Cronaca
Parte la Sicilian Cardiovascular Academy, nuovo modello di Cardiologia
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8 mesi fa-
di
Redazione
ACI CASTELLO (CATANIA) (ITALPRESS) – Le patologie cardiovascolari restano la prima causa di ospedalizzazione e mortalità in Italia. Tuttavia, negli ultimi anni si è verificato un miglioramento della prognosi, dovuto alle nuove strategie terapeutiche, mediche e interventistiche e ai programmi di prevenzione secondaria. Questi miglioramenti rischiano però di rimanere isolati se competenze e risorse disponibili non vengono condivise tra i vari centri. Per superare questo limite, le quattro Unità Operative di Cardiologia della Sicilia orientale (Catania, Messina, Ragusa, Siracusa) hanno lanciato la “Sicilian Cardiovascular Academy”, un modello estendibile ad altre realtà regionali che prevede la messa in rete di competenze e strumenti, con il fine ultimo di offrire a ogni paziente la migliore prestazione possibile; parallelamente, si punta alla formazione continua del personale sanitario (clinico, chirurgico, tecnico, infermieristico). La presentazione di questo progetto si è tenuta ad Aci Castello (Catania) presso il Four Points by Sheraton Catania Hotel & Conference Center: tre giorni di Congresso, intitolato “Sfide e prospettive della Cardiologia clinica e interventistica”, organizzato da Collage spa.
Presenti oltre 700 operatori sanitari provenienti da tutta Italia.
Secondo i dati ISTAT, nel 2021 le patologie cardiovascolari, con oltre 216mila decessi, hanno pesato per il 30,8% sulla mortalità. Sindromi coronariche acute (attacco cardiaco; infarto miocardico; angina instabile), scompenso e insufficienza cardiaca, patologie strutturali del cuore come stenosi aortica, rigurgito mitralico e tricuspidale rappresentano le prime cause di ospedalizzazione e decesso.
Eppure, la cardiologia sta attraversando una fase di cambiamento rivoluzionario con lo sviluppo della tecnologia e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, che stanno cambiando i paradigmi di diagnosi e trattamento del paziente per patologie come lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, o per la sostituzione della valvola aortica; per far fronte ai limiti che può incontrare l’assistenza sanitaria in questo contesto inedito, occorre un corretto e armonico utilizzo delle risorse a disposizione del cardiologo.
“Le nuove terapie permettono di guardare con maggiore ottimismo al futuro, ma bisogna intervenire sulla prevenzione secondaria – sottolinea Marco Contarini, Direttore del Dipartimento di Emergenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa e Direttore della Cardiologia del PO Umberto I di Siracusa -. Non basta la raccomandazione al soggetto sano di un corretto stile di vita (prevenzione primaria), ma serve attenzione per chi abbia già una patologia conclamata. Chi ha avuto un infarto o è stato sottoposto a un intervento di angioplastica, ad esempio, non può definirsi guarito, ma ha superato un evento acuto grazie alla cardiologia interventistica e resta soggetto al rischio di una recidiva”.
“Per ridurre le probabilità di nuovi eventi, si devono gestire i fattori di rischio: ipercolesterolemia, diabete, obesità – evidenzia Antonio Micari, Professore Ordinario di Cardiologia presso Università di Messina, Direttore Cardiologia Invasiva -. Per la prima ci sono farmaci innovativi che hanno dimostrato di ridurre la mortalità con poche somministrazioni eseguite sottocute. Per diabete e obesità, invece, esistono nuovi trattamenti, già molto diffusi negli Stati Uniti, che riducono anche il rischio di decesso. Inoltre, le tecniche più moderne consentono di ridurre dell’80% la recidiva della Fibrillazione Atriale, che è la prima causa di ictus sopra i 50 anni”.
Per mettere il paziente al centro bisogna quindi soffermarsi sui fattori di rischio, che devono essere gestiti da una rete di diversi centri che condividano tra loro il know-how e le tecnologie in continua evoluzione; parallelamente, serve una divisione di compiti tra il territorio, che deve farsi carico delle riacutizzazioni più semplici e svolgere una funzione di filtro, e la cardiologia ospedaliera, che interviene nei casi più gravi con il ricovero.
“Da qui è emersa la nostra esigenza di discutere e confrontarsi con tutti gli specialisti impegnati in ambito cardiologico – spiega Antonino Nicosia, Direttore Dipartimento Cardio-Neuro-Vascolare, ASP Ragusa – La rete a cui lavoriamo rappresenta un nuovo sistema di cura in grado di erogare la prestazione sanitaria opportuna, nel luogo e nei tempi corretti mediante percorsi interconnessi che offrano al paziente il trattamento adatto, indipendentemente da dove questi si trova e considerando la limitatezza di risorse. Se manca uno strumento in una cardiologia, si procede a un teleconsulto tra tutte le unità e il paziente viene analizzato da tutti gli specialisti coinvolti in una rete di assistenza. La Sicilian Cardiovascular Academy si propone di coinvolgere in un network tutti i cardiologi dell’Isola, di fare rete per crescere insieme, per poi formare anche i pazienti”.
