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Cronaca

“VOGHERA DIGITAL”, STORIA DI UN FORMAT NAZIONALE CHE NON SMETTE DI CRESCERE

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Gloria Chindamo

Dal tempo di Covid con tutti gli eventi in live streaming all’era dell’innovazione in formato ibrido, tra dirette ed appuntamenti in presenza, fino ad arrivare a un piano per l’alfabetizzazione digitale, alla creazione di un Hub dedicato e a un cronoprogramma, attuato per step, per digitalizzare municipio e città in linea con Repubblica Digitale. Voghera Digital: un progetto che ha fatto “community” con una programmazione orizzontale e non verticale, dedicato a tutti i cittadini: giovani, anziani, famiglie, imprese e attività commerciali di una città di provincia che ha superato, in velocità, tanti centri maggiori.

Ne sono passati di bit sui personal computer dalla nascita di Voghera Digital: era il 2020 quando il piano venne progettato dalla vicepresidente del consiglio comunale, Gloria Chindamo, e già al suo debutto il format fu premiato come “Miglior Evento Digitale dell’Anno” nel 2021 sul palcoscenico nazionale del WMF di Rimini, il web marketing festival poi ribattezzato We Make Future, il festival di Sanremo del digitale in Italia. Nel 2022 sullo stesso palcoscenico Voghera Digital ha dimostrato di essere un format incubatore d’innovazione portando a essere premiate alcune startup innovative del territorio. Sempre lo stesso anno Gloria Chindamo fu relatrice a Rimini del dibattito “Future of Italy” portando la case history di Voghera Digital.  Altro momento di alta valenza fu la partecipazione del progetto nel 2022 alla SDA Bocconi School of Management nell’ambito del “Concorso Valore Pubblico, la Pubblica Amministrazione che funziona”.

Nel 2023 il gruppo Maggioli nell’ambito della 40esima Assemblea Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI ha tributato a Voghera Digital il premio per il “Miglior Evento Digitale 2023”. Una storia di premi, ispirazioni ed evoluzioni. Sempre nel 2023 Gloria Chindamo pubblicò il libro “Digitale facile facile” per spiegare il mondo digitale a un pubblico di tutte le età, in particolare al popolo degli “over” per invitarli ad alfabetizzarsi digitalmente senza paure, in modo semplice, accessibile e in sicurezza. L’edizione del festival Voghera Digital 2023 pose poi l’attenzione sul nomadismo digitale e sull’intelligenza artificiale. L’evento fu selezionato per partecipare al Festival Borghi dei Borghi Mediterranei a Monasterace. In questo 2024 il Festival Voghera Digital non sarà solo un evento, ma un manifesto dell’impegno del Comune di Voghera verso la trasformazione digitale della città. Facendo leva sulla progettualità in cui si è creduto fin dal primo giorno, arriveranno 689mila euro di fondi dal PNRR. “Stiamo raggiungendo i traguardi che ci eravamo prefissati – spiega Gloria Chindamo – e continuiamo a migliorare l’ente e i servizi perché siano sempre più a misura del cittadino. Oltre a questo, Voghera Digital 2024, ha come obiettivo quello di sensibilizzare le persone sulla tecnologia, finalità che stiamo perseguendo sia con la realizzazione di infrastrutture digitali più solide, ma anche con la creazione di canali di comunicazione diretti tra cittadini e amministrazione, con la promozione di servizi sempre più accessibili e inclusivi e con la costante divulgazione su tanti temi tecnologici, ma calati nella vita quotidiana. Per questo parleremo di arte, cultura, artigianato, adolescenti, educazione online e di opportunità di sviluppo economico e turistico attraverso il nuovo fenomeno del nomadismo digitale”. Tutti gli incontri saranno in presenza, a ingresso libero, fino a esaurimento posti (www.vogheradigital.com). Il programma dell’evento prevede quattro momenti su temi di grande attualità e tendenza:  Arte, Cosplay e Game (4 Maggio ore 17:30 Sala Zonca): Un viaggio attraverso la storia dei giochi da tavolo, di ruolo e videogiochi con una mostra aperta dal 3 al 5 maggio, dalle 10:00 alle 18:00; Demenza Digitale (8 Maggio ore 20:30 Sala Zonca): Stefano Rossi, rinomato psicopedagogista, esplorerà le nuove sfide digitali e la dinamica tra genitori e figli nell’era digitale;  Il Giudizio Social (16 Maggio ore 20:30 Circolo Il Ritrovo): con Maria Beatrice Alonzi parleremo di giudizio e dinamiche sociali online. L’evento sarà arricchito dalle canzoni di Gianluca Massaroni tratte dal suo nuovo album “Maddì”;  Smart Walking for Smart Working (22 Maggio ore 11:00 partenza Greenway Voghera): Davide Fiz, dopo essersi interrogato con le attività locali e con gli studenti sul significato di essere un nomade digitale, attraverserà il territorio nella splendida cornice della Greenway (percorso ciclopedonale) Voghera-Varzi.

