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Giusy Versace accende i riflettori su bullismo e cyberbullismo

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ROMA (ITALPRESS) – Sport e Cultura come strumenti di prevenzione di bullismo e cyberbullismo. Di questo si è parlato oggi in Senato, nel convegno organizzato da Giusy Versace in occasione della giornata dedicata a questo complesso problema sociale, discusso e analizzato assieme a grandi esperti del settore come Luca Massaccesi, Presidente Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile e medaglia di bronzo olimpico nel Takewondo, Matteo Fabris, Psicologo dello Sviluppo e Ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, la Professoressa Maria Teresa Cipollone dell’ Associazione Nazionale Presidi Regione Lazio e Ferencz Bartocci, CEO Bertram Yachts Derthona Basket.
Ancora una volta la Versace, in qualità di vicepresidente della commissione cultura, istruzione, ricerca scientifica, spettacolo e sport, ha voluto offrire un palcoscenico importante ai suoi relatori, per approfondire e dialogare su un tema complesso e di estrema attualità. E’ di pochissime ore fa, infatti, la notizia dell’ennesimo accoltellamento avvenuto all’interno di una scuola.
Scuola, social e valore educativo dello sport: questi sono stati dunque i temi affrontati in Sala Caduti di Nassirya e che hanno fornito non solo un quadro preciso della drammatica situazione in cui stiamo vivendo, ma soprattutto hanno offerto chiavi di riflessione e spunti su cui lavorare, sia livello normativo che sociale.
“Organizzo sempre con molto interesse momenti di confronto come questo – racconta Giusy Versace – perchè il bullismo e il cyberbullismo sono problemi sociali davvero complessi e noi legiferatori abbiamo il dovere di ascoltare chi è sul campo, chi è accanto ai giovani per individuare spunti concreti sui cui lavorare e campi su cui agire. Ricordo che la legge in materia di prevenzione e contrasto del cyberbullismo nacque nel 2017, proprio dopo l’episodio del tragico suicidio di Carolina Picchio. Non dobbiamo attendere che capitino episodi di tale gravità per accorgersi di un problema sociale ormai in atto. Sul bullismo, invece, attendiamo in Aula anche un testo di Legge, già approvato alla Camera lo scorso settembre, che definisce la fattispecie di reato di bullismo, colmando così un vuoto normativo e stanziando più fondi per la prevenzione”.
E’ importante, quindi, stabilire un patto di alleanza culturale tra i vari attori, per dare un contributo concreto e rendere questo mondo più gentile. Da atleta – continua la Versace – ritengo che lo sport riesca a fornire quel bagaglio culturale, educativo e relazionale che spesso manca nella scuola e in famiglia”.
Il primo intervento ad aprire i lavori è stato quello di Luca Massacesi che ha mostrato un reale spaccato della società odierna, snocciolando numeri e dati davvero preoccupanti. L’Osservatorio ha infatti evidenziato che i ragazzi non si confidano perchè tendono a minimizzare l’accaduto e si vergognano a parlarne con i genitori. Al contempo, il 60% dei genitori dichiara che ragazzi dai 14 ai 18 anni hanno subito episodi di bullismo anche sui social. In Europa, 9 milioni di adolescenti convivono con disturbi come la depressione e gli stati d’ansia e il 50% ha dichiarato di sentirsi solo. Aumentano anche i casi di autolesionismo. In rete, l’osservatorio indica che i giovani utilizzano diversi profili social anonimi per poter bullizzare gli altri, che prendono consapevolezza del mondo solo attraverso Internet e i social media, influenzando così in maniera distorta la loro percezione della realtà.
“La situazione ci sta sfuggendo di mano – commenta Massacesi – In Italia, la seconda causa di morte tra i giovani è il suicidio, perchè proprio loro stanno soffrendo un disagio davvero importante, notevolmente aumentato dopo il Covid. Il nostro impegno civile e sociale deve diventare sempre più forte, dove scuola e famiglia non riescono ad arrivare. Per questo ritengo che lo sport sia davvero il mezzo giusto per fornire gli strumenti necessari a ritrovare se stessi e abbandonare gli stereotipi creati dalla Rete. A tal proposito, stiamo un lanciando un progetto che vedrà coinvolti diversi campioni dello sport che parleranno ai ragazzi nelle scuole e diventare dei modelli concreti da seguire, dare informazioni corrette, raccontando anche tutta la sofferenza e la fatica che si cela dietro ad una medaglia o ad una vittoria”.
“La scuola e lo sport sono gli interlocutori ideali per la formazione del ragazzo – sottolinea Maria Teresa Cipollone – La scuola ha il dovere di essere vicina ai ragazzi, perchè se gli studenti hanno un buon dialogo con i docenti, riescono anche a confidarsi. E’ importante però che gli insegnanti monitorino costantemente la situazione, per cogliere ogni minima avvisaglia di disagio. Invece lo sport è fondamentale perchè insegna che ogni corpo ha la sua peculiarità che lo rendono unico e prezioso, a differenza di quanto avviene sui social dove la non conformità agli stereotipi crea nel ragazzo una forma di disagio”.
“La figura dello psicologo scolastico – racconta Matteo Fabris – è fondamentale, perchè un giovane fa meno fatica a sfogarsi con una persona sconosciuta rispetto all’insegnante o al genitore. Il nostro compito è quello di essere presenti, ascoltare, creare fiducia nel ragazzo ma anche lavorare nelle classi e osservare il rapporto tra insegnanti e alunni, perchè quando si instaura un buon dialogo anche gli episodi di bullismo tendono a diminuire. Infine, non dobbiamo stigmatizzare il bullo solo come una persona maleducata e aggressiva, ma dobbiamo analizzare la persona partendo dalla sua storia di vita, dai difficili processi di crescita e dalla sofferenza nelle relazioni. Il bullo, infatti, attua un meccanismo difensivo e quando abbiamo a che fare con un bullo non dobbiamo sanzionarlo, ma aiutarlo a reinterpretarsi nella vita. Fondamentale diventa la prevenzione che deve iniziare sin dalla scuola dell’infanzia, dove dobbiamo formare i bambini sulle competenze emotive e sull’autostima.
Anche il Baskin, sport di squadra giocato da disabili e normodotati insieme, può svolgere un ruolo a livello formativo. Il termine ‘BaskIn’ è l’unione di ‘Basket’ e ‘Inclusivò. Oggi, l’importanza educativa di questa nuova disciplina sportiva è stata raccontata da Ferencz Bartocci, CEO Bertram Yachts Derthona Basket. “Il BaskIn è un gioco dove tutti possono sentirsi protagonisti. Si gioca su un campo regolare da basket, 5 contro 5, con canestri a bordo campo e a centro campo, con altezze differenti, in modo che tutti possano fare canestro. L’obiettivo è quello di formare allenatori e portarlo nelle scuole perchè può essere davvero la disciplina capace di includere e allo stesso tempo far divertire tutti”.
– foto ufficio Stampa Giusy Versace-
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Il Dl sicurezza lavoro è legge, la Camera approva con 143 voti favorevoli. Calderone “Un traguardo importante”

