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Economia

Nasce “Premio Nazionale Adriano Olivetti”, intesa Fondazione-CCIAA di Cosenza

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ROMA (ITALPRESS) – La Fondazione Adriano Olivetti e la Camera di commercio di Cosenza hanno firmato a Roma un Protocollo di intesa il cui oggetto è quello di istituire un premio nazionale per promuovere tra le imprese e le scuole italiane i valori di cui è portatrice la figura di Adriano Olivetti.
La Camera di commercio di Cosenza, è stato sottolineato, interpreta la propria mission istituzionale, che è quella di promuovere lo sviluppo del sistema imprese del proprio territorio, ponendo grande attenzione al modello sociale di sviluppo sostenibile di una comunità e alla funzione di responsabilità sociale dell’impresa e dell’imprenditore. Sono temi teorizzati e sperimentati con successo da un precursore della modernità come Adriano Olivetti, che è per l’ente cosentino, nelle parole del suo Presidente Klaus Algieri “fonte continua di ispirazione nella programmazione delle politiche economiche da implementare per il nostro territorio ma anche nelle scelte che ci riguardano più direttamente, perchè siamo convinti che una Pubblica Amministrazione debba essere innanzitutto un modello da imitare”. “In questo senso – prosegue Algieri – siamo, ad esempio, tra le prime PA italiane ad essere entrate nel Global Compact dell’ONU e siamo da tempo attivi sui temi della responsabilità sociale d’impresa, rispetto ai quali abbiamo istituito un laboratorio permanente. E’ per questo motivo che, insieme alla Fondazione Adriano Olivetti, abbiamo pensato di dare vita ad un ‘Premio nazionale Adriano Olivettì con lo scopo di promuovere all’interno delle imprese e delle scuole i valori di sostenibilità, di comunità, di ambiente e soprattutto di innovazione di cui è portatore Adriano Olivetti”.
Attraverso l’istituzione del Premio, la Camera e la Fondazione uniscono le loro forze per promuovere l’impegno nell’innovazione tramite iniziative di sostenibilità ambientale, welfare aziendale e radicamento sul territorio, garantendo il sostegno alla competitività delle imprese attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale nonchè lo sviluppo e la promozione del turismo, l’orientamento al lavoro e alle professioni e l’alternanza scuola-lavoro, oltre che, per la Camera di commercio, lo sviluppo economico del territorio cosentino e del suo capitale intellettuale. Per Cinthia Bianconi, Presidente della Fondazione Adriano Olivetti si tratta di “un impegno che a pieno titolo può fregiarsi del marchio ‘Adriano Olivettì, che la Fondazione ha istituito, promosso e registrato in conformità ed esecuzione del proprio fine istituzionale volto principalmente a promuovere, sviluppare e coordinare, appunto, le iniziative e le attività culturali che siano dirette a realizzare il benessere, l’istruzione e l’educazione dei cittadini, attraverso il progressivo diffondersi, in armonia con i principi della Costituzione, di forme comunitarie rispondenti alla configurazione urbanistica, produttiva, sociale, ambientale e culturale della collettività, secondo le idee di Adriano Olivetti”.
La Fondazione Adriano Olivetti riconosce alla Camera di Commercio l’impegno nello sviluppo di valori di ispirazione olivettiana che hanno contribuito a renderla un modello anche per la capacità organizzativa promossa. Già nel 2019, del resto, su iniziativa proprio della Camera, è stata avviata una collaborazione tra i due enti attraverso il programma “Lezioni Olivettiane” attuato nelle scuole secondarie di Cosenza con il fine di promuovere il progetto imprenditoriale di Adriano Olivetti, in cui ricerca tecnologica, design, architettura, responsabilità sociale e responsabilità verso il territorio si sono integrate in un modello unico, innovativo e avanguardistico, di fare impresa. “In questo senso – dichiara Bianconi – pensiamo che sia particolarmente significativo che l’idea alla base del Premio prenda forma e si sviluppi a partire da una realtà del Mezzogiorno d’Italia, visto il rilievo che questa parte del Paese ha rivestito nel pensiero e nell’idea di sviluppo di Adriano Olivetti”.
