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Cronaca

Immigrazione, Piantedosi “Sviluppare piano per rimpatri volontari”

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha incontrato, a margine della conferenza ministeriale di Palermo sulla criminalità organizzata, il ministro dell’Interno francese Gèrald Darmanin. “I nostri incontri frequenti – ha dichiarato Piantedosi – testimoniano la volontà e l’impegno a lavorare insieme sia a livello europeo che bilaterale”.
Al centro del colloquio le sfide comuni in materia di sicurezza, la collaborazione tra le forze di polizia, il dossier migrazione e tra i vari punti affrontati anche l’importanza di creare apposite campagne di comunicazione e di informazione per dissuadere le partenze e l’attività dei trafficanti che mettono a rischio la vita dei migranti. “Nel corso dell’incontro – ha proseguito Piantedosi – ho evidenziato l’importanza di sviluppare un piano per i rimpatri volontari assistiti”.
Al termine del bilaterale i due ministri hanno firmato una intesa che darà l’avvio ufficiale a una cabina di regia Italo-francese a livello tecnico in materia di sicurezza.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

Cronaca

Premio Ischia di giornalismo, assegnati riconoscimenti ai comunicatori

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NAPOLI (ITALPRESS) – Martina Fuga, Presidente dell’Associazione CoorDown, che promuove i diritti delle persone con sindrome di Down e Guido Bramante, Portavoce del Gen.C.A. Francesco Paolo Figliuolo sono i vincitori del Premio Ischia comunicatori dell’anno. Lo ha deciso la giuria composta da: Massimiliano Paolucci, Presidente, Leonardo Bartoletti, (giornalista),Luigi Fiorentino, (capo dipartimento per informazione e l’editoria),Ludovico Fois (responsabile della Comunicazione e Consigliere per le Relazioni Esterne e Istituzionali ACI – Automobile Club Italia), Antonio Funiciello, (Identity Manager di ENI), Stefano Porro (direttore Relazioni Esterne e Affari Istituzionali di Mundys s.p.a.), Valeria Speroni Cardi, (global Head of Press and Media Relations Menarini Group), Luciano Tancredi ( direttore editoriale del gruppo Sae), Fernando Vacarini (responsabile Media Relations, Corporate Reputation and Digital PR di Corporate Unipol).
Il riconoscimento giunto alla sua 16° edizione è rivolto al professionista da cui dipende o è riconducibile l’attività di comunicazione e che abbia saputo sostenere la reputazione delle organizzazioni pubbliche, del no profit, delle istituzioni e delle aziende in generale.
Martina Fuga ha vinto la sezione no profit, con la campagna di comunicazione Assume That I can /Word Down Syndrome Day 2024, promovendo così l’idea generale che, se tutti credono e hanno fiducia nelle persone con sindrome di Down, queste possono avere un impatto positivo e aiutarle a raggiungere anche gli obiettivi più inaspettati.
Il Premio per la sezione istituzionale è andato al tenente colonnello Guido Bramante, portavoce del commissario straordinario generale Figliuolo, per aver coordinato con competenza e spiccate doti umane i rapporti con gli organi di informazione italiani e stranieri, ma soprattutto con le popolazioni dell’Italia Centrale colpite dai recenti alluvioni, dai terremoti e segnatamente durante l’emergenza della pandemia di Covid.
La cerimonia di consegna dei premi si svolgerà nell’ambito della 45°edizione del Premio Ischia Internazionale di giornalismo il 28 e 29 giugno. Il premio è patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Lacco Ameno d’Ischia, dall’Istituto per il Credito Sportivo e dalla Siae, con il contributo dell’ACI – Automobil Club Italia dal Gruppo Unipol, Gruppo Menarini, da Mundys e da A2A Life Company. Media Partner della manifestazione SKYTG24 – Italpress e Data Stampa srl.
-foto ufficio stampa Premio Ischia –
(ITALPRESS).

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Ruotolo “Fuga da Rai-Telemeloni. Per uscire dalla crisi serve il Sud”

