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Politica

Santalucia “La legge bavaglio è sbagliata”

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ROMA (ITALPRESS) – Il bavaglio Costa contro i giornalisti? “E’ una norma sbagliata, che peraltro non può realizzare il fine che si prefigge”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia che, tecnicamente, rivela il danno prodotto dall’emendamento del responsabile Giustizia di Azione Enrico Costa “ai diritti delle persone, al processo, alla sua strutturademocratica”. “Comunque il contenuto dell’ordinanza di custodia potrà essere pubblicato, e quindi si affida al giornalista il compito di riassumerne il testo, quando è meglio, per lo stesso indagato, che l’ordinanza sia conoscibile per ciò che è oggettivamente, e non per le mediazioni di riassunto del cronista”, aggiunge. Alla domanda se, in merito all’indagine romana su Verdini junior, la norma Costa, se fosse operativa, occulterebbe le responsabilità degli indagati, risponde: “No, non avrebbe questo effetto perchè l’arresto e i suoi motivi certamente sarebbero conosciuti, ma impedirebbe, in casi come questo di particolare complessità, una conoscenza compiuta e corretta di ciò che è accaduto”.
Santalucia ritiene che il blackout della comunicazione danneggerebbe anche gli stessi imputati e indagati, “perchè espone in modo del tutto inutile al rischio di informazioni distorte, imprecise, incomplete”. “Il danno per l’imputato – spiega – è che l’ordinanza non potrà essere conosciuta, fino alla conclusione dell’udienza preliminare, per ciò che contiene e per ciò che il giudice che l’ha emessa ha ritenuto rilevante. Ancora una volta il passaggio attraverso l’interpretazione del singolo giornalista, che gioco forza potrà enfatizzare alcuni passaggi, minimizzarne o addirittura ometterne altri, non significa affatto rendere un buon servizio ai diritti dell’indagato”. “Questo emendamento – sottolinea – tradisce una concezione del processo penale antistorica e in contrasto con i principi costituzionali che reggono l’esercizio della giurisdizione. Ciò che avviene nel processo dev’essere conosciuto, salvo eccezioni. Invece quest’emendamento, per una malintesa concezione della cosiddetta gogna mediatica, pretende di oscurare ciò che invece deve essere conosciuto”.
“Intanto, chiarisco che se l’emendamento diventerà legge, questa nuova regola dovrà essere interamente applicata da tutti, anche dai magistrati”, prosegue Santalucia, sottolineando che “il divieto di Costa attiene alla pubblicazione, ma fortunatamente non si arriva fino a segretare del tutto l’ordinanza cautelare. Per il semplice motivo che tutti gli atti segreti non sono pubblicabili, ma che non tutti gli atti non pubblicabili sono segreti”.
“L’attuale emendamento Costa – puntalizza – vieta la pubblicazione anche parziale dell’ordinanza. Ma non interferisce con la disposizione del codice di procedura penale – il comma sette dell’articolo 114 – che consente sempre ‘la pubblicazione del contenuto di atti non coperti dal segretò”. All’osservazione sollevata che dopo la norma Costa l’ordinanza sarà segreta, risponde “No, l’ordinanza sarà solo non pubblicabile, anche solo parzialmente”. “Non ci potranno essere pubblicazioni integrali o parziali del testo – dice -, ma potrà uscire solo il contenuto nella forma del riassunto, e io giudico questo uno svantaggio per tutti, ivi compreso l’indagato”. “Se l’ordinanza sarà pubblicabile nel suo contenuto – prosegue – dovrà essere necessariamente conosciuta dai giornalisti che potranno solo riassumerla, ma dovranno leggerla e conoscerla, quindi non vedo una possibile violazione”. “La norma vive per quello che è. In questo senso, ribadisco le mie perplessità su un emendamento che non solo non ottiene il risultato auspicato, ma rischia pure di incentivare le distorsioni del cosiddetto processo mediatico”, osserva Santalucia, secondo cui “se ci sarà un divieto di pubblicazione è ovvio che il giornalista non potrà chiederne ufficialmente copia a fini di pubblicazione, ma continueranno a circolare le copie delle ordinanze, in un sottobosco assai poco regolato di consegne informali, ma non per questo illegali”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Politica