Forte del successo delle Lezioni Olivettiane tra le scuole della provincia, la Camera di commercio di Cosenza ha pensato di coinvolgere in modo più incisivo anche le imprese e di farlo sviluppando una progettualità dal respiro più ampio, che si estendesse a tutto il territorio nazionale, perchè “anche noi – sottolinea Algieri – siamo convinti, con Adriano Olivetti, che una diversa idea di Sud sia non solo possibile ma necessaria per lo sviluppo dell’intero Paese. Ne abbiamo discusso ampiamente nel corso del Primo Forum sul Mezzogiorno ‘Antonio Serrà, che la Camera di commercio di Cosenza ha organizzato a maggio 2023, e come Ente pubblico governato da corpi intermedi espressione delle imprese, sentiamo ogni giorno la responsabilità di impegnarci per costruire e raccontare il Mezzogiorno per quello che è: non un fanalino di coda ma un patrimonio da valorizzare. L’istituzione del Premio nazionale Adriano Olivetti è parte di questa inversione di rotta. Significa innalzare l’asticella e dimostrare che è possibile, a partire da una piccola città meridionale, accendere i riflettori su esperienze e storie di imprese e scuole italiane che creano valore per le comunità dei loro territori e che meritano di essere raccontate”.
Il protocollo di intesa tra i due enti, è stato spiegato, ha come oggetto principale proprio l’istituzione del “Premio nazionale Adriano Olivetti” che sarà organizzato annualmente dalla Camera di commercio di Cosenza, a cura della Camera stessa e della Fondazione Adriano Olivetti, e che sarà rivolto alle imprese e scuole italiane che si sono impegnate o vorranno impegnarsi nella realizzazione di un progetto innovativo legato al tema proposto per quel determinato anno. La Fondazione e la Giunta camerale elaboreranno e approveranno ogni anno il bando e il regolamento, distinto nelle due sezioni dedicate alle imprese e alle scuole, evocando i valori a cui si ispirava Adriano Olivetti e prevedendo di volta in volta temi e ambiti differenti nei quali cimentare la propria innovatività.
Il Premio avrà sede presso la Camera di commercio di Cosenza ma potrà essere svolto anche in forma itinerante sul territorio nazionale e internazionale. Per la sezione scuole, si punterà sullo sviluppo di idee e di progetti per un modello di impresa sostenibile, sfruttando le risorse e il microambiente del territorio specifico dove si pone l’insediamento sia in termini produttivi, ma anche ai servizi di comunità. Per quanto riguarda la sezione imprese, invece, saranno premiate esperienze e storie d’impresa, ma anche progetti futuri che mostrino l’innovatività e/o il rinnovamento di processi o di attività produttive, da cui si generino vantaggi e ricadute positive sulla sostenibilità ambientale e sociale, apportando benefici diretti alla comunità di riferimento. Le imprese e le scuole che parteciperanno avranno l’opportunità di poter associare alla loro esperienza il nome di Adriano Olivetti, marchio registrato di cui la Fondazione ha concesso l’utilizzo alla Camera, e che è di per sè stesso particolarmente evocativo dei valori ai quali il Premio si ispira. Ove ne ricorrano i presupposti, inoltre, verrà offerta la possibilità di supporto della Camera di commercio di Cosenza nel brevettare l’innovazione presentata. “In ogni caso – conclude Klaus Algieri – sarà per tutti i soggetti coinvolti, l’occasione per condividere la propria esperienza ed entrare a far parte di una comunità di innovatori che crescerà di anno in anno contribuendo a propagare i principi olivettiani, la cui attualità è oggi davvero, e direi finalmente, sotto gli occhi di tutti”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Economia

