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LA VOCE PAVESE – IL BARISTA PESTATO A PAVIA, L’EDUCAZIONE E IL RISPETTO

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LA VOCE PAVESE – IL BARISTA PESTATO A PAVIA, L’EDUCAZIONE E IL RISPETTO
Continua a far discutere il caso del barista di Pavia che poche sere fa aveva rimproverato dei ventenni che stavano danneggiando una fioriera fuori dal locale in piazza e che di tutta risposta è stato picchiato dagli energumeni, finendo in ospedale. Per lui, titolare di una nota attività di piazza Della Vittoria nel capoluogo di provincia, un trauma cranico. Per l’opinione pubblica l’ennesimo casa di scarsa sicurezza che fa discutere. Non la si chiami, però, malamovida perché si sbaglia il punto di messa a fuoco. Questa è criminalità giovanile legata alla maleducazione, alla devianza e all’assenza totale di figure educative di riferimento. Era la notte tra venerdì e sabato 21 ottobre quando è avvenuta l’aggressione. Come raccontato sulle pagine del quotidiano La Provincia Pavese erano passate da poco le 3 quando Filippo Malagori, gestore dell’enoteca Trinca in piazza Della Vittoria, ha sentito alcuni rumori provenire dall’esterno del suo locale. "C’erano diversi giovani in quel momento in strada, ne ho contati quattro", ha spiegato il 33enne. Uno di loro, in particolare, "stava sradicando una pianta ornamentale che si trovava in vaso che abbiamo all’esterno", ha raccontato Malagori, "l’ha divelta e poi scagliata contro la vetrata del negozio di abbigliamento di fronte". A quel punto, ha deciso di intervenire per farlo smettere. Quanto accaduto è cosa nota: il branco l’ha brutalmente aggredito. Ma è corretto che ad aver paura debba essere chi è nel giusto?

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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