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Cronaca

Mapei, il bilancio di sostenibilità 2022 si apre al mondo

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MILANO (ITALPRESS) – Il Gruppo Mapei pubblica il suo primo Bilancio di Sostenibilità a perimetro Mondo che comprende tutte le consociate consolidate integralmente, descrivendo così la realtà Mapei di tutti i 57 Paesi in cui opera. Una tappa fondamentale di un percorso virtuoso incominciato nel 2016 con la pubblicazione del primo Bilancio di Sostenibilità riferito alla sola Capogruppo e proseguito per i quattro anni successivi coinvolgendo tutte le consociate italiane. Lo scorso anno il bacino di rendicontazione si era aperto a tutta Europa.
In ogni Paese in cui opera Mapei si impegna concretamente per uno sviluppo responsabile sostenuto da una solida performance economica che ha portato a raggiungere i 4 miliardi di fatturato nel 2022.
Per il Gruppo la sostenibilità ‘costituisce un elemento distintivo e un valore aggiunto per il proprio modello di governance aziendale, che riesce a integrare in modo sinergico e virtuoso le dimensioni ambientale, sociale ed economicà, spiega una nota.
Il Bilancio di Sostenibilità 2022 di Mapei è redatto secondo i nuovi GRI (Global Reporting Initiative) Sustainability Reporting Standards 2021, e si propone di raccontare ed analizzare i principali aspetti legati alle tematiche sociali, ambientali.
“Nel 2022 abbiamo celebrato l’importante traguardo degli 85 anni della nostra storia con una dichiarazione di intenti: “Costruiamo un presente pensato per avere futuro”, convinti che solo con il nostro impegno di oggi possiamo mettere le basi per assicurare un futuro alle persone e al pianeta – afferma Veronica Squinzi, amministratore delegato del Gruppo Mapei -. Con questa settima edizione del Bilancio di Sostenibilità ribadiamo il nostro impegno a investire per crescere in modo responsabile: abbracciare l’economia circolare, porre attenzione al benessere delle persone, alla necessità di inclusione sociale e all’adozione di tecnologie che integrino e valorizzino le capacità umanè.
‘Contribuiamo in modo concreto alla lotta al cambiamento climatico sviluppando soluzioni innovative in tutti gli ambiti in cui operiamo – le parole di Marco Squinzi, amministratore delegato del Gruppo Mapei -. A dieci anni dall’inizio della compensazione delle emissioni di CO2 dell’adesivo cementizio per ceramica Keraflex Maxi S1, abbiamo scelto di compensare le emissioni di CO2 del nostro iconico fugante Ultracolor Plus e di proporre a tutta la filiera il primo sistema carbon neutral per la posa di ceramica. Per aiutare il settore dell’edilizia a mantenere standard elevati riducendo l’impatto climatico, abbiamo sviluppato un approccio integrato basato su hardware e software specifici per superare le difficoltà legate all’utilizzo di cementi con basso contenuto di clinker e aggregati di qualità variabile attraverso le varie fasi: produzione, trasporto e posa in operà.
L’impegno di Mapei per costruire un futuro sostenibile è stato premiato da importanti riconoscimenti: è stata nominata tra i Leader della Sostenibilità 2022 rientrando nell’elenco delle 200 aziende italiane più attente alla salute e all’ambiente stilata da Statista, azienda leader delle ricerche di mercato e specializzata in ranking e analisi di dati aziendali, in collaborazione con il Sole 24 Ore; ha conquistato il titolo di Green Star della Sostenibilità nello studio condotto dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza – ITQF, in collaborazione con l’Istituto per il Management e la Ricerca Economica IMWF di Amburgo e Affari & Finanza de La Repubblica.
Esempi concreti dell’attenzione del Gruppo alla riduzione delle proprie emissioni di gas serra sono i numerosi interventi di efficientamento energetico degli stabilimenti produttivi realizzati nel corso del 2022. Diverse consociate in tutto il mondo, dall’Europa alla Cina, passando per gli Emirati Arabi Uniti, hanno installato impianti fotovoltaici che consentiranno l’autoproduzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, riducendo le emissioni di gas a effetto serra generate nei propri siti.
Per Mapei sostenere cultura, sport, iniziative sociali e solidali significa essere promotori di crescita e sviluppo nei territori dove è presente con le sue attività.
La passione per lo sport fa parte da sempre della filosofia aziendale di tutto il Gruppo e si traduce in una partecipazione attiva a iniziative, competizioni, realtà sportive. A partire dal sostegno a diverse squadre di calcio in tutto il mondo: oltre al Sassuolo Calcio nel campionato di serie A italiano, dal 2022 Mapei Bulgaria sponsorizza la squadra di calcio locale FC Dunav Ruse, mentre Mapei Argentina è legata dal 2020 al Club Atlètico Lanùs, tra le più importanti squadre argentine attualmente militante nella massima serie del campionato locale.
L’attenzione per gli sport di squadra non è limitata al calcio: in Canada, Mapei Inc. sponsorizza due squadre giovanili di hockey; Mapei Hellas in Grecia sostiene invece i BC Irodotos, squadra di basket di Heraklion, Creta. Continua anche il supporto al mondo del ciclismo attraverso la partnership con l’UCI che nel 2022 ha visto la partecipazione di Mapei in qualità di Main Partner ai Mondiali di Ciclismo su strada a Wollongong in Australia. Mapei UK è invece Main Sponsor dell’Halesowen Cycling Club, celebre club ciclistico; Mapei Caribe (Porto Rico) ha sponsorizzato il Pan-American Union Racing Mountain Bike Team.
