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Politica

Europee, Polverini “Eliminare la politica dei veti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Vogliamo arrivare all’elezione diretta del presidente della Commissione, perchè oggi è di fatto un tecnico: vogliamo che siano i cittadini dei Paesi a individuare un presidente che abbia una sua forza e non dipenda più dai Paesi che lo hanno votato. Chiediamo anche maggiori poteri al Parlamento Europeo, perchè in alcune circostanze è un pò il passacarte della Commissione, e poi soprattutto vogliamo eliminare la politica dei veti, per cui è un paese può bloccare tutti gli altri” anche “su grandi questioni che impattano realmente sulla vita dei cittadini”. Lo ha detto Renata Polverini, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Elezioni Europee 2024” dell’agenzia Italpress, e candidata per Forza Italia.
“Volevo dare una mano al partito, nel momento in cui tutti lo davano per morto. E poi volevo dare una mano a cambiare questa Europa, nella quale sono convintamente dentro, che abbiamo visto crescere anche se forse non l’abbiamo fatta crescere così bene come i nostri giovani avrebbero meritato. Con il voto possiamo cambiarla”.
Il Covid e la guerra “ci hanno fatto capire che l’Europa ‘fintamente unità non può funzionare”, ha affermato Polverini. Una delle grandi questioni che andranno affrontate subito è la difesa comune europea. Rispetto alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron sulla possibilità di inviare soldati europei in Ucraina, Polverini sottolinea che “su questo c’è una posizione ferma dell’Italia: non chiediamo agli italiani di andare in guerra”, ma “le parole di Macron ci dicono che dobbiamo andare veramente verso una difesa comune, dove ci sia un capo che parla quando tutti i Paesi sono d’accordo”, ha ribadito. “Questa Europa su alcune grandi questioni ci mette in difficoltà”: ad esempio, “la nuova direttiva sulle case green preoccupa molto” i nostri cittadini: la transizione “può essere fatta, ma nel rispetto dei territori, delle persone e della cultura: bisogna guardare alle storie – anche sociali, non soltanto economiche – e poi, con gradualità, sicuramente potremmo accompagnarla”. Tra le esigenze più sentite dalla popolazione c’è sicuramente la salute. “C’è una disparità rispetto al Paese in cui si nasce o si vive che non è accettabile per un diritto che è sancito dalla Costituzione. Il governo nazionale deve fare una riflessione profonda”, mentre al momento “l’Europa può fare molto poco: il prossimo Parlamento Europeo deve anche cambiare le materie sulle quali l’Europa interviene. Non è possibile che l’Europa non dia
delle indicazioni per la salute delle persone”.
Sulla BCE, ha proseguito Polverini, “dobbiamo considerarla come un motore di sviluppo per i Paesi dell’Unione, e non come un organismo che tiene a bada l’inflazione. Tornerei indietro a quando Draghi immetteva danaro e creava un circuito economico che ha funzionato, mentre adesso Lagarde alza i tassi semplicemente per bloccare l’inflazione: questo è un tema importantissimo sul quale bisogna assolutamente dare battaglia”. Si aspetta che la BCE faccia un primo taglio dei tassi a breve? “Me lo auguro. Siamo assolutamente a favore”, altrimenti “non riusciamo a uscire dall’impasse nel quale i Paesi si trovano”, ma “mi pare di capire che la guida di questa BCE la pensi diversamente”. Infine un passaggio all’attualità nazionale. “Sono rimasta sconvolta” dalla notizia degli arresti domiciliari per il presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha detto Polverini, che è stata alla guida della Regione Lazio. “Oggettivamente andare a prendere a casa un presidente di Regione è un atto che sconvolge chiunque. Quando sei lì, ti senti senza rete, non hai un minimo di garanzia o di copertura come i parlamentari che hanno delle garanzie che sono state loro attribuite dalla Costituzione. Nel caso di Giovanni Toti, mi auguro sinceramente che la cosa si possa risolvere in un nulla di fatto e continuo a dire che dobbiamo essere garantisti fino al terzo grado di giudizio”, ha sottolineato. “Questo potrebbe anche riaprire la discussione sul finanziamento pubblico ai partiti, perchè oggi se vuoi fare politica e se ti vuoi candidare, se devi comprare e affiggere un manifesto hai bisogno di risorse, altrimenti stiamo andando verso la democrazia solo per i ricchi”.
-foto Italpress-
(ITALPRESS).

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Draghi “Ue marginale nei negoziati sull’Ucraina e spettatrice del massacro a Gaza”

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RIMINI (ITALPRESS) – “L’Ue ha avuto un ruolo marginale per i negoziati per la pace in Ucraina. L’Ue è stata spettatrice anche quando siti nucleari iraniani venivano bombardati e il massacro di Gaza si intensificava”. Lo afferma Mario Draghi, intervenendo al 46° Meeting di Rimini.

