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F1 negli Usa, Leclerc “Las Vegas circuito da scoprire”

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LAS VEGAS (USA) (ITALPRESS) – “E’ importante bilanciare sempre sport e spettacolo, ma quando ti trovi a Las Vegas sei sempre un pò più a favore dello show”. Queste le parole di Charles Leclerc, numero 16 della Ferrari, intervenuto in zona mista alla vigilia del weekend di Las Vegas per il Gran Premio degli Stati Uniti. “Sono rimasto in America e nello specifico sono stato a Los Angeles dove mi sono rilassato e divertito – ha detto in primissima battuta il monegasco -. Ho ricaricato un pò le batterie e sono pronto a tornare in macchina. Ci attende un circuito cittadino tutto nuovo e non vedo l’ora di scoprirlo. Domani nelle due sessioni di prove libere scopriremo molte cose, compreso se è vero che questa pista dovrebbe essere più adatta alla nostra macchina rispetto alle ultime sulle quali abbiamo gareggiato. C’è sempre una forte componente di show quando si corre da queste parti, sia che siamo in Florida, che in Texas che qui a Las Vegas – ha proseguito -. Credo sia importante bilanciare sempre bene lo sport e lo spettacolo ma è normale essere un pò più a favore dello spettacolo quando si va in scena a Las Vegas”. “La cerimonia di apertura dell’evento questa sera è stata straordinaria, come lo è stato vedere già tanta gente sulle tribune al mercoledì. Ho corso una gara di kart qui una decina di anni fa, anche se ovviamente l’ambiente era completamente diverso – racconta il numero 16 -. Poi mi è capitato di venirci a fare un pò di festa e ora siamo qui per affrontare il primo Gran Premio da quarant’anni a questa parte a dimostrazione di come la popolarità della Formula 1 sia esplosa negli States negli ultimi anni. Sarebbe bello raccogliere un grande risultato per tutto il team questo fine settimana”.
“Durante le prove libere sarà fondamentale compiere tanti giri per mettere a posto la macchina ed entrare in sintonia con la pista”. Queste le parole di Carlos Sainz, numero 55 della Ferrari intervenuto nel corso della conferenza stampa piloti alla vigilia del weekend di Las Vegas per il Gran Premio degli Stati Uniti. “Oggi non faremo il track walk che avevamo previsto, visto che sta diluviando e per il resto del weekend non dovrebbe più piovere. Però guarderò con molta attenzione i giri che la Safety Car farà per cercare di capire un pò di più della pista rispetto a quello che abbiamo già imparato al simulatore. Sarà importante essere subito a posto con la macchina, perchè entrare in sintonia con la pista è fondamentale quando si affronta per la prima volta un circuito cittadino. Bisogna girare il più possibile, arrivare a sfiorare i muretti e prendere confidenza con le frenate, che qui arrivano al termine di lunghi rettilinei e sono particolarmente insidiose – ha concluso -. Domani ci aspetta una giornata intensa che dovremo sfruttare nella maniera migliore”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Presentato in Senato il disegno di legge Bove sul primo soccorso “Combattiamo la disinformazione”

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ROMA (ITALPRESS) – Ogni anno in Italia circa 65.000 persone perdono la vita per mancanze o ritardi negli interventi di primo soccorso. Poi c’è l’altra faccia: l’Italia che si informa, che educa e che salva vite. Come quella di Edoardo Bove, vittima di un arresto cardiaco in campo durante Fiorentina-Inter del 1º dicembre 2024 e salvato dalla tempestività dei soccorsi. Porta il nome del calciatore il disegno di legge, voluto dai senatori di Azione, Marco Lombardo e Carlo Calenda e presentato oggi all’aula convegni del Senato, che punta a migliorare la formazione al primo soccorso nel nostro paese. “Sono onorato che la legge porti il mio nome, ma anche un po’ imbarazzato. Non è giusto prendersi il merito, perché c’è chi si spende da parecchio tempo e lotta da anni su questo tema”, ha detto Bove, visibilmente emozionato, ma allo stesso tempo determinato a tornare a indossare gli scarpini (“Voglio tornare a giocare, non so dove e quando, ma credo accadrà presto”). Per ora veste giacca e cravatta, portando un esempio anche in nome di chi rientra tra quei 65.000: “Dobbiamo combattere questa disinformazione. Prima che mi accadesse questo evento ero il primo a non conoscere i dati sugli arresti cardiaci e questa disinformazione porta le persone ad avere paura”, ha aggiunto Bove.

