Seguici sui social

Economia

Commercio extra Ue, a settembre flussi in calo

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – A settembre l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue, una diminuzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le esportazioni (-6,9%) rispetto alle importazioni (-2,1%). La contrazione su base mensile dell’export è spiegata dalle minori vendite di beni strumentali (-12,5%) e beni di consumo non durevoli (-9,3%). Aumentano, invece, le esportazioni di beni di consumo durevoli (+6,5%) ed energia (+2,5%); pressochè stazionarie quelle di beni intermedi (+0,2%). Dal lato dell’import, a esclusione di energia (+8,5%), si rilevano riduzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti; le più marcate riguardano beni strumentali (-9,0%) e beni di consumo durevoli (-8,7%). Nel terzo trimestre, rispetto al precedente, l’export cresce dello 0,5%, per effetto delle maggiori vendite di energia (+19,5%) e beni strumentali (+1,5%). Nello stesso periodo, l’import registra una riduzione del 4,4%, cui contribuisce in misura rilevante la diminuzione degli acquisti di beni intermedi (-11,4%). A settembre l’export flette su base annua del 7,2% (da +8,9% di agosto). La flessione è determinata dalla riduzione delle vendite di beni intermedi (-12,8%), beni di consumo non durevoli (-11,9%) e durevoli (-7,5%).
L’import registra una forte contrazione tendenziale (-32,3%), generalizzata e più ampia per energia (-49,7%) e beni intermedi (-26,2%). A settembre il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +2.780 milioni (-5.430 milioni a settembre 2022). Il deficit energetico (-5.493 milioni) è più che dimezzato rispetto a un anno prima (-12.096 milioni) mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 8.273 milioni, è elevato e in aumento rispetto a settembre 2022 (+6.666 milioni). A settembre si rilevano riduzioni su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27; le più ampie riguardano Cina (-14,0%), Regno Unito (-13,2%), paesi Opec (-12,1%) e Stati Uniti (-11,9%). Aumentano, invece, le vendite verso paesi Mercosur (+4,0%) e Giappone (+2,2%). Tranne che dagli Stati Uniti (+14,4%), le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in forte calo su base annua. Gli acquisti dalla Russia registrano la flessione tendenziale più ampia (-86,2%); marcate anche le riduzioni degli acquisti da paesi Opec (-36,4%), paesi Asean (-36,3%) e Cina (-34,4%).
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

Economia

Istat, ad aprile in calo la fiducia di consumatori e imprese

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile 2025 sia il clima di fiducia dei consumatori, che l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sono stimati in diminuzione (da 95,0 a 92,7 e da 93,2 a 91,5 rispettivamente).

Lo rende noto l’Istat. Tra i consumatori, si evidenzia un diffuso peggioramento delle opinioni, soprattutto quelle sulla situazione economica generale: il clima economico scende da 93,2 a 89,6, il clima personale diminuisce da 95,7 a 93,9, quello corrente flette da 97,9 a 95,4 e quello futuro cala da 91,1 a 89,1.

Con riferimento alle imprese, la flessione risulta più marcata nei servizi che nell’industria. In particolare, il clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato scende da 94,3 a 91,4 e l’indice del commercio al dettaglio cala da 103,8 a 101,8; nelle costruzioni la fiducia diminuisce da 104,6 a 103,6, mentre nel settore manifatturiero il calo è meno accentuato, da 86,0 a 85,7.

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura migliorano i giudizi sugli ordini mentre calano le attese sulla produzione e le scorte sono giudicate invariate. Nelle costruzioni si registra un peggioramento delle attese sull’occupazione presso l’impresa in presenza di una stabilità dei giudizi sugli ordini.

Advertisement

Passando al settore dei servizi di mercato, si evidenzia un diffuso peggioramento di tutte le componenti del clima di fiducia. Il deterioramento dell’indice del comparto è influenzato, principalmente, dal crollo nel settore del turismo. Nel commercio al dettaglio, il calo della fiducia è dovuto ai giudizi sulle vendite e dalle scorte di magazzino giudicate in accumulo; le attese sulle vendite, invece, aumentano moderatamente. A livello di circuito distributivo, l’indice scende solo nella grande distribuzione mentre in quella tradizionale si registra una crescita.