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ROMA (ITALPRESS) – Una vita passata a combattere l’illegalità, raccontandone ogni sfaccettatura nella sua incessante attività giornalistica, e adesso la sfida delle europee con il Pd con una stella polare fissa: favorire la crescita del suo sud. Sandro Ruotolo, senatore dem, racconta i suoi obiettivi in un’intervista di Claudio Brachino per la rubrica “Primo piano – Elezioni europee 2024” dell’agenzia Italpress: l’ex corrispondente Rai è candidato nella circoscrizione Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) all’appuntamento elettorale dell’8 e del 9 giugno.
Nell’analizzare il momento politico che sta vivendo l’Italia, lo sguardo si rivolge al rapporto tra l’esecutivo e quell’informazione che tanto lo ha accompagnato nel corso della sua vita: “La debolezza del rapporto tra giornalismo e politica nasce con l’editto bulgaro di Berlusconi, ma oggi la situazione è ancora più pericolosa – sottolinea Ruotolo – Se parlavi di mafia e dell’origine del potere di Berlusconi diventava una belva, però era uno che sapeva fare televisione e aveva a Mediaset giornalisti come Giorgio Gori, Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana; in questa Rai-Tele Meloni i pezzi pregiati sono scappati tutti. Bruno Vespa non è un novellino assunto oggi e il ministro Sangiuliano è stato prelevato dal Tg2, segno che il pluralismo c’era già prima e non era solo la sinistra a comandare. Entro agosto 2025 dobbiamo rendere il servizio pubblico indipendente, rispettando il Media Freedom Act approvato in Europa”.
L’errore alla base dello scenario corrente arriva però, secondo il senatore dem, da un ex componente del suo partito: “Quando Renzi era segretario Pd e presidente del Consiglio ha combinato un bel guaio togliendo la Rai dal controllo del parlamento e portandola sotto quello dell’esecutivo: la cultura deve stare dalla parte di chi è governato, non di chi governa. Non era mai successo che un direttore dell’approfondimento giornalistico, come Paolo Corsini, andasse a una festa di partito a parlare a nome di quest’ultimo: loro hanno questo problema dell’egemonia culturale della sinistra, perchè non possono rivendicare quella che c’era ai tempi del fascismo”. Duro anche l’attacco sul caso Scurati: “La censura del monologo è davvero una brutta figura, di cui non a caso si è par lato in tutto il mondo”, afferma Ruotolo.
Una delle sfide principali da affrontare riguarda la lotta a una criminalità organizzata che nel corso del tempo si è evoluta: “Nella mia carriera ho sempre legato professione e impegno civile, già negli anni ’80 quando facevo inchieste su degrado e criminalità andavo poi a parlarne nelle scuole – racconta il senatore Pd – In Italia ogni mese un Comune viene sciolto per infiltrazioni mafiose e in undici regioni sono stati sciolti sia i Comuni che le rispettive Asl, abbiamo sconfitto la mafia dei corleonesi e delle stragi ma quella di oggi prova a infiltrarsi nel Pnrr: dove c’è mafia non c’è sviluppo, quindi io lego a questo la mia battaglia per il sud. Esistono aree del nostro paese dove non si può camminare liberamente, a Napoli ci sono situazioni di significativa effervescenza criminale e 35 minorenni sono in carcere per omicidio: bisogna lavorare prima di tutto sulla prevenzione del degrado”. Il decreto Caivano è stato un primo passo in questa direzione, ma per Ruotolo “va esteso nei suoi effetti positivi, non si può fare una legge solo sul quartiere di una cittadina, va fatta per tutte le periferie del sud: i problemi non si risolvono spedendo in carcere i genitori che non mandano i figli a scuola, nei quartieri a rischio ci sono donne che a trent’anni sono già nonne; c’è bisogno di più assistenti sociali e psicologi, non solo delle Forze dell’Ordine. Un bambino o un laureato del sud non possono avere meno chance rispetto al nord: l’Italia può uscire dalla crisi se il sud esce dalla crisi e non è un caso che l’Europa abbia investito qui il 40% delle risorse del Pnrr”.
Il candidato dem alle europee si sofferma poi su altri temi, come il caso Toti e la gestione dei conflitti in Ucraina e Palestina. Sugli arresti domiciliari assegnati al governatore regionale della Liguria ricorda come “il 2 febbraio aveva detto che con l’autonomia le attività portuali devono passare da infrastrutture nazionali a locali: se sono queste le accuse nei suoi confronti figuriamoci cosa potrebbe succedere con l’autonomia differenziata. Al sud non ci sono industrie e per evadere il fisco gli imprenditori, anzichè smaltire gli scarti negli impianti autorizzati, attivano un traffico che ha come riferimento finale le organizzazioni criminali”. Alla Ue invece il monito di osare di più, ma sempre all’insegna della diplomazia: “L’Europa è una grande potenza economica, ma anche un nano politico: le politiche di difesa nazionali vanno razionalizzate e devono essere all’insegna della democrazia, se vogliamo lavorare per la pace dobbiamo innanzitutto costruirla sedendoci a un tavolo. Questo voto determinerà il futuro del pianeta, con conseguenze che andranno a ripercuotersi sui nostri figli e sui nostri nipoti”.
-foto Italpress-
(ITALPRESS).

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Conte “Sta arrivando un’altra Tangentopoli”

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ROMA (ITALPRESS) – “Si stanno creando le condizioni per una nuova diffusa Tangentopoli”. A parlare, in un’intervista alla Stampa, è il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. “Già a dicembre avevo lanciato l’allarme sulla questione morale, di fronte a evidenti segnali di compenetrazione tra politica e affari”, afferma Conte, secondo cui il problema è “una degenerazione della classe dirigente: dalla Liguria alla Puglia, dal Piemonte alla Sicilia la politica si lascia corrompere, incline alla compravendita dei voti e si rende permeabile alle infiltrazioni mafiose”. Per Conte “siamo a un bivio, se come politici non riusciremo a esprimere un sussulto di dignità, a trovare anticorpi efficaci e ad affrontare con rigore questa degenerazione, finiremo solo col prendercela con la magistratura, lamentandoci dell’invadenza dei pm nella sfera politica. E una politica incapace di rigenerarsi tenta di spuntare le armi ai magistrati, limitando i loro poteri investigativi”. “A destra – aggiunge – hanno avuto una reazione corporativa ed è gravissimo che anche il ministro Nordio sia intervenuto a caldo per censurare i magistrati di Genova, senza nemmeno avere conoscenza dei dettagli dell’inchiesta. Ma basta guardare le riforme che portano avanti, dalla separazione della carriere alla discrezionalità dell’azione penale, dall’abolizione dell’abuso d’ufficio alla depenalizzazione del traffico di influenze, fino alla limitazione delle intercettazioni. Vogliono ampliare gli spazi di impunità e asservire la magistratura alla politica”.
In merito al caso Toti afferma: “sono ridicoli, come può rimanere al governo di una Regione un presidente agli arresti domiciliari? Che immagine diamo delle nostre istituzioni? Del resto, anche la ministra Santanchè è ancora lì, va a rappresentare all’estero il made in Italy, nonostante sia accusata di aver usato in modo fraudolento i fondi del Covid. Senza dimenticare che Meloni ha fatto dimettere Sgarbi per le inchieste a suo carico e poi lo ha candidato al Parlamento europeo, così da garantirgli l’immunità”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

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