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Cronaca

REPORT, IL CASO DEL DIPINTO DI VITTORIO SGARBI: PARLA LUCA SFORZINI, ESPERTO D’ARTE E COLLEZIONISTA

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Luca Sforzini con Vittorio Sgarbi (foto del 2005)

di Emanuele Bottiroli

Fa discutere l’inchiesta di Report sul dipinto del sottosegretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi, molto simile a una tela trafugata negli anni scorsi. Al centro del servizio c’è l’opera “La cattura di San Pietro” di Rutilio Manetti rubata nel 2013 dal castello di Buriasco in Piemonte. I ladri l’hanno tagliata via dalla cornice e l’hanno sostituita con una grande foto. Sgarbi invece sostiene di aver ritrovato quella tela per casa, durante i lavori di Villa Maidalchina a Viterbo. Poi l’ha esposto durante una mostra su Caravaggio e i suoi allievi. Nel servizio di Manuele Bonaccorsi in collaborazione con Thomas Mackinson del Fatto Quotidiano si nota che tra il dipinto esposto e quello rubato qualche differenza c’è, eppure infuria la polemica.

Sul caso interviene Luca Sforzini, proprietario del Castello di Castellar Ponzano, imprenditore del mondo dell’arte e da sempre animatore della cultura tra Lombardia, Piemonte e grandi eventi in tutta Italia. Sforzini spiega: “Sono proprietario di una delle 9 versioni coeve riconosciute del Davide con la testa di Golia di Caravaggio. La più famosa (e quella al momento ritenuta interamente autografa) è alla Galleria Borghese, a Roma. Non per questo, se il dipinto venisse trafugato dal Museo, potrebbero accusarmi di averlo sottratto”.
Prosegue Sforzini: “Il dipinto che custodisco da decenni nella mia collezione personale illustra perfettamente – se ancora ce ne fosse bisogno – come nel Seicento fosse assolutamente normale che di una stessa opera vi fossero molte versioni, o repliche, o copie – spesso realizzate dall’artista stesso, a volte da suoi stretti collaboratori sotto la sua supervisione o con il suo intervento. E’ esattamente il caso del dipinto di Sgarbi attribuito a Rutilio Manetti”.
Argomenta Sforzini: “Il mio dipinto è assolutamente identico a quello della Galleria Borghese, ed è una delle nove repliche coeve riconosciute. Tra l’altro, l’analisi dei dipinti si evolve continuamente – e le attribuzioni sono soggette a continue revisioni: ad oggi la versione ritenuta interamente dipinta da Caravaggio è alla Galleria Borghese, a Roma. Domani, chissà… Proprio per questo, tranquillizzo gli eventuali ladri interessati: il mio dipinto non è custodito nel mio Castello di Castellar Ponzano, è ovviamente al sicuro in un caveau bancario. Anche questo stride con la narrazione del furto del dipinto dal Castello di Buriasco, che a quanto pare di apprendere da alcune ricostruzioni giornalistiche sarebbe rimasto appeso, quasi a brandelli, in una sala ristorante…”.
Luca Sforzini conclude con un motto latino, debitamente adattato all’occasione, che suona come una scelta di campo: “Amicus Vistorius, et pariter amica Veritas”.

Luca Sforzini con il Davide con la testa di Golia di Caravaggio (collezione personale)

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Cronaca

Traffico di armi, due arresti nel Milanese e sequestri

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MILANO (ITALPRESS) – A Garbagnate Milanese gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato due cittadini italiani di 41 e 49 anni, per detenzione e traffico di armi da guerra e comuni da sparo. Il primo è stato anche denunciato per ricettazione, in quanto trovato in possesso di un’arma rubata.
I poliziotti del commissariato Legnano e Busto Arsizio, in seguito a riscontri informativi, sono venuti a conoscenza di un imminente incontro tra i due uomini, finalizzato alla cessione di armi da guerra. Gli agenti hanno notato il 41enne, a bordo di un furgone, uscire dalla propria abitazione, per poi incontrare, il 49enne, giunto a bordo di un’utilitaria. Dopo un breve colloquio, hanno fatto accesso, con i propri veicoli, in un complesso condominiale per poi uscirvi dopo pochi minuti e dirigersi in direzioni diverse. I poliziotti hanno seguito i due, riuscendo a intercettare il furgone, guidato dal 41enne, nei pressi di un centro commerciale a Garbagnate Milanese. All’interno del veicolo sono state rinvenute e sequestrate due pistole mitragliatrici Thompson calibro 45, entrambe classificate come armi da guerra, una pistola mitragliatrice MP40 calibro 9, classificata come arma da guerra, un fucile Beretta modello Moschetto calibro 38 automatico, due calcioli per impugnatura a spalla e 33 cartucce calibro 9. Inoltre, presso il domicilio del 41enne è stato trovato un fucile d’assalto AK-47 di fabbricazione cinese, parti meccaniche e accessori per armi corte, oltre 120 cartucce di vario calibro e una pistola F.N calibro 6.35 risultata essere provento di furto in abitazione a Milano lo scorso dicembre.
Successivamente gli agenti hanno perquisito l’abitazione del 49enne, al cui interno sono stati rinvenuti e sequestrati 4.420 euro nascosti in un guanto da motociclista e ulteriori banconote nel portafoglio, vari appunti manoscritti contenenti elenchi di armi, munizioni e relativi prezzi e 165 cartucce di vario calibro, custodite nel box di pertinenza.
Il materiale sequestrato, di rilevante potenzialità offensiva e in parte di provenienza estera, verrà sottoposto a perizia balistica per verificare eventuali collegamenti con altri episodi criminosi.
– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