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ROMA (ITALPRESS) – Con 143 voti favorevoli, 105 contrari e 3 astenuti, via libera della Camera al ddl recante misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile, già approvato dal Senato.

“Il decreto sicurezza è da oggi legge dello Stato. Una risposta concreta e non retorica a una priorità del governo Meloni fin dall’inizio del mandato: rendere il lavoro sicuro e di qualità. In altre parole, mettere in sicurezza il futuro”. Così il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. “Il via libera finale è un traguardo importante, possibile grazie a un lavoro condiviso con tutte le parti sociali. I miei ringraziamenti – aggunge – vanno al viceministro, Maria Teresa Bellucci, che ha seguito con grande dedizione tutti i lavori delle due Camere, e al Parlamento per i miglioramenti inseriti nell’iter di conversione in legge. Il confronto con tutte le parti resta aperto, per proseguire la nostra azione a favore di un sistema efficiente di prevenzione e promozione della salute e della sicurezza sul lavoro”.

Nel decreto sicurezza, convertito in legge, sono contenuti nuovi strumenti per la riduzione del rischio infortunistico e la promozione della cultura della sicurezza. al sistema premiale per le aziende virtuose al badge di cantiere per i settori più a rischio, da un rafforzamento dell’attenzione su appalti e sub-appalti all’assunzione di altre 400 persone tra ispettori e Carabinieri del Comando per la Tutela del lavoro, nonché tante e diversificate risorse sulla formazione e la previsione di un sistema di tracciamento e valutazione dei mancati infortuni. Molteplici le disposizioni a favore dei giovani. Oltre all’estensione della tutela Inail per gli studenti nei percorsi scuola-lavoro anche durante il tragitto verso le aziende e la loro esclusione dalle attività più a rischio, è stato previsto un sostegno al percorso di studio degli orfani di vittime di vittime sul lavoro attraverso borse di studio che vanno dalla scuola primaria alla formazione universitaria. Il testo approvato dal Parlamento si è arricchito inoltre di nuove regole per le politiche attive delle persone con disabilità, finalizzate al loro inserimento lavorativo.

