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Cronaca

Salutequità “Sulla prevenzione sanitaria serve un cambio di passo”

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ROMA (ITALPRESS) – Per la prevenzione le Regioni investono da 85 euro procapite in Friuli-Venezia Giulia fino a 158 in Valle d’Aosta (dati ultimo Rapporto Corte dei conti). Ma i risultati sono molto diversi e la protezione che ne deriva per gli assistiti del SSN è molto variabile, in particolare quando parliamo di vaccinazioni per gli adulti e di screening oncologici. E’ quanto emerge dal Report “Prevenzione sfida per l’equità nelle Regioni” realizzato da Salutequità con il contributo non condizionato di Sanofi.
“Sulla prevenzione – dichiara Tonino Aceti, Presidente di Salutequità – c’è bisogno di un cambio di passo. L’obiettivo programmato di recupero per gli screening oncologici non è stato centrato in troppe realtà: il divario delle prestazioni recuperate va dal 91% del Nord al 27% del Centro al 44% del Mezzogiorno. Anche sulle coperture vaccinali antinfluenzali c’è una chiara flessione su cui bisogna agire rapidamente.
La prima cosa da fare è dare pari dignità alla prevenzione così come a ospedale e territorio, varando gli standard quali/quantitativi di personale dei Dipartimenti di Prevenzione.
E’ poi indispensabile che la prevenzione sia concretamente un banco di prova per la valutazione delle Regioni ai fini della valutazione LEA. Abbiamo bisogno di un nuovo aggiornamento dei LEA per estendere ad esempio lo screening mammografico alle donne di ulteriori fasce d’età, come peraltro già garantito in diverse Regioni oggi; come pure per rendere effettivamente esigibile ogni aggiornamento del Calendario Vaccinale. Su questa partita gli sforzi devono essere massimi e di tutti perchè la prevenzione è un vero e proprio investimento in termini di salute e di sostenibilità del SSN”.
Le Regioni che a fronte di costi minori ottengono punteggi LEA più elevati nella prevenzione sono 7: P.A. di Trento, Toscana, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Marche e Lazio. Quelle che invece sostengono i costi maggiori a fronte di una valutazione inferiore alla soglia della sufficienza sono P.A. di Bolzano, Sicilia e Valle d’Aosta.
Nel 2021 sono risultate inadempienti nella garanzia dei LEA nella prevenzione 4 Regioni (Valle d’Aosta, PA Bolzano, Calabria e Sicilia), ma 16 hanno visto una riduzione di punteggio rispetto al 2019 (pre-pandemia). E i dati non sembrano migliori per il 2022: la Corte dei conti sottolinea infatti che per quanto riguarda gli screening oncologici è stato recuperato soltanto il 67% delle prestazioni non erogate durante la pandemia, con una forbice regionale che oscilla tra il 9% di recuperato della Calabria al 16% della Campania, fino al 100% di recuperato in Piemonte, Trento, Toscana e Basilicata.
Nella stagione 2022-2023 la copertura per la vaccinazione antinfluenzale nella popolazione anziana è scesa di quasi 10 punti percentuali rispetto al 2020-2021, nel pieno della pandemia, arrivando al 56,7%. Hanno raggiunto coperture sopra la media nazionale solo 9 Regioni: Friuli-Venezia Giulia (58,3%), Emilia-Romagna (62,3%), Toscana (58,9%), Lazio (60,2%), Abruzzo (62,5%), Basilicata (66,3%), Calabria (62,1%), Sicilia (58,9%) e l’Umbria (68,7%), unica regione in cui sono stati vaccinati quasi 7 anziani su 10. Tra 37% e 46% si sono invece collocate Valle d’Aosta, P.A. Bolzano e Sardegna.
