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Lazio-Sassuolo 1-1, Zaccagni e Viti in gol

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ROMA (ITALPRESS) – Nell’ultima giornata di campionato, Lazio e Sassuolo chiudono la loro stagione pareggiando 1-1. All’Olimpico è gara dai due volti. Forti del settimo posto e della partecipazione alla prossima Europa League, i padroni di casa hanno infatti provato sino all’ultimo a regalarsi la vittoria davanti al proprio pubblico e a salutare nel migliore dei modi il partente Felipe Anderson. Dall’altra parte, la faccia triste del Sassuolo, che dopo undici campionati consecutivi saluta la serie A. Pronti, via e Lazio che dopo appena tre minuti costringe Cragno agli straordinari sull’asse di un inedito tandem offensivo composto da Gila e Hysaj. Le due squadre giocano a viso aperto ma, al 31′, sono ancora i padroni di casa a presentarsi in area avversaria con Kamada che, da posizione ravvicinata, chiama Cragno all’intervento per evitare il peggio. Il Sassuolo fatica arretrando il baricentro, ma al 44′ è proprio la squadra di Ballardini in ripartenza a portarsi al tiro con Mulattieri prima dell’intervallo. Nel secondo tempo la storia del match non cambia e i padroni di casa riprendono a macinare gioco alla ricerca del gol del vantaggio, che arriva al 60′. Dalla trequarti, calcio di punizione di Zaccagni che con un destro velenoso beffa Cragno per l’1-0 che sblocca il risultato. Incassato lo svantaggio, il Sassuolo prova subito a scuotersi e ci riesce al 66′: dalla destra, calcio di punizione battuto da Thorstvedt e palla che arriva sui piedi di Viti che, da pochi passi, batte Provedel e segna la rete dell’1-1. Il gol del pareggio non spegne la verve offensiva della Lazio che si riversa nella metà campo avversaria alla ricerca del gol vittoria, ma la tenuta difensiva del Sassuolo regge l’onda d’urto e il match si chiude sul sull’1-1.
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Gravina “Dimissioni senza Mondiali? Non c’è una norma che lo dice”

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ROMA (ITALPRESS) – Dimissioni senza Mondiale? Non c’è una norma che lo dice. È un destino che viene individuato e cercato all’esterno della Federazione. Se ne era già parlato dopo la Svizzera. C’è un principio di democrazia, il cui ritmo è dettato dalle norme federali e la risposta è stata un 98,7%”. Gabriele Gravina, presidente della Figc, nel corso della conferenza stampa a margine del consiglio federale mette le cose in chiaro qualora a marzo si consumasse l’ennesimo flop azzurro.

L’Italia sarà con l’Irlanda del Nord nella semifinale playoff per la qualificazione ai Mondiali. In caso di successo, la nazionale di Gattuso affronterà, in trasferta, la vincente del match tra Galles e Bosnia. Per la partita con l’Irlanda, prende piede l’ipotesi New Balance Arena: “L’idea è Bergamo, dove siamo stati molto bene e l’accoglienza è stata straordinaria. Pensiamo sia lo stadio idoneo per Italia-Irlanda del Nord”, conferma Gravina, che resta fiducioso riguardo la qualificazione ai Mondiali, in programma dall’11 giugno al 19 luglio 2026 in Canada, Messico e Stati Uniti. 

“Ci possono essere delle scelte di responsabilità da fare, ma sono ottimista e secondo me andremo ai Mondiali. Indipendentemente dall’avversario, va avanti chi vince e chi merita. Se usciamo con Irlanda del Nord, Galles o Bosnia vuol dire che siamo meno forti di queste squadre. Se si esce vuol dire che si meritava di essere eliminati. Stiamo già parlando di finale in casa o fuori casa, che è l’errore già fatto contro la Macedonia. Prima pensiamo all’Irlanda del Nord e poi alla finale”.

Si allontana, invece, l’ipotesi di un’interruzione del campionato in concomitanza con i playoff Mondiali: “Non cerchiamo alternative né scorciatoie. Il rinvio della giornata di campionato lo ritengo non percorribile”, afferma Gravina, orientato verso uno stage a febbraio, per permettere a Gattuso di seguire ulteriormente i giocatori: “Sicuramente la possibilità di uno stage la stiamo attrezzando, in modo da permettere al mister di seguire i giocatori. La speranza è che ci sia la possibilità di uno stage entro metà febbraio, compatibilmente con quelli che saranno i calendari delle squadre di club. Mi sembra di aver colto una buona disponibilità dei club di Serie A”.

