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Schlein “Meloni ha già fallito, costruiamo l’alternativa alle destre”

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ROMA (ITALPRESS) – “La piazza del popolo per la pace e la giustizia sociale. Abbiamo lanciato la manifestazione con lo slogan ‘per un futuro più giusto’ per le persone e per il pianeta. Quello che tiene insieme tutto è l’idea di eguaglianza e la difesa dei più deboli. Siamo in piazza per la giustizia sociale contro la precarietà e lo sfruttamento che sono favoriti dalle politiche di questo governo. Per dire basta alle discriminazioni contro le donne, contro le persone migranti, le persone Lgbtq+”. Così, in una intervista a la Repubblica, la segretaria del Pd, Elly Schlein, a poche ore dalla manifestazione che si tiene a Piazza del Popolo.
“Non si può ragionare a compartimenti stagni – spiega -. Le persone non decidono di avere un solo problema. E spesso i più colpiti dalle diseguaglianze, dai tagli alla sanità e alle pensioni, dall’assenza di politiche per il cambiamento climatico sono sempre gli stessi: i più deboli”. “Il taglio del cuneo non aumenta di un euro i salari nel 2024 e dura solo un anno, è uno spot per le Europee e poi chissà – aggiunge -. La realtà è che questa manovra è profondamente iniqua e riesce a colpire tutte le generazioni. Le nonne e i nonni sulle pensioni e la sanità, colpisce le madri e i padri aumentando le tasse sui pannolini, sui prodotti per la prima infanzia e persino sugli assorbenti, tradisce la promessa sui nidi gratuiti e non migliora le condizioni di vita delle famiglie e delle donne. E, infine, colpisce anche le figlie e i figli, perché non c’è nulla sul diritto allo studio, sul diritto alla casa e sul clima”.
“A cosa serve – prosegue Elly Schlein – avere una presidente del Consiglio che non si batte, con le sue scelte, per migliorare le condizioni di vita delle donne? Siamo l’unico paese dell’Ocse in cui i redditi famigliari sono diminuiti e il governo non fa nulla per il caro vita, per il caro energia e il caro bollette. E questi sarebbero quelli a favore della famiglia?”. “Questo governo – sottolinea – non solo sembra essersi arreso nel contrasto all’evasione, ma ha adottato misure che strizzano l’occhio a chi evade e danno una sberla a chi le tasse le paga, come i pensionati. Pensi che hanno persino rinunciato all’obiettivo da 15 miliardi del Pnrr legato al recupero dell’evasione”. Ed il progetto costituzionale di elezione diretta del premier, “è un fumogeno lanciato da Meloni per distrarre dalle promesse tradite sul terreno economico e sociale – dichiara la segretaria del Pd -. Ma non per questo è meno pericoloso.
Indebolisce ulteriormente il Parlamento e intacca le prerogative del Presidente della Repubblica, che non potrà più scegliere il capo del governo né decidere se e quando sciogliere le Camere. Comunque sono d’accordo con Galli, la democrazia non può risolversi nella acclamazione del capo ogni 5 anni. Ma la destra ha sempre sognato di smantellare la Repubblica parlamentare nel segno di un uomo (o una donna) solo al comando. In Italia l’abbiamo già sperimentato… e non è andata bene”.
In merito alla disponibilità manifestata da Giuseppe Conte, a raccordarsi con le altre forze del centrosinistra in Parlamento per una battaglia comunque contro questa riforma, dice: “Si, concordo. Questo sarà lo sforzo del Pd. Lo abbiamo fatto e lo facciamo su altri temi, come il salario minimo e la sanità pubblica, figuriamoci per la difesa della Costituzione e dell’equilibrio dei poteri”. “Siamo andati al confronto con il governo con le nostre proposte per rafforzare la stabilità dell’esecutivo, a partire dalla sfiducia costruttiva, e per affrontare la crisi grave della rappresentanza restituendo ai cittadini il potere di scelta degli eletti. Ma non hanno tenuto conto di nulla e puntano a mantenere questa legge elettorale, anzi a peggiorarla. Lo sa perché? Ci pensi bene. Sono tutti capi di partiti personali affezionati alle liste bloccate. Vogliono un Parlamento di schiaccia bottoni. Ma le dico una cosa: questa non sarà una legislatura costituente, stanno provando a calpestare le più elementari prerogative del parlamento ma non ci riusciranno”.
“La Meloni ha fallito e noi sentiamo la responsabilità di costruire un’alternativa credibile e vincente – dichiara Elly Schlein -. Dobbiamo unire le forze ma sui temi concreti, come quelli che portiamo oggi in piazza, e non sulle formule”.
In merito al conflitto in Medio Oriente, “la posizione del Pd è molto chiara – sottolinea – e chiede il cessate il fuoco umanitario per portare gli aiuti a Gaza, la protezione dei civili, il rilascio degli ostaggi e la ripresa del percorso di pace ‘due popoli, due Stati’ con il sostegno della comunità internazionale. Siamo tutti d’accordo su questa piattaforma”. Ed in merito all’idea di Giuseppe Provenzano di una missione a Gaza come Unifil in Libano: “C’è questa speranza. È necessario che tutta la comunità internazionale lavori per evitare un allargamento del conflitto e promuovere una conferenza internazionale di pace. Auspico che il governo italiano, come fanno gli altri partner europei, spinga in questa direzione”.
Infine, sul progetto di Meloni di un’alleanza tra conservatori e popolari per emarginare il Pse in Europa: “Quello di Meloni è un progetto naufragato prima di partire – dichiara -. Quanto avvenuto in Spagna e in Polonia dimostra che i sovranisti e le destre antieuropee si possono battere se solo le forze progressiste si uniscono e si riconnettono con i bisogni veri delle persone. Noi, a partire da oggi, offriamo il Pd come perno di una grande alleanza politica e sociale per battere le destre”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Libano, Tajani “Nostri militari non sono terroristi di Hezbollah”