“Eppure, l’adesione alla vaccinazione antinfluenzale e allo screening lascia indietro chi ne avrebbe più bisogno”, sottolinea Salutequità. Dalla Sorveglianza Passi 2021-2022 emerge che una donna su 10 di età compresa tra 50-69 anni non si è mai sottoposta a una mammografia a scopo preventivo (10,3%) e circa una su 5 non la esegue da oltre due anni (19,3%). Fattori sociali, economici e culturali continuano a condizionare l’accesso alla prevenzione: sia per lo screening mammografico che per lo screening cervicale, la maggiore quota di donne che si sottopone a questi esami possiede un’istruzione elevata, maggiori risorse economiche, è di cittadinanza italiana, coniugata o convivente.
Per la vaccinazione antinfluenzale dati Istat mostrano che circa un terzo degli anziani con una o più patologie non si è vaccinato perchè non si ritiene un soggetto a rischio.
Coerentemente con la Circolare del Ministero della Salute, la desk research di Salutequità rileva che la maggior parte delle Regioni dal mese di ottobre hanno avviato la campagna antinfluenzale 2023-2024 che, come ogni anno, ha l’obiettivo (minimo=75%; ottimale=95% negli over 65 e nei gruppi ad alto rischio di tutte le età) di promuovere la vaccinazione, contenere i contagi ma soprattutto le complicanze.
Toscana, Lombardia e Liguria hanno anticipato i tempi di qualche giorno: è risultato possibile prenotare il vaccino a partire rispettivamente dal 26, dal 28 e dal 29 settembre.
Nella prima settimana di ottobre hanno avviato la campagna antinfluenzale 5 Regioni: Campania, Lazio, P.A. Bolzano, P.A. Trento e Puglia.
Nella seconda settimana (tra 12 e 16 ottobre) altre 8 Regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Sicilia, Umbria e Veneto).
Diverse le modalità di prenotazione: alcune Regioni hanno il numero verde, altre la piattaforma digitale, altre ancora rimandano alle pagine web delle singole aziende, altre un mix di interventi.
Abbastanza ricorrente è invece l’informazione sulla possibilità di ricevere l’antinfluenzale presso i MMG/PLS, farmacie convenzionate e centri vaccinali oltrechè il riferimento alla contestuale somministrazione della vaccinazione anti SARSCoV-2.
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 riconosce le vaccinazioni come strumento altamente costo-efficace poichè in grado di ridurre i costi diretti e indiretti della malattia e delle sue complicanze.
Per la sola influenza e ILI si stima che i costi pesino più di 10 miliardi di euro all’anno, di cui 2 miliardi a carico del SSN e 8,6 a carico delle famiglie (fonte: Report Osservatorio GIMBE n. 3/2021).
Aspetto quello dei costi dovuti alla mancata vaccinazione richiamato anche dalla più recente Circolare del Ministero della salute sulla Prevenzione e controllo dell’influenza.
Allargando l’orizzonte alle vaccinazioni per l’adulto nel PNPV 2017-2019 è stimato un risparmio in termini di costi diretti in oltre 75 milioni di euro in 4 anni per eventi correlati allo pneumococco con coperture minime pari a 5% negli ultra 65enni e 2% dei 50- 64enni. Per la vaccinazione contro l’Herpes Zoster il risparmio stimato era pari a 3.081.760 per il 2016 con copertura vaccinale del 30%; 7.704.480 € per il 2017 con copertura del 40%, 13.868.063 € per il 2018 con il 50% di copertura vaccinale.
Nonostante le vaccinazioni nell’anziano (FLU, Pneumo, HZ) siano ricomprese nei LEA, attualmente si dispone di uno specifico indicatore di monitoraggio NO CORE del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) solo per l’influenza, mentre per la vaccinazione pneumococcica e quella contro l’Herpes Zooster non abbiamo alcuna restituzione ufficiale sui dati di copertura.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Ordine dei Biologi della Lombardia, Rossetto: “Mi dissocio dalle dichiarazioni di D’Anna su Pitzalis”

