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Cronaca

A UnitelmaSapienza confronto scienziati-giuristi sui rischi naturali

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ROMA (ITALPRESS) – Da una parte c’è la scienza, dall’altra le responsabilità penali in mezzo il significato umano dell’abitare: scienziati e giuristi si sono confrontati su soluzioni comuni ai problemi legati ai disastri naturali, in occasione del seminario “I rischi naturali tra sfide scientifiche e responsabilità penali”, promosso da UnitelmaSapienza-Università di Roma, dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche.
“Oggi si parla di rischi naturali in relazione con le responsabilità penali, sono chiamati a parlare gli scienziati e questo è importante, lo scienziato studia e poi prova a collegare tutto e poi c’è l’aspetto giuridico – ha detto il rettore di UnitelmaSapienza, Bruno Botta -. UnitelmaSapienza organizza questi seminari perchè permettono vitalità a questo ateneo, abbiamo avviato anche un processo che riguarda le ‘notti della Repubblicà, abbiamo iniziato con il delitto Pasolini, poi faremo il rapimento e il delitto Moro, e poi andremo avanti. Questo ateneo è veramente aperto all’esterno, è un ateneo telematico ma a differenza delle altre università telematiche da noi gli esami si fanno in presenza”.
Tra i promotori dell’evento Cecilia Valbonesi, ricercatrice di Diritto penale in UnitelmaSapienza e associata di ricerca all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Oggi è il primo giorno di un impegno, che spero duri a lungo, fra scienziati e giuristi per una soluzione comune dei problemi legati ai disastri naturali. Scienziati e giuristi oggi vivono un momento molto particolare nel quale devono trovare un profondo dialogo che riesca a superare l’approccio accusatorio all’errore che oggi caratterizza la giurisprudenza in tema di rischi naturali. Abbiamo istituito qui a UnitelmaSapienza il centro di ricerca per le responsabilità penali nei disastri naturali e vogliamo trattare l’incontro tra diritto e scienze naturali come una materia di ricerca che dovrà essere sviluppata in futuro”.
I terremoti sono “fenomeni eterni”, l’Ingv registra un evento ogni 30 minuti e tra i 15-20 mila terremoti l’anno.
“In Italia abbiamo rischi a livello sismico, vulcanico, da maremoto, ci sono i rischi collegati al riscaldamento globale – le parole di Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia -. E’ importante che la scienza abbia un ruolo sempre più rilevante nelle scelte anche sociali perchè è sulla base scientifica che si possono prendere le decisioni, il ricercatore deve essere sempre libero di esprimere quelle che sono le sue valutazioni in scienza e coscienza senza essere limitato dal timore di essere condannato e ritrovarsi poi in situazioni penali che ne impediscono anche la libertà di espressione”.
Vincenzo Mongillo, professore ordinario di diritto penale in UnitelmaSapienza, ha spiegato che “su un tema fondamentale come la gestione dei rischi naturali, è molto importante far dialogare soggetti con una diversa estrazione scientifica e disciplinare, per arrivare ad una convergenza di linguaggi e pervenire in sede processuale a delle imputazioni giuste; soprattutto è importante agire in prevenzione, perchè la gestione dei rischi naturali implica decisioni altamente complesse ripartite tra una pluralità di individui e organizzazioni”.

– foto xc3/Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

BREAKING NEWS LOMBARDIA – 22/7/2025

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In questa edizione: A Milano delega Urbanistica alla Vicesindaca – Precipita ultraleggero nel Bresciano, due morti – Turista accoltellato in treno, due fermi nel varesotto – I disagi per i lavori al Ponte di Bressana sono per i bus – A Vigevano altri due negozi presi di mira dai ladri in centro – Rubano la bici del parroco a Stradella – Pronto Meteo Lombardia per il 23 Luglio.

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Moda, Urso “Priorità di governo, simbolo del Made in Italy”

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ROMA (ITALPRESS) – Presentare le novità del Piano Italia Moda, illustrare il dispositivo legislativo per certificare la sostenibilità e la legalità delle imprese della filiera e la nuova misura a sostegno del design e della realizzazione dei nuovi campionari e confermare la determinazione del governo a una conclusione positiva del negoziato dei dazi con gli USA.

Questi gli obiettivi del Tavolo Nazionale della Moda, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che si è tenuto a Palazzo Piacentini con i rappresentanti dei dicasteri coinvolti, della Conferenza delle Regioni e dell’ANCI, esponenti della filiera e del mondo economico, delle associazioni sindacali e di categoria più rappresentative a livello nazionale.