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L’Italia dovrà disputare i playoff dopo aver chiuso il girone di qualificazione al secondo posto dietro la Norvegia di Haaland. Saranno 16 le squadre europee presenti ai Mondiali, a fronte delle 32 extraeuropee. “Pochi posti per l’Europa ai Mondiali? Si vota a livello internazionale. Il regolamento è un regolamento noto, ed è inutile cercare delle anomalie. Certo, guardando il ranking, forse l’Italia avrebbe meritato un qualche vantaggio in più. Un’Italia che non va ai Mondiali è un danno ai tifosi e un danno per chi organizza questi eventi. L’Italia è un brand che attrae interessi e che colpisce. Ma i risultati si conquistano sul campo e con il lavoro, non con la nomea. Attualmente l’Italia vive una situazione cambiata rispetto a 25 anni fa”, la chiosa di Gravina.

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Binaghi “Quinto Slam a Roma? Ci deve credere anche il Governo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Complimenti ai ragazzi di Coppa Davis, hanno un cuore grande. Aveva ragione Sinner: abbiamo uno squadrone. Ora l’anno della rinascita per Berrettini e della svolta per Cobolli. Il tennis come Tomba: paralizza Rai 1 e rinvia i Tg. Un sogno tornare da Mattarella. Un quinto Slam a Roma? Non ci devo credere solo io, ma anche il Governo”. Così, Angelo Binaghi, presidente della Federazione Tennis e Padel, a “Radio Anch’io Sport”, su Rai Radio 1. “I complimenti vanno fatti ai ragazzi, sono loro che vanno in campo e vincono. Complimenti ai loro staff, ai loro allenatori e alle loro famiglie. Noi ci godiamo questo momento strepitoso”, ha precisato Binaghi, a proposito della terza Coppa Davis di fila vinta dall’Italia, la quarta complessiva. “Anche stavolta aveva ragione Sinner: abbiamo uno squadrone. Non ci dovevamo lamentare delle assenze, dovevamo pensare a vincere con quello che avevamo, che è moltissimo, e ce l’abbiamo fatta. I ragazzi hanno avuto un cuore grande così. Complimenti al capitano Volandri, che riesce a creare questo clima fantastico”, ha continuato il numero uno della FITP.

L’anno della rinascita di Berrettini e quello della svolta definitiva di Cobolli? Due titoli perfetti. Tra i nostri obiettivi c’è quello di rendere longevi il più possibile Berrettini tra i maschi ed Errani tra le donne. Sono due guide per queste due generazioni di ragazzi e ragazze che hanno grande passione, grandi principi, vogliono lottare e regalare emozioni agli italiani. E noi siamo felici di avere loro”, ha spiegato poi Binaghi. “Dobbiamo ringraziare la Rai e il suo ad, che ha creduto in noi e che ha trasmesso la Coppa Davis sulla prima rete della tv pubblica. Credo abbia vinto anche lui una grande scommessa. Finalmente il tennis paralizza Rai 1, rinvia il tg: cose che accadevano ai tempi di Tomba. Come dirigenti, questa è la più grande vittoria degli ultimi dieci anni”, ha proseguito il presidente della FITP.

Dobbiamo continuare a lavorare con i piedi per terra. Se riusciremo a farlo, nei prossimi dieci anni continueremo a toglierci grandi soddisfazioni. Due anni fa Sinner aveva detto a Berrettini che la Davis l’avrebbero vinta insieme ed è successo. Lo stesso Berrettini, aveva promesso a Cobolli che un giorno l’avrebbero sollevata insieme. Sarei curioso di sapere ora Cobolli a chi l’ha detto (ride, ndr). Qualcuno lo troverà”, ha affermato ancora Binaghi. “Andare da Mattarella è un sogno, in particolare da questo presidente della Repubblica: è il massimo della gratificazione dell’onore che possiamo avere in questo momento. Finita la Davis, parte un secondo torneo, quello mio: raccogliere tutti i ragazzi e le ragazze partono per le vacanze, questa è l’unica settimana in cui si possono riposare prima di prepararsi per la stagione australiana. Ce la metterò tutta, speriamo di farcela”, ha continuato il presidente federale.

