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Economia

Webuild, Ferrari “Innovare le infrastrutture crea lavoro e crescita”

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ROMA (ITALPRESS) – “Webuild ha registrato quest’anno più del doppio degli ordini che ci aspettavamo e il piano industriale al 2025 è già totalmente coperto in termini di ricavi e margini dagli attuali contratti che abbiamo acquisito, considerando il valore del backlog che è già ai livelli che ci prefiggevamo a fine 2025. Inoltre, il totale dell’attività commerciale che abbiamo avviato vale ulteriori 50 miliardi, quindi non si esaurisce con il Pnrr”. E’ quanto ha sottolineato Massimo Ferrari, Direttore Generale di Webuild, intervenendo a Linea Mercati su Class Cnbc.
Ferrari ha poi rassicurato in merito ai possibili impatti dalla situazione macroeconomica: “Come è noto gli investimenti nelle infrastrutture in genere rappresentano una reazione al rallentamento dell’economia perchè ha un impatto sul Pil che varia tra 3-4 volte. Inoltre, gli ordini che verranno assegnati nel periodo 2024-2025 sono già in fase di gara adesso per cui per i prossimi anni questo settore sarà di sostegno all’economia”.
“Un dato molto importante per il settore che noi monitoriamo costantemente è quello dell’occupazione, che è a livelli minimi”, ha proseguito Ferrari, ricordando che “stiamo facendo uno sforzo molto importante nella formazione specializzata nel settore delle costruzioni: a breve inaugureremo anche al Sud dei centri di formazione ad hoc di personale blue collar e white collar per supportare l’attuale fortissima domanda”.
Devo dire”, ha proseguito il manager, “che sto vedendo un cambiamento che non si vedeva da decenni nella volontà di investire e di investire bene, con una forte spinta verso l’innovazione e con grande attenzione per la salute e la sicurezza dei lavoratori con l’obiettivo di realizzare infrastrutture assolutamente sicure per gli utilizzatori. Questo in tutto il mondo ma in particolare in Italia dove grazie al Nuovo Codice degli Appalti sia con interventi specifici, sono stati sciolti alcuni nodi che bloccavano il settore”. Insomma, ha concluso, “c’è uno sforzo che si sta traducendo in occupazione, perchè la migliore risposta alle tematiche di sostenibilità del debito sta nel dare impulso al denominatore, quindi alla crescita economica. E tramite le infrastrutture c’è una correlazione diretta e immediata”.
Intanto la società ha registrato un’ondata di giudizi positivi su Webuild oggi dopo la pubblicazione dei dati. Kepler evidenza il solido dato di acquisizioni ordini di 22 miliardi, che tra l’altro non include il Ponte di Messina (oltre 10 miliardi di euro che dovrebbero arrivare nel corso del 2024). Gli analisti sottolineano che il risultato raggiunto in termini di nuovi ordini non solo porta ad un backlog record che raggiunge già oggi il valore atteso per il 2025, e da visibilità sul 100% dei ricavi e margini 2023-2025 per il Gruppo, ma porta a dei possibili upside anche per il 2024-25. Webuild, prosegue Kepler, è avviato al superamento dei target finanziari per il 2023. Equita evidenzia che con l’aggiornamento dell’order intake ad oggi, Webuild ha indicato che l’attuale andamento del business e le iniziative di efficientamento avviate consentono di ipotizzare risultati 2023 superiore alla guidance. Ci aspettiamo una reazione positiva del titolo anche alla luce della maggiore visibilità sulla struttura finanziaria e sulla dinamica di top-line dei prossimi anni. Mediobanca, che conferma il target price a 2,4 euro e rating outperform, evidenzia che l’aggiornamento del terzo trimestre ha evidenziato uno slancio dell’acquisizione degli ordini più forte del previsto, ma anche un messaggio fiducioso che l’attuale backlog si sta costantemente trasformando in un aumento del fatturato per il gruppo.

– Foto: Ufficio Stampa Webuild –

(ITALPRESS).

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Via libera definitivo dal Consiglio Ue al nuovo Patto di Stabilità

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Unione Europea ha dato il via libera definitivo ai tre atti legislativi che riformeranno il quadro di governance economica e fiscale, con il nuovo Patto di Stabilità e Crescita.
L’obiettivo principale della riforma è “garantire finanze pubbliche sane e sostenibili, promuovendo al contempo una crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri attraverso riforme e investimenti”, spiega il Consiglio in una nota.
Con la riforma l’Unione Europea intende ridurre il rapporto debito/PIL e i disavanzi in modo graduale, realistico, sostenuto e favorevole alla crescita, proteggendo al tempo stesso gli investimenti in settori strategici come quello digitale, green o della difesa. Allo stesso tempo, il nuovo quadro di regole offrirà uno spazio adeguato per politiche anticicliche e aiuterà ad affrontare gli squilibri macroeconomici esistenti.
Secondo le nuove norme, a tutti gli Stati membri verrà chiesto di preparare un piano strutturale di bilancio nazionale a medio termine che si estenderà su 4-5 anni, a seconda della durata della legislatura nazionale. Nei loro piani, gli Stati membri si impegnano a seguire un percorso pluriennale di spesa pubblica netta e spiegano come realizzeranno investimenti e riforme che rispondano alle principali sfide individuate nel contesto del semestre europeo, in particolare nelle raccomandazioni specifiche per paese.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