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Cina, pubblicato rapporto di think tank “Economia delle Contee nella Nuova Era”

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Basandosi sulle vivaci pratiche delle divisioni amministrative cinesi a livello di contea, un rapporto di un think tank pubblicato venerdì approfondisce il loro sviluppo economico e la teoria dell’economia delle contee nella nuova era.

Il rapporto, intitolato “Economia delle Contee nella Nuova Era”, è stato pubblicato dallo Xinhua Institute, un think tank nazionale affiliato all”Agenzia di Stampa Xinhua, durante il Belt and Road Forum for International Think Tank Cooperation tenutosi a Nanchino, capoluogo della provincia di Jiangsu, nell’est della Cina.

Il documento è composto da cinque capitoli che illustrano l’importanza strategica di promuovere vigorosamente l’economia delle contee, l’essenza dell’Economia delle Contee nella Nuova Era, nonchè le sue pratiche dinamiche, caratteristiche distintive e intuizioni approfondite.

Oggi le contee in Cina comprendono sia aree urbane che rurali e fungono da snodo cruciale che collega i livelli amministrativi superiori e inferiori, coordina diversi settori e connette città e campagne. Esse costituiscono un’unità fondamentale sia per lo sviluppo economico sia per la governance sociale in Cina, afferma il rapporto.

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Secondo il documento, l’Economia delle Contee nella Nuova Era si è evoluta in un sistema di conoscenza distintivo e relativamente completo basato sulla sintesi dell’esperienza pratica della Cina nello sviluppo economico a livello di contea. Essa enfatizza l’integrazione urbano-rurale e lo sviluppo rurale guidato dalle città, la coltivazione di cluster industriali distintivi e un’autonomia decisionale ampliata a livello di contea per liberare la vitalità delle riforme dal basso.

Promuovendo e rafforzando l’economia delle contee in tutta la Cina, l’Economia delle Contee nella Nuova Era supera la visione unipolare della tradizionale teoria dei poli di crescita, creando un “polo di crescita distribuito”, una rete capillare di dinamismo economico, si legge nel rapporto, sottolineando che ciò contribuisce allo sviluppo di alta qualità e alla stabilità sociale duratura, costituendo un superamento storico del modello teorico occidentale “centro-periferia”.

L’Economia delle Contee nella Nuova Era sta tracciando un nuovo percorso che funge da chiave per trovare soluzioni all’integrazione urbano-rurale, offrendo un modello cinese che bilancia efficienza ed equità, integrando tradizione e innovazione, e contribuendo a un quadro di sviluppo più equilibrato e sostenibile per i Paesi del Sud globale, conclude il rapporto.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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Ucraina, von der Leyen “Proseguiremo il sostegno per tutto il tempo necessario”

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JOHANNESBURG (SUDAFRICA) (ITALPRESS) – “Siamo stati al fianco dell’Ucraina fin dall’inizio. L’obiettivo di Vladimir Putin era quello di conquistare Kiev in tre giorni o tre settimane. Ha fallito, clamorosamente. Questo è dovuto innanzitutto al coraggio del popolo ucraino, ma abbiamo sostenuto il popolo ucraino fin dal primo giorno il più possibile e abbiamo contribuito con oltre 180 miliardi per sostenere l’Ucraina non solo con capacità militari, ma anche, naturalmente, con il sostegno al bilancio. E questo continuerà senza ombra di dubbio”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Johannesburg con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, in vista del summit G20.

