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Cronaca

Sallusti “La visione di Giorgia Meloni va oltre Fratelli d’Italia”

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ROMA (ITALPRESS) – La visione di Giorgia Meloni? “E’ molto identitaria” e “va ben oltre Fratelli d’Italia: se si realizzerà, di fatto, aprirà un bacino molto più ampio, non solo numericamente”. Lo ha detto il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, raccontando “La versione di Giorgia”, il libro – edito da Rizzoli – che ha scritto dopo una quarantina di colloqui con la premier.
“Siamo qui a interrogarci da settimane su chi può essere il successore di Berlusconi: la mia idea è che non esiste, ma se per successore di Berlusconi intendiamo qualcuno che, nel campo politico, inventa qualcosa che non esisteva prima, allora guardiamo in modo interessante a Giorgia Meloni”, spiega Sallusti. “E’ presto per dirlo, ma se riuscisse ad andare oltre Fratelli d’Italia e a creare qualcosa che oggi non c’è – che da questo libro traspare – allora potrebbe esserlo”, ammette Sallusti.
“E’ la prima volta in assoluto nella storia della Repubblica che un presidente del Consiglio in carica accetta di raccontarsi”, sottolinea l’autore. L’idea del libro “è nata in maniera assolutamente casuale. Non ho mai avuto un grande rapporto personale con Giorgia Meloni, lei è molto romana e io sono molto milanese. Però mi era sembrato corretto andare a fare gli auguri di Natale alla prima donna primo ministro”.
In quell’occasione, ricorda, “la premier si era lamentata di come la narrazione che i media e la politica fanno di lei non corrispondesse alla vera Giorgia Meloni, ma le dissi che è un problema che non può risolvere in un’intervista che si ‘brucià, si potrebbe risolvere raccontando la Giorgia Meloni autentica in un libro, ma nessun presidente del Consiglio in carica l’ha mai fatto, quindi vuol dire che non si può fare. E lei, incuriosita, rispose che invece voleva essere la prima a farlo”.
“Abbiamo avuto una quarantina di colloqui tra marzo e maggio, cercando di stare sull’attualità, con temi come la guerra, l’immigrazione, i rapporti con gli Stati Uniti”, spiega il giornalista.
Il libro si chiama “La versione di Giorgia” e “la parola non è scelta a caso, perchè è l’opposto di verità assoluta: non è il vangelo, non è scolpita sulla pietra ma è il punto di vista di Giorgia Meloni. Non necessariamente è da condividere ma, per la prima volta, non è mediato in senso negativo dai suoi oppositori politici e dai media a lei ostili, e neppure dai suoi sostenitori e dalla stampa ‘amicà, perchè entrambe sono inquinate dal giudizio di chi scrive contro o a favore”, prosegue.
La visione di Meloni, spiega Sallusti, “è molto identitaria. Innanzitutto lei dice che se non hai una visione, non puoi fare politica. Quindi lei ha dei punti di vista molto chiari e definiti, a cui non vuole rinunciare per alcun motivo. Finchè era leader dell’opposizione poteva enunciare questi punti di vista in maniera astratta, adesso che è chiamata a governare un Paese sa perfettamente che il percorso per raggiungere il suo punto di vista non è una linea retta”, spiega Sallusti.
Per quanto riguarda la sua premiership, “credo che Meloni tenga sul comodino due fotografie, quelle di Matteo Salvini e Matteo Renzi che, quasi dal nulla sono arrivati in cima alla montagna – Renzi col 40% e Salvini con oltre il 30% – e nel giro di pochi mesi sono precipitati. Credo che lei abbia fatto sua quella parabola, ne abbia capito gli errori e quindi è possibile che non li ripeta”, sottolinea.
Per Sallusti Meloni “ha dimostrato un approccio pragmatico” e, nel libro, è stata “categorica nell’affermare che lei è un’europeista convinta” perchè “senza Europa non ci può essere Italia, ma senza Italia non ci può essere Europa”.
Sui temi economici, Meloni nel libro spiega che “il problema non è il debito, ma la crescita: non posso abolire la povertà per legge, nè creare ricchezza per legge ma posso liberare le energie che ci sono in giro per il Paese, che possono costruire ricchezza e quindi far diminuire la povertà”, riporta Sallusti. Per questo, “le prime due riforme economiche che servono sono la riforma costituzionale e la riforma della giustizia”, perchè “l’incertezza del diritto e l’incertezza dell’equità del sistema giudiziario sono tra i maggiori freni allo sviluppo economico”. Nel libro, Meloni parla anche dell’importanza della riforma costituzionale, perchè il premierato secondo lei “crea stabilità”, di cui hanno bisogno “l’economia e la finanza: fare la riforma di legge per eleggere direttamente il presidente del Consiglio vuol dire fare un regalo enorme”. L’unica insofferenza che ha da un anno a questa parte, riferisce Sallusti, “è la perdita della libertà come donna, come compagna, come madre e come amica” Su questo “mi sembra sincera” e, in tutti questi colloqui, “mi hanno colpito la sua semplicità e la sua determinazione”, conclude il direttore del Giornale.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia sfila sulla Senna, Tamberi “Una figata”, Errigo “Stupendo”