Mapei abbraccia sempre più discipline sportive: dalla vela oceanica con la partecipazione in qualità di Global Sponsor al primo progetto di vela oceanica italiano “Alla Grande” di Ambrogio Beccaria, al golf con la gara amichevole “Mapei Golf Day” e l’evento di beneficenza “BMF Golf Day” organizzati da Mapei Construction Chemicals (Dubai) nel 2022, fino anche allo sci con la sponsorizzazione di Mapei France del Club De Ski Nordique De La Feclaz.
L’attenzione del Gruppo Mapei per la cultura è un credo radicato nel DNA dell’azienda dal quale sono generate molteplici iniziative a sostegno delle attività artistiche implementate dalle consociate in tutto il mondo.
Nel 2022 la Capogruppo ha aderito al progetto “Adotta una statua” lanciato dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano accogliendo nella sua sede principale di Viale Jenner l’affascinante scultura “David con l’arpa”; ha sostenuto come partner la mostra “Maddalena. Il mistero e l’immagine” organizzata presso i Musei San Domenico di Forlì; ha proseguito la sua storica collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano e con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
A livello europeo, Mapei Polska è sponsor dal 2018 di FORMA, festival nazionale della poesia cantata.
Mapei Suisse è Silver-Partner di “Space Eye”, un’esperienza sensoriale a tema astronomia progettata da Mario Botta, uno dei più importanti architetti a livello internazionale, il cui completamento è previsto per il 2023.
A livello mondiale, Mapei Australia è sponsor del Queensland Performing Arts Centre, punto di riferimento artistico-culturale per l’intera aerea di South Brisbane che ospita ogni anno più di un milione e mezzo di spettatori che assistono ad oltre 1.200 performance. Mapei Inc. (Canada) è uno dei Major Sponsor dell’”Italian Contemporary Film Festival”, il più grande festival di film italiani al di fuori dei confini nazionali.
Il Gruppo Mapei da sempre opera nella convinzione che un’azienda debba avere una collocazione precisa nella società, assumendosi doveri etici, scientifici, umani e culturali: questo approccio ha portato nel corso del 2022 a sviluppare iniziative solidali e di beneficenza.
Il rapporto che lega da diversi anni Mapei a Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ha portato nel 2022 alla nascita di una borsa di studio triennale intitolata a Giorgio e Adriana Squinzi. Il vincitore è stato il dottor Andrea Costamagna, che sta portando avanti la propria ricerca scientifica sul tumore al pancreas. La Capogruppo ha contribuito e si è fatta promotrice del progetto di raccolta fondi organizzato dalla Fondazione Buzzi per creare presso l’Ospedale Pediatrico di Milano il primo centro italiano di Risonanza Magnetica Total Body Pediatrica.
Le iniziative di solidarietà si estendono a tutto il mondo: Mapei Srbija supporta Okular, organizzazione non governativa e senza scopo di lucro che realizza progetti dedicati ai più giovani; Mapei Brasil Construction Materials ha invece donato alcuni prodotti per le pavimentazioni della Santa Terezinha Continuing Care Unit del Pequeno Cotolengo, fondazione che assiste persone con disabilità gravi; Mapei Corp (USA) sostiene da tempo le attività dell’American Cancer Society, una delle più importanti associazioni attive nella battaglia contro il cancro a livello mondiale. La consociata statunitense ha partecipato anche al progetto “R.I.S.E.” della Gary Sinise Foundation, fornendo materiali da costruzione per la realizzazione di sei case progettate per rispondere alle esigenze di veterani di guerra gravemente feriti; supporta anche l’associazione SWAG, che si occupa di sostenere, educare e guidare gli individui e le famiglie emarginate di Riverside (California).
Nel continente asiatico, Mapei Vietnam attraverso il programma “Best Students Scholarship” ha assegnato una borsa di studio a cinque studenti in difficoltà che hanno ottenuto risultati accademici eccezionali. La consociata cinese del Gruppo ha portato a termine diverse iniziative a sostegno della popolazione di Shangai come la donazione di cibo, mascherine e altri generi di prima necessità per fare fronte alla pandemia di Covid-19. Invece, Mapei South Africa collabora con Amcare, un’organizzazione no-profit che si occupa delle persone più vulnerabili.
Uno degli aspetti a cui il Gruppo dedica maggiore attenzione è il contributo alla Ricerca, che si concretizza in varie iniziative e attività in sostegno alla comunità scientifica e alle Università. Nel 2022 Mapei ha erogato a Università e Istituti di Ricerca un totale di oltre 210 mila euro. Tra le tante collaborazioni: quella con l’Università degli studi di Brescia per un progetto di ricerca relativo ai calcestruzzi fibrorinforzati per l’area MIND di Milano; la partnership con l’Innovandi Global Cement and Concrete Research Network; la collaborazione di Vinavil con Polymat, centro di ricerca fondato dall’Universidad del Paìs Vasco e l’assistenza a INNOVHUB – Stazione Sperimentale Seta.

