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Barbaro “Sport italiano, c’è ancora molto da fare”
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12 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il cammino sulla riforma del sistema sportivo italiano, iniziato nel 2019 con la Legge di Bilancio, non è ancora concluso, con Sport e Salute che sta ancora cercando la sua vera identità. Questo emerge dall’intervista rilasciata all’Italpress da Claudio Barbaro, presidente nazionale Asi, Associazioni Sportive e Sociali Italiane e dirigente sportivo di lungo corso. “Il cammino iniziato allo scopo di riformare l’ordinamento sportivo italiano nel 2019 è tutt’altro che concluso – dice Barbaro – e richiede oggi una visione di ampio respiro per riprendere la strada maestra e orientare lo sport come fulcro delle politiche governative anche in ambito salute, cultura, benessere e ambiente, promuovendo una vera e propria rivoluzione culturale, allora sbandierata ma ancora non realizzata. Ad oggi Sport e Salute, che nacque proprio dalla riforma del 2019, non ha ancora espresso una visione strategica e forse alcune figure dirigenziali sono state caricate di eccessive responsabilità se rapportate alle rispettive capacità politiche, sportive e programmatiche. In più, osserviamo una certa confusione nella governance e mi riferisco ai ruoli dei quattro soggetti, Sport e Salute, Ministero, Dipartimento per lo sport e Coni”.
Una riforma che nacque allora con ben altre prospettive – prosegue Barbaro -. “Ci sembrò allora più che coerente restituire allo Stato soprattutto le funzioni amministrative relative alla materia. Con Sport e Salute si intendeva far nascere un soggetto non per la mera gestione dell’ordinario ma che traducesse in fatti concreti una visione governativa prospettica. Mentre, ad oggi, Sport e Salute risulta essere una sorta di evoluzione della Coni Servizi. Come la precedente struttura organizza eventi e gestisce impianti, in più organizza corsi di formazione e promuove lo sport di base nei territori. Questo genera confusione anche per l’utente, che non riesce ancora a distinguere tra i vari soggetti deputati alla divulgazione della pratica sportiva in Italia. Ma a noi, come a molti interlocutori del mondo sportivo che frequentiamo, sembra ci sia ancora molto da fare rispetto all’individuazione di un percorso preciso e mirato sulla crescita e sullo sviluppo della pratica sportiva, anche dopo l’ingresso dello sport nella nostra Carta Costituzionale”.
“Diversa è la situazione del Coni, demandato dal 2018 al ruolo cardine della preparazione olimpica – chiosa Barbaro – ruolo che, dati alla mano, ha svolto in maniera impeccabile, considerando il record storico di medaglie conquistate ai Giochi olimpici estivi di Tokyo 2020 e il secondo miglior bottino di sempre a quelli invernali di Pechino 2022”. Grandi risultati ma la situazione della pratica sportiva in Italia è ancora in divenire secondo i dati analizzati dal Presidente Asi: “Certo, a guardare i risultati ottenuti dallo sport italiano di vertice, soprattutto nell’ultimo triennio, si immaginerebbe una consolidata cultura sportiva. Invece, secondo i dati dell’Oms, l’Italia è il 4° peggior Paese per insufficiente livello di attività fisica tra gli adulti tra i Paesi OCSE, con un tasso di sedentarietà del 44,8% che sale al 94% tra i bambini. Con la presenza sul territorio nazionale di 131,1 impianti sportivi ogni 100.000 abitanti, l’Italia si posiziona anche come ultimo Paese tra i peers dell’Unione Europea per dotazione infrastrutturale nel settore dello sport. Poi c’è il dato allarmante delle palestre scolastiche, presenti solo nel 40,8% degli istituti, di cui una buona parte poco efficienti e attrezzate, con un divario spaventoso tra le scuole del nord e del sud. La situazione degli impianti sportivi è precaria, lo sport è scarsamente integrato nel sistema scolastico, e l’associazionismo sportivo è fortemente compromesso a causa delle ripercussioni post-pandemiche. A ciò si aggiungono le sfide derivanti dalla crisi energetica connessa ai conflitti bellici e la recente riforma, seppur meritevole nella sua intenzione di valorizzare il lavoro nel settore sportivo, che si sta traducendo pericolosamente in un incremento della burocrazia e in pesanti oneri per le associazioni. Queste ultime, spesso sostituendosi alle funzioni statali, rappresentano in Italia una rete straordinaria per la promozione dell’attività fisica, unica nel panorama europeo. Ma necessitano di un sostegno più efficace e mirato per continuare ad assolvere ai propri compiti”.
Barbaro, in conclusione, rilancia il suo impegno nel mondo dell’associazionismo sportivo italiano: “Quattro anni fa, dopo essere stato rieletto, pensavo di chiudere definitivamente un lungo percorso dirigenziale in ASI al termine del quadriennio. Tuttavia, di fronte alle prospettive in chiaro scuro della politica sportiva e al percorso ancora da fare nello e per lo sport così come noi lo sogniamo, ho ritenuto essenziale non escludere la possibilità di continuare a guidare l’Ente, rimettendo nelle mani della dirigenza la decisione sulla mia ricandidatura”.
– foto ufficio stampa Asi –
(ITALPRESS).
