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Cronaca

Lucca e Davis in gol, l’Udinese batte il Cagliari 2-0

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UDINE (ITALPRESS) – Lucca e Davis lanciano l’Udinese che segna un gol per tempo e stende 2-0 il Cagliari nella prima gara della nona giornata di campionato. Pesa nell’economia del match l’espulsione di Makoumbou con i rossoblu costretti a giocare per più di un’ora con l’uomo in meno. Sognano invece i bianconeri che davanti al pubblico di casa agganciano momentaneamente la Juventus al terzo posto, a -3 dal Napoli capolista.
Tre novità per Runjaic rispetto a San Siro: Payero e Kamara in mediana, Davis davanti con Lucca al posto di Iker Bravo. Nicola lancia Gaetano alle spalle di Piccoli e lascia in panchina Viola e Luvumbo. Supremazia territoriale e forcing dell’Udinese sin dal fischio d’inizio, ma poche conclusioni pericolose in avvio. La prima degna di nota arriva a metà frazione dopo il bel lavoro di Lucca che protegge il pallone e lo affida a Lovric: tentativo dello sloveno dal limite dell’area, Scuffet blocca a terra senza patemi. Ancora Lovric ci prova dalla grande distanza senza inquadrare lo specchio, prima del turning point della gara che arriva alla mezzora: Makoumbou, già ammonito per un fallo su Payero, trattiene vistosamente a centrocampo proprio il giocatore argentino fermando così una ripartenza bianconera.
Per il direttore di gara non ci sono dubbi e arriva il secondo giallo, la clamorosa ingenuità lascia il Cagliari in 10 uomini. Forte della superiorità numerica, l’Udinese sfonda e serve a poco la mossa di Nicola che irrobustisce la mediana inserendo Deiola per Gaetano. Scuffet salva mettendo in corner un tiro di Ehizibue sul primo palo, ma non può nulla, poco dopo, quando Lucca svetta in solitaria su un cross dalla trequarti di Kamara e sblocca il risultato.
Con generosità la formazione sarda prova a reagire nella ripresa, ma la squadra di Runjaic si difende con ordine e non va mai in affanno. Fa decisamente più paura invece l’Udinese quando riparte. Su lancio di Karlstrom, Ehizibue aggancia un pallone pericoloso in area del Cagliari ma non riesce a servire l’assist a un compagno. Sugli sviluppi dell’azione Mina e Azzi si ostacolano a vicenda e il pallone finisce a Lovric che manda fuori di un soffio. Nicola prova a dare una scossa con gli innesti in avanti di Lapadula e Luvumbo, mentre dall’altro entrano Zarraga e Bravo. A chiudere i conti ci pensa però Davis che accelera quando il ritmo cala, salta netto Luperto e spara un missile che si insacca sotto la traversa. Il Bluenergy Stadium fa festa, il Cagliari cade dopo tre risultati utili consecutivi.
– Foto Image –
(ITALPRESS).

Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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