“Altri dati dimostrano che, quando viene chiesto chi interverrebbe sul primo soccorso, molti si tirerebbero indietro. Ma lo fanno per la paura di non sapere cosa fare. Quel che cerchiamo di fare è promuovere l’informazione riguardo il primo soccorso. Il rettangolo di gioco è quello delle scuole e dei centri sportivi. È il momento di alzare la mano per rispondere presenti e per dimostrare di voler fare qualcosa su questo argomento”, ha aggiunto il calciatore. “Dobbiamo costruire una comunità di soccorritori. Un defibrillatore automatico ha la stessa Iva di un televisore, al 22% – ha spiegato Lombardoma deve essere portata al 5% in quanto salvavita”. “Sono in Parlamento dal 2013 e questa è la terza legge su questo argomento, per questo la voce di Edoardo è fondamentale”, ha sottolineato la senatrice del PD, Simona Malpezzi. “Se abituiamo i giovani al primo soccorso, abituiamo il Paese ad un nuovo senso di responsabilità. La scuola è il cuore di questa riforma e può essere il motore di questo cambiamento culturale”, ha affermato invece la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli (Forza Italia).

Infine, la conclusione del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi: “Di fronte a questo tema, non possiamo non stare dalla stessa parte. Stato e istituzioni hanno il dovere di mettere i cittadini nella condizione di preservare sé stessi e i propri cari. La vita è una tematica che deve essere al centro dei nostri pensieri. Mi sono confrontato con questa problematica che colpisce 65.000 persone – un numero pazzesco, forse non ce ne rendiamo conto -, questa è una guerra silenziosa, come gli incidenti stradali. Quarant’anni fa mio cugino, 13 anni, giocando a pallone d’estate con gli amici, rimase per terra. Era un tempo diverso, c’era meno conoscenza e meno consapevolezza”. L’informazione é l’obiettivo di una legge che vuole contribuire a salvare vite.

– foto mec/Italpress –

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(ITALPRESS).

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Atp Finals, la stampa italiana e internazionale celebra Jannik Sinner

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SINNER TORINO (ITALPRESS) – “Sei sempre il Re. Marziano Sinner. Alcaraz si arrende. Fantastico bis alle Finals di Torino”. Così, in apertura della prima pagina, “La Gazzetta dello Sport” a proposito del trionfo di ieri di Jannik Sinner. Un trionfo che trova spazio sulle prime pagine di tutti i giornali, celebrato in Italia e in tutto il mondo.

“Emozione Sinner. Vamos. Jannik, un’altra standing ovation”, titola invece il “Corriere dello Sport”. “Numero Primo. Sinner il Maestro dei Maestri”: apre così poi “TuttoSport”.Sinner trionfa nella grande sfida tra fenomeni”, scrive invece in prima pagina il “Corriere delle Sera”.

Per “La Repubblica”: “E’ Sinner il Maestro, piegato Alcaraz in due set”. Secca “La Stampa”: “Grazie Maestro”. “Sinner Schiacciasassi” riporta poi “Il Giornale”. Per “L’Equipe” è un “Sinner inflessibile”. Per “Mundo Deportivo” è “Maestro Sinner”; mentre “El Pais”, infine, precisa che l’azzurro “Vince le Atp Finals senza cedere nemmeno un set”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Abodi “Sinner meravigliosamente umano”. E sugli Europei 2032: “Non rischiamo di perderli”

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ROMA (ITALPRESS) – Sinner e la Nazionale, sentimenti differenti. Calcio, modello tecnico da rivedere: negli ultimi 20 anni abbiamo sacrificato il talento. Futuro Atp Finals, nel 2026 ancora a Torino: stiamo bene qui. Sinner, meravigliosamente umano. Stadi, non rischiamo di perdere Euro2032. Milano-Cortina 2026, costi triplicati per le opere”. Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1.

“Sentimenti differenti tra il trionfo di Sinner e il ko della Nazionale. Quando si vince, si è tutti felici, quando si perde così ci sono mille recriminazioni. Soprattutto quando si perde in casa 4-1 contro la Norvegia, l’ennesima volta che perdiamo a Milano. Però c’è sempre una speranza, guardo sempre gli aspetti positivi: un primo tempo più che dignitoso e la prospettiva di un ingresso al Mondiale che ancora ci giochiamo. Dobbiamo fare in modo che questa prospettiva sia un elemento di fiducia. Prima delle partite dell’Italia in casa, la Federazione manda in onda la canzone storica ‘Un amore così grande’: di fronte a un amore così grande è chiaro che ci si senta traditi. Ma bisogna coltivare la speranza che possa riaccendersi qualcosa in campo e sono convinto che possiamo farcela”, ha detto Abodi.