– Foto IPA Agency –

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Salvini “Dopo le Politiche del 2027 potrei tornare a fare il Ministro dell’Interno”

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ROMA (ITALPRESS) – “Noi abbiamo oggi 236 miliardi di cantieri aperti in tutta Italia, fra strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti e io sono un testone, voglio finire bene il lavoro che ho cominciato: un ministero fondamentale come quello dei lavori pubblici. Se gli italiani ci risceglieranno nel 2027, sicuramente occuparmi di ordine pubblico, lotta alla mafia, gli spacciatori di droghe, i trafficanti di esseri umani è qualcosa che ho fatto con discreti risultati da ministro dell’Interno e potrei tornare assolutamente a fare”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini, ospite a Rtl 102.5.

Sulla manovra: “Alcune scelte tecniche dal punto di vista della Lega devono essere modificate, niente allungamento dell’età pensionabile, niente rivalsa su chi riscatta la laurea, niente nuove norme, nuova burocrazia per i condomini e per gli inquilini che adempiono al loro dovere”. 

“Un occhio particolare a quello che accade in Europa e nel mondo: ci sono troppe parole di guerra anche oggi, inqualificabili le parole di Tusk che a Bruxelles poco fa ha detto ‘O i soldi all’Ucraina oggi o il sangue domani’. Ascoltiamo il Santo Padre, aiutiamo il processo di Trump ed evitiamo di continuare a parlare di guerra nel momento del dialogo e della diplomazia, non dei ricatti o delle minacce”, ha affermato sull’Ucraina.

“Cinque anni, decine di udienze, decine di testimoni, qualche milione di euro del contribuente speso per arrivare a decidere in tre tribunali diversi, a Catania, Palermo e a Roma, che difendere i confini dai trafficanti di esseri umani, far rispettare le leggi e ridurre il numero di sbarchi e di reati non è un delitto, non è un crimine. Non voglio la medaglia, ma era semplicemente il mio lavoro, quindi sono contento perché si è sancito un principio a tutela degli italiani, a tutela del lavoro delle forze dell’ordine, a tutela delle persone che ogni giorno ahimè incappano nei reati legati all’eccessiva presenza di clandestini. Quindi è anche un sollievo, è anche un sollievo per i miei figli che insomma adesso sanno che il papà non è un pericoloso delinquente”. Così in merito all’assoluzione nel caso Open Arms.

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Open Arms, assoluzione definitiva per Matteo Salvini. Il leader della Lega: “Difendere i confini non è reato”

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ROMA (ITALPRESS) – I giudici della VI sezione penale della Cassazione hanno confermato il giudizio di assoluzione che era stato deliberato in primo grado dal tribunale di Palermo per il ministro Matteo Salvini, relativamente ai fatti del 2019 nel caso Open Arms per le accuse di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Respinto il ricorso della Procura di Palermo.

“Cinque anni di processo: difendere i confini non è reato”. Così su X il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha commentato la sentenza della Cassazione che lo ha assolto definitivamente per il caso Open Arms.

MELONI “UN MINISTRO CHE DIFENDE I CONFINI DELL’ITALIA SVOLGE IL PROPRIO DOVERE”

“La definitiva assoluzione di Matteo Salvini nel caso Open Arms è una buona notizia e conferma un principio semplice e fondamentale: un Ministro che difende i confini dell’Italia non commette un reato, ma svolge il proprio dovere. Forza Matteo”. Lo scrive sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

FONTANA “FELICE PER L’ASSOLUZIONE”

“Accolgo con grande soddisfazione la definitiva assoluzione del vicepresidente del Consiglio e Ministro Matteo Salvini nel caso Open Arms. Una decisione che chiarisce i fatti e restituisce serenità. A Matteo va il mio affettuoso abbraccio”, sottolinea Fontana in una nota. Così in una nota il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.

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