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LA VOCE PAVESE – VOGHERA BUSINESS HUB, MISSIONE: ATTIRARE NUOVE IMPRESE

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LA VOCE PAVESE – VOGHERA BUSINESS HUB, MISSIONE: ATTIRARE NUOVE IMPRESE
Oggi Emanuele Bottiroli parla di un piano coraggioso per il rilancio economico di Voghera. Agevolazioni e incentivi finalizzati alle attività produttive che vorranno investire nel rilancio di immobili non più utilizzati del centro città, nei comparti produttivi e nel recupero e nella rifunzionalizzazione delle aree dismesse di Voghera. Missione importante quella al centro del progetto “Voghera Business HUB”, approvato con delibera dalla Giunta Comunale di Voghera su proposta del consigliere comunale della Lega Michele Calabrò (delegato dalla Sindaca Paola Garlaschelli a studiare l’insediamento di attività produttive e il recupero delle aree dismesse), che si propone di creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle attività produttive, offrendo agevolazioni e supporto ai nuovi investitori, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica del territorio. L’idea è quella di creare un “pacchetto localizzativo” rivolto alle attività produttive che investiranno nella città; un’idea nata dalla collaborazione tra il consigliere comunale Calabrò di concerto con gli assessori William Tura (Urbanistica) e Maria Cristina Malvicini (Commercio e Attività Produttive). Voghera Business Hub è destinato all’insediamento di nuove attività dell’ambito industriale (escluse attività di “logistica”), artigianale, terziario avanzato e commercio di vicinato. Incentivi: un’aliquota agevolata IMU dello 0,53 % (o 0,76 % per le categorie catastali D) per i primi 3 anni di attività; la riduzione del 70% della parte variabile del Tributo comunale sui rifiuti (TARI) per i primi 3 anni (50 % per le attività insediate nel DUC); la riduzione del 50% degli oneri di urbanizzazione primari e secondari.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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