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Il Milan saluta gli Usa con un ko, il Barça vince 1-0

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LAS VEGAS (USA) (ITALPRESS) – Davanti ai 39mila spettatori dell’Allegiant Stadium, il Milan chiude l’esperienza negli Stati Uniti con una sconfitta di misura (1-0) contro il Barcellona. A decidere una sfida equilibrata è il bel gol di Ansu Fati al 55′, un destro a giro imprendibile per Maignan. Come nelle partite precedenti con Real Madrid e Juventus, i rossoneri giocano a viso aperto, pur costretti più sulla difensiva per arginare il palleggio dei blaugrana. Non sono mancate le occasioni, specialmente quelle per Reijnders e Leao, mentre la squadra di Pioli difetta in precisione sotto porta. A Las Vegas è partita vera fin dai primi minuti. Agonismo, aggressività e nessuno tira indietro la gamba, come testimoniato dai tre cartellini gialli estratti nel solo primo tempo dall’arbitro Chilowicz. Partono meglio i blaugrana, per l’occasione in maglia bianca, che al 12′ sfiorano in due occasioni il vantaggio: su azione di corner, Kounde colpisce il palo di destro e sulla ribattuta Tomori salva su Torres, che aveva calciato a botta sicura. I rossoneri, fino a quel momento sulla difensiva, rispondo al colpo con una bella azione corale: inserimento di Reijnders premiato da Loftus-Cheek, l’olandese calcia di prima e Peña chiude in corner. Maignan è attento sul sinistro di Raphinha, mentre per il ‘Diavolò è ancora Tijjani a mettere paura al Barça, con un tiro-cross che esce di poco. Il Milan sfiora il gol anche nel finale di tempo, quando Leao sgasa per la prima volta a sinistra, salta Kounde e arriva al tiro, trovando la risposta attenta di Pena. La ripresa si apre ancora con l’attaccante portoghese, che rientra sul destro e va a giro sul secondo palo: palla fuori di centimetri. In ripartenza i catalani trovano il gol del vantaggio al 55′ con Ansu Fati, che vince un rimpallo su Florenzi e pesca l’angolo lontano con il destro a giro. Al 65’ Araujo mette dentro di testa ma la rete viene annullata per fuorigioco di partenza. Occasionissima rossonera alla mezz’ora della ripresa, quando Leao premia l’inserimento centrale di Tijjani, che apre troppo il piatto da buona posizione. Bartesaghi, appena entrato, chiude con il corpo un tiro a botta sicura dei blaugrana, evitando il 2-0. Nel finale, in mischia, il Milan non trova il guizzo giusto, e così vince il Barça.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Marc Marquez in pole al Mugello, Bagnaia secondo

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FIRENZE (ITALPRESS) – Marc Marquez si prende la pole position del Gran Premio d’Italia, nono appuntamento del Mondiale di MotoGP, in scena lungo il circuito del Mugello.

1’44″169 il tempo del leader della classifica iridata, che butta giù il record della pista e conquista la pole numero 100 in carriera in tutte le classi (la sesta dell’annata, al 72esima in MotoGP). Secondo a 0″059 Francesco Bagnaia (Ducati), appena davanti ad Alex Marquez (Ducati Gresini), terzo a 0″083.

Apre la seconda fila Fabio Quartararo (Yamaha), davanti a Maverick Vinales (Ktm Tech3) e Franco Morbidelli (Ducati VR46). Seguono Fabio Di Giannantonio (Ducati VR46), settimo, Pedro Acosta (Ktm), ottavo, e Alex Rins (Yamaha), nono. Soltanto decimo Marco Bezzecchi (Aprilia).