Conte “In piazza a Roma per dire no al folle piano di riarmo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo qui a Roma, ancora una volta in piazza per dire “no” a questo folle piano di riarmo”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, durante il corteo a Roma contro riarmo e guerre. “Lunedì – prosegue – partiremo per L’Aia, in coincidenza con il summit Nato. A pochi passi, nel Parlamento olandese, ci riuniremo: al momento siamo una quindicina di forze politiche europee e saremo con tutti i leader per un confronto per organizzare meglio la nostra battaglia a livello europeo contro la corsa al riarmo”.

“A tutti gli iscritti M5s vorrei ricordare che si sta votando per la modifica dello statuto e del codice etico. Con questa votazione – aggiunge – si completerà il processo di democrazia e deliberativa: un esperimento che non ha avuto pari al mondo”.

-foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Conte “Netanyahu criminale che ha sterminato 60mila palestinesi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Netanyahu: ‘Per la seconda volta, mio figlio ha dovuto annullare il suo matrimonio a causa della minaccia di lanci missilistici, certamente un prezzo personale pesante pagato da lui, dalla sua fidanzata e dalla nostra famiglia’. Un giorno qualcuno nel nostro Governo dovrà rendere conto del perché abbiamo macchiato i nostri valori e il nostro tricolore per coprire un criminale che ha sterminato 60mila palestinesi, oltre 16 mila bambini e ora ci racconta il suo dramma familiare per un matrimonio rinviato”. Lo dice il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte sul suo profilo X.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Mattarella alla Guardia di Finanza “La Repubblica vi è grata per la vostra attività”

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ROMA (ITALPRESS)- Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Andrea De Gennaro, un messaggio in occasione della celebrazione del 251° anniversario di fondazione della Guardia di Finanza.

“Saluto la Bandiera di Guerra, testimone dell’abnegazione e amor patrio del Corpo, da oggi impreziosita da un’ulteriore Croce d’Oro al Merito, concessa per le innumerevoli opere di salvataggio prestate nel Territorio nazionale ed estero dai finanzieri del Soccorso Alpino. Il Servizio Soccorso Alpino della Guardia di Finanza festeggia quest’anno sessant’anni dalla sua istituzione e, con le sue 29 stazioni, costituisce presidio prezioso di soccorso in montagna, di protezione, di tutela ambientale” ha scritto Mattarella.

“Le Fiamme Gialle, con il loro patrimonio di storia e tradizione, incarnano un armonico connubio di valori e professionalità nell’azione assicurata dal Corpo, concorrendo alla sicurezza economica e finanziaria del Paese, a garanzia della legalità delle attività economiche dei cittadini e delle imprese, operando per la concreta attuazione dei principi di inderogabile solidarietà e di giustizia fiscale sanciti dalla Costituzione, condizioni essenziali di ogni democrazia. Un significativo contributo viene offerto poi dal Corpo nelle missioni internazionali di stabilizzazione e gestione delle crisi. Nella memoria di tutti i finanzieri vittime dell’adempimento del dovere, desidero rivolgere un commosso pensiero all’Appuntato Scelto Qualifica Speciale, Cristian Brenna, recentemente scomparso durante un servizio in località Monte Biaina del comune di Arco. A tutti i caduti e alle loro famiglie rinnovo la riconoscenza e la vicinanza del popolo italiano. La Repubblica è grata alle Fiamme Gialle per la loro attività e, in questo giorno di festa, desidero rivolgere a tutti gli appartenenti al Corpo, in servizio e in congedo, e alle loro famiglie, l’augurio più fervido”, aggiunge il Presidente della Repubblica.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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