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – I due portabandiera, Arianna Errigo e Gianmarco Tamberi, saldamente a quattro mani sorreggono e fanno sventolare in alto il vessillo tricolore. Attorno a loro, fanno festa sopra la Senna e sotto una pioggia incessante i circa 200 componenti, tra atleti (141) e addetti ai lavori, dell’Italia Team. Cerimonia bagnata, adesso si spera in un’Olimpiade fortunata per gli azzurri salpati alle 19,35 da Pont d’Austerlitz sul battello numero 37 diretto al Trocadero dopo una navigazione di circa 6 km sul fiume che passa in mezzo alle strade più iconiche di Parigi: da Notre-Dame al Louvre, oltre ad alcune sedi dei Giochi, tra cui l’Espanade des Invalides ed il Grand Palais. A condividere il piano di sopra della barca con l’Italia c’è la Giamaica mentre a prua spazio a Islanda e Israele. Gli alfieri tricolore in rappresentanza di 20 discipline (atletica, badminton, beach volley, breaking, canoa, canottaggio, ciclismo, ginnastica artistica, judo, nuoto, pallanuoto, pugilato, scherma, sport equestri, taekwondo, tennis, tennistavolo, tiro con l’arco, tuffi e vela) indossano un capo speciale firmato EA7 Emporio Armani e vengono accompagnati, tra gli altri, dal Segretario Generale del Coni e Capo Missione azzurro Carlo Mornati. All’arrivo al Trocadero, sotto la Tour Eiffel, qualcuno sceglie di andare a ripararsi dalla pioggia (anche perchè le gare incombono), ma non manca chi si scatena e balla sotto l’acqua sventolando le bandierine bianche, rosse e verdi fino alla fine.
“E’ stata una figata pazzesca e poi il finale è stato bellissimo con la Tour Eiffel, i cinque cerchi. Che squadra, c’è un entusiasmo unico, invidiato da tutte le altre imbarcazioni” commenta Gianmarco Tamberi, protagonista nell’euforia generale anche di una clamorosa disavventura: il saltatore della nazionale ha perso la fede nunziale. Fra l’altro Tamberi, come si vede in una delle sue story su Instagram, aveva salutato “una spettatrice speciale”, la moglie Chiara Bontempi che ha assistito alla cerimonia su una delle banchine del fiume parigino. Tanta emozione anche per l’altra portabandiera, la fiorettista Arianna Errigo, entusiasta del viaggio sulla Senna: “E’ stato stupendo condividerlo con tutti – commenta -. Nonostante la pioggia, nonostante il trucco e parrucco, ma è andata così. E’ stato unico. Come è unica questa squadra”.
– foto Image –
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Cronaca

