimenti internazionali e disse di essere molto felice di essere presidente di quella confederazione spagnola, così come organizzata e come funziona in Spagna, ma avrebbe voluto che i soci della Confindustria spagnola fossero le imprese italiane. La sensazione che ho sempre avuto – ha evidenziato – è che ci considerano veramente i numeri uno. C’è solo una questione che non funziona: non riusciamo a fare squadra. Le Pmi italiane sono tante e sono rivali tra loro. Nel Dna non abbiamo l’idea di poter fare squadra insieme”.
Le Pmi soffrono comunque per un eccesso di carico fiscale e di norme. “Nel 1985 – ha ricordato – leggevo i primi rapporti Ocse sull’Italia che dicevano che avevamo le imposte troppo alte e troppe leggi. Da allora non è cambiato niente, anzi probabilmente sono aumentate la pressione fiscale e le norme”.
Adesso c’è la Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno. Secondo Sammarco è “fondamentale”. “In Puglia – ha affermato – ci si sta cominciando a muovere ma è ancora troppo poco. Negli altri paesi si fa molta più pubblicità ed è proprio il governo che gira il mondo facendo pubblicità su questo strumento perchè attira investimenti e lavoro. Anche imprese italiane potrebbero andare nella Zes”. Poi Sammarco ha portato l’esempio di Whirlpool. “Ragionando in modo molto pragmatico – ha affermato -, siamo in Campania e c’è la Zes” quindi si potrebbe “fare un cerchietto intorno alla Whirlpool” e dire che può rimanere perchè ha “tutta una serie di incentivi fiscali, forse anche migliori di quelli che ha dato la Slovenia”. “Sono ragionamenti – ha sottolineato – che altri Stati fanno. Ho visto rappresentanti delle istituzioni che quando c’è una fabbrica in crisi vanno lì e chiedono quale sia il problema e come possono intervenire, per mantenere l’attività e soprattutto i posti di lavoro”, ha concluso Sammarco.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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