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Cronaca

A Milano l’ultimo saluto a Toto Cutugno tra applausi e le note de “L’Italiano”

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MILANO (ITALPRESS) – Un ultimo saluto che va oltre la tristezza e unisce le centinaia di persone che questa mattina nonostante il caldo si sono trovate nella basilica dei Santi Nereo e Achilleo a Milano per ricordare Toto Cutugno, scomparso lo scorso 22 agosto all’ospedale San Raffaele dopo una lunga mlattia. Fin dalla prima mattina, la chiesa era gremita tanto che molti hanno potuto seguire la funzione solo dal sagrato. Famigliari, amici e tanta gente comune si sono trovati tutto insieme nel ricordo del cantautore toscano, ma milanese di adozione. Fu proprio in questa chiesa che nel 1971 Toto aveva sposato sua moglie Carla, vivendo poi nel quartiere quasi come un semplice membro della comunità. Sul sagrato erano presenti diverse corone di fiori, tra le quali una di Gigi D’Alessio. Tra gli amici artisti, hanno partecipato alla funzione Gianni Morandi e Pupo. Due elementi hanno accompagnato Toto Cutugno nel suo ultimo viaggio: applausi scroscianti e “L’Italiano”, la sua canzone più celebre. “Un giorno potremmo rivedere Toto e reincontrarci. Toto credeva che la vita non finisce con la morte e questo testimonia che Toto era un uomo di fede. Toto ha lasciato un bel segno nel mondo, un segno della bellezza con le sue composizioni, un segno della bontà con le sue scelte. Fa bene sentire che questo dolore è condiviso con tante persone” ha affermato nell’omelia il parrocco don Gianluigi Panzeri. Dopo aver letto diversi messaggi di parrocchiani e persone da diverse parti d’Italia, il parrocco ha voluto usare un’immagine che ha suscitato un grande applauso tra i presenti: “entrando nella casa del Padre, forse Toto dirà al coro degli angeli ‘lasciatemi cantare con la chitarra in mano”. All’uscita del feretro centinaia di persone si sono strette attorno a Toto e alla sua famiglia sul sagrato della basilica, quasi per non separarsi dal celebre cantautore. Palloncini bianchi, neri e azzurri con note musicali liberati in cielo, applausi a non finire e sopratutto le parole de “L’Italiano”. “Ho grande rispetto per Toto. Negli ultimi tempi non l’avevo visto molto, ma l’ho frequentato tanto. Lo conosco da una vita. Riconosco la sua arte come interprete ma soprattutto come autore”, è stato il ricordo di Gianni Morandi. Parlando del suo successo più celebre “L’Italiano”, Morandi ha detto che “è una delle canzoni italiane più famose al mondo. Ma non ha scritto solo quella. Ha scritto per tanti artisti e per tanto interpreti internazionali. Gli devo tanto rispetto e tanta amicizia”. “Io sono qua perchè volevo molto bene a Toto, lo stimavo molto come artista. In genere non sono per andare ai funerali, ci partecipo mal volentieri, credo non andrò manco al mio. Quindi sono qui perchè veramente era una persona speciale”, ha riferito Pupo che ascoltando le canzoni di Toto intonate dalla folla ha definito “le sue melodie immortali. Non so se tra 50 anni canteranno ancora le canzoni i ragazzi di oggi. Io spero di sì”. Entrambi gli artisti non sono però così convinti che Toto Cutugno sia stato bistrattato o degnamente riconosciuto come artista internazionale solo dopo la morte. “Qualcuno diceva che era un cantautore troppo popolare, ma io dico che è stato a livello di tutti gli altri. Piaceva non solo in Italia, ma anche all’estero”, ha commentato Morandi. Pupo ha invece affermato che un riconoscimento post mortem “è un destino che purtroppo accomuna parecchi artisti di una certa categoria”. Di Toto Cutugno oggi nei cuori di milioni di persone resta il ricordo di un grande artista italiano, un “Italiano vero”.(ITALPRESS).