“Ad aprile 2025 l’indice di fiducia delle imprese diminuisce per il terzo mese consecutivo, portandosi al livello più basso da marzo 2021 – sottolinea l’Istituto di Statistica -. Il calo è dovuto ad un peggioramento diffuso a tutti i settori; gli unici segnali debolmente positivi di questo mese provengono dal giudizio sugli ordini nella manifattura e dalle attese sulle vendite nel commercio al dettaglio. Il secondo calo consecutivo della fiducia dei consumatori esprime un generalizzato peggioramento delle opinioni dei consumatori, in particolare delle attese sulla situazione economica dell’Italia e delle valutazioni sull’opportunità di risparmiare nella fase attuale”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

Advertisement

Leggi tutto

Economia

Amplifon cresce negli Usa, acquisite due aziende in Arizona

Pubblicato

-

MILANO (ITALPRESS) – Amplifon ha perfezionato l’acquisizione di due aziende, Safe in Sound Hearing, LLC e SISH Tucson, LLC, che possiedono complessivamente 24 negozi in Arizona, negli Stati Uniti, il più grande mercato mondiale nel settore hearing care.

“Entrambe le aziende, appartenenti alla stessa proprietà, rappresentano il quarto maggiore franchisee di Miracle-Ear, il marchio attraverso il quale il Gruppo Amplifon opera negli Stati Uniti tramite negozi diretti e in franchising. Le due società hanno ricavi annui combinati superiori ai 15 milioni di dollari e impiegano complessivamente 65 persone”, si legge in una nota.

“Questa acquisizione si inquadra nella nostra strategia di continuare a crescere nel più importante mercato globale del nostro settore rafforzando una rete di negozi diretti da affiancare al nostro consolidato network in franchising – commenta il CEO di Amplifon Enrico Vita -. Questo modello di business nel retail, sviluppato negli ultimi anni, si è rivelato di grande successo e ci consente di servire in modo eccellente un numero crescente di persone in tutti e 50 gli stati americani”.

A seguito di questa acquisizione, il network di Miracle-Ear negli Stati Uniti supera i 420 punti vendita diretti, che si aggiungono ai circa 1.200 franchisee. Nel 2024 gli Stati Uniti sono diventati il primo mercato del Gruppo Amplifon in termini di ricavi.

Advertisement

– Foto Ufficio stampa Amplifon –

(ITALPRESS)

Leggi tutto

Economia

Rapporto Bce, l’inflazione è in discesa ma l’economia frena

Pubblicato

-

MILANO (ITALPRESS) – Mentre l’inflazione nell’area euro continua a rallentare, grazie anche alla politica monetaria della Bce, la ripresa economica resta fragile e ostacolata da un contesto globale instabile. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea, durante la sua audizione alla Commissione Economia del Parlamento europeo, dove ha presentato il rapporto annuale della Bce.

Tuttavia, ci sono anche alcuni elementi che potrebbero sostenere l’economia nel medio termine. Tra questi, de Guindos ha citato un mercato del lavoro ancora resiliente, redditi reali in aumento e gli effetti dell’allentamento della politica monetaria. A questi si aggiungono le nuove politiche pubbliche volte a stimolare gli investimenti, in particolare nei settori della difesa e delle infrastrutture, sia a livello nazionale che europeo.

Per quanto riguarda l’inflazione, il vicepresidente della Bce ha dichiarato che i dati più recenti mostrano un ulteriore rallentamento, con i prezzi in discesa verso l’obiettivo del 2% stabilito dalla banca centrale. “Il processo disinflazionistico è ben avviato e ci aspettiamo che continui”, ha detto de Guindos, sottolineando che l’effetto combinato della politica monetaria restrittiva, del calo dei prezzi dell’energia e di una crescita più contenuta sta contribuendo a moderare le pressioni inflazionistiche. Ma le incognite restano molte. “Le perturbazioni del commercio globale stanno aggiungendo incertezza alle prospettive di inflazione”, ha spiegato. “Un euro più forte, una ulteriore moderazione salariale e una domanda estera più debole potrebbero contribuire a raffreddare ulteriormente i prezzi. Al contrario, la frammentazione delle catene di approvvigionamento potrebbe invece generare nuove pressioni al rialzo”.

“Di fronte a un contesto complesso e incerto, la banca centrale rimane fermamente impegnata nel suo mandato primario di mantenere la stabilità dei prezzi. Questo è il contributo più importante che possiamo dare per promuovere un’Europa forte e prospera”, ha detto de Guindos aprendo il suo intervento. Il vicepresidente ha spiegato che l’attività economica nell’Eurozona ha iniziato a mostrare timidi segnali di ripresa nel 2024, ma la crescita osservata nel primo trimestre del 2025 è rimasta “modesta”. La situazione, ha chiarito, è resa più delicata dall’incertezza eccezionale che grava sull’economia globale, in particolare a causa delle tensioni commerciali internazionali, che stanno incidendo pesantemente sugli scambi. “Ora gli esportatori dell’area euro fronteggiano nuove barriere, mentre è probabile che le tensioni nei mercati finanziari e geopolitiche pesino sugli investimenti delle imprese. In questo contesto, i consumatori potrebbero diventare più cauti riguardo al futuro e limitare le spese”, ha avvertito.

Advertisement

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.