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Politica

Renzi “Sul caso dossier governo incapace, basta amichettismo”

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ROMA (ITALPRESS) – Dalla nuova inchiesta sui dossieraggi emerge che il presidente di Italia Viva, Matteo Renzi, è stato spiato per l’ennesima volta. “E spero che sia l’ultima”, commenta il leader politico in una intervista al Corriere della Sera. “Ma il sentimento di amarezza e di dolore per ciò che continua a subire la mia famiglia, in questa circostanza, è accompagnato dalla preoccupazione per i cittadini – aggiunge -. Io ho fatto il callo a questa invasione costante e criminale della mia privacy. Ma mi domando: un cittadino come può avere fiducia nelle istituzioni quando capisce che può essere spiato così facilmente?”.
Sul perchè sia ancora nel mirino, nonostante non sia più premier da 8 anni, secondo Renzi “c’è un elemento soggettivo personale. Comunque sia, anche dopo avere perso consenso e potere, ho giocato un ruolo chiave nella vita politica del Paese. L’esempio più evidente è aver mandato a casa Conte per portare Draghi a Palazzo Chigi, pur avendo solo il 2% dei voti. Ma c’è anche un altro fattore: certi addetti ai lavori capiscono che il mio 2-3% può essere ancora decisivo. E poi sono quello che da premier ha cercato di regolare e disciplinare questo settore. Taluni non apprezzarono, per usare un eufemismo”. Alla domanda se crede che l’abbiano spiato per la sua attività professionale fuori dal Parlamento, che lo porta ad avere rapporti con grandi player internazionali, risponde: “Ormai vivo con serenità il fatto di essere più apprezzato all’estero che in Italia. E’ per il lavoro che ho fatto da premier che le istituzioni estere mi chiedono di sedere negli advisory board di tutto il mondo; mentre quelle italiane mi spiano illegalmente. Sono l’unico italiano che ha letto il proprio estratto conto in edicola, sui giornali, anzichè in banca. La mia serenità non mi impedirà però di chiedere risarcimenti danni in tutte le sedi”. “A occhio – sottolinea Rena – c’è ancora qualcuno che si vuole vendicare. Però quello che deve essere chiaro è che non bisogna fare le vittime, bensì rispondere con le armi del diritto. Quando sapevo di essere dalla parte della ragione ho fatto ricorso ovunque e ho vinto, specie contro i pm. Io non piango, reagisco in tribunale. Ma ripeto che la mia preoccupazione è per quei cittadini normali che vengono spiati e non hanno i miei stessi strumenti per difendersi”.
Poi, aggiunge: “Tradirei il mio naturale garantismo se attribuissi responsabilità a Forza Italia o altri. Io non so chi è il ‘mandantè di questo criminale mercato di informazioni. Il colpevole verrà individuato dai giudici. Ma la responsabilità politica di questo scandalo è della premier Meloni e del sottosegretario Mantovano”. E alla domanda se conosca Pazzali e l’ex superpoliziotto Gallo, risponde: “Alcuni degli indagati credo avessero collaborato con il mio governo”.
Secondo Renzi, l’esecutivo per ripristinare la legalità e il controllo, dovrebbe “fare funzionare l’Agenzia per la cybersicurezza, al cui vertice servono persone capaci: dico basta a mettere gli amici degli amici in ruoli così strategici. Evidentemente non sono abbastanza le sortite folkloristiche del nuovo ministro della Cultura o le nomine poco chiare come quelle al vertice di Ales. Quando l’amichettismo arriva a mettere a repentaglio i diritti costituzionali dei cittadini deve scattare un allarme”. “E’ evidente – prosegue – che non ci sono le capacità tecniche necessarie per gestire una materia vitale come la nostra sicurezza e la nostra privacy. Frattasi è un prefetto, di cosa parliamo?”. “Io volevo fare un’altra operazione – ricorda -. Dopo la tragedia del Bataclan avevo messo in piedi questo schema: ‘1 euro in sicurezza e 1 euro in culturà. Si creò così un budget da 150 milioni, che affidai ai Servizi. A guidare questa struttura proposi di mettere dei tecnici, incluso Carrai. Non andò in porto perchè vi furono polemiche ad personam su Marco. Ma Carrai o non Carrai la questione è semplice: servono quelli bravi, non i burocrati”. “Io – sottolinea Renzi – ravviso l’incapacità di governare di Meloni, perchè davanti a questa nuova vergogna il governo non può fare la vittima. Ma deve tutelare tutti i cittadini, così come il presidente della Repubblica, quello del Senato e pure un senatore di opposizione come me. Invece siamo stati tutti spiati”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Nordio chiede revoca arresto del cittadino iraniano Abedini

