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Cronaca

Climate change, AQP a Ecomondo presenta indagine per affrontare futuro

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RIMINI (ITALPRESS) – “Conoscere per agire e migliorare. L’AQP climate change è un modello, definito con approccio scientifico grazie alla collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, che consente d’identificare gli interventi di adattamento necessari e di realizzarli al meglio, avendo riguardo al clima che verrà”. A presentarlo ad Ecomondo, la fiera di Rimini dedicata alla transizione ecologica, è il presidente di Acquedotto Pugliese (AQP), Domenico Laforgia. Lo stand dove il Gruppo è presente con Regione Puglia e Ager (Agenzia territoriale per il servizio di gestione dei rifiuti) è stato inaugurato oggi dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
“Questo è uno stand rappresentativo – ha commentato il ministro Pichetto Fratin – di qualcosa di importante a livello nazionale. L’Acquedotto Pugliese è un modello di quello che deve essere il nostro sistema idrico in futuro, un acquedotto che fa grandi investimenti e che continua a investire”. In particolare nella sfida del nostro tempo, quella del clima. Per il ministro dell’Ambiente “il cambiamento climatico ci porta ad avere la stessa quantità di acqua con un quarto di giorno in meno e questo significa che si creano siccità e alluvioni a distanza di pochi chilometri o di pochi giorni. Questo ci impone la necessità di compiere tutta una serie di azioni di adattamento climatico anche tenendo conto dello spopolamento delle aree montane e collinari, cioè i due terzi del Paese. La questione climatica non si risolve con un decreto o con una legge, ma rendendoci conto che è una grande opportunità di cambiamento. Il nostro Paese non ha materie prime, eppure è diventato uno dei sette più grandi al mondo con la capacità, il cervello e la genialità. Nel servizio idrico integrato dobbiamo procedere con le aggregazioni. In questo momento i gestori sono 2.391, troppi per fare grandi investimenti. Dobbiamo arrivare a un centinaio o poco più, dobbiamo avere soggetti robusti per costruire le grandi opere”.
“Disporre della mappa attualizzata, nell’orizzonte al 2030-2050 nel territorio meridionale – ha spiegato il presidente Laforgia – consente d’identificare per tempo gli interventi da realizzare, sulla base di una chiara, condivisa e diffusa consapevolezza dei rischi climatici e degli impatti. Un modello di resilienza per la gestione dell’acqua, valido esempio anche per altri contesti operativi nazionali, realizzato in perfetta coerenza con il piano strategico al 2026 e le azioni stabilite dal nostro Gruppo a tutela della risorsa idrica. Azioni che stanno già portando Acquedotto Pugliese a dotare l’Italia del più grande dissalatore a osmosi inversa per uso civile, realizzandolo sulle sorgenti salmastre del fiume Tara, nell’agro di Taranto”.
L’AQP climate change, realizzato in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), in questa prima fase si è concentrato sulla disponibilità della risorsa idrica con la sperimentazione di modelli di valutazione dei cambiamenti climatici in corrispondenza degli invasi che servono Acquedotto Pugliese. L’analisi sugli scenari e sugli impatti ha consentito di identificare le urgenze e le priorità, legandole agli investimenti e a misure che riguardano le infrastrutture e lo sviluppo della conoscenza. La tendenza climatica attuale prevede fino al 2050 un alternarsi di siccità e alluvioni, eventi estremi che non varieranno