Foto: xh7

Cronaca

Libano, Crosetto “L’Onu allontani i conflitti dalle basi Unifil”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi due razzi hanno nuovamente colpito la base italiana di Shama. Due razzi lanciati da Hezbollah.
Come gli otto di martedì. Oggi, come martedì, fortunatamente i nostri militari hanno riportato solo ferite superficiali.
Oggi, come martedì, condanniamo questo atto di guerra verso i rappresentanti di una missione di pace. Possiamo solo condannarlo perchè non abbiamo e non vogliamo interlocuzione con l’organizzazione terroristica di Hezbollah. Il nostro interlocutore in quel territorio è Israele, una nazione democratica ed è normale che chi come me ha a cuore la vita di ognuna delle oltre 1000 persone italiane e 10.000 di tutte le nazioni, che sono impegnate in Unifil, non possa che rivolgersi ad una nazione vicina da sempre”. Così su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Per questo oggi ho chiesto, attraverso il Capo di Stato Maggiore della Difesa, di evitare il più possibile i combattimenti vicino alle nostre basi, all’unico interlocutore cui posso chiederlo: Israele. Perchè le IDF, dopo gli incidenti dei primi giorni, si sono impegnate per tutelare la sicurezza delle basi Unifil e lo hanno fatto. Per questo – aggiunge Crosetto – ho chiesto un ulteriore aiuto al mio collega Katz: di aiutarci a proteggere i contingenti dai razzi di Hezbollah. Lui mi ha risposto che le IDF stanno facendo ogni sforzo per proteggere le forze e le postazioni dell’UNIFIL nella regione e che tengono conto della loro sicurezza nelle operazioni. Ma ha anche aggiunto ciò che io dico da quasi due anni: la soluzione a tali incidenti è l’attuazione e l’applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il ritiro di Hezbollah dal sud del Libano e lo smantellamento delle sue infrastrutture e armi nella regione”.
“Motivo per cui – evidenzia il ministro – ho chiesto al rappresentante militare italiano all’ONU di sollecitare un esame approfondito della situazione sul campo e dei rischi, seguito da una presa di posizione chiara delle Nazioni unite che tenendo conto dell’evoluzione in atto, si spenda per allontanare i conflitti dalla basi Unifil. Mi sono infine rivolto al capo delle forze armate libanesi per chiedere anche a lui di spendere la sua leadership nel paese per garantire la sicurezza dei nostri militari”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Milano, al via “Atm manifesto”, mostra con oggetti dall’archivio storico

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stata presentata oggi “Atm manifesto – Storie, Viaggi e Design”, la mostra di Atm che espone, da domani 23 novembre fino al 12 gennaio, una selezione del proprio Archivio Storico. Un viaggio nella sua comunicazione visiva attraverso il tempo, dalle origini dell’Azienda alla contemporaneità, a testimonianza del suo ruolo fondamentale nella definizione dell’identità del territorio e della vita dei cittadini. “Atm manifesto” racconta infatti il legame, forte e reciproco, tra Atm e Milano. Ospitata nelle sale dell’ADI Design Museum di piazza Compasso d’Oro e affidata alla curatela di Matteo Pirola, “Atm manifesto” è un viaggio nel tempo lungo i binari delle campagne di comunicazione dell’Azienda che attraversano e intrepretano l’evoluzione del costume e della società, milanese e non solo. Narra il cambiamento dei linguaggi artistici e pubblicitari, oltre a presentare esclusivi documenti che raccontano simboli e momenti che hanno segnato la storia della mobilità cittadina, dall’iconico tram Carrelli all’inaugurazione della prima linea metropolitana M1 della città, la Rossa, 60 anni fa. La storia di Atm è particolarmente legata al luogo in cui si svolge la mostra, perchè si trova al centro di un vero e proprio distretto tranviario. Infatti, l’ADI Design Museum sorge in un’area che a fine Ottocento era utilizzata come deposito di tram a cavallo e successivamente fu destinata agli impianti che fornivano ai tram l’energia elettrica. La piazza di accesso al museo è intitolata al Premio Compasso d’Oro, prestigioso riconoscimento del mondo del design che si aggiudicò nel 1964 il progetto della linea M1 della metropolitana, firmato da Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda. La mostra regala la possibilità di ripercorrere la storia delle campagne informative, comportamentali e di sensibilizzazione, che rivelano un’Azienda in costante dialogo con la città e al centro dei grandi temi sociali e di attualità. “Atm manifesto racconta il rapporto della nostra comunità con i nostri mezzi pubblici – spiega il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, durante l’evento d’inaugurazione -. Nelle immagini che potremo ammirare si racconta il segreto che Atm non sa celare, cioè l’innamoramento per le persone, perchè le persone sono sempre al centro. Le persone che vengono trasportate, accompagnate. Dobbiamo guardare al passato consapevoli di quello di cui siamo stati capaci, e dobbiamo essere consapevoli che abbiamo la responsabilità di disegnare qualcosa che tra sessant’anni qualcuno vedrà e di cui potrà essere orgoglioso”. “Questa mostra – ha detto la presidente di Atm Gioia Ghezzi – raccoglie una piccola selezione tra più di 100mila articoli fra fotografie e oggetti dell’archivio storico di Atm, nominato bene storico e culturale dalla sovrintendenza. Un riconoscimento ricevuto perchè racconta la storia di Milano e di noi cittadini che nel corso di quasi un secolo abbiamo usato i mezzi Atm”. “Atm – continua Ghezzi – è una azienda innovativa, per esempio, a partire dalle campagne pubblicitarie sull’emancipazione femminile, realizzate dal secondo dopoguerra. Queste campagne spiegavano che anche le donne potevano guidare i mezzi pubblici”. “Tram, o mezzo pubblico, come un posto di relazione, di incontro, dove si mescolano tutte le classi sociali della città, dove sì vedono i cittadini cambiare modi di vestire, modi di essere” ha concluso.(ITALPRESS).

Foto: xp9

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 23 NOVEMBRE

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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