Si è spento nella notte a Varese, sua città d’origine, Mons. Giovanni Giudici, vescovo emerito di Pavia, aveva 83 anni ed era malato da tempo. Per 12 anni ha retto la Diocesi pavese, dopo essere stato a lungo il vicario generale della Diocesi di Milano con il card. Martini. Era nato il 6 marzo 1940 e, dopo la maturità classica e un anno di studi negli Stati Uniti, entrò in seminario a Milano, città dove fu ordinato sacerdote nel 1964. Tre anni dopo iniziò a insegnare nel seminario di Seveso e, nel 1971, divenne assistente diocesano dei giovani dell’Azione Cattolica. L’anno seguente si laureò in Lingue e letterature straniere all’Università Bocconi. Il primo incarico parrocchiale è del 1979, quando Giudici fu nominato parroco a Sant’Anna Matrona (via Albani, zona Fiera-Portello). Nel 1984 divenne decano di Porta Vercellina. Quattro anni più tardi, nel 1988, il cardinale Carlo Maria Martini lo nominò vicario episcopale di Varese e, nel 1990, il papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliare di Milano. Nel 1991 Martini lo scelse come vicario generale. Sempre papa Giovanni Paolo II lo nominò, nel 2003, vescovo di Pavia (prese possesso della diocesi a gennaio del 2004). Nel 2009 fu nominato presidente nazionale di Pax Christi. Nel 2013, come vescovo di Pavia, riconobbe come miracolosa la guarigione a Lourdes, nel 1989, di suor Danila Castelli, a cui era stato diagnosticato un tumore inguaribile. Rinunciò al governo della diocesi pavese, per raggiunti limiti di età, nel 2015.
ROMA (ITALPRESS) – “Non si valuta un Governo solo dalla durata ma la stabilità è importante. Sono molto fiera di quello che abbiamo fatto in questi mille giorni. Ogni giorno mediamente sono stati creati oltre mille posti di lavoro a tempo indeterminato, per un totale di oltre un milione di nuovi occupati in più. Penso che sia un bel risultato”.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni facendo un bilancio dei 1000 giorni di Governo al Tg1. “Sui salari è vero che l’Italia ha accumulato, soprattutto quando governava la sinistra, un ritardo sul potere d’acquisto dei lavoratori. E’ un ritardo difficile da recuperare ma sicuramente la tendenza è cambiata: dal 2023 i salari tornano a crescere più dell’inflazione. Significa che il problema è risolto? No. Significa che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta”.
ROMA (ITALPRESS) – “Per Meloni è finito il tempo delle bufale. Dopo mille giorni di governo dovrebbe assumersi le proprie responsabilità. La verità è che crolla il potere d’acquisto degli italiani, il lavoro è sottopagato, aumentano le tasse e gli italiani hanno difficoltà a pagare le bollette, a fare la spesa, e ad andare in vacanza. Tolgono i soldi dalla sanità e li mettono sulle armi, gli unici a festeggiare sono banche e industrie delle armi”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte al Tg1 che aggiunge “E’ Meloni che si è offerta come protagonista di questa trattativa tra gli Stati Uniti e l’Europa, addirittura offrendo la soluzione degli zero Dazi che ha già fallito. In realtà, ha concesso già tutto agli Stati Uniti, ha promesso l’acquisto di gas, armi americane, zero tassazione ai miliardi del web e, quindi, ha svenduto l’Italia”.
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