LA GRIGLIA DI PARTENZA DEL GP D’ITALIA

1^ fila
1. Marc Marquez (Esp) Ducati in 1’44″169, alla velocità media di 181.2 km/h
2. Francesco Bagnaia (Ita) Ducati in 1’44″228
3. Alex Marquez (Esp) Ducati Gresini in 1’44″252

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2^ fila
4. Fabio Quartararo (Fra) Yamaha in 1’44″411
5. Maverick Vinales (Esp) Ktm Tech3 in 1’44″514
6. Franco Morbidelli (Ita) Ducati VR46 in 1’44″568

3^ fila
7. Fabio Di Giannantonio (Ita) Ducati VR46 in 1’44″723
8. Pedro Acosta (Esp) Ktm in 1’44″780
9. Alex Rins (Esp) Yamaha in 1’44″844

 4^ fila
10. Marco Bezzecchi (Ita) Aprilia in 1’44″899
11. Raul Fernandez (Esp) Aprilia Trackhouse in 1’44″995
12. Fermin Aldeguer (Esp) Ducati Gresini in 1’45″199

-Photo IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Chivu “Al momento non possiamo fare molto più di così”

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ROMA (ITALPRESS) – Di solito in questo periodo dell’anno i calciatori sono sparsi per il mondo in vacanza, per ricaricare le batterie in attesa di ricominciare. Chi è al Mondiale per Club, invece, si trova immerso in un torneo ufficiale nel quale ogni partita è una partita vera, da affrontare però con una stagione nelle gambe e, specialmente nel caso dell’Inter, nella testa. Al debutto contro il Monterrey lo si è visto chiaramente, la stanchezza fisica e mentale c’è e Cristian Chivu, alla vigilia della gara contro i giapponesi dell’Urawa, non l’ha nascosto. “Veniamo da nove mesi di battaglie, cerchiamo di trovare le energie giuste per affrontare una squadra ordinata e pulita. Col Monterrey abbiamo fatto una partita seria, cercando di fare del nostro meglio. Abbiamo tirato fuori la nostra miglior versione di questo momento, abbiamo aggiunto la reazione e l’orgoglio. Non si può fare tanto al momento, prima del Monterrey avevamo fatto solo due allenamenti al completo, poi dopo la partita abbiamo concesso 48 ore per riprendersi. Questo non è un ritiro estivo dove provi novità, si possono fare richieste e provare cose che tra l’altro hanno già fatto in precedenza”, ha detto il neo allenatore dei nerazzurri.

Ci sono cose da correggere (“Vorrei vedere del cinismo. Abbiamo sbagliato situazioni che potevano facilitare l’andatura della partita”) ed errori da non ripetere (“Magari nella manovra siamo stati un po’ leziosi, potevamo far meglio. Sono cose di cui abbiamo parlato e su cui abbiamo lavorato, per cui mi aspetto miglioramenti da questo punto di vista”), pur partendo dalle basi della scorsa stagione, nonostante già nella prima gara si siano viste alcune novità come il cambio di sistema di gioco a centrocampo e l’utilizzo del trequartista: “A volte il centrocampo può essere a due, altre volte a quattro o a tre. Perchè quelli sotto la punta io li considero centrocampisti che invadono l’area con più facilità. Rimaniamo sulle cose fatte per non perdere certezze, ma parliamo di giocatori evoluti che sanno fare determinate cose e capiscono al volo le nostre richieste”.

Il tutto con l’idea di avere una squadra padrona del gioco, come in passato l’Inter ha dimostrato di saper fare: “Tutti gli allenatori vorrebbero una squadra dominante perchè bisogna tirar fuori tecnica, personalità, voglia di tenere in mano il pallino del gioco e delle situazioni sia quando si attacca in verticale che quando si gioca in accerchiamento. Penso sia l’obiettivo di tutti gli allenatori. Anche noi lo vorremo fare in un futuro breve, magari già da domani, quando avremo a disposizione più tempo per fare un altro tipo di lavoro”.

Idee chiare che Chivu cerca di trasmettere ai suoi dal primo giorno, con una squadra che sta cercando di voltare pagina e di applicare le nuove richieste dell’allenatore.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Sinner non fa drammi “Ora riposo e poi testa a Wimbledon”

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HALLE (GERMANIA) (ITALPRESS) – “Non tutti i giorni vanno come vorresti, e questo fa parte del gioco”. Jannik Sinner ha fretta di mettersi alle spalle il passo falso di Halle, dove è stato eliminato al secondo turno. “Grazie agli organizzatori e a tutti i miei fan per il supporto, congratulazioni a Bublik – scrive il tennista altoatesino sui social – Ora mi prendo qualche giorno di riposo prima di Wimbledon, una settimana per resettare e prepararmi. Ci vediamo presto”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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