“Le Finals? Con Abodi c’è una lunga amicizia, c’è una condivisione totale degli obiettivi. Non abbiamo ancora affrontato il tema di dove saranno le FInals nel prossimo quadriennio. L’anno prossimo anno sicuramente giochiamo a Torino. Lo ringrazio perché ci è stato vicino ieri, era stato anche a Malaga quando abbiamo vinto la prima Davis. Lo ringrazio perché questo successo è merito suo: ha colto al volo l’occasione che io a dicembre sono riuscito a strappare ai dirigenti ITF per fare un blitz e portare all’ultimo minuto possibile la Davis in Italia per tre anni. Ce l’abbiamo fatta, Abodi l’ha presa al volo, non pensavo che sarebbe stato così deciso, è stato premiato perché questo grande successo sportivo, di pubblico e di ricchezza che lasciamo sul territorio è soprattutto suo”, ha aggiunto Binaghi. “Sulla Davis a Bologna, noi dobbiamo sempre migliorare. Ci sarà un palazzetto nuovo, al fianco dello stadio precario che è stato costruito all’interno della Fiera di Bologna. Avremo un vero palazzetto dello sport”, ha detto sempre il numero uno FITP.

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“Pietrangeli? Nicola è la resurrezione del tennis in Italia, abbiamo costruito questa federazione seguendo lui, i suoi valori e i suoi principi. Siamo tutti con lui, perché si rimetta in grande forma. Quinto Slam a Roma? Assolutamente sì, l’importante è che non ci creda solo io, ci deve credere anche il Governo”, ha concluso Binaghi.

– foto IPA Agency –

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Quarta vittoria di fila per i Lakers nella notte Nba, OKC non sbaglia contro Portland

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ROMA (ITALPRESS) – Secondo posto a Ovest con la spinta dei propri big. I Lakers trovano la quarta vittoria consecutiva battendo gli Utah Jazz a domicilio col punteggio di 108-106. Doppia doppia per Luka Doncic (33 punti e 11 rimbalzi) e Austin Reaves (22 e 10), con LeBron James che si spinge fino a toccare quota 17 punti. Non basta ai Jazz la prova di Keyonte George che realizza 27 punti e 8 assist, ma spreca la tripla del sorpasso nel finale. In testa rimangono gli Oklahoma City Thunder che chiudono sul 122-95 dopo aver toccato anche il +38 contro i Portland Trail Blazers. In evidenza il solito Shai Gilgeous-Alexander, che mette a referto 37 punti. Sono venti quelli di Ajay Mitchell che fa registrare un perfetto 8/8 al tiro. Agli ospiti, privi di Jrue Holiday e Shaedon Sharpe, non bastano i 21 di Jerami Grant. Hanno motivi per sorridere anche i Phoenix Suns che battono 111-102 i San Antonio Spurs, ancora orfani di Wembanyama, e salgono al sesto posto in classifica. Puntuale il contributo di di Dillon Brooks (25 punti) e Devin Booker (24), oltre a quello di Jordan Goodwin (15+10 rimbalzi) e Mark Williams (14+11). A Est continua la marcia positiva dei Toronto Raptors che collezionano la settima vittoria in fila, stavolta ai danni di Brooklyn (119-109). Ai Nets non bastano tre giocatori sopra quota 20 punti (Tyrese Martin con 26, Michael Porter Jr. 25 e Noah Clowney 22).

Nei piani alti vincono anche Cleveland, Miami e Atlanta. I Cavs battono i Los Angeles Clippers col punteggio di 120-105; mentre gli Heat di Fontecchio (6 punti per lui) si impongono per 127-117 in trasferta sui Philadelphia 76ers. Sorridono anche gli Hawks che si sbarazzano dell’opposizione degli Hornets (113-110). Prove di continuità per i Boston Celtics, poi, che ritrovano la vittoria dopo il passo falso contro i Nets: a farne le spese sono gli Orlando Magic, sconfitti col punteggio di 138-129 e travolti sotto i colpi di un Jaylen Brown da 35 punti.

– foto IPA Agency –

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