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Politica

Giustizia, Greco “Due concorsi separati per garantire giusto processo”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ necessario considerare l’opportunità di avere due concorsi separati per la magistratura requirente e per i giudicanti”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, audito dalla commissione Affari costituzionali della Camera sui quattro progetti di legge e sul ddl costituzionale del governo relativi alla separazione delle carriere, come riporta il quotidiano Il Dubbio.
Secondo Greco si tratta di “un punto saliente per realizzare davvero due carriere distinte, garantendo un giusto processo con tre soggetti che siano realmente estranei tra loro: il giudice, il pubblico ministero e l’avvocato. La semplice separazione post- concorsuale non è sufficiente a raggiungere tale obiettivo”.
In merito all’ipotesi del sorteggio per il Consiglio superiore della magistratura, “pur riconoscendo che potrebbe non essere la soluzione migliore in assoluto, ritengo sia l’unica strada praticabile per contrastare efficacemente il fenomeno del ‘correntismò nella magistratura – sottolinea Greco -. Tutti noi addetti ai lavori siamo consapevoli di come le correnti spesso assegnino i ruoli apicali. Il Csm non deve essere l’organo di autogoverno delle correnti, ma deve rappresentare l’intera magistratura”.
Greco condivide “l’idea dell’istituzione di un’Alta Corte disciplinare, considerando i molti casi, in questi anni, di procedimenti disciplinari a carico di magistrati che, per la maggior parte, si sono definiti con sanzioni enormemente irrisorie rispetto alle contestazioni che il magistrato aveva subìto”. E sottolinea “l’importanza, per la nostra democrazia, di mantenere l’obbligatorietà dell’azione penale”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Manovra Finanziaria, per oltre un terzo degli italiani la sanità è prioritaria

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ROMA (ITALPRESS) – Negli ultimi giorni il Governo italiano sta discutendo la nuova Manovra Finanziaria per il 2026. Un argomento che da sempre accende il dibattito pubblico e politico sulle proposte e sulle misure da inserire nella Legge di Bilancio.

Uno dei temi che sta suscitando polemiche, fondate prevalentemente su “voci” e informazioni raccolte attraverso i media e il passaparola, riguarda l’ipotesi di fondi da investire per finanziare il riarmo del nostro Paese.

Una proposta che, sulla base delle sole percezioni, non viene apprezzata dalla maggioranza della popolazione italiana. Le uniche eccezioni riguardano gli elettori di Forza Italia e Fratelli d’Italia che condividerebbero questa scelta del Governo.

In uno scenario come quello attuale, ben oltre un terzo dei cittadini italiani desidererebbe che la nuova Manovra Finanziaria si concentrasse prevalentemente sugli investimenti destinati al miglioramento della sanità del nostro Paese e, a seguire, su salari e tasse. Da un punto di vista politico, emergono delle differenze nelle priorità degli elettori dei vari partiti che compongono lo scenario italiano.

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Se, infatti, la sanità resta il problema prioritario per l’area politica di centrosinistra, gli elettori dei partiti di Governo chiedono prevalentemente un maggior impegno e maggiori fondi per la riduzione delle tasse e della pressione fiscale. Il sondaggio di Only Numbers per Realpolitik è stato realizzato il 13 e 14 ottobre 2025 con metodologia CAWI su un campione di 800 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.

-Foto grafico EuroWeek News-
(ITALPRESS).

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Politica

Piantedosi “Per difendere libertà di stampa impegno concreto, non propaganda”

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ROMA (ITALPRESS) – “Esprimo anche in questa sede la piena solidarietà mia e del governo a Ranucci e alla sua famiglia e ribadisco la ferma condanna per l’atto vigliacco e criminale che ha subito e che rappresenta un attacco non solo alla persona, ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia: il lavoro delle forze di polizia prosegue con intensità per assicurare rapidamente alla giustizia i responsabili dell’attentato”. Lo afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso di un’informativa urgente alla Camera sull’attentato a Sigfrido Ranucci.

