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Economia

Design, Colombo “Il mondo apprezza la creatività del Made in Italy”

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MILANO (ITALPRESS) – “Noi tutti i giorni abbiamo bisogno di design, la bellezza del design ci gratifica all’interno della nostra vita quotidiana e negli atti di tutti i giorni. Riuscire a fare un prodotto di industrial design, un prodotto che viene venduto a tutte le persone in giro per il mondo è l’obiettivo di noi designer”. Così Carlo Colombo, architetto, designer e imprenditore intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Italpress Economy.
“Il pezzo di design, per ciò che consente il mondo dell’industrial design, è rimasto lo stesso: è tutto l’involucro e la parte di comunicazione che si è evoluta tantissimo e il mondo fashion ha influito tanto in questo settore”, aggiunge Colombo, autore del libro edito da Rizzoli “Industrial design”.
Per il designer la bellezza “è qualcosa che devi avere dentro, è un sentimento, qualcosa che fa parte della tua vita e della cultura. Per me la bellezza è anche arte, perchè essendo italiano e avendo in Italia il 70% del patrimonio artistico mondiale, non si può non essere appassionati di arte, bellezza e consapevolezza. Quindi il piacere di vivere ogni giorno con qualcosa che ti fa stare bene”.
Con l’importante appuntamento del Salone del Mobile alle porte, Colombo racconta che “le collezioni sono molteplici, tantissimi brand, arriveranno circa 500 mila persone ad ammirare la nostra creatività e il nostro modo di essere italiani nel mondo attraverso il design. Il Made in Italy è perfettamente in salute, io giro il mondo e devo dire che, quando parli di italianità c’è grande rispetto per la nostra creatività. Noi nei vari uffici abbiamo quasi 200 persone e la maggior parte sono quasi tutti giovani, li ricerchiamo sempre perchè lavorare con loro ti permette di avere una visione diversa, noi siamo dei visionari, i nostri progetti sono sempre proiettati verso il futuro e non per il presente”.
Poi un nuovo progetto “per uscire dagli schemi tradizionali”, con la richiesta da parte del dj Albertino “di disegnare una nuova consolle per il mondo della musica, è uscito un progetto molto interessante che verrà presentato alla Fabbrica del Vapore il 19 a Milano. E’ molto interessante perchè il design è anche musica, fa parte di tutta una serie di interazioni della nostra vita e pensare anche ad un oggetto di questo tipo mi è servito per poter ampliare le mie esperienze e mi sono anche divertito”.
Infine, uno sguardo alla sostenibilità. “Con il mio socio Paolo Colombo abbiamo aperto questo ufficio a Lugano con un brand che si chiama A++ che parte da un’idea precisa: lavorare attraverso il mondo della sostenibilità dove l’uomo è al centro del progetto. Poi arriva la parte tecnologica che ha cambiato tutto il modo di progettare perchè oggi noi non pensiamo più a un progetto da qui a 5 anni, ma da qui a 20 anni. Stiamo affrontando progetti sostenibili in tutto il mondo”, conclude.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

Urso “Obiettivo sostenibilità ambientale condiviso, ma non può farlo solo l’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’obiettivo della sostenibilità ambientale è pienamente condiviso e dovrebbe esserlo da tutti nel mondo, non possiamo farlo solo noi in Europa quando gli altri vanno in direzione avversa, dato che l’ambiente è comune. L’Europa si è posta degli obiettivi che sono non sostenibili sul piano economico e sociale e il rischio è che diventi un grande parco divertimenti o uno straordinario museo all’aria aperta in cui ricchi turisti asiatici trovano il posto migliore dove passare le loro vacanze. Noi questo non lo vogliamo”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ad Atreju. “Vogliamo certamente essere un patrimonio dell’umanità con le nostre bellezze storiche, culturali e artistiche, ma anche avere un’industria competitiva, capace di reggere la sfida sociale e occupazionale”, sottolinea.

“Tre anni fa il governo di Giorgia Meloni era l’unico in Europa ad aver capito che occorreva rivedere le regole del Green Deal per coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale, ci siamo mossi e finalmente oggi abbiamo una maggioranza di Paesi europei che chiedono alla Commissione di agire subito. Vedremo il 16, quando la Commissione ci ha comunicato che avrebbe presentato due documenti importanti e fondamentali, la revisione del CBAM e la revisione del regolamento sulle Co2 e i veicoli leggeri”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Non perdere l’occasione”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Ci preoccupa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
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