– foto ufficio stampa Mapei –
(ITALPRESS).

Cronaca

Juric “Per battere il Marsiglia serve la gara perfetta”

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MARSIGLIA (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Nel calcio ci sono tante componenti, con l’Udinese c’è stato un calo di prestazione, ma ci sta: speriamo di non ripetere gli errori. Basta vedere le partite, qualcuno non le vede, ma la squadra gioca bene”. Ivan Juric e la sua Atalanta vogliono cancellare in fretta la prestazione di Udine e domani hanno l’occasione di farlo in Champions al Velodrome, contro il Marsiglia di De Zerbi, una squadra che “ha tanti talenti, sarà dura – avverte il tecnico della Dea – Roberto è bravo e loro giocano bene, sono ancora più aggressivi e agguerriti in casa, dobbiamo giocare alla perfezione se vogliamo vincere la partita. Non c’è preoccupazione di giocare al Velodrome, ma sarà un grande stimolo, sarà bello affrontarli”. E ancora a proposito del collega, “sta migliorando, è il solito Roberto a livello di gioco, a livello difensivo è diventato più aggressivo. Sta crescendo e migliorando”.

In chiave qualificazione, quello di domani “sarà un passo importante, non sarà definitivo, ma conta e sarà importante fare punti. Il presidente Percassi? Non c’è bisogno di rassicurare, siamo sempre in contatto, non c’è niente di speciale. Nella prima parte l’Atalanta ha fatto grandi partite, ma ha raccolto meno. Ora a mente fredda accetto la prestazione di Udine. Non mi piace però parlare di riscatto, lo si fa quando la situazione è molto più grave della nostra. Abbiamo giocato male, ora si va avanti”.

“Ogni partita ha la sua storia, ogni match è difficile – sono invece le parole di Mario Pasalic – A Udine non abbiamo fatto ciò che volevamo fare, abbiamo sbagliato tutti, ma siamo qui per reagire subito. L’esperienza conta molto, ma devi essere pronto mentalmente, anche all’atmosfera che ci sarà”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Focus Banca del Fucino, la geopolitica delle valute sta cambiando volto

