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Andrea Rinaldo candidato alla presidenza World Rugby

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ROMA (ITALPRESS) – In occasione dell’assemblea elettiva del prossimo novembre, Andrea Rinaldo correrà per la carica di presidente di World Rugby, la Federazione mondiale. La Federazione Italiana Rugby e il presidente federale Marzio Innocenti, “dopo estesi colloqui che hanno coinvolto i vertici dell’organo di governo del rugby italiano nelle ultime settimane e preso atto della diffusa considerazione riscontrata in ogni consesso rugbistico internazionale – si legge in una nota – hanno assunto la decisione di proporre e supportare la candidatura” di Rinaldo, scienziato di fama internazionale, direttore del laboratorio di ecoidrologia all’Ecole Polytechnique Federale di Losanna, ordinario di Costruzioni idrauliche nell’Università di Padova e primo italiano vincitore nel 2023 dello Stockolm Water Prize, riconoscimento considerato dalla comunità scientifica il Premio Nobel delle scienze dell’acqua. Rinaldo è anche membro dell’Accademia dei Lincei e vanta un lungo e prestigioso percorso anche al di fuori dell’ambito accademico, con quattro caps al proprio attivo con la maglia dell’Italia negli Anni ’70 (è l’azzurro numero 326) prima di dedicarsi a ruoli dirigenziali in Italia e nei principali consessi internazionali. Veneziano, settant’anni il prossimo 13 settembre, Rinaldo è già membro del Council World Rugby in rappresentanza dell’Italia, insieme a Innocenti e alla consigliera Francesca Gallina, ed è da oltre vent’anni nell’ExCo di EPRC (in precedenza ERC), l’organismo responsabile delle coppe europee. Ha rivestito anche la carica di consigliere federale FIR nei quadrienni 2012-2016 e 2016-2020 dopo essere stato dal 1996 al 2003 presidente del Petrarca Rugby, club che ha rappresentato nel corso della propria carriera agonistica, conquistando per tre volte il titolo di Campione d’Italia. Rinaldo ha manifestato la propria disponibilità a concorrere, nel prossimo autunno, per il ruolo di presidente della federazione internazionale, primo italiano nei 138 anni dalla fondazione di World Rugby a venire indicato come candidato alla guida della governance mondiale. “Il rugby è uno sport unico nel suo genere, forte di una tradizione sportiva, educativa e sociale che trova pochi corrispettivi in altre discipline, e che va preservato qualunque evoluzione impongano le derive del rugby professionistico – le sue parole – Queste peculiarità richiedono integrità e una chiara distribuzione dei compiti e della trasparenza nei processi decisionali”. “La mia proposta – il manifesto di Rinaldo – è di un ruolo proattivo del presidente di World Rugby, centrato sulla conoscenza accurata delle delibere, che consenta una loro presentazione imparziale ed esaustiva, e sul suo ruolo di garante della trasparenza informata dal metodo scientifico nell’uso e nell’interpretazione di dati. E’ la necessità di garantire un equo sviluppo del gioco e la salvaguardia del benessere del suo bene più prezioso, le nostre atlete ed i nostri atleti, che mi hanno indotto a dare seguito agli incoraggiamenti che ho ricevuto e ad avanzare con il sostegno della mia Federazione, che mi onora, la candidatura alla presidenza World Rugby”. “Andrea Rinaldo è uno straordinario ambasciatore del nostro Paese nel mondo, sia che vesta i panni dell’uomo di scienza che quelli del rugbista e del dirigente sportivo illuminato – aggiunge Innocenti – Come presidente della Federazione Italiana Rugby, sono profondamente convinto che Andrea possa proporre e rendere concreta la sua visione di un gioco capace di rispondere con pari efficacia alle sfide che lo sport business moderno ci pone per sviluppare il rugby professionistico al di fuori dei confini più tradizionali, generando profitti per l’intero ecosistema rugbistico internazionale, rimanendo al tempo stesso profondamente fedeli ai valori fondanti del gioco. Sono fortemente convinto che un uomo come Rinaldo sia la figura più idonea a guidare il rugby in un contesto storico delicato, altamente sfidante e decisivo per il futuro dello sport”.
– foto FIR –
(ITALPRESS).

