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Cronaca

Mourinho “Mi aspetto giustizia. Berardi? Devo difendere il calcio”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dalla giustizia sportiva mi aspetto giustizia, non è stato un problema per me. Mi sono presentato spontaneamente e felice, perchè il procuratore federale mi ha dato l’opportunità di dirgli tutta la verità: non ho mai offeso l’arbitro, non ho mai messo in dubbio la sua qualità”. Così Josè Mourinho, alla vigilia della sfida contro la Fiorentina, facendo il punto sul colloquio avuto con il procuratore federale, Giuseppe Chinè, in merito alle dichiarazioni rilasciate dallo stesso tecnico della Roma in merito alla designazione di Marcenaro prima del match della scorsa settimana contro il Sassuolo. “L’aver utilizzato quell’espressione, che mi sembra normale, perchè la uso anche quando parlo di me stesso, è stato frainteso. Durante la partita – ha proseguito il tecnico portoghese – l’arbitro ha dimostrato di avere le capacità di gestire quel tipo di gare”. Mourinho ha poi incalzato, rispondendo a chi chiedeva la sua opinione in merito a quanto ribattuto dal Sassuolo dopo le parole rivolte a Berardi: “Se sono arrabbiati è un problema loro. Quello che ho detto è un mio diritto e un mio dovere, perchè devo difendere il calcio e spesso sul terreno di gioco succedono cose che non devono succedere”. Sul suo eventuale rinnovo, lo Special One ha ammesso che “non è un segreto il fatto che abbia parlato con la società e che il rapporto sia positivo. Per quanto riguarda il futuro e il rinnovo, però, non ci sono novità”. L’ex mister di Porto, Inter, Real Madrid e Chelsea ha però sottolineato quanto abbia apprezzato la vicinanza del club dopo i fatti di Sassuolo: “Io non mi aspetto sostegno dalla società quando sbaglio. Però quando non sbaglio e le mie parole sono normali, mi fa piacere sentire vicina la società”. “Per me Tiago Pinto è la Roma, quando lui parla lo fa a nome di tutta la società. Le sue parole mi hanno dato stabilità emozionale. La vicinanza della società mi ha fatto piacere perchè io faccio tutto per la Roma”, ha concluso Mourinho commentando le affermazioni del ds giallorosso, che era sceso in campo per difendere proprio lo Special One.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

Cronaca

Parlamento Ue “Sì al muro antidrone e a nuove sanzioni alla Russia”

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STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – In una risoluzione non vincolante adottata con 469 voti favorevoli, 97 contrari e 38 astensioni, il Parlamento Europeo condanna con forza “le azioni sconsiderate e provocatorie” della Russia per le violazioni dello spazio aereo degli Stati membri dell’UE e della NATO – Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania e Romania. Denuncia inoltre le incursioni deliberatamente mirate di droni (veicoli aerei senza pilota – UAV) contro infrastrutture critiche in Danimarca, Svezia e Norvegia. Tali atti, affermano i deputati, fanno parte della “della guerra militare e ibrida della Russia e della sua provocazione contro l’UE e i suoi Stati membri”. La Russia porta la piena e inequivocabile responsabilità anche per le azioni compiute negli spazi aerei di Polonia, Estonia e Romania.

I deputati incoraggiano qualsiasi iniziativa che permetta all’UE e ai suoi Stati membri di adottare “un’azione coordinata, unitaria e proporzionata contro tutte le violazioni del loro spazio aereo, compreso l’abbattimento di minacce aeree”. I deputati sostengono la proposta di creare un muro antidrone e l’iniziativa Eastern Flank Watch, sottolineando al contempo la necessità di garantire una copertura completa per tutti gli Stati membri che affrontano sfide dirette in materia di sicurezza lungo il fianco sud. Ritengono inoltre che la gamma di attività di sabotaggio e di guerra ibrida condotte dalla Russia contro l’UE equivalga a un terrorismo di Stato, pur “non raggiungendo la soglia dell’attacco armato”. Secondo la risoluzione “l’UE deve dimostrare fermezza e inviare un chiaro segnale che qualsiasi paese terzo che tenti di violare la sovranità di uno Stato membro si troverà immediatamente di fronte a una risposta”, affermano i deputati, che chiedono nel caso di un attacco l’attivazione della clausola di difesa reciproca.

I deputati chiedono inoltre al Consiglio e alla Commissione di rafforzare l’efficacia e l’impatto delle sanzioni contro la Russia, per minare definitivamente la capacità del paese di proseguire la sua brutale guerra di aggressione contro l’Ucraina. Le misure punitive dovrebbero essere estese a tutti gli Stati che facilitano le azioni russe, come la Bielorussia, l’Iran e la Corea del Nord. I deputati chiedono inoltre sanzioni contro le entità cinesi che forniscono beni a duplice uso e materiali militari essenziali per la produzione di droni e missili.

Chiedendo una maggiore coordinazione, unità e solidarietà tra gli Stati membri, le istituzioni dell’UE e le strutture della NATO, i deputati insistono sulla necessità di avanzare verso una vera Unione europea della difesa. Questo progresso dovrebbe essere accompagnato da un adeguato finanziamento nell’attuale e nel prossimo quadro finanziario pluriennale, evidenziando la necessità di un migliore equipaggiamento delle forze di polizia e delle autorità civili per rilevare e contrastare i droni. Il Parlamento chiede infatti all’UE e agli Stati membri “di dotare le autorità dei mezzi necessari per contrastare i droni presso siti di infrastrutture critiche, come aeroporti e centrali elettriche”.