tanto la quantità totale di risorsa idrica disponibile, quanto la sua distribuzione nel corso dell’anno. In particolare, si registrerà un aumento graduale delle temperature, specie nel periodo autunnale. E nello stesso periodo si registrerà anche un aumento delle precipitazioni a discapito del periodo primaverile. Una distribuzione meno omogenea dell’acqua nel corso dell’anno che richiede un nuovo approccio al fine di garantire quotidianamente le stesse quantità agli utenti. Questa consapevolezza consente al Gruppo Acquedotto Pugliese di entrare nella dinamica dei cambiamenti climatici e di promuovere con cognizione una migliore regolazione degli invasi, più interconnessione ed una migliore distribuzione dei servizi. Come evidenziato dall’Ipcc – l’istituzione mondiale per la valutazione dello stato della conoscenza scientifica sui cambiamenti climatici, gli impatti, i potenziali rischi futuri, e le possibili opzioni di risposta – le scelte fatte in relazione alla gestione sostenibile del territorio possono aiutare a ridurre e, in certi casi, a rovesciare gli impatti negativi. Oggi portare avanti un’azione coordinata per affrontare i cambiamenti climatici – è il messaggio conclusivo espresso da Acquedotto Pugliese da Ecomondo – può migliorare contemporaneamente la situazione per il territorio nella disponibilità, nell’accesso e nell’utilizzo dell’acqua. Metterla in sicurezza.
“Aver trovato una terminologia comune – ha aggiunto la ricercatrice della Fondazione CMCC, Paola Mercogliano, Responsabile della Divisione sui modelli regionali ed impatti geo-idrologici – è tra i principali risultati di questo progetto. Consente di affrontare assieme il percorso, di condividere pienamente gli obiettivi e le strategie. E’ un modello esportabile che porterà a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici e che consente di superare uno dei grandi problemi nell’adattamento, con l’approccio su casi studio, che possono valere per uno, ma non per altri scenari”.
“Dobbiamo essere pronti, non possiamo pianificare attività future con il clima che vediamo oggi; sarebbe una progettazione già vecchia. Le infrastrutture sono fatte per vivere negli anni futuri e questo aspetto così delicato richiede la miglior conoscenza scientifica. Abbiamo studiato – ha sottolineato Mercogliano – invasi, sorgenti, pozzi e la linea costiera; tutte le fonti di approvvigionamento richiedono un’attenta gestione, viste le problematiche dei cambiamenti climatici sulla qualità e quantità dell’acqua, che influiscono sulla disponibilità di risorsa idrica. Abbiamo mappato circa 25 indicatori rappresentativi di alcuni tra i principali pericoli di origine climatica insistenti sul territorio del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale. Gli indicatori considerati sono quelli elencati nel Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e sono basati sulle principali variabili climatiche (temperatura, precipitazione e vento), sia su base annua/stagionale sia in termini di eventi estremi. I risultati forniscono un quadro che essenzialmente dimostra un aumento dei pericoli connessi all’aumento delle temperature estremamente omogeneo su tutto il territorio, mentre una distribuzione più eterogenea si ha per i pericoli rappresentati dalla variazione dei cumuli di pioggia, e, ancor di più per le piogge estreme. I risultati sono forniti in modalità aggregata per l’intero Distretto nonchè per le diverse regioni interessate; per la Puglia, inoltre, è stato aggiunto il dettaglio per Comune”.
– foto ufficio stampa AQP –
(ITALPRESS).