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ROMA (ITALPRESS) – “Il ministro Nordio ha depositato alla Corte di Appello di Milano la richiesta di revoca degli arresti per il cittadino iraniano Abedininajafabadi Mohammad”. Lo rende noto il ministero della Giustizia, sottolineando in una nota che, “in forza dell’articolo 2 del trattato di estradizione tra il Governo degli Stati Uniti d’America e il Governo della Repubblica italiana, possono dar luogo all’estradizione solo reati punibili secondo le leggi di entrambe le parti contraenti, condizione che, allo stato degli atti, non può ritenersi sussistente. La prima condotta ascritta al cittadino iraniano di ‘associazione a delinquere per violare l’Ieepa’ non trova corrispondenza nelle fattispecie previste e punite dall’ordinamento penale italiano; quanto alla seconda e terza condotta, rispettivamente di ‘associazione a delinquere per fornire supporto materiale ad una organizzazione terroristica con conseguente morte’ e di ‘fornitura e tentativo di fornitura di sostegno materiale ad una organizzazione terroristica straniera con conseguente morte’, nessun elemento risulta ad oggi addotto a fondamento delle accuse rivolte emergendo con certezza unicamente lo svolgimento, attraverso società a lui riconducibili, di attività di produzione e commercio con il proprio Paese di strumenti tecnologici avente potenziali, ma non esclusive, applicazioni militari”, conclude la nota.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Centrodestra, Tajani “Leali con i nostri alleati, non sottomessi”

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ROCCARASO (L’AQUILA) (ITALPRESS) – “Siamo diversi dai nostri alleati ma saremo leali fino alla fine. Leali non vuol dire sottomessi, significa dire la verità”. Lo ha detto Antonio Tajani, segretario nazionale di Forza Italia, aprendo a Roccaraso l’iniziativa “Azzurri in vetta”.
“Siamo contro il terzo mandato perchè è bene che chi governa per dieci anni una regione non si trasformi in un padrone assoluto, e lasci il passo anche a un altro rappresentante della propria coalizione”, ha sottolineato il vicepremier e ministro degli Esteri.
“L’ultimo sondaggio ci dà all’11,5%, non c’è sondaggio che non ci dia in crescita costante ma vogliamo crescere ancora. Arriveremo al 20%. La forza di centro del centrodestra si chiama Forza Italia”, ha evidenziato Tajani.
“Avremo i congressi, e in ogni parte d’Italia dovremo mobilitarci per fare ancora di qui. E’ vero che cresciamo, ma dobbiamo fare un salto di qualità organizzativo e politico. Cambieremo alcune cose”, ha proseguito.
“La riforma della giustizia non era un capriccio di Berlusconi, andremo avanti con grande determinazione – ha spiegato il vicepremier -. E’ una riforma che interessa i cittadini italiani e l’economia del Paese. Una giustizia efficiente vuol dire favorire gli investimenti. Non è una riforma che va a danneggiare l’immagine del magistrato, anzi innalza il ruolo del giudicante, non è una mortificazione dei magistrati. E’ un’esaltazione del processo giusto”.
Il segretario di Forza Italia ha parlato anche di cittadinanza: “Nessuna marcia indietro sullo Ius Italiae, che non è una proposta lassista. La cittadinanza è una cosa seria. Noi vogliamo regole più serie, magari anche più severe, nessun cedimento, non c’entra niente con lo Ius Soli. Significa guardare a 900 mila studenti che frequentano scuole italiane, parlano italiano,si sentono italiani. Non ha nulla a che fare con chi delinque”.

– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Renzi “Meloni bravissima influencer ma non risolve i problemi”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “La presidente del Consiglio è bravissima a comunicare, però non sta risolvendo nemmeno un problema della vita quotidiana degli italiani: le bollette del gas aumentano, le multe con l’aumento che ha fatto Salvini impattano sul bilancio delle famiglie. Gli stipendi non crescono. I trasporti, pendolari e lunga percorrenza, sono fermi. Io ritengo Giorgia Meloni una bravissima influencer, e anche per questo le dedicheremo un 2025 non solo di critiche ma di proposte alternative”. Lo afferma il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a margine di “Next”, l’iniziativa che si svolge a Firenze in occasione del suo 50esimo compleanno.
Per Renzi “in questo momento la presidente del Cons ha un consenso fortissimo perchè appare tutti i giorni sui quotidiani come quella che dice sempre la cosa che la gente si vuole far sentire dire, ma poi nella quotidianità mancano le risposte”.
A chi gli chiede se voglia “rottamare” Meloni, l’ex premier risponde così: “E’ più giovane di me per cui non potrei mai. Il mio obiettivo per i 50 anni intanto è dire grazie, io sono un uomo felice, e poi cercare di dare un’alternativa. Molti italiani vogliono bene a Giorgia Meloni, poi c’è una oparte di italiani che dice che lei non è capace. Io penso che sia arrivato il momento di dare una svolta”.
Secondo Renzi “si apre la fase in cui il centro farà la differenza, il centro che farà vincere il centrosinistra”.
“Oggi è un giorno di festa per me, ma è anche il giorno nel quale cerchiamo di parlare del futuro del Paese – aggiunge -. Ci sembra che si parli di tante questioni di cui ai cittadini non interessa, poi ci sono i treni bloccati, gli stipendi bloccati e le liste d’attesa bloccate. Da Firenze proviamo a rilanciare un messaggio non per guardare a quello che è successo negli ultimi 50 anni ma per parlare di futuro”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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