A marzo in calo l’export italiano verso i Paesi non Ue

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ROMA (ITALPRESS) – A marzo 2024 l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 , una riduzione congiunturale per le esportazioni (-4,5%) e un aumento per le importazioni (+3,1%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta in particolare alla riduzione delle vendite di beni strumentali (-13,8%); diminuiscono anche le esportazioni di energia (-5,2%) e beni di consumo non durevoli (-1%) mentre aumentano quelle di beni di consumo durevoli (+14,0%) e beni intermedi (+0,6%). Dal lato dell’import, a esclusione di beni strumentali (-1,6%) e energia (-0,4%), si rilevano incrementi congiunturali per tutti i raggruppamenti.
Nel primo trimestre 2024, rispetto al precedente, l’export diminuisce dello 0,9%; la riduzione riguarda tutti i raggruppamenti, a eccezione di beni di consumo durevoli (+12,7%). Nello stesso periodo, l’import registra una flessione del 6,1%, cui contribuisce in misura rilevante la contrazione degli acquisti di energia (-17%).
A marzo 2024, l’export si riduce su base annua del 5,7% (era +2,8% a febbraio 2024). La flessione è determinata dalle minori vendite di beni intermedi (-10,2%), beni di consumo non durevoli (-9,8%) e beni strumentali (-6,9%). L’import registra una flessione tendenziale del 12,8%, per effetto principalmente dei minori acquisti di energia (-30,3%); contributi negativi importanti derivano anche dai minori acquisti di beni strumentali (-12,3%) e beni intermedi (-7,6%); aumentano le importazioni di beni di consumo non durevoli (+5,8%).
A marzo 2024 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +5.603 milioni (+4.161 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-4.012 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-6.282 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, seppur ampio, si riduce da 10.444 milioni di marzo 2023 a 9.615 milioni di marzo 2024.
Tranne che verso Turchia (+33,9%) e paesi OPEC (+5,8%), le esportazioni verso tutti i principali partner extra Ue27 sono in calo su base annua. Le vendite verso la Cina segnano la flessione tendenziale più ampia (-26%).
Crescono su base annua le importazioni da Stati Uniti (+9,8%), India (+5,1%) e Cina (+3,2%), mentre flettono gli acquisti da tutti gli altri principali paesi partner extra Ue27. Le riduzioni tendenziali più marcate riguardano gli acquisti da paesi MERCOSUR (-33,4%), paesi OPEC (-30,6%), paesi ASEAN (-18,7%) e Regno Unito (-15,5%).
“La riduzione congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue, determinata principalmente dalle minori vendite di beni strumentali, è condizionata dalle operazioni di elevato impatto (cantieristica navale) registrate a febbraio 2024; al netto di queste, si stima una riduzione meno ampia, pari a -0,8%. Su base annua, la flessione dell’export investe quasi tutti i principali partner extra Ue27 ed è spiegata per oltre la metà dalla riduzione delle vendite verso Cina e Stati Uniti – commenta l’Istat -. L’import si conferma in crescita su base mensile per effetto soprattutto dei maggiori acquisti di beni intermedi e beni di consumo non durevoli; la sua flessione su base annua si accentua lievemente. Nei primi tre mesi del 2024, il saldo commerciale con i paesi extra Ue è positivo per 15,5 miliardi (era +6,8 miliardi nello stesso periodo del 2023)”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Amplifon cresce ancora negli Usa, acquisite due aziende in Pennsylvania

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MILANO (ITALPRESS) – Amplifon ha completato l’acquisizione di Hearing Instruments e Precision Hearing Aid, due aziende di proprietà di uno dei principali franchisee di Miracle-Ear a cui fanno capo circa 35 negozi negli Stati Uniti, il più grande mercato al mondo nel settore hearing care.
I negozi acquisiti sono localizzati in Pennsylvania, generano un fatturato annuo di circa 20 milioni di dollari e impiegano circa 80 dipendenti. Miracle-Ear è il marchio attraverso il quale Amplifon opera nel mercato retail degli Stati Uniti, tramite negozi diretti e in franchising.
“Questa seconda acquisizione negli Stati Uniti da inizio 2024, abbinata alla solidità del nostro network di franchisee, conferma la nostra strategia di accelerare ulteriormente la crescita di Amplifon nel più importante mercato del mondo nel nostro settore. Vogliamo aumentare la nostra presenza nel Paese e garantire un servizio di eccellenza a un numero sempre maggiore di persone grazie al nostro modello di business di successo, basato sullo sviluppo di una importante rete di negozi diretti che opera in perfetta sinergia con il nostro strategico e comprovato network in franchising”, ha commentato Enrico Vita, Amministratore Delegato di Amplifon.
“La combinazione del gruppo acquisito con l’attuale rete diretta di Miracle-Ear permetterà ad Amplifon di fare leva su una maggiore scala, creando nuove opportunità per perseguire l’eccellenza e l’innovazione nel servizio fornito ai propri clienti, a beneficio sia del business diretto sia di quello di tutti i franchisees – si legge in una nota -. In seguito a questa acquisizione, il network Miracle-Ear negli Stati Uniti raggiunge circa 400 punti vendita diretti, che si aggiungono agli oltre 1.200 negozi in franchising. Nel 2023, le Americhe (Stati Uniti, Canada e America Latina) hanno superato per la prima volta i 400 milioni di euro di ricavi nella storia di Amplifon (circa 430 milioni di euro, corrispondenti a circa il 20% del totale del Gruppo) tramite circa 1.900 punti vendita”.

– Foto ufficio stampa Amplifon –

(ITALPRESS).

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