Show sulla Senna e gran finale al Trocadero, è l’ora di Parigi

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – La grandeur francese sotto una pioggia battente per annunciare che il momento di Parigi è arrivato. A cento anni dall’ultima volta, all’ombra della Torre Eiffel sbarcano i cinque cerchi, con un ingresso in scena che fa la storia: per la prima volta alle Olimpiadi, la cerimonia inaugurale si tiene fuori dalle mure chiuse di uno stadio, con le 205 delegazioni che sfilano a bordo di 85 battelli lungo la Senna. Una fusione fra arte, musica, cinema, teatro e sport totale, uno spettacolo a cui assistono oltre 300 mila persone assiepate lungo le rive del fiume. Con un dispositivo di sicurezza imponente a fare da prologo, con tanto di lunghe file ai controlli, Parigi si mostra in tutta la sua bellezza, sfidando il meteo e mettendo in scena classe, storia e atmosfera. Ha dato fondo a tutto il suo talento Thomas Jolly, direttore artistico della cerimonia, trovando un compromesso fra tradizione e modernità che è allo stesso tempo un messaggio di speranza per il futuro a dispetto delle tensioni che vive il mondo di oggi. Con duemila artisti a esibirsi e 170 schermi a coinvolgere gli spettatori, sono però gli atleti il vero centro di gravità nei 6 chilometri fra il Pont d’Austerlitz e il Pont d’Iena. Sullo sfondo luoghi iconici come Notre Dame, la Piramide del Louvre, Place de la Concorde, il Grand Palais, fino a sfiorare la Torre Eiffel, ultima tappa prima della conclusione al Trocadero.
L’Italia, sul piano superiore del battello numero 37 assieme alla Giamaica – a prua Islanda e Israele, fischiata – sfila con i due portabandiera Errigo e Tamberi in testa, applaudita dal presidente Mattarella, pure lui costretto all’impermabile in tribuna, procedendo lungo un percorso suddiviso in 12 tableux, fra incanto, libertà, eguaglianza, sorellanza e infine oscurità e solennità, con momenti di grande spettacolo, come le esibizioni di Lady Gaga prima e Aya Nakamura poi. Mentre la fiamma olimpica corre sopra i tetti di Parigi trasportata da un misterioso tedoforo mascherato, sulle sponde la città si colora di rosa in un inedito can can, lasciando poi spazio alle opere del Louvre – Gioconda compresa, dopo un improbabile furto a opera dei Minions – che prendono vita facendosi largo fra le onde della Senna. Al Grand Palais suona la Marsigliese, uno scatto d’orgoglio tutto francese che viene incarnato anche dagli attori che per una sera vestono i panni di Luigi XIV, Lafayette, Napoleone o De Gaulle. E nella sfilata di moda improvvisata sulla Passerelle Debilly appare anche una modella d’eccezione, una luccicante Bebe Vio. Poi, dopo il tripudio riservato al battello che trasporta la Francia, la festa prosegue, fra musiche moderne e l’immortale “Imagine”, mai forse attuale come oggi. Issata la bandiera a cinque cerchi, è il momento dei discorsi ufficiali.
Tony Estanguet, presidente del Comitato organizzatore, ricorda che “la Francia viene spesso definita il Paese dell’amore. E fra la Francia e i Giochi c’è sempre stata una lunga storia d’amore. Amare i Giochi con passione ci ha portato a voler condividere con voi quello che è più prezioso per noi”. Il richiamo alla pace è al centro delle parole di Thomas Bach, numero uno del Cio: “Sognate con noi. Come gli atleti olimpici, fatevi ispirare dalla gioia che solo lo sport può darci. Lasciateci celebrare questo spirito olimpico del vivere in pace, abbiate fiducia nel futuro”. E dopo che Emmanuel Macron dichiara aperti i Giochi, la fiaccola, passata dalle mani di Zinedine Zidane, Rafa Nadal, Amelie Mauresmo, Tony Parker e altri ancora, percorre l’ultimo tratto verso l’accensione del braciere olimpico al Jardin des Tuileries: i prescelti sono l’ex velocista Marie Josè Perec e il judoka Teddy Riner. Poi i fuochi d’artificio finali sulle note di Celine Dion: quasi un auspicio per quel che verrà da qui all’11 agosto.
– foto Ipa Agency –
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Miglior tempo per Norris nelle Fp2 in Belgio, quarto Leclerc

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SPA-FRANCORCHAMPS (BELGIO) (ITALPRESS) – Lando Norris, con il tempo di 1’42″260, ha chiuso in testa le FP2 del Gp del Belgio.
Il pilota britannico della McLaren ha preceduto il compagno di squadra Oscar Piastri (+0″215) e il campione del mondo, Max Verstappen (Red Bull, +0″217). Quarto e quinto posto per le Ferrari di Charles Leclerc (+0″577) e Carlos Sainz (+0″838). Sesto l’inglese George Russell (Mercedes, +1″030), settimo il francesce Esteban Ocon (Alpine, +1″141). Chiudono la top ten Kevin Magnussen (Haas, +1″225), Sergio Perez (Red Bull, +1″244) e Lewis Hamilton (Mercedes, +1″269). Sessione divisa in due tronconi. Tempi sempre più veloci in avvio poi, nel finale, spazio alle simulazioni del passo gara con diversi tipi di gomme e tempi che sono tornati alti.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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