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MILANO (ITALPRESS) – Rudy Alexander Rossetto, Presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, insieme ai Consiglieri Marzia Bedoni, Paolo Broglio, Simone Lepre, Laura Pandolfi e Giorgio Portera, esprimono in una nota – a titolo personale – una “presa di distanza dalle dichiarazioni del Presidente FNOB Vincenzo D’Anna”.

Desideriamo manifestare la nostra completa e netta dissociazione dalle dichiarazioni rese dal Presidente FNOB Vincenzo D’Anna in merito alla dolorosa vicenda della Signora Valentina Pitzalis. La sua storia rappresenta una delle più dolorose testimonianze di violenza di genere nel nostro Paese. Riteniamo necessario affermare, con rispetto e senza ambiguità, la nostra vicinanza alla Pitzalis, alla sua dignità e al suo coraggio”.

La tutela delle donne e delle vittime di violenza non ha colori né appartenenze: è un valore che precede qualsiasi ruolo istituzionale. La vicenda della Pitzalis richiede attenzione, sensibilità e responsabilità. Per questo riteniamo doveroso esprimere la nostra posizione personale, fondata sul rispetto della persona prima ancora che sul ruolo professionale. In questa fase non utilizziamo i canali istituzionali dell’Ordine dei Biologi della Lombardia in quanto non è stata raggiunta la maggioranza necessaria nel Consiglio. La scelta di esprimerci a titolo personale nasce dal dovere morale di prendere posizione senza compromettere l’istituzione”.

-Foto Ordine Biologi Lombardia-
(ITALPRESS).

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Associazione armata dedita al narcotraffico, 28 arresti

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MILANO (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Milano, su delega della Procura, sta eseguendo misure cautelari nei confronti di 28 indagati (25 in carcere e 3 ai domiciliari) appartenenti ad un’associazione criminale armata composta da soggetti facenti parte della ‘ndrangheta della locride che, a vario titolo e con il supporto di soggetti inseriti in ambienti della criminalità albanese, avrebbero promosso, diretto, finanziato, organizzato e realizzato traffici internazionali di sostanze stupefacenti. Tra i destinatari di misura cautelare personale figura anche, per il reato di riciclaggio, un cittadino cinese che, nella sua qualità di cambista, ha permesso all’organizzazione criminale di effettuare il pagamento di partite di stupefacente tramite il sistema di compensazione/trasferimento informale di valore noto come fei eh ‘ien.
L’attività investigativa, diretta dalla Procura con il costante coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, ha permesso di disvelare una triangolazione di accordi tra esponenti della criminalità organizzata calabrese, lombarda e campana volta a favorire l’importazione dal Sud America di grandi quantitativi di stupefacente. E’ stata infatti individuata una fitta rete criminale di stanza in Lombardia, con ramificazioni in Germania, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito, Colombia e Brasile che, utilizzando sofisticati apparati di messaggistica criptata e sfruttando diretti contatti con broker albanesi e con fornitori di cocaina dal Sud America, nell’arco temporale di circa due anni, ha movimentato stupefacente per un controvalore stimato in oltre 27 milioni di euro.
L’operazione, che vede complessivamente indagate 41 persone, ha consentito di ricostruire svariate importazioni di cocaina che, senza soluzione di continuità, dalla Colombia e dal Brasile sono state destinate con vettore marittimo verso i porti di Livorno, Rotterdam, Gioia Tauro e Le Havre attraverso la tecnica del cosiddetto “rip-off” (gacho ciego), mediante la quale i narcos inseriscono stupefacente all’interno dei container utilizzati per i trasporti commerciali leciti via mare.
Di significativa importanza per la riuscita dell’indagine è stata anche la collaborazione con Eurojust ed Europol per l’acquisizione, attraverso numerosi Ordini Europei di Indagine, di conversazioni di messaggistica crittografata, attraverso le quali è stato possibile identificare compiutamente i componenti del sodalizio, il cui vertice, appartenente alla “famiglia Barbaro” di Platì (RC), era in contatto con broker di caratura internazionale di origine albanese. In tal modo sono state ricostruite importazioni di cocaina per oltre 3,5 tonnellate, di cui oltre 400 chili sequestrati all’organizzazione dalle forze dell’ordine sia in Italia che all’estero.
Sono in corso perquisizioni nella provincia di Milano, Pavia, Bergamo, Parma, Imperia, Como, Roma, Taranto e Reggio Calabria con l’ausilio di unità cinofile eash dog e antidroga della Guardia di Finanza.
– foto ufficio stampa Guardia di Finanza –
(ITALPRESS).

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Mattarella “Parità è prima di tutto educazione al linguaggio del rispetto”

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ROMA (ITALPRESS) – “In ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parità tarda ad affermarsi, limitando l’autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della società. I teatri di conflitto armato, dove la violenza contro le donne viene utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione, ne sono drammatico esempio”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella giornata contro la violenza sulle donne. “Oggi assistiamo al dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt’altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi più gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi. Abusi che lasciano cicatrici profonde nel corpo e nella mente. In questo contesto, affatto indifferente è l’uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili.
Parità significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto”.
“Nel 65esimo anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal, torturate e uccise il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana – oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – la loro scelta di opporsi alla dittatura continua a ispirare intere generazioni, ricordandoci che libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno” conclude Mattarella.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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