“Abbiamo effettivamente varato 19 pacchetti di sanzioni e si tratta di sanzioni pesanti. Lo si vede quando si considerano le crescenti difficoltà dell’economia russa: l’inflazione alle stelle, i tassi di interesse alle stelle, un’economia di guerra surriscaldata. Lentamente ma inesorabilmente, i dati dimostrano che le sanzioni stanno facendo effetto. Perchè non in un colpo solo? Perchè le sanzioni – ha aggiunto – spesso rispondono anche all’aggiramento di scappatoie. E’ un processo in corso e la pressione sulla Russia è continua. Continueremo a sostenere l’Ucraina, come abbiamo fatto in passato. L’Ucraina può contare su di noi, perchè questa non è solo un’aggressione contro l’Ucraina, ma è un’aggressione ai principi della Carta delle Nazioni Unite. Si svolge su suolo europeo e, pertanto, sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo necessario”, ha concluso.

(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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Ponte sullo Stretto, un “Continente sommerso” da 4,1 mld ridisegna il Sud

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ROMA (ITALPRESS) – Per decenni si è immaginato il Ponte sullo Stretto come un gesto ingegneristico assoluto, un arco sospeso nel vuoto, un record di acciaio lungo 3.300 metri, un’impresa che cambierà per sempre la geografia del Mediterraneo. Eppure, la verità più sorprendente è che questa campata epica, pur essendo il cuore simbolico del progetto, rappresenta soltanto una parte dell’investimento complessivo.
Il ponte da solo vale circa 5,2 miliardi di euro, pari a poco meno del 40% dei 13,5 miliardi previsti dalla programmazione nazionale. La parte più estesa, strutturata e impegnativa del progetto è un’altra, ovvero un “Continente sommerso”, un’infrastruttura nell’infrastruttura che mette in piedi una nuova mobilità per il Mezzogiorno. In questo continente ci sono strade, ferrovie, stazioni, gallerie, viadotti, sistemi di accesso, opere ambientali, parchi, riqualificazioni idrauliche, interventi sulle fiumare, recuperi di cave e ridisegni urbani.
Sono oltre 4,1 miliardi di euro di collegamenti e opere accessorie, pensate per integrare Sicilia e Calabria nel grande corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo e per trasformare l’area dello Stretto in uno snodo continentale. E’ proprio questo sistema di infrastrutture altamente complesse e innovative, a rendere possibile il ponte stesso, l’emersione finale di un “Continente sommerso” che ridisegnerà territori, mobilità, economie, stili di vita.
Ben prima di salire sul Ponte sullo Stretto, il “Continente sommerso” emerge già in Calabria, dove un sistema di collegamenti stradali e ferroviari riplasma il territorio intorno a Villa San Giovanni. Qui il valore delle opere accessorie raggiunge circa un quarto dell’investimento complessivo destinato ai collegamenti, in un’area che diventa porta d’ingresso dell’Europa continentale verso la Sicilia.
Sul versante calabrese nasceranno infatti 9,9 chilometri di nuove strade, con il 41% del tracciato in galleria. Le rampe principali (Piale, Minasi, Campanella) si svilupperanno come grandi tunnel naturali, integrati da viadotti e tratti all’aperto, per saldare il ponte all’autostrada A2 all’interno di un sistema progettato per distribuire i flussi senza sovraccaricare la viabilità urbana.
Parallelamente, prenderà forma un nuovo tratto ferroviario di 2,7 chilometri, in cui l’84% del percorso sarà in sotterraneo. Questo nodo ferroviario darà vita alla giuntura strategica tra la linea tirrenica storica, la futura linea AV/AC Salerno-Reggio Calabria e l’accesso ferroviario al ponte, realizzando così il primo tassello di una continuità ferroviaria che dal Sud Italia arriverà, senza interruzioni, fino a Roma, Milano, Monaco, Berlino, Oslo.