“Le articolazioni competenti del mio ministero sono impegnate da tempo nei servizi di protezione e tutela di Ranucci, proprio per l’esposizione a rischio derivante dalla sua attività di giornalista d’inchiesta – aggiunge Piantedosi -. A partire dal 2020 ha effettuato alcune segnalazioni su atti intimidatori, consistenti per lo più in missive e messaggi via web. Fui io stesso, da prefetto di Roma, a informarlo sulla necessità di assegnargli una tutela personale, modulata da agosto 2021 in un dispositivo tutorio di quarto livello: anche recentemente, a seguito dell’atto intimidatorio del 16 ottobre, ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura di protezione. Il livello di sicurezza è stato innalzato, rimodulando il dispositivo tutorio dal quarto al terzo livello; inoltre, presso le aree abitualmente frequentate dal giornalista è stato attivato un dispositivo di vigilanza generica radiocollegata; analoga attenzione è stata posta alle misure di sicurezza già adottate dal commissariato di pubblica sicurezza Rai in occasione degli ingressi e delle uscite di Ranucci dall’azienda. Anche prima dell’attentato le misure nei suoi confronti sono sempre state tempestivamente adeguate alle segnalazioni e alle risultanze informative emerse via via”.

“Il fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti è costantemente seguito dal mio ministero, anche tramite il centro di coordinamento per le Attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni che io stesso presiedo e che verrà riconvocato ai primi di novembre – ha sottolinea il ministro -: abbiamo inoltre costituito un organismo di supporto quale sede privilegiata di confronto tra referenti del mondo dell’informazione ed esperti del Viminale, al fine di individuare a livello operativo gli interventi più idonei di prevenzione e contrasto”.

“Per inquadrare meglio il fenomeno degli atti intimidatori, credo sia utile fornire qualche elemento sulle dinamiche nazionali prendendo in considerazione due tipi di dati, a carattere quantitativo e qualitativo – continua Piantedosi, – Il quinquennio 2020-2024 ha registrato 718 episodi, con una media di circa 143 eventi all’anno e un picco nel 2021 con 232: nei primi sei mesi del 2025 sono state registrate 81 segnalazioni di minacce; il maggior numero di episodi si è dunque verificato quando in carica non c’era questo governo. Esaminando le tipologie di minacce, è possibile distinguere le matrici principali tra criminalità organizzata, quelle di natura sociopolitica e una terza generica che ingloba tutti i casi rimanenti: nel quinquennio le maggiori occorrenze si sono verificate per motivi sociopolitici riconducibili a eventi di piazza, manifestazioni pubbliche o sportive o scenari simili; anche in questo caso il maggior numero di episodi si è verificato nel 2021, con 113. Le principali minacce arrivano dal web e dalle piattaforme social: nel primo semestre del 2025 sono 31 su 81 totali. Degno di nota è il dato sulle minacce mediante aggressione fisica, che però mostra una tendenza alla riduzione: ulteriori condotte minatorie sono le minacce verbali e il danneggiamento di beni di proprietà dei giornalisti, che sommate sfiorano il 20% del totale”.

“L’attenzione di questo governo alla sicurezza dei giornalisti è massima. Chi utilizza questo grave atto intimidatorio per adombrare una responsabilità dell’esecutivo offende la verità e le istituzioni con scarso senso dello Stato: lo stesso Ranucci ha fatto dichiarazioni estremamente equilibrate, lontane da ogni ricostruzione dietrologica – dice ancora il titolare del Viminale -. La libertà di stampa è di vitale importanza per la democrazia e la sua difesa richiede, oltre ad azioni concrete come quelle poste in essere da forze di polizia e autorità giudiziaria, anche l’impegno assiduo delle istituzioni e della società civile: in questo senso auspico che il tema della tutela della libertà di stampa non scadesse a strumento di grossolana propaganda partitica”.

– Foto IPA Agency –

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Politica

Minardo incontra il Direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

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ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, Nino Minardo, ha incontrato questa mattina il Prefetto Bruno Frattasi, Direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), presso la sede dell’Agenzia. “La cybersicurezza è oggi una dimensione imprescindibile della difesa nazionale” – ha sottolineato Minardo – L’ACN svolge un ruolo strategico e insostituibile nella protezione delle infrastrutture digitali e nella prevenzione delle minacce informatiche. Per questo è fondamentale continuare a rafforzare le sue capacità operative e le sinergie istituzionali, rendendola sempre più un punto di riferimento per la sicurezza del sistema Paese”.

Nel corso della visita, il Presidente Minardo ha potuto approfondire le attività dell’ACN e visitare il CSIRT Italia (Computer Security Incident Response Team), la struttura che coordina la risposta nazionale agli incidenti informatici e fornisce supporto tecnico a istituzioni, enti pubblici e soggetti strategici per la sicurezza del Paese.

– Foto ufficio stampa Minardo –

(ITALPRESS)

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