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Hamilton alla Ferrari dal 2025 “È tempo di nuove sfide”

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – La notizia era deflagrata in mattinata e si era già capito che stavolta non era solo una semplice voce. Col passare delle ore i rumors hanno preso sempre più consistenza fino ai comunicati di rito di una serata che passerà alla storia: dal 2025 Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, sarà un pilota Ferrari. A Maranello, per provare a riportare un titolo che ormai manca dal 2007, hanno deciso di puntare su un vero e proprio Dream Team visto che il 39enne pilota anglo-caraibico affiancherà Charles Leclerc, fresco di rinnovo. “La Scuderia Ferrari è lieta di annunciare che Lewis Hamilton entrerà a far parte del team dalla stagione 2025, con un contratto pluriennale”, le poche righe diffuse dal Cavallino Rampante a fare chiarezza una volta per tutte. Poco prima era stata invece la Mercedes a confermare che Hamilton aveva deciso di esercitare l’opzione di risoluzione del biennale firmato lo scorso agosto, interrompendo dunque il contratto al termine del campionato 2024. “Il nostro rapporto con Lewis è diventato il più vincente che si sia mai visto e questo è qualcosa a cui possiamo guardare con orgoglio – il saluto di Toto Wolff – Lewis sarà sempre una parte importante della storia della Mercedes nel motorsport. Ad ogni modo sapevamo che questa collaborazione, a un certo punto, sarebbe arrivata in modo naturale alla fine, e quel giorno è arrivato”. Nel primo pomeriggio Wolff e il direttore tecnico James Allison avevano convocato lo staff della scuderia nel quartier generale di Brackley, un meeting di una decina di minuti sufficienti a confermare che sì, quellò che inizierà fra qualche settimana in Bahrain sarà l’ultimo ballo di Hamilton con le Frecce d’Argento. Già in passato il suo nome era stato accostato in più occasioni alla Rossa, rumors sempre seguiti dalle tradizionali smentite, ma non stavolta. Dopo la firma di Leclerc, il rinnovo di Carlos Sainz sembrava dovesse essere una formalità e invece, stando alle ricostruzioni che arrivano da Oltre Manica, una volta appreso che l’ingaggio del fuoriclasse della Mercedes poteva essere una chance concreta, il presidente della Ferrari, John Elkann, si sarebbe subito mosso, complice anche il rapporto di amicizia che lega i due da anni. Hamilton mette così fine a un rapporto iniziato nel 2013, quando accettò di sostituire Michael Schumacher dando inizio a un ciclo straordinario: iridato nel 2008 in McLaren, il pilota inglese ha collezionato altri sei titoli, l’ultimo nel 2020 (eguagliato il primato dello stesso Schumi), infrangendo record su record, dalle pole (103) alle vittorie (104). Il Gran Premio di Abu Dhabi 2021, gara non priva di polemiche che consegna il Mondiale a Verstappen, ha segnato però un punto di svolta nel rapporto con la Mercedes, che nelle successive due stagioni non è riuscita più a consegnargli una monoposto in grado di lottare per l’ottava corona. Le sue ultime dichiarazioni sembravano però preludere a un rapporto che sarebbe durato ancora a lungo, almeno fino all’irruzione sulla scena della Ferrari, tentazione alla quale non ha saputo resistere. Un po’ come Ayrton Senna, il suo idolo, che senza la tragica fine a Imola nel ’94 sarebbe poi sbarcato a Maranello. “Ho vissuto 11 anni incredibili con questo team e sono davvero fiero di quello che abbiamo ottenuto insieme – il commiato di Hamilton – La Mercedes è stata parte della mia vita da quando avevo 13 anni, è qui che sono cresciuto, per cui quella di andare via è una delle decisioni più dure che abbia mai preso. Ma è arrivato il momento per me di fare questo passo e sono entusiasta di intraprendere una nuova sfida”. Ma solo dal 2025, fino ad allora resterà agli ordini di Toto Wolff, così come Sainz sarà per altri 11 mesi un pilota Ferrari. “Abbiamo ancora una lunga stagione davanti a noi e, come sempre, darò tutto per la squadra e per i tifosi di tutto il mondo”, la promessa dello spagnolo che lo scorso anno è riuscito a regalare al Cavallino, a Singapore, l’unica gioia.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Il Napoli si rialza, è suo il big match con l’Inter: al Maradona finisce 3-1

