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Cronaca

Peste suina, presidente Fontana incontra vertici Carabinieri forestali

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MILANO (ITALPRESS) – Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, hanno incontrato oggi a Palazzo Lombardia i vertici nazionali e regionali dei Carabinieri Forestali, per fare il punto sulla situazione legata ai contagi da Peste Suina Africana verificatisi in questi giorni in alcuni allevamenti della provincia di Pavia. Presenti alla riunione il generale Andrea Rispoli, comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma e il generale Simonetta De Guz, comandante Regione Carabinieri Forestale ‘Lombardià. “L’incontro – sottolineano Fontana e Beduschi – ha confermato la massima attenzione, a tutti i livelli, per contenere la diffusione di una malattia che non è pericolosa per l’uomo ma che, se fuori controllo, avrebbe effetti devastanti per il comparto suinicolo lombardo, che conta la metà dei maiali allevati in Italia ed è il principale fornitore per le filiere dei salumi italiani più conosciuti e apprezzati al mondo”. Il generale Rispoli ha assicurato piena operatività e un aumento di uomini inviati per intensificare i controlli, sia sul campo, sia sulle strade e nella catena logistica legata alla movimentazione dei suini. Inoltre, in accordo con il ministero della Difesa, verranno formate squadre scelte di ‘bioselettorì per contenere la popolazione di cinghiali, principale veicolo di trasmissione del virus Psa. “Queste azioni sono fondamentali – concludono Fontana e Beduschi – e devono essere affiancate da una piena consapevolezza del rischio da parte di tutta la filiera suinicola. Vanno adottate misure di sicurezza a tutti i livelli e soprattutto segnalati tempestivamente casi sospetti, evitando comportamenti irresponsabili che rischiano di compromettere il lavoro di tutti e mettere in crisi un settore vitale per l’agroalimentare lombardo e italiano”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Regione Lombardia

Cronaca

Sequestri e confische per 6 milioni ad esponenti della ‘Ndrangheta

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), ha portato a termine un’operazione che ha consentito di applicare una serie di misure di prevenzione patrimoniali (sequestri e confische) per un valore complessivamente stimato in circa 6 milioni di euro.

Il provvedimento scaturisce da una mirata analisi operativa che ha permesso di individuare diverse persone che, rivestendo posizioni di rilievo all’interno di importanti cosche della ‘ndrangheta, avevano indebitamente accumulato, negli anni, ingenti patrimoni illeciti.
In particolare, alcuni dei destinatari dei provvedimenti avrebbero fornito un significativo contributo alle attività criminose di alcune delle più importanti cosche locali di ‘ndrangheta, tra le quali le famiglie “Tegano”, “Alvaro”, “Piromalli”, “Pesce” e “Bellocco”.

Gli appositi accertamenti economico-patrimoniali esperiti – nei confronti degli stessi soggetti nonchè dei componenti dei rispettivi nuclei familiari – hanno permesso di rilevare, inoltre, come il patrimonio a loro riconducibile risultasse di valore significativamente sproporzionato rispetto ai redditi ufficialmente dichiarati.

I provvedimenti di sequestro e confisca che hanno riguardato, tra l’altro, 47 immobili (28 fabbricati e 19 terreni), 3 ditte individuali operanti nei settori del commercio al dettaglio di ricambi per autoveicoli, del commercio all’ingrosso di rottami, dei trasporti e agricolo, quote di partecipazione di una società operante nel settore della lavorazione delle pietre e del marmo, 6 autoveicoli, 2 orologi di lusso, risorse finanziarie e denaro contante, come accennato, per un valore complessivo stimato pari a circa 6 milioni di euro.
Tra i beni oggetto di confisca, si annovera anche un illecito credito tributario di ingente valore, individuato e sottoposto a sequestro d’urgenza poco prima del tentativo di incasso da parte di un noto esponente della cosca “Libri”.

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– Foto Ufficio stampa Guardia di Finanza –

(ITALPRESS)

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Cronaca

Blitz a Sassari contro la mafia nigeriana, 30 arresti

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SASSARI (ITALPRESS) – Blitz all’alba di oggi da parte della Polizia di Stato di Sassari. Eseguiti 30 provvedimenti di fermo a carico di persone di origine nigeriana, indagati per associazione mafiosa, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari al termine di una complessa indagine.

L’organizzazione, con base operativa a Sassari, agiva in collegamento diretto con la Nigeria, gestendo traffici di droga e attività criminali in diverse città italiane: Cagliari, Genova, Isernia, Caserta, Verona, Siena e Terni, con diramazioni anche in Mauritania, Francia, Olanda e Germania.

Secondo gli investigatori, il gruppo si occupava non solo di spaccio di droga e riciclaggio di denaro, ma anche di tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. L’indagine ha ricostruito una fitta rete internazionale, capace di movimentare capitali illeciti e gestire attività criminali in più settori.

– Foto Ufficio stampa Polizia di Stato –

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(ITALPRESS).

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Cronaca

Traffico di droga, 14 misure cautelari tra Catania e Reggio Calabria

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CATANIA (ITALPRESS) – I carabinieri del Comando Provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 persone nelle province di Catania e Reggio Calabria, emessa dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, lesioni aggravate e ricettazione, con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini, svolte dagli investigatori della Compagnia Carabinieri di Acireale, hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk.

L’organizzazione si sarebbe avvalsa, inoltre, della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e dall’appartenenza mafiosa per controllare il territorio e gestire le attività illecite.

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– Foto Ufficio stampa Carabinieri –

(ITALPRESS).

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