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Economia

Intesa Sanpaolo, nei primi 9 mesi utile netto +85%

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TORINO (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile pari a 6,122 miliardi, +85,3% rispetto ai 3,303 miliardi dei 9 mesi 2022. Anche il risultato corrente lordo è in crescita del 67%, mentre la gestione operativa cresce del 36,8%. Lo stock dei crediti deteriorati cala del 5,3% rispetto a fine 2022 al netto delle rettifiche di valore, e -1,4% al lordo. I crediti deteriorati sui crediti complessivi sono pari all’1,2% al netto delle rettifiche e al 2,4% al lordo. Il costo del rischio dei 9 mesi 2023 annualizzato è a 28 centesimi di punto, dai 70 nel 2022. Il Common Equity Tier 1 ratio, deducendo dal capitale circa 4,3 miliardi di dividendi maturati nei 9 mesi 2023, è al 13,6% a regime. Per l’intero esercizio 2023, Intesa Sanpaolo nella nota a commenta dei risultati dei primi nove mesi, prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa e “una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 superiore a quello previsto per il 2023”. Si prevede una forte distribuzione di valore: payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa.
I risultati dei primi 9 mesi di Intesa Sanpaolo, spiega la nota a commento dell’approvazione da parte del Cda della banca, “confermano la capacità di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente”. Sono già circa 4,3 miliardi i dividendi maturati, di cui circa 2,6 miliardi in distribuzione come acconto dividendi in novembre. “La nostra banca risulta la prima in Europa quanto a dividend yield; è da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza”. Così Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, a commento dei risultati dei primi nove mesi. “La stima di utile netto 2023 si colloca oltre i 7,5 miliardi; le previsioni per il 2024 e 2025 sono di un utile netto superiore a quello del 2023” aggiunge. “Abbiamo chiaramente capitale in eccesso e
distribuzioni addizionali agli azionisti saranno valutate anno per anno”, ha detto parlando con gli analisti finanziari per presentare i conti. Poi ha spiegato che “siamo nella posizione di distribuire parte del capitale in eccesso”. Come ciò avverrà sarà deciso all’approvazione dei conti di fine anno, ma Messina si è già mosso ora con il board: “Ho detto al Cda che la mia intenzione è di procedere con buyback e che quindi questa è la proposta che proporrò al Cda quando approveremo conti di fine anno”. Su Isybank “abbiamo fatto un lavoro unico, è un grande successo. Il totale dei depositi dei clienti che vogliono tornare in Intesa Sanpaolo da Isybank è pari a 6 milioni di euro, su circa 1,7 miliardi di depositi raccolti finora grazie ai 300mila clienti trasferiti da Intesa Sanpaolo a Isybank. L’obiettivo è arrivare a un milione di clienti per Isybank, e siamo fiduciosi di riuscirci”. Infine, quanto alle previsioni future, “se non ci sarà una recessione profonda in particolar modo in Europa, potremo compensare” e mantenere le previsioni attuali, “abbiamo relazioni forti soprattutto con Germania e Usa. E’ improbabile che in Germania il Pil resti negativo anche nel 2024, tutto questo ci permette di essere abbastanza fiduciosi sulle nostre aspettative”.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Intesa Sanpaolo –

Economia

Trenitalia, da inizio anno consegnati 61 treni Regionali. Investimento da 500 milioni

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ROMA (ITALPRESS) – Sessantuno nuovi treni di Regionale, brand di Trenitalia (Gruppo FS), consegnati dall’inizio del 2025 a oggi, per un investimento complessivo di circa 500 milioni. Un risultato – sottolinea l’azienda in una nota – in linea con gli obiettivi del Piano strategico 2025-2029 del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che entro il 2027 prevede di portare a 1.061 il numero di convogli di nuova generazione destinati a pendolari e viaggiatori in tutta Italia. Grazie ai contratti di servizio con le Regioni e le Province Autonome, committenti del servizio, fino a oggi sono stati consegnati 596 treni di nuova generazione che, sommati ai 335 acquistati in precedenza, portano a 931 il numero dei nuovi convogli in circolazione. Con le ulteriori consegne di quest’anno e quelle previste entro il 2027, l’80% dell’intera flotta Regionale sarà rinnovato, per un investimento complessivo di 7 miliardi.

“Il rinnovo del trasporto ferroviario regionale è uno dei pilastri del nostro Piano Strategico 2025-2029 che prevede investimenti per 100 miliardi di euro in cinque anni”, ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS Italiane. “Un processo in continua evoluzione, che punta a offrire treni moderni, sostenibili e con elevati standard di comfort e sicurezza. Regionale rappresenta una leva strategica per una mobilità sempre più integrata e connessa, in grado di valorizzare i territori e accompagnare le trasformazioni sociali, ambientali e culturali di un Paese in movimento”, ha aggiunto. Con un servizio capillare che ogni giorno garantisce più di 6.000 corse e trasporta oltre 400 milioni di passeggeri l’anno, Regionale si conferma una realtà solida e ben radicata sul territorio.

– foto ufficio stampa Trenitalia –

(ITALPRESS).

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Economia

L’assemblea di Mediobanca boccia l’Ops su Banca Generali

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MILANO (ITALPRESS) – L’assemblea degli azionisti di Mediobanca ha respinto la proposta del Cda in merito all’autorizzazione per dare esecuzione all’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali. I favorevoli sono stati pari al 35% del capitale sociale, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati; contrari pari al 10% del capitale sociale, sostanzialmente il Gruppo Caltagirone; astenuti pari al 32% del capitale sociale, di cui il 20% Delfin, 5% Casse Previdenziali italiane (Enasarco, Enpam, Forense), 3% investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages), 2% Edizione Holding, 2% Unicredit. Mediobanca, preso atto dell’esito dell’assemblea, dichiara decaduta l’offerta su Banca Generali.

NAGEL “OPPORTUNITA’ MANCATA PER SOCI IN CONFLITTO DI INTERESSI”

“Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un wealth manager di respiro internazionale. Un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell’attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca”. Così l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel. “Risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali”, aggiunge.

“Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull’esecuzione del nostro piano ‘One Brand – One Culture’ convinti della superiore generazione di valore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di Mps”, conclude Nagel.

– foto IPA Agency –

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Economia

Nell’area euro l’inflazione rimane stabile al 2%: i dati Eurostat

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ROMA (ITALPRESS) – Il tasso di inflazione annuale dell’area dell’euro è stato del 2% a luglio, stabile rispetto a giugno. Un anno prima, il tasso era del 2,6%. L’inflazione annuale dell’Unione europea è stata del 2,4% a luglio, in aumento rispetto al 2,3% di giugno. Un anno prima, il tasso era del 2,8%. Questi dati sono pubblicati da Eurostat.

I tassi annuali più bassi sono stati registrati a Cipro (0,1%), Francia (0,9%) e Irlanda (1,6%). I tassi annuali più alti sono stati registrati in Romania (6,6%), Estonia (5,6%) e Slovacchia (4,6%). Rispetto a giugno, l’inflazione annuale è diminuita in otto Stati membri, è rimasta stabile in sei ed è aumentata in tredici.

A luglio il contributo più elevato al tasso di inflazione annuale dell’area dell’euro è venuto dai servizi (+1,46%), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (+0,63%), beni industriali non energetici (+0,18%) ed energia (-0,23%).

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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