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NAPOLI (ITALPRESS) – Il Napoli risorge dal buio di Eindhoven e lo fa senza un centravanti di ruolo. Ci pensano i centrocampisti De Bruyne, McTominay ed Anguissa a restituire ad Antonio Conte il primo posto e un’iniezione di fiducia dopo la figuraccia in Olanda col Psv. A farne le spese, dopo sette vittorie di fila, è l’Inter di Chivu, sfortunata e nervosa, sconfitta 3-1 in un big match che metteva in palio la vetta dopo il passo falso del Milan di ieri. La serata perfetta dei partenopei è rovinata solo in parte dall’infortunio di De Bruyne, vittima di un problema muscolare accusato proprio durante l’esecuzione del rigore del vantaggio. A completare l’opera ci pensano i compagni di reparto, schierati a supporto di Neres falso nove.

La mossa tattica funziona e la svolta arriva alla mezz’ora: un contatto in area tra Mkhitaryan (costretto a lasciare il posto all’ex Zielinski per infortunio) e Di Lorenzo viene giudicato inizialmente regolare dall’arbitro Mariani, ma una segnalazione dell’assistente spinge il direttore di gara a concedere il rigore. Dagli undici metri De Bruyne segna, ma subisce un sospetto problema muscolare al flessore al momento del tiro (con Olivera in campo al suo posto).

La reazione dell’Inter c’è, ma non è accompagnata dalla fortuna: Bastoni di testa fa tremare la traversa al 41′, mentre al 46′ è Dumfries a colpire un legno. Nel mezzo, al 46′, anche una girata di Lautaro che sfiora il palo. Al 54′ il raddoppio del Napoli: un lancio di Spinazzola fa saltare i meccanismi difensivi nerazzurri, McTominay ne approfitta e di prima intenzione lascia partire un tiro imprendibile per Sommer. L’Inter ancora una volta sembra essere in partita: un tocco di mano di Buongiorno in area porta dal dischetto Calhanoglu che a tu per tu con Milinkovic riapre tutto. Al 67′ però la difesa interista continua a fare acqua: Neres sulla trequarti scarica per Anguissa che conduce la sfera e batte Sommer dai 16 metri. Nel match anche qualche battibecco tra ex: Bastoni e Politano, ma soprattutto Lautaro e Conte. Schermaglie d’alta classifica: il Napoli torna capolista, in attesa della Roma che domani col Sassuolo avrà l’occasione di agganciare i partenopei.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

NAPOLI (4-1-4-1): Milinkovic-Savic 6; Di Lorenzo 6.5, Buongiorno 6 (45′ st Beukema sv), Juan Jesus 6.5, Spinazzola 7 (45′ st Gutierrez sv); Gilmour 6; Politano 6 (36′ st Elmas sv), Anguissa 7, De Bruyne 7 (37′ pt Olivera 6), McTominay 7.5; Neres 7 (36′ st Lang sv). In panchina: Ferrante, Spinelli, Mazzocchi, Marianucci, Vergara, Lucca, Ambrosino. Allenatore: Conte 7.5.

INTER (3-5-2): Sommer 5; Akanji 5, Acerbi 5, Bastoni 5; Dumfries 5.5 (28′ st Luis Enrique sv), Barella 5.5 (28′ st Frattesi 6), Calhanoglu 6.5 (27′ st Sucic 6), Mkhitaryan 5.5 (32′ pt Zielinski 6), Dimarco 5.5; Bonny 5.5 (17′ st Esposito 5.5), L. Martinez 6. In panchina: J. Martinez, Calligaris, De Vrij, C. Augusto, Bisseck, Diouf. Allenatore: Chivu 5.

ARBITRO: Mariani di Aprilia 5.5.
RETI: 33′ pt De Bruyne (rig); 9′ st McTominay, 14′ st Calhanoglu (rig), 22′ st Anguissa. NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Di Lorenzo, Gilmour, Conte, Bastoni. Angoli: 4-1 per l’Inter. Recupero: 6′; 6′.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Atp Vienna, Sinner conquista un posto in finale: battuto in due set De Minaur

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VIENNA (AUSTRIA) (ITALPRESS) – Jannik Sinner è il primo finalista dell’”Erste Bank Open”, torneo Atp 500 con montepremi totale pari a 2.736.875 euro, in corso sui campi in duro di Vienna. Il 24enne fuoriclasse altoatesino, numero 2 del ranking mondiale e primo favorito del tabellone, si è imposto in semifinale sull’australiano Alex De Minaur, numero 7 della classifica Atp e tre del seeding, con il punteggio di 6-3 6-4. Nella seconda semifinale si sfideranno l’altro azzurro Lorenzo Musetti, n.8 del mondo e 4 del torneo, ed il tedesco Alexander Zverev, n.3 Atp e 2 del tabellone.