Aggiornato il bando di gara per l’ex Ilva, Urso “Serve massima responsabilità”

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha autorizzato la pubblicazione della nuova Lettera di procedura II nell’ambito della vendita degli asset aziendali di Iilva e Acciaierie d’Italia, entrambe in amministrazione straordinaria.

Il ministro Urso ha inoltre convocato per martedì 12 agosto alle 15.30 un incontro con le associazioni d’impresa nazionali e locali, nonché con le rappresentanze datoriali dell’indotto ex Ilva, per informarli sulle conclusioni del Tavolo sull’Accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto, previsto nella stessa mattinata. Lo rende noto il Mimit. La riunione si svolgerà al termine dell’incontro convocato dal ministro Urso alle 14 con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali.

“Le nuove condizioni corrispondono a quanto condiviso con enti locali e sindacati. È questa la grande sfida industriale dell’Italia. Serve la massima responsabilità da parte di tutti. È possibile coniugare ambiente e impresa, salute e lavoro. È doveroso farlo a Taranto. Così da conseguire la leadership nella siderurgia green in Europa. Noi ci siamo”, ha dichiarato Urso.

L’aggiornamento del bando recepisce i più recenti sviluppi in ambito ambientale e industriale, a partire dalla nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata per il sito di Taranto il 25 luglio scorso, con validità di 12 anni e una capacità produttiva autorizzata fino a 6 milioni di tonnellate annue. In linea con la strategia nazionale per la transizione ecologica, il Governo assicura, inoltre, il proprio supporto, anche attraverso la società pubblica DRI d’Italia, per la costruzione di impianti di preriduzione destinati ad alimentare i futuri forni elettrici. Rispetto alla precedente versione del bando pubblicata nel luglio 2024, il nuovo testo introduce importanti novità.

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La decarbonizzazione del sito di Taranto non è più un’opzione, ma diventa un obbligo vincolante: i soggetti interessati dovranno impegnarsi allo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone nel più breve tempo possibile, alla realizzazione fino a un massimo di tre forni elettrici per coprire l’intera capacità produttiva autorizzata e al pieno rispetto delle prescrizioni contenute nella nuova AIA.

Questo obbligo è il frutto dell’intesa raggiunta il 31 luglio al Mimit dal ministro Urso con le istituzioni nazionali, la Regione Puglia e gli Enti locali, che hanno espresso un accordo unanime e deciso a favore della piena decarbonizzazione, secondo la progettualità più rapida e sfidante dal punto di vista tecnologico.

Al contempo, la tutela occupazionale rimane un principio inderogabile, pienamente condiviso e rafforzato dal costante confronto con le organizzazioni sindacali. Un’ulteriore novità riguarda lo stabilimento di Genova (Cornigliano): potrà essere prevista la realizzazione di un forno elettrico e di impianti di prima lavorazione funzionali all’attività del sito. Rispetto al precedente bando, la nuova offerta vincolante dovrà anche prevedere l’acquisto dell’intero magazzino e includere una nuova versione del piano industriale.

Quest’ultima dovrà specificare il numero dei dipendenti che l’offerente intende mantenere nel perimetro aziendale, nonché la durata dell’impegno in termini occupazionali e di continuità aziendale. Il nuovo bando consente l’acquisto dell’intero complesso aziendale, del compendio aziendale nord, del compendio aziendale sud o di singoli rami d’azienda. Tuttavia, a parità di condizioni, saranno privilegiate le soluzioni che meglio garantiscono la continuità produttiva e la tutela occupazionale.

I commissari straordinari valuteranno le proposte secondo criteri di sostenibilità industriale, ambientale e sociale, riservandosi la facoltà di attivare eventuali fasi di rilancio e negoziazione.

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A parità di condizioni, saranno preferite le nuove offerte vincolanti che prevedano, pur nel rispetto del limite massimo previsto, la costruzione di un numero maggiore di forni elettrici, il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione entro il termine più breve possibile e, una volta a regime, il conseguimento del livello di produzione più elevato rispetto alla capacità produttiva massima autorizzata dalla nuova AIA.

Le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro il 15 settembre. La bozza del nuovo contratto di compravendita sarà disponibile in data room entro il 31 agosto.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Agcom, nel 2024 il valore del mercato delle comunicazioni è di oltre 56 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – In base ai dati elaborati dall’Autorità in occasione della pubblicazione della Relazione Annuale 2025 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro, si evidenzia che il valore complessivo delle aree economiche di interesse dell’Autorità (comunicazioni elettroniche, televisione in chiaro e a pagamento, radio, editoria quotidiana e periodica, pubblicità online, servizi di corrispondenza e consegna pacchi) è valutabile, a fine 2024, in 56,19 miliardi, in crescita su base annua del 3,5% e del 10,6% con riferimento al 2020 (anno d’inizio del periodo analizzato) che si riflette in una variazione complessiva pari a 1,88 miliardi su base annua, e di 5,38 miliardi rispetto al 2020.

Negli ultimi cinque anni (2020-2024), le risorse delle comunicazioni elettroniche si sono ridotte di circa 640 milioni (da 28,65 a 28,01 miliardi), frutto di una dinamica che ha visto crescere i ricavi da rete fissa (+11% nel periodo considerato) in contrapposizione alla riduzione di quelli da rete mobile (-18,1%).