“Per anni l’Ue ha creduto che la dimensione economica con 450 milioni di consumatori portasse con sé potere geopolitico e nelle relazioni commerciali. Quest’anno sarà ricordato come l’anno in cui questa illusione è evaporata. Abbiamo dovuto rassegnarci ai dazi Usa, siamo stati spinti dallo stesso alleato ad aumentare la spesa militare, decisione che forse avremmo dovuto prendere ma non in queste forme e modi“, ha aggiunto.

“Lo scetticismo aiuta a vedere attraverso la nebbia della retorica, ma occorre anche la speranza del cambiamento e la fiducia nell’attuarlo”, ha esortato Draghi.

Quello di oggi è “un mondo che non ci guarda con simpatia, non aspetta la lunghezza dei nostri riti comunitari per imporci la sua forza, pretende da parte nostra una discontinuità obiettivi tempi e modi di lavoro. La presenza dei leader alla Casa Bianca è stata una manifestazione di unità che vale, agli occhi dei cittadini europei, più di tante riunioni a Bruxelles”, ha poi sottolineato Draghi.

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“L’Europa deve trasformarsi da spettatore, o da comprimario, in attore protagonista, deve mutare anche la sua organizzazione politica che è inseparabile dalla sua capacità di raggiungere i suoi obiettivi economici e strategici e le riforme in campo economico restano necessarie – ha concluso – L’Europa è la migliore opportunità per un futuro di pace e sicurezza. E una democrazia, siete voi, siamo noi, sono gli europei che decidono le sue priorità”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Meeting di Rimini, Scholz “Portare conciliazione nei deserti di guerra”

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RIMINI (ITALPRESS) – “Questo Meeting vuole testimoniare, di fronte a tanta rassegnazione, che è possibile portare linfa nel deserto dell’indifferenza, accoglienza nei deserti dell’abbandono, amicizia nei deserti della solitudine esistenziale e soprattutto conciliazione nei deserti di guerra”. Così Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, in apertura della 46esima edizione del Meeting di Rimini. “Vogliamo testimoniare che, di fronte a tanto scetticismo, è possibile essere presenti nelle nostre famiglie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, in tutta la nostra società, con una passione per il destino di ogni uomo, con un interesse educativo autentico, con un lavoro orientato al bene di tutto e tutti, e con un impegno politico lungimirante e competente”.

“Vorrei esprimere la nostra ferma condivisione degli appelli rivolti da Papa Leone XIV al governo israeliano affinché permetta senza restrizioni il soccorso umanitario alla stremata popolazione civile in Gaza, così come ad Hamas affinché liberi al più presto tutti gli ostaggi”, ha aggiunto. “Mi permetto di aggiungere che, di fronte a tutti i conflitti militari che purtroppo sono nati in tanti Paesi del mondo, il Meeting ha sempre rifiutato di identificare un popolo con le decisioni del proprio governo, in particolare quando degenera in attacchi alla popolazione civile”, ha sottolineato. “Ci auguriamo che questo Meeting possa far emergere che la pace può rinascere dai popoli stessi, quando si fa spazio a luoghi di riconciliazione e di accoglienza reciproca”, ha concluso.

– foto Meeting Rimini 2025 –

(ITALPRESS).

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Politica

Tajani “No alle quote, per le Regionali sceglieremo i migliori”

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ROMA (ITALPRESS) – In vista delle Regionali “adesso siamo concentrati sulle Marche, dove siamo convinti di ottenere grandi risultati anche noi come FI. Poi si voterà in Valle d’Aosta dove c’è il proporzionale e in Calabria dove si ripresenterà Occhiuto”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera.

“Non cambio idea: non sarà questione di quote, ma di scegliere i migliori. FI si muove così, per qualsiasi ruolo, che siano autorità di enti o candidati. Quindi a settembre decideremo tutti insieme”, sottolinea. In Veneto “non sono favorevole alla lista Zaia perchè alle elezioni si presentano i partiti, non esponenti di partiti con proprie liste, pur se forti e autorevoli. La scelta, anche qui dovrà cadere su chi ha più probabilità di fare bene, anche se in Veneto siamo favoriti”, spiega Tajani. In Campania “l’ipotesi migliore sarebbe un civico, ma credo che Cirielli sia una figura autorevole e capace, non abbiamo preclusioni”. In Puglia e Toscana “se non ci sarà un candidato civico, penso che quella di Mauro D’Attis sia la candidatura migliore che potremmo presentare. In Toscana decideremo presto il candidato, intanto noi metteremo i nostri parlamentari locali tutti come capilista, perchè è un’elezione importante”. A Milano “servirà un civico, ci sono diverse ipotesi attorno alle quali si può costruire una maggioranza composta dal centrodestra e da Azione”, conclude Tajani.

– foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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