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ROMA (ITALPRESS) – Qualcosa di grosso si sta muovendo sui mercati finanziari internazionali. Il 2025 ha visto turbolenze senza precedenti negli ultimi decenni per quanto riguarda due asset in particolare, il dollaro e l’oro: nei primi sei mesi del 2025 la divisa Usa ha perso circa il 10% del suo valore rispetto alle maggiori valute internazionali; contemporaneamente il prezzo dell’oro ha registrato una crescita vertiginosa, rompendo ogni precedente record storico. Che sta succedendo? Diversi analisti stanno iniziando ad usare un’espressione impegnativa – dedollarizzazione – ma quanto c’è di vero? E’ questo l’oggetto del nuovo Focus dell’Ufficio Studi della Banca del Fucino, intitolato Dedollarizzazione: Mito o Realtà?
Lo studio, diviso in tre capitoli, parte considerando le mutevoli fondamenta dell’ordine dollaro-centrico, identificando nel mercato finanziario il suo principale pilastro odierno. Sono i flussi di portafoglio diretti verso l’azionario statunitense in particolare a reggere la domanda internazionale di dollari. Ma i rischi su questo fronte si stanno moltiplicando: – gli utili per azione sull’S&P500 – il maggiore indice azionario Usa – sono vicini ai massimi storici, raggiunti durante la bolla delle Dot-com di inizio 2000; – il rapporto tra capitalizzazione del mercato finanziario Usa e il Pil del Paese ha superato per la prima volta il 200%; – anche la concentrazione è ai massimi storici, con la quota delle top 10 compagnie dell’S&P500 arrivate a costituire il 39% dell’intero indice.
A questi fattori di rischio si vanno poi ad aggiungere i crescenti dubbi circa i progetti di investimento in IA delle grandi compagnie tech Usa e i loro stessi profitti, all’apparenza sempre più circolari.
Infine, le politiche controverse varate dall’amministrazione Trump hanno anch’esse contribuito ad esacerbare tensioni già presenti nella congiuntura macroeconomica statunitense. Il risultato è visibile nella fortissima crescita delle quotazioni dell’oro, e il motivo è presto detto: la capacità degli asset denominati in dollari – in primis i titoli di Stato Usa – di costituire un riparo contro il rischio è sempre più messa in dubbio. Al contempo, ben poche classi di asset sono in grado di svolgere la funzione di safe asset prima riconosciuta al dollaro. L’oro, tra queste, è la principale.
Ma la questione non riguarda solamente gli investitori privati. Sono infatti anche e soprattutto le banche centrali ad aver dato inizio, con i propri acquisti, al rally dell’oro. Gli acquisti hanno registrato una forte accelerazione a partire dal 2022, con l’invasione russa dell’Ucraina e l’imposizione di sanzioni senza precedenti nei confronti della Russia. Il legame con la weaponization del dollaro è dunque chiaro, ancora di più alla luce dei Paesi che hanno aumentato maggiormente le proprie riserve auree: Cina, Russia e Turchia, per citarne tre. Ma non spiega tutto: infatti massicci acquisti d’oro sono stati effettuati anche dalle banche centrali di molti paesi alleati degli USA.
I primi due capitoli della ricerca targata Banca del Fucino restituiscono dunque l’immagine di un sistema monetario internazionale alle prese con una possibile transizione. La crescita del prezzo dell’oro è cioè la manifestazione di un crescente sfiducia nel sistema dollaro-centrico, in assenza però di un’alternativa in grado di sostituire interamente il dollaro e il suo ruolo.
L’ultimo capitolo dello studio è così dedicato a rispondere a una domanda: ci sono – al di là dell’oro – ulteriori evidenze di una dedollarizzazione in corso? Secondo lo studio, la risposta è affermativa, in quanto: – la quota delle riserve valutarie delle banche centrali detenuta in valute diverse dal dollaro o dall’euro è passata dal circa 9% del 2009 all’oltre 22% del 2024;
– cresce il peso delle altre valute anche per quanto riguarda la denominazione dei commerci internazionali. La Cina, in particolare, sta attivamente favorendo l’utilizzo del Renmimbi a questo fine, con risultati che – per quanto ancora modesti nel dato aggregato – stupiscono per la rapidità con cui il processo si sta realizzando; – infine, sul fronte dei flussi finanziari (Debiti transfrontalieri, bond, pagamenti internazionali ecc.) l’egemonia del dollaro rimane marcata. Al contempo, si vanno moltiplicando le iniziative per nuove infrastrutture di pagamento e di finanziamento indipendenti dalle istituzioni Usa e dal dollaro.
I processi menzionati indicano una tendenza al ridimensionamento del ruolo del dollaro. Ben altra cosa è riuscire a fornire previsioni su quale sarà il futuro assetto del sistema monetario internazionale. In merito, conclude la ricerca, è possibile solamente mettere in luce alcune linee di tendenza: – lo status del dollaro come unica moneta egemone del sistema monetario internazionale appare messo in discussione; – nè l’oro nè alcuna valuta è però in grado di sostituire il dollaro come nuovo egemone globale; – di conseguenza, è lecito attendersi l’avvento di una qualche forma di multipolarismo monetario, dove più valute egemoni a livello regionale coesistono sulla scena globale;
– nondimeno, le tensioni generate dall’accumulo di deficit o surplus commerciali da parte di alcuni Paesi rimarranno. Per questo, la ricerca conclude che solo nuovi accordi internazionali – sul modello di quelli di Bretton Woods del 1944 – potranno portare ad una durevole stabilità.
In effetti, l’intero processo potrebbe subire una rilevante accelerazione in conseguenza di una forte correzione al ribasso dei mercati finanziari Usa, al momento solo potenziale ma tutt’altro che una possibilità remota. L’eventualità di una nuova crisi finanziaria troverebbe infatti un mondo molto diverso da quello all’indomani della crisi del 2008, un mondo più propenso a ricercare nuovi equilibri monetari.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cina: l’industria dei liquori tradizionali abbraccia la trasformazione digitale

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GUIYANG (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Nella provincia sud-occidentale cinese di Guizhou, famosa per il suo liquore dal caratteristico sauce-aroma, un mestiere storico sta conoscendo un nuovo alleato: l’intelligenza artificiale (IA).