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ROMA (ITALPRESS) – “La richiesta di spostarsi dal Libano è stata respinta: non è una scelta italiana stare là, ma delle Nazioni Unite. I nostri soldati non sono terroristi di Hezbollah, è inaccettabile che siano stati attaccati dall’esercito israeliano”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a “La Stampa”. “La situazione è peggiorata, ma i nostri militari non corrono rischi gravi e rimarranno là – sottolinea -. Ci sono stati episodi inaccettabili che non devono più ripetersi. Mandiamo un messaggio forte a tutti: i nostri militari non si toccano. Israele non ha aperto il fuoco solo una volta e abbiamo protestato ripetutamente, con forza, con i ministeri di Esteri e Difesa”. Il ministro Crosetto ha parlato di “crimine di guerra”: “Voleva lanciare un segnale chiaro per fermare l’offensiva – spiega -. Bisogna vedere se dal punto di vista giuridico si configuri il crimine di guerra. Aspettiamo i risultati dell’inchiesta che ha annunciato Israele, io sono garantista. Ma ribadisco, è inaccettabile che soldati impegnati in missione di pace finiscano nel mirino. Non è neppure leale: hanno armi leggere, non ci sono reparti corazzati per respingere quegli attacchi. I nostri militari non sono terroristi di Hezbollah, Israele vada ad attaccare le loro di postazioni”, conclude.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Medio Oriente, Tajani “Disattesi gli accordi e mi aspetto delle scuse”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ inaccettabile ciò che è successo a danno di alcune postazioni di Unifil nel Sud del Libano, è inaccettabile che per errore o ancora peggio intenzionalmente vengano colpite basi di Unifil. Da un paio di settimane il governo italiano avvertiva quello israeliano di questo pericolo: io stesso ho chiamato tre volte negli ultimi giorni il mio collega israeliano Israel Katz. E poi, visto che abbiamo stabilito da anni un rapporto molto intenso, ho chiamato due volte il presidente Herzog”. Così il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista al Corriere della Sera, torna sullo scenario in Medio Oriente.
“Israele può difendersi militarmente, ha tutto il diritto di rispondere al barbarico assalto del 7 ottobre. Ma le sue operazioni devono rispettare in ogni momento il diritto internazionale, i civili e in questo caso i contingenti delle Nazioni Unite. Mi hanno sempre risposto che comprendevano pienamente i nostri messaggi, che avrebbero garantito le nostre indicazioni a chi opera sul campo” continua Tajani. “Purtroppo vedo che i risultati sono diversi da quanto ci è stato garantito. Mi auguro che adesso da Israele arrivino le scuse e la condanna per quanto è accaduto. Bene che l’ambasciata di Israele abbia annunciato l’apertura di una inchiesta».
“Gli italiani si stanno comportando da veri portatori di pace – prosegue Tajani – Li stiamo seguendo come figli, chiediamo aggiornamenti minuto per minuto. Noi facciamo tutto quello che è in nostro possesso per garantire l’integrità di questi ragazzi ma la missione deve andare avanti per garantire la pace e impedire che la situazione degeneri”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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La rivista Formiche festeggia i suoi “20 di crescita”

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ROMA (ITALPRESS) – La crescita in tutte le sue declinazioni è il tema scelto dalla rivista Formiche per festeggiare i suoi primi vent’anni con un evento a Palazzo Wedekind a Roma, a cui hanno partecipato alcuni ministri e viceministri, ambasciatori e parlamentari. Ad aprire la serata “20 di crescita” l’intervento del presidente dell’INPS, Gabriele Fava, che ha ricordato l’importanza di investire nel welfare culturale per “un miglioramento della qualità della vita dei cittadini”. Sul palco si sono alternati diversi ministri del governo Meloni, come la ministra delle Riforme, Elisabetta Casellati, che ha ricordato come anche il premierato, “la madre di tutte le riforme”, sia “una straordinaria leva di carattere economico”, una riforma “importante per il Paese, perchè garantisce la stabilità e ridà al popolo la possibilità di scegliere chi lo governerà. Questo significa credibilità a livello internazionale, attrattività degli investimenti esteri e possibilità per le imprese di programmare gli investimenti”. La ministra del Lavoro, Elvira Calderone, ha sottolineato che il decreto Lavoro approvato oggi dalla Camera è “un pezzo della strategia del governo per promuovere l’occupazione: i numeri ci dicono che siamo in una situazione positiva e soprattutto è in diminuzione la disoccupazione giovanile”.
Il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, ha ricordato la necessità di difendere il Made in Italy. “Puntiamo sul fatto che siamo al centro del Mediterraneo, che abbiamo molte aziende che investono: è compito nostro convincere a investire di più per far crescere il nostro Paese”. Per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, la crescita fa rima con la transizione energetica. “L’intenzione del governo è di chiudere col carbone almeno a livello continentale” e “il passaggio è man mano verso le rinnovabili come l’idroelettrico, il geotermico, il fotovoltaico e l’eolico che hanno però la caratteristica di essere discontinui. La fonte neutra che dà energia è il nuovo nucleare”. A chiudere, il ministro per I Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, che ha tracciato un bilancio di questi primi due anni di governo. “Siamo soddisfatti, credo che sia un governo che ha sorpreso, con una coalizione compatta. E’ un governo solido e stabile, questa è una novità per il panorama italiano. La stabilità è uno dei motivi per cui l’Italia cresce rispetto ad altri Paesi europei”.

– Foto xi2/Italpress –

(ITALPRESS).

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