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Il Barcellona sul trono di Spagna, il 2-0 all’Espanyol regala la Liga

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BARCELLONA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Un ritorno al passato per un futuro che appare più luminoso che mai. Più forte dei debiti e delle polemiche, il Barcellona si riprende il trono di Spagna, chiudendo con la conquista della 28esima Liga della sua storia un’annata che ha riportato l’entusiasmo fra i tifosi blaugrana. La certezza aritmetica arriva a due giornate dalla fine, in casa dei cugini dell’Espanyol: 2-0 firmato da Yamal e Fermin Lopez e Real Madrid rispedito a -7.

E dire che la scorsa estate si pensava più a una stagione di transizione, con un allenatore nuovo in cerca di rilancio dopo la disastrosa parentesi da ct della Germania – Hansi Flick – e un mercato fortemente condizionato dai problemi economici che affliggono il club ormai da qualche anno, con Dani Olmo (60 milioni versati al Lipsia) e Pau Victor come unici rinforzi. Rinforzi fra l’altro che il Barça ha rischiato di perdere a gennaio, dopo che la Liga aveva bocciato i conti del club prima dell’intervento del Consiglio superiore dello Sport che ha permesso la registrazione dei due calciatori anche per la seconda parte di stagione.

In mezzo anche l’infortunio grave di Ter Stegen, col Barça corso ai ripari convincendo l’ex Juve Szczesny a rimettere i guantoni dopo che aveva deciso di ritirarsi, e la rinuncia forzata al Camp Nou per i lavori di ristrutturazione che hanno costretto la squadra a trasferirsi al Montjuic.

Ma i blaugrana hanno una risorsa che pochi altri club possono vantare: la Masia, un settore giovanile che non smette mai di produrre talenti. E’ lì che Flick ha attinto a piene mani per colmare i vuoti lasciati dal mercato, sulla scia di quanto fatto dai suoi predecessori: Martin, Fort e Casadò si sono aggiunti ai vari Balde, Cubarsi, Torre, Pedri, Gavi e soprattutto Yamal, che a 17 anni ha le stimmate del predestinato.

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Un gioco offensivo in piena filosofia Barcellona, l’esperienza di Lewandowski, De Jong e Koundè e la rinascita di Raphinha hanno fatto il resto, permettendo alla squadra di Flick di prendersi subito la scena: sette vittorie nelle prime sette gare, il passo falso con l’Osasuna e poi altre 4 vittorie, compreso il 4-0 calato al Bernabeu nel primo Clasico della stagione.

Tra novembre e gennaio una flessione (6 punti in 8 partite) che fa precipitare il Barça a -7 dal Real prima di una nuova striscia (14 vittorie e un pari) che riporta Yamal e compagni in cima alla Liga, col 4-3 ai blancos che chiude virtualmente i giochi. In mezzo anche la conquista della Supercoppa di Spagna e della Coppa del Re, sempre a spese degli eterni rivali (5-2 a Geddah e poi 3-2 ai supplementari nella finale di Siviglia) a coronamento di un’annata con quasi 100 gol fatti nel solo campionato.

E’ mancata la ciliegina sulla torta, la Champions sfumata nella doppia semifinale con l’Inter in cui la fase difensiva blaugrana è apparsa più che rivedibile, complice anche la gioventù di una rosa che ha però ancora ampi margini di miglioramento. Ecco perchè, nonostante le incertezze sul fronte economico, questa Liga può rappresentare un nuovo inizio. I Messi e i Guardiola passano, ma il Dna Barça non muore mai.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Paul in semifinale aspetta Sinner o Ruud, per Paolini storica finale

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ROMA (ITALPRESS) – Tommy Paul in semifinale agli Internazionali d’Italia. Il tennista statunitense conferma il risultato della passata edizione e batte in due combattuti set il polacco Hubert Hurkacz: 7-6(4) 6-3 il punteggio in favore dell’americano, che in semifinale aspetta il vincente della sfida tra Jannik Sinner e Casper Ruud, in programma alle 19.00 sul Campo Centrale.