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Marc Marquez primo in Argentina davanti al fratello, Bagnaia 4°
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4 ore fa-
16 Marzo 2025di
Redazione
TERMAS DE RIO HONDO (ARGENTINA) (ITALPRESS) – Marc Marquez, in sella alla Ducati Lenovo, vince il Gran Premio di Argentina, in scena sul circuito di Termas de Rio Hondo. Dopo aver passato gran parte della corsa dietro al fratello Alex, come successo a Buriram, Marc si è preso di prepotenza il primato a cinque giri dal termine. L’otto volte iridato ha sin qui vinto tutte le gare disputate in stagione (le due Sprint e le due gare “lunghe”). Inoltre, con questo successo eguaglia Angel Nieto per numero di vittorie in tutte le classi (90). Secondo Alex Marquez (Ducati Gresini). Dopo tre podi identici a rompere la monotonia ci pensa Franco Morbidelli che chiude terzo e ritrova così un podio in top class che gli mancava da Jerez 2021. Si deve accontentare della quarta piazza Pecco Bagnaia. Quinto, invece, Fabio Di Giannantonio, in ripresa dopo l’infortunio alla spalla. Nell’ordine, completano la top ten Johann Zarco, Brad Binder, Ai Ogura, Pedro Acosta, Joan Mir. Da segnalare la caduta in avvio di Marco Bezzecchi, andato lungo alla partenza e scontratosi con la ruota posteriore di Fabio Quartararo.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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Giornata viola per la Juve, vince la Fiorentina 3-0
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4 ore fa-
16 Marzo 2025di
Redazione
FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina stende la Juventus con un perentorio 3-0 e si regala una serata magica, facendo esplodere di gioia i suoi tifosi e rilanciando le proprie ambizioni europee. Una gara da incorniciare per i viola, che sconfiggono la rivale per eccellenza. Adesso Thiago Motta rischia davvero la panchina, dopo una prestazione senza anima e carattere dei suoi uomini. La sosta potrebbe portare pure a un “ribaltone” al timone della Juve. Che sarebbe stata una partita particolare lo si capisce fin dal primo tempo dei padroni di casa, che rasenta la perfezione, con Palladino che vede ripagata la sua scelta di confermare dieci undicesimi dei titolari visti in campo giovedì in Conference League, con l’unica variazione di Pablo Mari inserito in avvio al posto di Comuzzo.
Motta di contro manda in campo un undici che parte da un 4-3-3 ma che poi agisce a specchio rispetto ai gigliati. Nonostante ciò il centrocampo bianconero viene sovrastato da quello viola. Non è un caso che al 15′ Gosens, su angolo di Cataldi, colpisce una prima volta Di Gregorio (1-0). Neanche il tempo di metabolizzare il colpo che gli ospiti subiscono il raddoppio di Mandragora, il quale trova tutta la difesa juventina sorpresa da un lancio di Fagioli (17′). E proprio quest’ultimo rappresenta una sorta di nemesi per il tecnico bianconero, che non gli ha dato mai quella fiducia ora “ritrovata” a Firenze. La reazione al doppio svantaggio è quasi inesistente da parte della Juve con da segnalare solo un destro di Weah al 24′. Poi la Fiorentina si difende bene e anzi spreca anche qualche contropiede. Ci si attende tutta un’altra Juventus nella ripresa ma è Gudmundsson un’altra volta a punire Locatelli e compagni con un destro dai 25 metri che fulmina Di Gregorio al 52′. Poco dopo il quarto gol segnato dai viola, annullato però per fuorigioco di Kean e l’uscita fra i fischi di tutto lo stadio, compresi quelli dei suoi tifosi, di Nico Gonzalez.
Thiago Motta prova a fare qualcosa dalla panchina, giocandosi le carte Conceincao e Cambiaso, oltre Gatti ed Alberto Costa, ma nulla cambia. Al triplice fischio finale è festa per i viola; in casa Juve invece è tempo di processi.
– foto Image –
(ITALPRESS).
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La Roma fa 13, Cagliari piegato 1-0 con rete di Dovbyk
Pubblicato
6 ore fa-
16 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Dopo la delusione di Europa League, la Roma ritrova il successo in campionato. All’Olimpico, battuto 1-0 il Cagliari: rete decisiva di Dovbyk. Per i giallorossi è il tredicesimo risultato utile di fila ed è la sesta vittoria consecutiva in Serie A. Unica nota stonata per il team di Ranieri l’infortunio di Dybala, entrato in campo al 64′ ma costretto a uscire (sostituito da Pisilli) per infortunio dodici minuti dopo.
Gli sforzi di Bilbao, però, si sono fatti sentire. La Roma nel primo tempo ha faticato a costruire azioni da gol e l’occasione più nitida dei primi quarantacinque minuti è arrivata sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Paredes ha crossato in area, Mancini si è coordinato al volo ma il suo tiro (deviato da un difensore) è terminato al lato del palo alla sinistra di Caprile.
La Roma ha fatto la partita (68% del possesso palla) ma all’intervallo l’unico tiro in porta è stato del Cagliari, più precisamente di Piccoli che al 35′ ha lasciato partire da fuori area una conclusione potente ma leggibile per Svilar. Ben più complicata la parata che il portiere serbo ha fatto al 52′, quando con la mano destra ha allontanato il pallone che lo stesso Piccoli aveva deviato al volo sotto porta. La Roma ha aperto il secondo tempo peggio di come aveva chiuso il primo. La partita dei giallorossi però è cambiata assieme a quella di Dovbyk. L’ucraino al 61′ ha sprecato a tu per tu con Caprile, ma sul calcio d’angolo successivo ha sfruttato un assist involontario di Deiola e ha depositato la sfera in rete.
L’1-0 ha svegliato solo in parte una Roma salvata due volte da Svilar, bravo prima sul diagonale del solito Piccoli (68′) e poi sul colpo di testa di Mina (71′). Poi si è fatto male anche il neo entrato Dybala, dopo un colpo di tacco: l’argentino ha lascia il campo tra le lacrime. La Roma ha finito quindi le sostituzioni e ha chiuso il match con Rensch a mezzo servizio. Il Cagliari ha tentato l’assedio ma non è bastata la forza di volontà dei sardi.
Festa per i giallorossi ma ansia per Dybala.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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