Responsabili Scientifici della Sicilian Cardiovascular Academy sono i Direttori delle quattro Unità di Cardiologia della Sicilia orientale: Marco Contarini, Antonio Micari, Antonino Nicosia, Corrado Tamburino. Alla cerimonia inaugurale del Congresso, organizzata con l’associazione “Amici dell’Università di Catania”, hanno partecipato anche gli economisti Massimo Ponzellini ed Elita Schillaci e costituzionalisti come Ida Nicotra. “Il confronto tra la prospettiva “clinica”, le reali esigenze socio-economiche e gli interlocutori politico-istituzionali regionali e nazionali è il punto di partenza per costruire un modello di Sanità che risponda con efficacia ai bisogni clinico-assistenziali”, ha spiegato Tamburino.
Ad aprire i lavori, dopo il messaggio del Ministro della Salute Orazio Schillaci, sono stati i Rettori dell’Università di Catania, Francesco Priolo, e dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, il Sindaco di Catania Enrico Trantino, il Direttore Generale del Policlinico di Catania Gaetano Sirna, il presidente dell’ordine dei Medici di Catania Alfio Saggio, il presidente dell’Associazione Amici dell’Università, Enrico Iachello. La tavola rotonda finale ha visto la presenza dei rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali a confronto su temi come la sostenibilità economica dell’innovazione tecnologica e la necessità di stretta collaborazione tra clinici e istituzioni.
Sono intervenuti Mario Zappia, Presidente eletto Società Italiana Neurologia; Ninni Decembrino, Unità Terapia Intensiva Neonatale Policlinico Catania; Ida Nicotra, costituzionalista; la Prof.ssa Elita Schillaci, Università di Catania; Massimo Ponzellini, economista e già Vicepresidente BEI; Francesco Ciancitto, membro XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati; Giuseppe Laccoto, Presidente VI Commissione Sanità Regione Sicilia; Giuseppe Lombardo, membro VI Commissione Sanità Regione Sicilia; Salvatore Iacolino, Direttore Dipartimento Pianificazione Strategica Regione Sicilia; Ignazio Abbate, Presidente Commissione Affari Istituzionali Regionali, Sicilia; Salvatore Requirez, Direttore Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Regione Sicilia; Giovanni Burtone, membro VI Commissione Sanità Regione Sicilia.
A moderare il giornalista scientifico Daniel Della Seta.
Il secondo incontro, a giugno nel siracusano, affronterà la gestione dei farmaci anticoagulanti e antiaggreganti; il terzo, a ottobre, si occuperà dei nuovi farmaci per ridurre il rischio cardiovascolare residuo. Si svolgeranno poi due eventi in streaming dalle diverse sale operatorie.
– foto ufficio stampa Diessecom –
(ITALPRESS).
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Ponte Stretto, da Eurolink e Webuild denuncia penale a Report e Doglioni
Pubblicato
7 ore fa-
20 Gennaio 2025di
RedazioneMILANO (ITALPRESS) – “Nove pagine inedite svelano ai cittadini italiani la bufala messa in piedi da Report nella puntata del 19 gennaio 2025, che ad arte ha creato una finta inchiesta giornalistica volta a screditare il valore del lavoro condotto per anni da migliaia di ingegneri e tecnici, per rendere possibile la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, opera infrastrutturale destinata a riportare l’Italia al centro dei sistemi trasportistici mediterranei ed europei. Intendiamo smentire con veemenza tutte le notizie false pubblicate da Report usando la TV pubblica al servizio di interessi di parte, per screditare le attività del Gruppo Webuild in Italia e all’estero, con riferimento a competenze delle persone nella costruzione di opere come il ponte di Braila, sicurezza sul lavoro, qualità e pulizia degli alloggi su cui il Gruppo ha sempre mantenuto i piu alti standard qualitativi”. Lo sottolinea in una nota il Gruppo Webuild che, si legge, “è in possesso dell’accordo firmato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università la Sapienza di Roma e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nella persona del suo Presidente Carlo Doglioni. Tale accordo smentisce categoricamente quanto indicato da Doglioni durante la puntata di Report andata in onda su Rai 3 il 20 gennaio 2025: “Noi come Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia non siamo stati coinvolti formalmente per dare un parere sulla pericolosità sismica”, ha dichiarato”.