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Nella risoluzione, il Parlamento chiede “un rafforzamento concreto della cooperazione in materia di difesa con l’Ucraina, in particolare nel campo della tecnologia dei droni e delle contromisure, inclusa la cooperazione industriale”. Invita inoltre i colegislatori “a finalizzare rapidamente la legislazione sul Programma europeo per l’industria della difesa (EDIP). Questo programma, insieme allo strumento Security Action for Europe (SAFE), dovrebbe essere utilizzato per mobilitare risorse finanziarie al fine di trarre insegnamenti dall’esperienza ucraina e sostenere l’Ucraina nella guerra ai droni”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Medio Oriente, Crosetto “Giornata storica, l’Italia sostiene la pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi è una giornata storica. La notizia dell’accordo raggiunto in Egitto, tra tutte le parti in causa, segna il decollo, che tutti dobbiamo sperare sia definitivo, del piano di pace del presidente Trump. E’ una notizia di portata eccezionale che, non a caso, sta provocando reazioni positive ovunque nel Mondo. Le famiglie degli ostaggi israeliani, che da due anni attendono il ritorno dei loro cari, la popolazione civile di Gaza, martoriata, ferita, affamata, e l’intera comunità internazionale che, giustamente, può ora tirare un sospiro di sollievo”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Ora servono i due passi fondamentali perchè tutto prenda forma: la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza. Superati questi scogli – ostacoli che, fino a ieri, apparivano insormontabili – spero, ma soprattutto credo, che il processo di pace andrà avanti”, aggiunge Crosetto. “Il merito, di portata storica, di questo accordo è del presidente Usa Donald Trump e dei suoi abili e seri negoziatori, ma è anche frutto della mediazione di paesi arabi fondamentali e nevralgici come l’Egitto, il Qatar, la Turchia e molti altri che hanno profuso sforzi e interlocuzioni cruciali e positive, compreso il nostro presidente del Consiglio e il nostro ministro degli Esteri. Per quanto riguarda il futuro, e cioè la concreta realizzazione del piano di pace Usa per Gaza, ovviamente l’Italia e, in particolare, le forze armate sono e saranno pronte a fare la loro parte, come hanno sempre fatto e come hanno dimostrato, in tutte le missioni internazionali cui partecipano, di saper fare. L’Italia – conclude Crosetto – c’è e ci sarà sempre, quando si tratta di aiutare e sostenere i processi di pace”.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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Cronaca

Duplice omicidio di due bambini, giovane madre arrestata nel reggino

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – La Polizia di Stato di Reggio Calabria ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Reggio Calabria nei confronti di una giovane donna reggina accusata di omicidio per soffocamento dei suoi due bambini appena partoriti, di occultamento dei loro corpi nonchè di soppressione di cadavere in relazione a un ulteriore suo bambino o bambina partorito/a tre anni fa.
La triste vicenda inizia nel luglio dello scorso anno, quando i genitori della giovane hanno rinvenuto, all’interno di un armadio di casa in località Pellaro di Reggio Calabria, i corpicini senza vita dei due neonati avvolti in una coperta.
Le indagini immediatamente avviate dalla Procura della Repubblica, e curate dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, si sono sviluppate partendo dalla visione dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, dai quali è emerso come la ragazza fosse sola all’interno dell’abitazione tra le 19 e le 20.30 dell’8 luglio, presunto orario del parto e della morte dei bambini.
Altro elemento importante è stato aggiunto dagli accertamenti di natura biologica, effettuati anche sul materiale organico sequestrato presso il Policlinico di Messina dove la ragazza era stata sottoposta ad intervento di raschiamento che hanno confermato che i due neonati erano figli dell’indagata, nati vivi e che la morte era stata causata da soffocamento.
Sono stati poi ascoltati i familiari, ignari di quanto accaduto tra le mura domestiche, che hanno fatto emergere la circostanza di un ricovero della figlia presso il G.O.M. di Reggio Calabria, risalente a poco tempo prima del ritrovamento dei neonati, a causa di una forte emorragia. In relazione a tale episodio, la giovane aveva lamentato soltanto un generico malessere fisico, negando categoricamente di essere mai stata incinta.
Il quadro indiziario è stato completato dall’analisi dei messaggi scambiati tra la donna ed il fidanzato, indagato per favoreggiamento personale, nel corso degli anni.
Emerge, inoltre, come la giovane coppia abbia già vissuto identica situazione nel 2022, con forti disaccordi tra i due circa il fatto di tenere o meno il figlio, fino al mese di agosto, data in cui la donna avrebbe partorito e soppresso il corpo del neonato appena partorito.
Nel corso dell’operazione, la Squadra Mobile, con l’ausilio di unità cinofile specializzate (cani molecolari) e di un georadar, ha eseguito un decreto di perquisizione negli immobili di dimora dell’arrestata e del fidanzato nonchè nei cortili, nei giardini e/o nei terreni comunque nella disponibilità dei medesimi o dei loro prossimi congiunti, finalizzato al rinvenimento di ulteriori resti umani eventualmente riconducibili al neonato/a partorito/a nel 2022.

– Foto: Da video Polizia –

(ITALPRESS).

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