Ipotesi Stage a febbraio? Penso proprio di sì, è interesse comune che gli azzurri vadano ai Mondiali. Sono convinto che si troverà un’intesa, a febbraio ci sarà questo stage. Gli Altri lo fanno con un approccio diverso, noi invece abbiamo questa capacità di metterci i bastoni tra le ruote da soli”, ha aggiunto il Ministro. “Tutte le altre discipline dimostrano che ancora abbiamo talento ed è strano che nel calcio l’Italia fatichi a emergere. Viene dato poco spazio ai giovani italiani. Evidentemente dobbiamo fare un esame di coscienza. Non è che da qui a marzo possiamo cambiare le cose, ma dobbiamo capire che nei momenti di difficoltà bisogna presidiare l’obiettivo immediato e al tempo stesso programmare il futuro. Negli ultimi vent’anni il calcio ha sacrificato il talento. C’è molto più attenzione alla funzionalità del gioco piuttosto che al talento. Ieri sera abbiamo visto due ventenni norvegesi come Nusa e Bobb, entrambi hanno un rapporto col pallone che noi facciamo fatica a sviluppare Forse anche il modello tecnico va rivisto”, ha precisato poi Abodi.

Dobbiamo goderci la vittoria di Sinner e il fatto che per altri cinque anni le Finals si giocheranno ancora in Italia. Nel 2026 sarà ancora a Torino a ospitare l’evento. Poi la decisione la prenderà l’Atp, titolare della manifestazione. Per noi la cosa fondamentale è mantenere la manifestazione in Italia per altri cinque anni. Di solito si cerca di valorizzare il lavoro fatto. Non è una decisione del Governo, che accompagna l’evento con un contributo da 97 milioni e mezzo per cinque anni. Torino ha dimostrato di essere all’altezza e sono convinto che sarà ancora protagonista”, ha proseguito il Ministro.

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“Milano è in grado di accogliere qualsiasi evento di grande livello, lo dimostrano i Giochi Olimpici e Paralimpici. Ma per ora per le Finals stiamo a Torino e stiamo bene qui. L’impiantistica? Un miliardo e seicento milioni è stato investito in questi tre anni per le infrastrutture sociali e di base: vogliamo che sport sia per tutti, come da Costituzione. Siamo a un punto di svolta: è stata chiusa la stagione del prendere atto che gli stadi italiani non siano all’altezza di quelli internazionali”, ha continuato Abodi.

Il progetto che il Governo ha messo in piedi riguarda 12 stadi, che stanno concorrendo per Euro2032: c’è un commissario straordinario, Massimo Sessa. C’è un portafoglio finanziario configurato col ministro Giorgetti per il fondo equity. Rischio di perdere Euro2032? No, è un rischio che non si corre, non capisco neanche questo allarme, non rappresenta la realtà. Saremo pronti a settembre 2026. Tre stadi ci sono, due si aggiungeranno sulla base di una competizione tra tutti i candidati. Stiamo mettendo in campo un’operazione di sistema, ognuno sarà messo nella condizione di superare le pastoie della burocrazia e di avere supporti finanziati non a fondo perduto ma con investimenti che lo Stato farà in tutti progetti stadio”, ha puntualizzato il Ministro. “Costi triplicati per le opere di Milano-Cortina 2026? Sono numeri corretti, purtroppo. Si confondono i costi per l’organizzazione con gli investimenti per le infrastrutture, relative anche alle opere pubbliche”, ha spiegato poi Abodi.

L’aumento dei costi è stato del 20% in cinque anni, abbiamo tutti la consapevolezza che ci siano state alcune cose nel mondo che hanno determinato l’aumento dell’energia, di materie prime e altro. Stiamo parlando di meno di due miliardi rispetto al miliardo e sei stimato cinque anni fa, ai quali si associano tre miliardi e mezzo di investimenti sulle opere pubbliche, delle quali il 15% dedicate a infrastrutture sportive. Il bilancio della Fondazione Milano-Cortina sarà in equilibrio. E continueremo a sviluppare le opere anche dopo le Olimpiadi. Avevo detto nel 2023 che non saremmo riusciti a realizzare tutto e aprire il cantiere durante i Giochi sarebbe stato paradossale. Le completeremo tutte le opere, quando si prende un impegno si mantiene”, ha concluso il Ministro, prima di soffermarsi su un aggettivo per Sinner: “E’ meravigliosamente umano”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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