PAOLINI STENDE STEARNS E CONQUISTA LA FINALE

Jasmine Paolini vola in finale agli Internazionali d’Italia. La tennista toscana doma in due set un’ottima Peyton Stearns: 7-5 6-1, in un’ora e 40 minuti di gioco, il punteggio in favore della numero 5 del mondo, che sabato affronterà la vincente del match tra la statunitense Coco Gauff (n.3 Wta) e la cinese Qinwen Zheng (n.8 Wta).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Minnesota in finale di Conference Nba, Boston non molla e accorcia sul 3-2

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Minnesota in finale nella Western Conference, Boston tenacemente attaccata all’anello a Est. Questi i verdetti di gara-5 delle due semifinali Nba disputate nella notte italiana.

Fanno festa i Timberwolves che chiudono la serie contro Golden State sul 4-1, imponendosi in casa 121-110 e centrando l’obiettivo finale a Ovest per il secondo anno consecutivo. Non è un segreto che sul risultato pesi l’assenza del leader dei “guerrieri” Steph Curry, out per infortunio anche in gara-5, ma Minnesota il pass per la finale se lo guadagna mettendo in mostra un’ottima organizzazione e campioni del calibro di Julius Randle ed Anthony Edwards, il primo mette a referto 29 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, il secondo centra una doppia doppia da 22 punti e 12 assist (ma anche 7 rimbalzi) e con loro va a nozze tutto il quintetto iniziale, senza dimenticare i 13 punti dalla panchina di Donte DiVincenzo. Nel successo della franchigia di Minneapolis ci sono anche i 17 punti di Rudy Gobert (8 i rimbalzi), i 16 di Mike Conley (con 8 assist e 6 rimbalzi) e i 14 di Jaden McDaniels. I Timberwolves fanno festa e attendono la vincente di Denver-Oklahoma (2-3 al momento) per continuare a sognare. Si ferma, invece, la corsa di Golden State. Si sperava nel recupero di Curry, non è andata così e non sono bastati i 28 punti di Brandin Podziemski e i 26 (dalla panchina) di Jonathan Kuminga. In doppia cifra anche Butler (17 punti), Moody (12) e Green (10), ma non c’è niente da fare e la stagione dei Warriors si chiude a Minneapolis.

Ancora attaccati all’anello i campioni in carica. Boston vince gara-5, battendo al Td Garden 127-102 New York e rimettendosi in gioco con il parziale della serie che adesso dice 2-3 per i Knicks. Celtics che dopo un primo tempo equilibrato, nonostante l’assenza dell’infortunato Jayson Tatum (stagione finita), prendono il largo nella seconda metà del match, con Derrick White e Jaylen Brown trascinatori: per il primo 34 punti, per il secondo doppia doppia da 26 punti, 12 assist e in più 8 rimbalzi. Numeri importanti, così come hanno il loro peso i 14 punti di Jrue Holiday (7 i rimbalzi) e i 12 Al Horford. Dalla panchina c’è la risorsa Payton Pritchard che offre un contributo da 17 punti e c’è anche Luke Kornet che sfiora la doppia doppia chiudendo con 10 punti e 9 rimbalzi. Troppo anche per New York che ne porta 4 in doppia cifra. Il migliore è Josh Hart con 24 punti, a seguire Jalen Brunson (22), Karl-Anthony Towns (19) e, dalla panchina, Miles McBride (11). Vince Boston, ma New York è ancora avanti.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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