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Strage Paderno, folla commossa per omelia arcivescovo Delpini

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MILANO (ITALPRESS) – Lacrime, struggimento, silenzio. E preghiera. La comunità di Paderno Dugnano ha ascoltato con grande commozione l’omelia dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, durante i funerali delle tre vittime della strage familiare di Paderno Dugnano. Qui di seguito il testo del discorso: “Io mi immagino che accogliendo Lorenzo, il Signore Dio gli abbia detto: “perchè sei qui, così giovane? Da dove vieni? Che cosa sono queste ferite? Che cosa è stato della tua vita?”. Io mi immagino che Lorenzo abbia risposto: “Sono qui, a causa di mio fratello, il mio fratello grande, il mio fratello intelligente. E’ stato lui che ha interrotto il mio incubo notturno, mentre avevo l’impressione di essere inseguito da un mostro e mi sarei svegliato, penso, come al solito spaventato e rassicurato di essere ancora vivo. Ma in quella notte non mi sono svegliato, a causa di mio fratello, il mio fratello grande, il mio fratello intelligente”. E il Signore Dio ha chiesto a Lorenzo: “Che cosa è stato della tua vita? Che cosa sarà della vita di tuo fratello, senza di te?”. Io mi immagino che Lorenzo abbia risposto: “Ecco, la mia vita è stata un inizio, la mia vita è stata un sogno. Forse qualcuno dirà che la mia vita è stata un niente. Ma invece io voglio essere un inno alla vita, io voglio vivere, vivere in eterno e voglio cantare alla vita, alla sua bellezza, alle sue promesse. Io voglio cantare la vita, anche per quelli della mia età che vivono tristi, arrabbiati, pessimisti. Io voglio cantare la poesia della vita, degli amici, del diventare grande, del coltivare speranze. Mio fratello mi ha impedito di diventare grande e inseguire sogni, ma continuo a vivere in questa gloria della tua casa, Signore, e voglio cantare l’incanto dell’amore, lo stupore del pensiero, il coraggio della fatica. Come farà senza di me Riccardo, il mio fratello grande, il mio fratello intelligente? Ecco io voglio stargli vicino sempre, io voglio consolare le sue lacrime, voglio calmare i suoi spaventi, voglio sperare con lui e per lui. Ecco, sono vivo e voglio cantare la vita, perchè sono qui con te, Signore Dio!”. Io mi immagino che accogliendo Daniela il Signore Dio leabbia detto: “Perchè sei qui, Daniela? Da dove vieni? Perchè queste ferite?”. Mi immagino che Daniela abbia risposto: “E’ stato il mio figlio grande, il mio figlio primogenito, il figlio di cui sono orgogliosa. E’ stato lui a spaventarmi nella notte, è stato lui a ferirmi con l’orrore del sangue di Lorenzo e con il colpo che ha posto fine allo spavento e all’orrore. Per questo sono qui, Signore Dio, a causa del mio Riccardo”. E il Signore Dio ha chiesto a Daniela: “Che cosa è stato della tua vita? E adesso che cosa sarà della vita del tuo Riccardo senza di te?”. E Daniela ha risposto: “Signore Dio, che posso dire della mia vita? Ecco, posso dire del mistero, di quel buio impenetrabile in cui si accende una luce. Posso dire del mistero, di quella gioia sovrabbondante e indicibile in cui si accende una vita; di quell’enigma impenetrabile che diventano talvolta le persone che amiamo; di quelle parole incomprensibili che sconcertano e zittiscono. Posso dire del mistero: la mamma abita il mistero dell’amore, della vita, del generare e dell’accudire. La mamma abita il mistero e non sa come dire e non sa che cosa dire. La mamma abita il mistero ed è solo capace di amare. Come farà senza di me Riccardo, il mio figlio grande? La mamma mette al mondo e lascia partire i figli per la loro strada, ma io continuerò ad abitare il mistero, voglio ostinarmi a seminare una scintilla di luce, anche nel buio più cupo, voglio stare vicino a Riccardo per continuare a rassicurarlo di fronte al mistero, infatti nel mistero abiti tu, Signore Dio, e io sono con te!”. Mi immagino che quando il Signore Dio ha accolto Fabio gli abbia detto: “Come sei arrivato qui? Che cosa sono queste ferite?”. Mi immagino che Fabio abbia risposto: “E’ stato Riccardo, il mio figlio grande, quasi un uomo ormai. E’ stato Riccardo che mi ha teso un agguato nella notte dello spavento, e non ho potuto, non ho voluto difendermi, pur essendo forte non ho usato la forza, lo spettacolo era troppo assurdo, troppo sbagliato, troppo, troppo insanguinato. Ma poi subito la vista si è oscurata, l’assurdo è scomparso e sei apparso tu, Signore Dio”. E il Signore Dio ha chiesto a Fabio: “Che cosa è stata la tua vita? E ora che cosa sarà di Riccardo, il tuo figlio che diventa uomo, senza di te?”. E Fabio ha risposto: “Riccardo, il mio figlio grande, quasi un uomo ormai, forse mi ha sentito come un peso, come un fastidio, come capita a tutti i figli che hanno momenti in cui sentono insopportabile il papà. Ma io ho parole da dire. Ecco: il papà è uomo di parola, è uomo che ha parole da dire, è uomo che aiuta i figli a trovare le parole per dire di sè, della loro inquietudine e della loro speranza. Il mio Riccardo non ha ancora imparato a esprimere in parole quello che dentro l’animo si agita, si aggroviglia, si raggela. Voglio stare vicino a Riccardo e aiutarlo a dire le parole giuste, a dare il nome giusto alla vita, anche al dolore, anche alla rabbia. La parola è già una medicina. Il papà, se ascolta la sua esperienza e ascolta la voce del Signore, sa la parola giusta, sa il discorso rassicurante, sa la parola che incoraggia, che corregge, che rimprovera, che perdona. Ecco: sono vivo presso di te, Signore, per avere una parola da dire al mio Riccardo, il mio figlio grande. Forse mi ascolterà, forse diventerà anche lui un uomo che conosce la parola della verità e la via della vita!”. Ecco: di fronte all’incomprensibile tragedia la parola del Signore ci aiuta a decifrare l’enigma e a raccogliere da Lorenzo, Daniela, Fabio il cantico della vita e della speranza giovane di un fratello, l’intensità dell’amore misterioso di una mamma e la responsabilità della parola vera di un papà”. (ITALPRESS).

