Economia
Ue, Confedilizia “Cambiare direttiva Case Green, serve più gradualità”
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1 anno fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il “difetto principale” della direttiva europea sulle case green è quello di “andare nello stesso modo in tutte le direzioni” e di “imporre” interventi invece di incentivarli con gradualità. Lo ha detto Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“L’efficientamento energetico – ha spiegato – è un interesse degli stessi proprietari ma se si impone si fa un danno doppio: da un lato si mettono i proprietari contro il green, dall’altro si rischia di svalutare in un colpo solo un intero patrimonio immobiliare. Poichè abbiamo tanti immobili non efficienti energeticamente non si può dire ai proprietari da un giorno all’altro che tutto questo è illegale e bisogna cambiare. Bisogna arrivarci piano con buon senso e per questo spero che la direttiva nella prossima legislatura europea venga cambiata”.
Confedilizia “ha contrastato la direttiva dalle sue bozze, nel 2021 quando era più pesante della versione finale perchè all’inizio prevedeva il divieto di vendere e affittare immobili senza certe caratteristiche. Poi per un anno e mezzo – ha continuato il presidente – c’è stata la versione che prevedeva l’obbligo di arrivare a determinate classi energetiche entro pochi anni. Ora c’è l’obbligo per gli Stati di trovare il modo di ridurre, per esempio, nel primo step del 16% il consumo medio di energia degli immobili. E’ comunque negativa a nostro avviso – ha aggiunto – e noi siamo soddisfatti del fatto che il governo abbia votato contro. Siamo per cambiarla come, per fortuna, ha detto il presidente del Consiglio Meloni: modificarla prima di attuarla. Ci sono due anni di tempo, vanno sfruttati per questo”.
Sul tema degli affitti brevi, “abbiamo criticato – ha spiegato Spaziani Testa – il fatto che aumenti la tassazione, sia pure limitatamente”. “Continuiamo a dire che, anche sulla base di esperienze straniere come quella di New York – ha proseguito -, non bisogna disincentivare ciò che si ritiene eccessivo, ovvero gli affitti brevi in alcune città, ma incentivare ciò che si vorrebbe di più e cioè gli affitti lunghi. Con meno tasse, per esempio, si può azzerare l’Imu in particolare per chi fa contratti a canone concordato. Poi bisogna dare più garanzie ai proprietari che hanno la paura di non rientrare in possesso degli immobili se fanno affitti di lunga durata”.
Per il presidente di Confedilizia, inoltre, “la cedolare secca anche per gli affitti commerciali non abitativi consentirebbe di aiutare il commercio, combattere la desertificazione delle città ma anche aiutare l’accesso all’abitazione, perchè rinascerebbero luoghi che stanno morendo. Questo è un altro elemento che abbiamo proposto e ottenuto, ma va attuato”.
In merito al dibattito sul Superbonus, secondo Spaziani Testa, per il futuro occorre “un sistema ragionevole ma stabile e duraturo di incentivi per interventi che si ritengono utili, per esempio l’efficientamento energetico ma anche e soprattutto il miglioramento sismico degli edifici. Si può togliere qualcosa che c’è in tanti anni di bonus e incentivi e concentrare le risorse, quando ci saranno, sulla sicurezza degli immobili, che è davvero molto importante anche più del loro efficientamento energetico”. Per quanto riguarda il problema delle situazioni pendenti, per il presidente di Confedilizia, “bisogna salvare il più possibile chi si è fidato dello Stato e ha fatto qualcosa che in quel momento era consentito. Questi ultimi interventi stanno peggiorando la situazione anche di chi, legittimamente, rispettando la legge, ha iniziato interventi e avviato tante attività che, soprattutto nei condomini, sono lunghe e complesse. E’ un’attenzione che va data ancora in queste ore sul provvedimento in Senato”.
Una riflessione anche sul “piano casa” annunciato dal vicepremier Matteo Salvini. “Auspico possa prevedere anche un intervento di rafforzamento dell’affitto privato. Soprattutto quando i mutui crescono e c’è più difficoltà ad acquistare, bisogna dare forza all’affitto privato e dare fiducia ai proprietari che hanno immobili, perchè li mettano sul mercato e consentano così il maggiore accesso possibile all’abitazione”, ha concluso Spaziani Testa.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).
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Economia
Tajani “Sono contro l’extraprofitto, ma questo è il momento di parlare con il mondo bancario”
Pubblicato
10 ore fa-
4 Ottobre 2025di
Redazione
FIRENZE (ITALPRESS) – “Non esiste base giuridica per l’extraprofitto” ma “credo che nessuna banca non voglia parlare con la politica nel momento in cui c’è bisogno di rinforzare la manovra economica. L’abbiamo fatto l’anno scorso, l’impegno era per due anni, se c’è bisogno, però, io che sono un combattente anti-extraprofitto sono anche pronto a cercare di fare una mediazione”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine del Festival nazionale dell’Economia civile a Firenze.