Sempre sul versante calabrese, a Piale, sorgerà il Centro Direzionale, un complesso che ospiterà gli spazi operativi per la gestione del ponte: uffici, servizi, aree di ristorazione, un centro conferenze. E’ l’infrastruttura di comando di un sistema che avrà una vita operativa ininterrotta, giorno e notte, e che farà da piattaforma (tangibile ma soprattutto intangibile) al più grande attraversamento sospeso del mondo.
Se in Calabria nascerà un nuovo sistema intermodale, capace di far dialogare il trasporto su ferro con quello su gomma, in Sicilia prenderà invece forma una nuova idea di mobilità urbana e regionale. L’isola è infatti il cuore pulsante del “Continente sommerso”, dove si concentra il 75% del valore complessivo delle opere di collegamento.
Il sistema stradale prevede la costruzione di 10,4 chilometri di nuovi tracciati, con il 71% in galleria, attraverso gli abitati di Ganzirri, Curcuraci, Pace, Annunziata e Faro Superiore. Le grandi gallerie (Faro Superiore, Balena, Le Fosse) diventeranno le nuove arterie incaricate di liberare la città dal traffico e collegare l’A18 e l’A20 direttamente al ponte, senza attraversare il tessuto urbano. I viadotti Pantano, Curcuraci, Pace e Annunziata completeranno invece l’ossatura del sistema stradale.
Nonostante gli interventi su strada siano notevoli, sarà la parte ferroviaria a generare il cambiamento più profondo. Il progetto prevede infatti la costruzione di 17,5 chilometri di linea ferroviaria, modellati per il 93% in galleria, una dorsale sotterranea che attraverserà Messina come una vera metropolitana, con tre nuove stazioni (Papardo, Annunziata, Europa) posizionate nei punti strategici della vita cittadina, come l’università, i poli ospedalieri, i quartieri più popolosi, il centro urbano. Papardo, nel dettaglio, sarà la porta della città accademica; Annunziata servirà la zona residenziale più densa; Europa sarà la stazione urbana di connessione tra la mobilità cittadina e la rete nazionale. In superficie non cambierà nulla, ma sotto i piedi dei cittadini nascerà una città nuova, più veloce, più sostenibile, più accessibile.
A dispetto delle convinzioni diffuse, il progetto che punta alla riemersione del continente nascosto non è fatto solo di acciaio e gallerie, ma anche di opere ambientali e paesaggistiche. Una parte consistente dei materiali di scavo dei cantieri sarà riutilizzata per rilevati, recuperi ambientali, opere di ripascimento del litorale tirrenico, attivando così un ciclo virtuoso che trasforma gli scavi in risorse, riducendo impatti e costi ambientali.
Sul piano idraulico, sarà ridisegnato l’assetto di fiumare cruciali per la stabilità del territorio, come Gibia, Laticogna, Serro della Torre, Piria e Prestianni. In parallelo, le cave dismesse diventeranno parchi e aree verdi, mentre in Calabria saranno riqualificati i laghetti del bacino del Petrace. Complessivamente nasceranno oltre 400.000 m² di parchi urbani, un sistema diffuso che restituisce qualità ambientale ai territori attraversati.
In sostanza, il “Continente sommerso” non è un’aggiunta al ponte, è ciò che permette al ponte di funzionare e ciò che, una volta ultimato, ridisegnerà la geografia della mobilità italiana. E’ un sistema che serve oltre 400.000 abitanti dell’area dello Stretto, che connette Messina e Reggio Calabria ai corridoi europei, che mette in continuità la Sicilia con il resto dell’Italia senza più interrompere la rete ferroviaria. E fa parte di un disegno più grande: quel maxi piano di investimenti ferroviari, già programmato dal Paese, per ricucire l’Italia da Nord a Sud. In questo quadro, il ponte non è un’opera isolata ma l’anello centrale di un sistema che include l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, il potenziamento delle dorsali siciliane, i nuovi nodi intermodali, i sistemi metropolitani.

– foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).

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