Foto: xp2

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Acqua Sorgesana è il nuovo Back of Shirt Partner del Napoli

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NAPOLI (ITALPRESS) – Il Napoli e SGAM Spa annunciano che Acqua Sorgesana sarà il nuovo Back of Shirt Partner del club azzurro per le prossime tre stagioni sportive. La partnership fra Napoli e SGAM nasce nell’estate del 2005 e si è sviluppata su diciannove delle venti stagioni di gestione del presidente De Laurentiis, accompagnando il club azzurro dalla serie C fino allo scudetto.
Sorgesana rinnova il titolo di “Acqua Ufficiale della SSC Napoli” e rilancia la propria visibilità nazionale e internazionale posizionandosi sul retro maglia della Prima Squadra e della Primavera del Club nella ventesima stagione di partnership con il Club azzurro, accompagnando Staff e giocatori in ogni momento della loro vita sportiva: dagli allenamenti alle partite fino al loro piano alimentare dedicato, oltre a godere di una importante visibilità online e offline su tutti i media del Club.
Nel video reveal della partnership si fondono i valori fondamentali delle due aziende, quali l’integrità, la purezza e l’attenzione per il vivere in modo sano che saranno oggetto di mirate campagne marketing per tutta la Fan Base del Club nel corso delle prossime stagioni sportive.


“Le strade del Napoli e dei marchi del dottor Arnone si intrecciano sin dal principio del mio percorso nel calcio – ha commentato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis -. E’ un piacere ed un onore ritrovare un brand che nasce nel nostro territorio sul retro della nostra maglia e sono certo che questo connubio andrà avanti anche in questa nuova fase di crescita del nostro Club”.
“Abbiamo creduto e scommesso fin dal primo momento sul progetto ambizioso tracciato dal presidente Aurelio De Laurentiis con la SSC Napoli. Oggi possiamo affermare con soddisfazione che quella scommessa è stata vinta – dichiara Nicola Arnone, presidente della SGAM -. La nostra collaborazione con una realtà così prestigiosa e amata ci ha permesso di consolidare il legame con la città di Napoli, che consideriamo parte integrante della nostra identità. Siamo, e continueremo ad essere, tra i primi sostenitori della squadra, essere sponsor del Napoli per noi significa condividere una passione sconfinata. Guardiamo con entusiasmo e fiducia al futuro e siamo certi che il nuovo capitolo del Napoli con Acqua Sorgesana sarà accompagnato da nuovi successi”.

– foto ufficio stampa Acqua Lete –
(ITALPRESS).

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BREAKING NEWS LOMBARDIA – 12 SETTEMBRE 2024

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I fatti del giorno: Sala: In migliaia ai funerali della famiglia sterminata a Paderno Dugnano – Sala: ad Ottobre inaugurazione M4 di Milano – Case Aler, vigilanza armata 7 giorni su 7 – Due 16enni aggrediti dal branco, 3 coetanei in comunità – Finte cure per un bambino malato di tumore nel bresciano – Primo giorno di scuola in Lombardia – Da oggi 18.000 studenti in classe a Pavia – A Vigevano per le multe arriva lo scontrino –  La morte del medico chirurgo pavese Catona. Previsioni del tempo in Lombardia per 13 Settembre.

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