Dalla sua istituzione, oltre l’incontro odierno, il Tavolo della Moda si è riunito in plenaria cinque volte dal gennaio 2023 e ha avviato un percorso strutturato di ascolto con le principali rappresentanze, attraverso 7 gruppi di lavoro che si sono riuniti in 37 riunioni tecniche tra febbraio 2024 e luglio 2025.

Il ministro ha avviato il confronto con un commento sulla trattativa in corso sui dazi tra Commissione europea e la Casa Bianca evidenziando come “una mancata intesa avrebbe gravi ripercussioni anche sul settore della moda, simbolo di un Made in Italy a cui i consumatori statunitensi non vogliono assolutamente rinunciare: occorre negoziare a oltranza, fino a trovare una soluzione davvero equa e sostenibile”. “Sono ore decisive – ha proseguito Urso – noi non ci arrendiamo a chi già evoca misure di ritorsione. Occorre scongiurare la guerra commerciale”.

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Il ministro ha quindi illustrato le misure del Piano Italia Moda tese, da un lato, alla salvaguardia e al sostegno della transizione del settore, dall’altro, a favorirne la crescita. “Il Piano Italia Moda – ha spiegato Urso – risponde all’esigenza di consolidare la filiera delle PMI e degli artigiani, priorità strategica per il Made in Italy, nella convinzione che occorra sostenere la crescita e l’aggregazione per rafforzarne competitività, coesione e continuità”.

Per sostenere il settore il governo è intervenuto con più misure di sostegno: contratti di sviluppo, mini-contratti di sviluppo, Fondo centrale di Garanzia per le Pmi, Nuova Sabatini, Credito d’imposta ideazione artistica, misure per accompagnare la transizione ecologica e digitale e per la valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo.

Per contrastare i comportamenti illeciti di pochi in materia di lavoro – che possono compromettere la reputazione dell’intero comparto – Urso ha poi evidenziato che il governo “sta lavorando a una norma per certificare la sostenibilità e la legalità delle imprese del settore, con l’obiettivo di offrire una soluzione strutturale al problema”.

La norma si pone l’obiettivo di certificare la filiera che fa capo al titolare del brand, sulla base di verifiche preventive ad hoc, in modo da escludere che quest’ultimo debba rispondere per comportamenti illeciti o opachi riconducibili ai fornitori o ai subfornitori lungo la catena.

Riguardo al sostegno del design e della realizzazione dei nuovi campionari, Urso ha anche sottolineato come le strutture del Mimit sono impegnate, in vista della prossima Legge di Bilancio, alla stesura di un’edizione aggiornata del Credito d’Imposta in materia, con una dotazione prevista di 250 milioni di euro.

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Sul fronte dei dossier europei, il ministro ha poi evidenziato che il dicastero insieme al Mase – e grazie al contributo migliorativo del Gruppo di Lavoro Tecnico del Tavolo Moda – sta ultimando uno schema di decreto interministeriale per l’introduzione del regime di Responsabilità Estesa del Produttore.

Questo permetterà alle imprese di ridurre l’impatto ambientale della produzione e della gestione dei rifiuti dai prodotti tessili, incentivandone il riuso, il riciclo e il corretto smaltimento e di responsabilizzare i produttori affinchè adottino strategie di eco-design e l’utilizzo di materiali più sostenibili.

Infine, in materia di ammortizzatori sociali, durante il tavolo è stata ricordata l’approvazione del decreto-legge dello scorso giugno per l’estensione della cassa integrazione straordinaria per tutto il 2025 per le imprese artigiane con massimo 15 dipendenti, attualmente in fase di conversione al Senato. Il decreto accoglie anche la richiesta del comparto di consentire ai lavoratori di chiedere il pagamento diretto della prestazione da parte di INPS, in alternativa all’anticipazione del trattamento da parte del datore di lavoro.

– Foto ufficio stampa Mimit –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Giustizia, dal Senato via libera alla separazione delle carriere

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ROMA (ITALPRESS) – L’Aula del Senato ha approvato con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astenuti in seconda lettura il ddl di riforma costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e istituzione della Corte disciplinare, che introduce la separazione delle carriere nella magistratura.

Il provvedimento era stato già approvato in prima lettura dalla Camera. Prima del via libera definitivo, è necessario un nuovo passaggio sia a Montecitorio che a Palazzo Madama.

IL COMMENTO DI MELONI

“L’approvazione in seconda lettura al Senato della riforma costituzionale della giustizia, segna un passo importante verso un impegno che avevamo preso con gli italiani e che stiamo portando avanti con decisione. Il percorso non è ancora concluso, ma oggi confermiamo la nostra determinazione nel dare all’Italia un sistema giudiziario sempre più efficiente, equo e trasparente”. Così su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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