I mastri distillatori si affidano a dati e algoritmi per decifrare le complessità della produzione tradizionale, con l’obiettivo di controllare con precisione le sottili variabili che definiscono una bottiglia perfetta di baijiu, il celebre distillato di cereali cinese.

La Kweichow Moutai, principale produttrice di liquori in Cina, è in prima linea in questa trasformazione. La sua tecnica tradizionale di produzione sauce-aroma, riconosciuta come patrimonio culturale immateriale nazionale, sta vivendo una rivoluzione basata sui dati.

Nel 2021, l’azienda ha avviato un progetto di apprendimento automatico (machine learning) per digitalizzare il processo di produzione, creando una catena di dati a ciclo chiuso che copre raccolta, archiviazione, analisi e applicazione dei dati nei laboratori pilota.

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L’iniziativa ha fatto seguito al precedente programma “Smart Moutai”, che aveva introdotto tecnologie come l’Internet of Things (IoT), i big data e l’intelligenza artificiale per il monitoraggio e l’analisi in tempo reale lungo le linee di produzione.

“I dati hanno trasformato l’esperienza dei nostri mastri distillatori in numeri visibili”, ha spiegato Tian Shaorun, tecnico di un laboratorio pilota. “Ci aiutano a controllare con maggiore precisione la temperatura e la miscelazione delle materie prime, migliorando sia la resa che la qualità del liquore base”.

Il successo di Moutai ha innescato un’ondata di trasformazione digitale nel settore cinese dei liquori.

La King’s Luck, azienda produttrice di liquori con sede nella provincia di Jiangsu, ha iniziato già nel 2015 a gestire un laboratorio di produzione intelligente. “La digitalizzazione nell’industria dei liquori non serve a sovvertire la tradizione, ma a tutelare l’artigianalità attraverso la tecnologia”, ha dichiarato Hu Yuewu, vice direttore generale dell’azienda.

Secondo Hu, il laboratorio intelligente ha aumentato l’efficienza produttiva di 2,75 volte, incrementato la produzione annuale pro capite del 390%, e ridotto i consumi energetici del 40% rispetto ai metodi tradizionali.

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La trasformazione digitale sta anche ridefinendo l’esperienza dei consumatori. La 1919 Wines & Spirits Platform Technology Co., Ltd., piattaforma di fornitura diretta con sede nel Sichuan, prevede di lanciare un’interfaccia basata su IA per offrire raccomandazioni personalizzate e servizi di consegna rapida.

Nel frattempo, la King’s Luck ha realizzato spazi espositivi immersivi con tecnologie XR e VR, che permettono ai visitatori di esplorare virtualmente i panorami e i processi della distilleria.

Numerose aziende in tutta la Cina stanno accelerando i propri sforzi di trasformazione digitale. Secondo il China Internet Development Report 2024, il Paese conta oggi quasi 10.000 laboratori digitalizzati e fabbriche intelligenti, di cui oltre 400 riconosciute a livello nazionale come modelli di riferimento per la manifattura intelligente, grazie all’uso di IA e gemelli digitali.

L’enfasi del governo cinese sull’integrazione tra economia reale e digitale ha fornito un forte impulso alla trasformazione del settore dei liquori.

Nel mese di ottobre, il ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione ha pubblicato una bozza di linee guida per promuovere lo sviluppo di alta qualità delle industrie storiche tradizionali (2026-2030), tra cui quella della produzione di liquori, incoraggiando la tutela del patrimonio, l’innovazione e l’aggiornamento industriale.

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“L’innovazione tecnologica è diventata il motore principale della trasformazione e dell’evoluzione del settore”, ha dichiarato He Yong, segretario generale della China Alcoholic Drinks Association.

Secondo He, la digitalizzazione ha infuso nuova vita nell’antica arte della produzione di liquori, passando dalla produzione intelligente alla tracciabilità basata su blockchain e al marketing potenziato dall’IA, trasformando l’esperienza in scienza.

(ITALPRESS).

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