“Bisogna stare molto attenti quando si parla di tassazione delle banche – ha aggiunto Tajani -. Ho anche detto ai miei colleghi di governo che, in vista della manovra, questo è il momento di parlare con il mondo bancario. Se c’è bisogno di aiuto si può parlare: ma mai fare operazioni ex abrupto, perché questo spaventa il mercato, oltre a far danni se si generalizza”. “Abbiamo sventato due anni fa l’extraprofitto – ha sottolineato Tajani – perché poi si finiva per colpire le Bcc e le banche popolari, mentre c’erano danni minori per le banche più grandi: quindi bisogna stare sempre molto attenti quando si parla di banche, però credo che sia giusto parlare”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
DPFP, UPB “Scenario accettabile, ma stime esposte a molteplici rischi”
Pubblicato
2 giorni fa-
3 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha validato lo scorso 29 settembre le previsioni macroeconomiche tendenziali del Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) 2025, a conclusione di una procedura di confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nell’arco delle scorse settimane. Lo rende noto l’UPB che ha valutato lo scenario macroeconomico tendenziale del DFPF 2025 “complessivamente accettabile, sebbene in alcuni casi le previsioni si collochino sull’estremo superiore o appena oltre le stime del panel UPB”.
In particolare, “la crescita del PIL del QMT non eccede l’intervallo definito dal panel, salvo uno sforamento marginale (dello 0,1%) nel 2027; la previsione per il 2025 è in linea con quelle dell’UPB e del panel, mentre le differenze sugli anni successivi scontano le incertezze sull’accumulazione di capitale e l’instabilità del contesto internazionale; la crescita cumulata sull’ orizzonte 2025-28, pari al 2,7%, si colloca sull’estremo superiore delle stime del panel; la variazione del PIL nominale è accettabile nel complesso, situandosi sul livello superiore dell’intervallo definito dal panel in tutti gli anni tranne quello in corso, ma eccede lievemente le attese dell’UPB; l’incremento cumulato del PIL nominale tra il 2025 e il 2028, pari all’11,0%, è nel complesso coerente con l’intervallo delle stime del panel, sebbene leggermente più elevato. Tali stime “sono esposte a molteplici rischi, bilanciati nel breve termine ma prevalentemente orientati al ribasso nel medio termine, in gran parte riconducibili ai conflitti internazionali e alla dinamica degli investimenti”.
I principali fattori di rischio “sono individuabili in quattro ambiti: il protezionismo, le guerre e i piani di riarmo, fonti primarie di incertezza con effetti sull’economia di difficile quantificazione; la dinamica degli investimenti in costruzioni, dati i possibili effetti di concentrazione degli interventi finanziati dal programma NGEU nel prossimo anno, che potrebbero generare colli di bottiglia sul lato dell’offerta con conseguente freno alla crescita, cui si aggiungono attese incerte sugli investimenti residenziali; la volatilità dei mercati e le politiche monetarie, dove il fragile e instabile contesto internazionale rischia di ingenerare rapide reazioni avverse dei mercati finanziari, con effetti sull’economia italiana, caratterizzata da un elevato debito pubblico; il rischio climatico e ambientale, ormai fattore strutturale di vulnerabilità, poiché la crescente frequenza e intensità di eventi meteorologici estremi richiede risorse per la prevenzione e la gestione delle emergenze, con impatti sui prezzi e sulla capacità produttiva”, conclude l’UPB che procederà a valutare anche il quadro macroeconomico programmatico del DPFP, che incorpora gli effetti dell’aggiustamento di bilancio.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Mattarella “Ridisegnare i paradigmi tradizionali dell’economia”
Pubblicato
2 giorni fa-
3 Ottobre 2025di
Redazione
FIRENZE (ITALPRESS) – “Democrazia e mercato, come ci ricordano alcuni economisti, hanno in comune l’idea di eguaglianza e concorrono alla sua attuazione. Lo troviamo consacrato negli articoli della Costituzione, operanti per far sì che il potere di indirizzo sia effettivo anche in ambito economico e sociale per una democrazia sostanziale. Il bene comune non è infatti il bene pubblico di una maggioranza, ma interpella ogni cittadino, ogni famiglia, ogni impresa. Ecco perché ridisegnare i paradigmi tradizionali dell’economia, tanto più in tempi di crisi delle relazioni internazionali che pongono a rischio obiettivi, comuni all’intera umanità, di crescita e giustizia sociale, appare necessario per superare i conflitti sociali e per far fronte alle sfide globali odierne”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di saluto al Festival dell’Economia civile in svolgimento a Firenze. “La partecipazione attiva civica svolge dunque un ruolo cruciale nell’adozione di politiche e misure capaci di unire al soddisfacimento delle esigenze di vita delle comunità la creazione di benefici intergenerazionali, per garantire i quali è indispensabile un atteggiamento che non sia di distruzione delle risorse del pianeta”, ha concluso Mattarella.
“IMPRESE FAMIGLIARI STRATEGICHE PER IL FUTURO”
“Le imprese familiari costituiscono un assetto produttivo diffuso e strategico nel tessuto economico italiano. Si tratta di un modello che sovente avverte ed esprime un acuto esercizio di responsabilità sociale nei confronti delle imprese amministrate, in grado di generare altresì esternalità positive nei territori e nella comunità coinvolti. Lo stile di fare ed essere impresa trova, nelle aziende familiari, un patrimonio di affinate competenze e di valori trasmessi di generazione in generazione, che arricchiscono il profilo etico della società civile, oltre a caratterizzarsi per garantire, sovente, continuità alla presenza di impianti produttivi, quindi capacità di innovazione, esperienze che rivestono un ruolo centrale nella crescita e nella competitività dell’economia nazionale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato alla Presidente dell’AIDAF – Italian Family Business, Cristina Bombassei. “La riflessione che si impone nell’attuale contesto di turbolenza nei rapporti internazionali con le conseguenze derivanti alla libertà dei mercati e agli obiettivi di crescita dell’intera comunità internazionale, non potrà che beneficiare delle riflessioni del vostro XX Convegno Nazionale”, conclude Mattarella.
– Foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).

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