Da rilevare che su base annua si registra una crescita delle risorse complessive del 3,4%. La spesa finale della clientela residenziale e affari nel 2024 è cresciuta dell’1,9% su base annua mentre, rispetto al 2020, la flessione è dell’1,5% (-330 milioni). Tra il 2020 ed il 2024 i ricavi della televisione crescono, nel complesso, di circa 1,2 miliardi (da 7,64 nel 2020 a 8,44 miliardi nel 2024). Le risorse della radio (circa 660 milioni nel 2024) sono in crescita di circa 112 milioni rispetto al 2020, mentre quelle dell’editoria quotidiana e periodica si sono ridotte, nell’intero periodo considerato, di circa 360 milioni (da 3,00 a 2,64 miliardi, -12,0%). Nello stesso arco di tempo, il valore della pubblicità online è quasi raddoppiato, passando da 4,07 miliardi stimati per il 2020 a 7,46 miliardi nel 2024, con la componente ascrivibile alle sole piattaforme valutabile nel 2024 in circa 6,36 miliardi (in crescita del 7,1% su base annua e del 91,9% rispetto al valore del 2020).

Il settore postale nel suo complesso nel 2024, raggiungendo un valore di 8,59 miliardi, è cresciuto dell’1,9% rispetto al 2023 e del 24,4% rispetto al 2020. I servizi di corrispondenza nell’intero periodo esaminato evidenziano una crescita dei ricavi del 4,9% (da 1,68 a 1,76 miliardi), mentre maggiore è quella fatta registrare dai servizi di consegna pacchi, cresciuti del 30,7% (da 5,22 stimati nel 2020 a 6,83 miliardi nel 2024). I ricavi relativi alle attività domestiche (mittente e destinatario nazionali) nell’intero periodo considerato hanno registrato un incremento del 25% (da 5,11 a 6,39 miliardi), mentre quelli transfrontalieri hanno visto una crescita del 22,8% (da 1,79 a 2,20 miliardi).

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Economia

Bce “I rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso”

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ROMA (ITALPRESS) – “I rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso. Tra i rischi principali vi sono l’ulteriore acuirsi delle tensioni commerciali su scala mondiale e le incertezze a queste associate, fattori che potrebbero frenare le esportazioni e comprimere gli investimenti e i consumi”. Così la Bce nel Bollettino mensile.

“Un deterioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari – osserva – potrebbe determinare condizioni di finanziamento più stringenti e maggiore avversione al rischio, nonché ridurre la propensione di imprese e famiglie agli investimenti e ai consumi. Le tensioni geopolitiche, come la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente, rimangono fra le principali fonti di incertezza. Per contro, un rapido allentamento delle tensioni commerciali e geopolitiche potrebbe migliorare il clima di fiducia e stimolare l’attività. Un incremento della spesa per difesa e infrastrutture, insieme a riforme volte a migliorare la produttività, contribuirebbe alla crescita. Un miglioramento della fiducia delle imprese stimolerebbe inoltre gli investimenti privati. Le prospettive di inflazione sono più incerte del consueto, per effetto della volatilità dello scenario delle politiche commerciali a livello mondiale”. 

“Un rafforzamento dell’euro potrebbe far diminuire l’inflazione più di quanto atteso. Inoltre, l’inflazione potrebbe risultare inferiore se dazi più elevati inducessero una minore domanda di esportazioni dell’area dell’euro e un reindirizzamento verso l’area delle esportazioni provenienti da paesi con eccesso di capacità produttiva. Le tensioni commerciali – sottolinea ancora la Bce – potrebbero determinare maggiore volatilità e avversione al rischio nei mercati finanziari, gravando sulla domanda interna e riducendo quindi l’inflazione. Per contro, l’inflazione potrebbe risultare superiore se la frammentazione delle catene di approvvigionamento mondiali spingesse al rialzo i prezzi all’importazione e accrescesse i vincoli di capacità nell’economia interna. Anche un incremento della spesa per difesa e infrastrutture potrebbe far aumentare l’inflazione nel medio termine. I fenomeni meteorologici estremi e, più in generale, il dispiegarsi della crisi climatica potrebbero far salire i prezzi dei beni alimentari oltre le aspettative”, conclude la Bce.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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