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Sequestrati 230 kg cocaina alla frontiera di Ventimiglia, arrestato camionista

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IMPERIA (ITALPRESS) – Presso i valichi di frontiera non si ferma l’attività della Polizia di Stato, che in questi giorni ha intensificato i controlli con l’aumento del numero di pattuglie ai valichi con la Francia anche con l’impiego della squadra mista italo francese. Durante un’attività di controllo al valico autostradale di Ventimiglia, finalizzata alla prevenzione e repressione dell’immigrazione clandestina e dei reati frontalieri in generale, i poliziotti del settore di Polizia di Frontiera di Ventimiglia, hanno proceduto all’arresto di un cittadino slovacco e al sequestro di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, per un totale di circa 230 chilogrammi di cocaina.
L’uomo, intercettato alla guida di un autoarticolato proveniente dalla Francia, alla vista delle pattuglie poste oltre la barriera autostradale adottava una condotta di guida incerta e insicura, insospettendo gli agenti, che gli hanno intimato l’alt e l’hanno fatto accostare. Invitato a scendere dal mezzo e a esibire la documentazione concernente il veicolo e il carico, il conducente mostrava un atteggiamento estremamente nervoso, inducendo così gli operatori a sospettare che all’interno del camion potesse essere trasportato qualcosa di illecito.
I sospetti sono aumentati quando, nel tentativo di distogliere l’attenzione, si è recato spontaneamente sul retro del rimorchio per mostrare la bolla di accompagnamento e il sigillo integro sul portellone. Tale comportamento ha spinto gli agenti a procedere a controllo della motrice per verificare l’eventuale presenza di clandestini.
La verifica ha permesso di trovare un ingente quantitativo di sostanza stupefacente: 200 panetti di cocaina, dal peso complessivo di circa 230 chili, contenuti in sette borsoni sportivi e alcune buste di tela, collocati sul lettino superiore della cabina e in alcuni vani della stessa. L’ingente quantità di droga sequestrata, se immessa sul mercato e considerato che si tratta di cocaina pura, avrebbe potuto valere fino a 50 milioni di euro circa, secondo una stima degli investigatori. Il veicolo e la sostanza sono stati sequestrati.
Il cittadino slovacco è stato accompagnato presso gli uffici del settore frontiera di Ventimiglia, identificato e arrestato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. E’ stato, quindi, accompagnato alla casa circondariale di Sanremo.
– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

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Ex Ilva, via libera Cdm a decreto con misure urgenti per continuità impianti

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ROMA (ITALPRESS) – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto-legge che introduce misure urgenti per assicurare la prosecuzione delle attività produttive degli stabilimenti ex Ilva, tutelare i lavoratori e riconoscere indennizzi al territorio.
Tra le novità, il decreto autorizza Acciaierie d’Italia S.p.A. in amministrazione straordinaria a utilizzare i 108 milioni residui del finanziamento ponte – risorse indispensabili per garantire la continuità degli impianti – fino a febbraio 2026, data in cui è attesa la conclusione della procedura di gara per l’individuazione dell’aggiudicatario. I restanti 92 milioni del finanziamento sono già stati destinati agli interventi essenziali sugli altoforni, alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, agli investimenti ambientali connessi alla nuova AIA e al Piano di Ripartenza.
Sul fronte dei lavoratori, il decreto stanzia ulteriori 20 milioni per il biennio 2025-2026, consentendo allo Stato di farsi carico dell’integrazione fino al 75% del trattamento di CIGS, finora sostenuta direttamente da ADI.
Il provvedimento interviene inoltre sul Fondo per gli indennizzi ai proprietari di immobili del quartiere Tamburi, permettendo che le somme residue del 2025 possano essere utilizzate per integrare gli indennizzi parziali riferiti alle domande presentate l’anno precedente.
Infine, viene riconosciuto ad ADI un indennizzo relativo ai contributi per le imprese a forte consumo di energia (energivore), in particolare per gli sconti sulle forniture energetiche e per le quote ETS.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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