L’accordo, si legge ancora nella nota Webuild, “prevede come attività a carico di INGV la revisione degli studi geologico-strutturali dell’area dello Stretto di Messina, il riesame critico dei sistemi di faglia attivi nell’area, con distinzione delle faglie capaci laddove possibile, oltre allo studio aggiornato sull’evoluzione delle due coste (Calabria e Sicilia), lungo le componenti verticale e orizzontale, basato su dati geologici (terrazzi marini) e dati geodetici aggiornati”.
Un accordo che il consorzio costruttore dell’opera, Eurolink e il Gruppo Webuild, che ne è leader, decidono ora di pubblicare (sul sito di Webuild), “dando contemporaneamente mandato di denuncia penale contro i giornalisti della trasmissione di Rai 3 e del Presidente Doglioni, oltre agli altri intervistati, a tutela – si legge ancora – di un’azienda espressione dell’eccellenza italiana nel mondo, delle sue 90mila persone, dei suoi stakeholder ma soprattutto a onor di verità per tutti cittadini italiani che hanno diritto ad un servizio pubblico d’informazione veritiero e di qualità”.
“Si intende in questo modo – continua la nota – tutelare una volta per tutte l’integrità professionale dell’intero Top Management di Webuild, guidato dall’AD Pietro Salini, e di tutti gli ingegneri e tecnici del Gruppo, dei centri di ricerca, delle università e delle società di ingegneria più qualificati al mondo accusati di aver redatto il progetto della più importante opera infrastrutturale del Paese in modo superficiale e negligente.
Quella del mancato coinvolgimento dell’INGV è l’ultima delle tante “bufale” che Eurolink e Webuild vogliono smascherare, fake news che in questi mesi sono state alimentate dai detrattori del Ponte e rilanciate dalla stampa, senza tener conto del valore economico e sociale che potrà esser generato durante la costruzione del Ponte per i lavoratori di un’intera filiera produttiva”.
Webuild, conclude la nota, “rivendica con orgoglio i 120 anni di esperienza in oltre 50 paesi nel mondo e la storia di successo nella costruzione di oltre mille km di ponti e viadotti, dal Long Beach International Gateway Bridge in California, al “A. Max Brewer” Bridge in Florida, e il Secondo e il Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia, oltre al famoso Ponte Genova San Giorgio”.
– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
Cronaca
TEATRO CAGNONI SOLD-OUT AL PRIMO GRAN GALA ENRICO MUSIANI
Pubblicato
8 ore fa-
20 Gennaio 2025di
Redazione
Un pomeriggio unico al Teatro Cagnoni di Godiasco Salice Terme, che ha visto protagonista la musica “all’italiana” di Enrico Musiani, indimenticato artista scomparso lo scorso anno.
Sabrina Musiani ha organizzato l’evento curando ogni dettaglio artistico e occupandosi della conduzione della serata in coppia col partner televisivo Walter Di Gemma.
È stata riunita una parte della famiglia artistica di Musiani che negli ultimi decenni ha visto padre e figlia protagonisti di tante trasmissioni su Antenna 3 e Tele Lombardia, per un pubblico di oltre 250 persone.
Sul palco del Teatro Cagnoni si sono esibiti Gabriele Dal Fara, Angelo Truffi dei “Canta Milano”, Giorgio Bottini, Mario Lo Giudice, Umberto Di Condio, Francesco dei “Blue Dream” ed il gruppo “I Vandali”, introdotti da un emozionante monologo di Andrea Schiavi e coadiuvati da Oscar di Oscar e Valentina Live Music.
I Direttori artistici Giovanna Nocetti e Alessandro Paola Schiavi hanno sottolineato la generosità di Sabrina Musiani, capace di riunire amici e fan per un primo Gala che presto diventerà un appuntamento televisivo.
Gran finale tra applausi e standing ovation con il brano simbolo di Musiani, ”Lauretta”, proiettato in video durante la consegna delle targhe e dei premi agli artisti. Il Sindaco di Godiasco Salice Terme Fabio Riva è salito sul palco per i saluti finali ed i ringraziamenti agli artisti per l’evento.
Fotografie a cura di Elettra Cannarozzi.
ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione: Il giorno di Trump, Meloni alla cerimonia di insediamento – L’Unione Europea autorizza l’uso della farina di insetti – Bullismo, Mattarella invita gli studenti al rispetto e all’accoglienza – Tre infermiere aggredite con calci e pugni in ospedale da paziente – Uomo trovato morto a Reggio Calabria, fermati i figli – Chiesa Alto Adige, accertati 67 casi di abusi su minori – Rimosso tumore al rene di 1,5 kg a bimba di 8 anni al Bambin Gesù – Previsioni 3B Meteo 21 Gennaio.
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