“Sono entrato in campo per giocare e servire bene: il primo set è stato molto fisico, sono contento di aver vinto in due partite”, ha dichiarato Sinner nell’intervista post-match. “Lui sa cosa fare e come mettermi pressione – prosegue il numero 2 del mondo – Quando non servi molto bene bisogna giocare ogni palla e punto, ho fatto tanti piccoli cambiamenti ma sono soddisfatto per come ho gestito l’incontro e di essere in finale”. Una finale che Sinner giocherà contro Musetti o Zverev: “In questa settimana un po’ ho speso anche per le aspettative che ho e per quelle della gente, cerco di giocare al meglio che posso. Sono arrivato piuttosto in ritardo, ho cercato di gestire al meglio ogni giorno e domani sarà una partita molto difficile. Sono contento, speriamo in una bella finale”, conclude il fuoriclasse altoatesino.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Il Parma ferma il Como, pareggio a reti bianche al Tardini

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PARMA (ITALPRESS) – Il Como non va oltre lo 0-0 nella trasferta di Parma, in un match valido per l’ottava giornata di Serie A. Prestazione generosa della formazione di Cuesta, vicina al colpo grosso con Cutrone, fermato dalla traversa nel primo tempo, e Del Prato, murato da Butez nel finale. Undici di Fabregas particolarmente impreciso in fase di impostazione e rifinitura. Il Como si porta a 13 punti, il Parma sale a 7 punti e conquista un buon punto in ottica salvezza.

Buon avvio dei padroni di casa, che mettono in apprensione la retroguardia ospite e sfiorano il vantaggio al 14′ con un colpo di testa di Cutrone fermato solo dalla traversa. Como molto impreciso in impostazione e Parma molto attivo sulle seconde palle. In chiusura di prima frazione Bernabé manca il bersaglio grosso in piena area di rigore su invito di Britschgi. Fabregas lascia negli spogliatoi Caqueret e Vojvoda passando dalla difesa a 3 al canonico 4-2-3-1 inserendo Kuhn e il rientrante Diao.

Il Como ritrova linfa in fase offensiva, ma il Parma concede le briciole e si rende pericoloso in ripartenza con le combinazioni tra Pellegrino e Cutrone. L’occasione più grande ce l’ha il Parma con Del Prato murato da Butez in una mischia su punizione dal cerchio di centrocampo battuta da Suzuki. Al Tardini si chiude senza la reti la sfida tra i due tecnici spagnoli.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

PARMA (4-4-2): Suzuki 6; Del Prato 6.5, Circati 6, Valenti 6, Britschgi 6; Estevez 6.5, Keita 6.5, Bernabé 6.5 (31’st Hernani 6), Ordonez 6 (31’st Sorensen 6); Cutrone 6.5 (45’st Djuric sv), Pellegrino 5.5 (31’st Benedyczak 6). In panchina: Corvi, Rinaldi, Lovik, Begic, Cremaschi, Troilo, Trabucchi, Cardinali. Allenatore: Cuesta 6.5.

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COMO (3-5-1-1): Butez 6.5; Smolcic 5.5, Diego Carlos 6, Kempf 6; Vojvoda 5.5 (1’st Diao 6), Da Cunha 5.5 (27’st Baturina 6), Perrone 6, Caqueret 6 (1’st Kuhn 6), Moreno 5.5; Paz 5.5; Morata 5.5 (27’st Douvikas 6). In panchina: Vigorito, Cavlina, Valle, Goldaniga, Ramon, Posch, Addai, Le Borgne, Van der Brempt, Cerri. Allenatore: Fabregas 5.5.

ARBITRO: Chiffi di Padova 6.
NOTE: pomeriggio sereno, campo in discrete condizioni. Ammoniti: Diego Carlos. Angoli: 3-3. Recupero: 1′, 5′.

– Foto Image –
(ITALPRESS).

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