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Cronaca

Milano, tre dipinti di Brera tornano a splendere dopo un restauro

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MILANO (ITALPRESS) – Restituire allo splendore originale tre capolavori del patrimonio artistico dell’Accademia di Brera raffiguranti episodi storici e mitologici di grande fascino e drammaticità. E celebrare con un’iniziativa culturale e di responsabilità sociale i vent’anni di attività nell’Executive Search per importanti gruppi internazionali e primarie realtà imprenditoriali. E’ con queste finalità che Value Search, società milanese focalizzata nella ricerca di executive, ha deciso di impegnarsi in un progetto che ha l’obiettivo di dare valore e concretezza alla collaborazione pubblico-privato. L’iniziativa, che sarà presentata ufficialmente questa sera presso la Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera, prevede che tre dipinti del patrimonio dell’Accademia di Belle Arti di Brera vengano sottoposti a un intervento di restauro che richiederà 18 mesi di lavoro. L’intervento, che è stato affidato a Simona Fiori, è il primo di questo tipo mai realizzato dall’Accademia di Brera grazie al contributo di una società privata. D’altra parte Value Search è una realtà unica nel suo genere. Fondata nel 2003 a Milano da Giovanna Brambilla, la società opera a livello globale con un approccio di stretta partnership con i propri clienti con l’obiettivo di “incrementare il loro valore ricercando persone di valore”. “Volevamo celebrare questo traguardo con un’iniziativa che restituisse un valore culturale e sociale alla fiducia che tanti manager e aziende ci hanno dato in questi anni – ha spiegato Giovanna Brambilla -. Il fatto di aver trovato in un’istituzione milanese importante come l’Accademia di Belle Arti di Brera l’interlocutore giusto per dare forma al nostro progetto è motivo di orgoglio e di soddisfazione, così come il fatto di poter contribuire a recuperare e valorizzare una piccola parte del patrimonio artistico nazionale”. Dei tre dipinti, tutti realizzati nell’Ottocento con la tecnica olio su tela, quelli che presentano le problematiche maggiori sono l’opera di Francesco Nenci intitolata Zenobia tratta dal fiume Arasse da alcuni pastori Parti (ante 1809) e Ciro ritrova Pantea col cadavere di Abradate (1853) di Carlo Prayer. Per queste due opere l’intervento di restauro sarà particolarmente delicato e complesso. Il terzo dipinto, Il duca Francesco Sforza pone la prima pietra dell’Ospedale Maggiore (1853) di Ismaele Teglio Milla, allievo a Brera di Francesco Hayez, presenta invece minori criticità. “Siamo estremamente grati a Value Search per la sua generosità nell’aver scelto di celebrare il suo ventennale sostenendo il restauro di tre dipinti del nostro patrimonio storico, restituendoli alla comunità e agli studi, con un’operazione in fruttuosa sinergia fra pubblico e privato”, ha detto il Direttore dell’Accademia, professor Giovanni Iovane.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Value Search

Cronaca

Associazione armata dedita al narcotraffico, 28 arresti

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MILANO (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Milano, su delega della Procura, sta eseguendo misure cautelari nei confronti di 28 indagati (25 in carcere e 3 ai domiciliari) appartenenti ad un’associazione criminale armata composta da soggetti facenti parte della ‘ndrangheta della locride che, a vario titolo e con il supporto di soggetti inseriti in ambienti della criminalità albanese, avrebbero promosso, diretto, finanziato, organizzato e realizzato traffici internazionali di sostanze stupefacenti. Tra i destinatari di misura cautelare personale figura anche, per il reato di riciclaggio, un cittadino cinese che, nella sua qualità di cambista, ha permesso all’organizzazione criminale di effettuare il pagamento di partite di stupefacente tramite il sistema di compensazione/trasferimento informale di valore noto come fei eh ‘ien.
L’attività investigativa, diretta dalla Procura con il costante coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, ha permesso di disvelare una triangolazione di accordi tra esponenti della criminalità organizzata calabrese, lombarda e campana volta a favorire l’importazione dal Sud America di grandi quantitativi di stupefacente. E’ stata infatti individuata una fitta rete criminale di stanza in Lombardia, con ramificazioni in Germania, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito, Colombia e Brasile che, utilizzando sofisticati apparati di messaggistica criptata e sfruttando diretti contatti con broker albanesi e con fornitori di cocaina dal Sud America, nell’arco temporale di circa due anni, ha movimentato stupefacente per un controvalore stimato in oltre 27 milioni di euro.
L’operazione, che vede complessivamente indagate 41 persone, ha consentito di ricostruire svariate importazioni di cocaina che, senza soluzione di continuità, dalla Colombia e dal Brasile sono state destinate con vettore marittimo verso i porti di Livorno, Rotterdam, Gioia Tauro e Le Havre attraverso la tecnica del cosiddetto “rip-off” (gacho ciego), mediante la quale i narcos inseriscono stupefacente all’interno dei container utilizzati per i trasporti commerciali leciti via mare.
Di significativa importanza per la riuscita dell’indagine è stata anche la collaborazione con Eurojust ed Europol per l’acquisizione, attraverso numerosi Ordini Europei di Indagine, di conversazioni di messaggistica crittografata, attraverso le quali è stato possibile identificare compiutamente i componenti del sodalizio, il cui vertice, appartenente alla “famiglia Barbaro” di Platì (RC), era in contatto con broker di caratura internazionale di origine albanese. In tal modo sono state ricostruite importazioni di cocaina per oltre 3,5 tonnellate, di cui oltre 400 chili sequestrati all’organizzazione dalle forze dell’ordine sia in Italia che all’estero.
Sono in corso perquisizioni nella provincia di Milano, Pavia, Bergamo, Parma, Imperia, Como, Roma, Taranto e Reggio Calabria con l’ausilio di unità cinofile eash dog e antidroga della Guardia di Finanza.
– foto ufficio stampa Guardia di Finanza –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella “Parità è prima di tutto educazione al linguaggio del rispetto”

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ROMA (ITALPRESS) – “In ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parità tarda ad affermarsi, limitando l’autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della società. I teatri di conflitto armato, dove la violenza contro le donne viene utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione, ne sono drammatico esempio”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella giornata contro la violenza sulle donne. “Oggi assistiamo al dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt’altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi più gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi. Abusi che lasciano cicatrici profonde nel corpo e nella mente. In questo contesto, affatto indifferente è l’uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili.
Parità significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto”.
“Nel 65esimo anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal, torturate e uccise il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana – oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – la loro scelta di opporsi alla dittatura continua a ispirare intere generazioni, ricordandoci che libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno” conclude Mattarella.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Cronaca

Meloni “La violenza sulle donne è un atto contro la libertà, di tutti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La violenza sulle donne è un atto contro la libertà. Di tutti. Un fenomeno intollerabile, che continua a colpire e che va combattuto senza sosta”. Lo scrive su X la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella giornata contro la violenza sulle donne. “In questi anni, abbiamo varato leggi molto significative, inasprito le pene e rafforzato gli strumenti a disposizione, come il ‘codice rossò e le misure di prevenzione. Abbiamo raddoppiato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, potenziato e reso strutturale il reddito di libertà, promosso il numero 1522, portato avanti innovative attività di educazione e sensibilizzazione. Sono passi avanti concreti, ma non ci fermiamo qui. Dobbiamo continuare a fare, ogni giorno, molto di più. Per proteggere, per prevenire, per sostenere. Per costruire un’Italia in cui nessuna donna debba più sentirsi sola, minacciata o non creduta. La libertà e la dignità delle donne sono un dovere dello Stato e una responsabilità di tutti” conclude la premier.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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