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Schlein “Per battere la destra servono coalizione e alleati solidi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Da quando sono segretaria il Pd è tornato prima forza d’opposizione e ha recuperato alle Europee più di 5 punti rispetto alla tornata precedente, in Liguria sfiora il 30%. Non solo non si appiattisce su nessuno, ma oggi è il perno attorno a cui costruire l’alternativa a questa destra incapace e dannosa per il Paese”. Così, in un’intervista a la Repubblica, la segretaria del Pd Elly Schlein, che poi aggiunge: “Il Pd lavora incessantemente a farci trovare pronti e a far cadere un governo che sta massacrando e privatizzando la sanità pubblica, prendendo in giro gli italiani sui numeri e allungando le liste d’attesa. Che sta devastando la scuola pubblica col taglio di 8mila insegnanti e amministrativi. Che sta aumentando le diseguaglianze con l’autonomia differenziata. Che sta rendendo più fragili i lavoratori e che non ha una visione industriale su come mettersi alla guida della conversione ecologica”.
La segretaria dem osserva che “finora abbiamo sempre lavorato per costruire coalizioni competitive, parlando con tutte le forze di opposizione. Il risultato delle Europee mostra che c’è già un blocco importante – con Pd, 5S e Avs che insieme hanno fatto il 40% – ma che per battere le destre bisogna ambire ad allargare. Sul come discuteremo”. Quindi sottolinea che “puntiamo a essere il primo partito, non solo a Genova ma in tutta Italia. Ma per battere la destra servono una coalizione e alleati solidi”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Meloni “Segnale di fiducia in Liguria ci dà ancora più forza”

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ROMA (ITALPRESS) – “Buongiorno Italia. Il segnale di fiducia ricevuto dai cittadini in Liguria ci dà ancora più forza per proseguire in questa direzione, sempre al servizio degli italiani. Avanti insieme, con entusiasmo e determinazione, per costruire un futuro di concretezza e risultati per la nostra Nazione”. Lo scrive sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, postando una foto in cui posa facendo il segno di vittoria con le dita.

-Foto profilo Facebook presidente del Consiglio Giorgia Meloni-

(ITALPRESS).

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Politica

Renzi “Sul caso dossier governo incapace, basta amichettismo”

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ROMA (ITALPRESS) – Dalla nuova inchiesta sui dossieraggi emerge che il presidente di Italia Viva, Matteo Renzi, è stato spiato per l’ennesima volta. “E spero che sia l’ultima”, commenta il leader politico in una intervista al Corriere della Sera. “Ma il sentimento di amarezza e di dolore per ciò che continua a subire la mia famiglia, in questa circostanza, è accompagnato dalla preoccupazione per i cittadini – aggiunge -. Io ho fatto il callo a questa invasione costante e criminale della mia privacy. Ma mi domando: un cittadino come può avere fiducia nelle istituzioni quando capisce che può essere spiato così facilmente?”.
Sul perchè sia ancora nel mirino, nonostante non sia più premier da 8 anni, secondo Renzi “c’è un elemento soggettivo personale. Comunque sia, anche dopo avere perso consenso e potere, ho giocato un ruolo chiave nella vita politica del Paese. L’esempio più evidente è aver mandato a casa Conte per portare Draghi a Palazzo Chigi, pur avendo solo il 2% dei voti. Ma c’è anche un altro fattore: certi addetti ai lavori capiscono che il mio 2-3% può essere ancora decisivo. E poi sono quello che da premier ha cercato di regolare e disciplinare questo settore. Taluni non apprezzarono, per usare un eufemismo”. Alla domanda se crede che l’abbiano spiato per la sua attività professionale fuori dal Parlamento, che lo porta ad avere rapporti con grandi player internazionali, risponde: “Ormai vivo con serenità il fatto di essere più apprezzato all’estero che in Italia. E’ per il lavoro che ho fatto da premier che le istituzioni estere mi chiedono di sedere negli advisory board di tutto il mondo; mentre quelle italiane mi spiano illegalmente. Sono l’unico italiano che ha letto il proprio estratto conto in edicola, sui giornali, anzichè in banca. La mia serenità non mi impedirà però di chiedere risarcimenti danni in tutte le sedi”. “A occhio – sottolinea Rena – c’è ancora qualcuno che si vuole vendicare. Però quello che deve essere chiaro è che non bisogna fare le vittime, bensì rispondere con le armi del diritto. Quando sapevo di essere dalla parte della ragione ho fatto ricorso ovunque e ho vinto, specie contro i pm. Io non piango, reagisco in tribunale. Ma ripeto che la mia preoccupazione è per quei cittadini normali che vengono spiati e non hanno i miei stessi strumenti per difendersi”.
Poi, aggiunge: “Tradirei il mio naturale garantismo se attribuissi responsabilità a Forza Italia o altri. Io non so chi è il ‘mandantè di questo criminale mercato di informazioni. Il colpevole verrà individuato dai giudici. Ma la responsabilità politica di questo scandalo è della premier Meloni e del sottosegretario Mantovano”. E alla domanda se conosca Pazzali e l’ex superpoliziotto Gallo, risponde: “Alcuni degli indagati credo avessero collaborato con il mio governo”.
Secondo Renzi, l’esecutivo per ripristinare la legalità e il controllo, dovrebbe “fare funzionare l’Agenzia per la cybersicurezza, al cui vertice servono persone capaci: dico basta a mettere gli amici degli amici in ruoli così strategici. Evidentemente non sono abbastanza le sortite folkloristiche del nuovo ministro della Cultura o le nomine poco chiare come quelle al vertice di Ales. Quando l’amichettismo arriva a mettere a repentaglio i diritti costituzionali dei cittadini deve scattare un allarme”. “E’ evidente – prosegue – che non ci sono le capacità tecniche necessarie per gestire una materia vitale come la nostra sicurezza e la nostra privacy. Frattasi è un prefetto, di cosa parliamo?”. “Io volevo fare un’altra operazione – ricorda -. Dopo la tragedia del Bataclan avevo messo in piedi questo schema: ‘1 euro in sicurezza e 1 euro in culturà. Si creò così un budget da 150 milioni, che affidai ai Servizi. A guidare questa struttura proposi di mettere dei tecnici, incluso Carrai. Non andò in porto perchè vi furono polemiche ad personam su Marco. Ma Carrai o non Carrai la questione è semplice: servono quelli bravi, non i burocrati”. “Io – sottolinea Renzi – ravviso l’incapacità di governare di Meloni, perchè davanti a questa nuova vergogna il governo non può fare la vittima. Ma deve tutelare tutti i cittadini, così come il presidente della Repubblica, quello del Senato e pure un senatore di opposizione come me. Invece siamo stati tutti spiati”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Politica

Nordio “Stiamo lavorando per alzare livello di efficienza della giustizia”

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MESTRE (VENEZIA) (ITALPRESS) – “E’ un ambito vitale perchè la lentezza della giustizia civile compromette il 2 per cento del Pil italiano. Stiamo lavorando molto e siamo molto avanti e di questo ringrazio i magistrati che stanno lavorando con grande energia per eliminare l’arretrato”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio in occasione dei “2 anni di Governo Meloni. L’Italia torna a correre” l’evento promosso dal centrodestra all’NH Laguna Palace di Venezia per celebrare i due anni del governo Meloni. Il Ministro ha affrontato diversi temi legati alla Giustizia, sottolineando come uno degli ambiti sui quali si stia lavorando con maggiore intensità è quello della riforma della giustizia civile. “Nel nostro programma c’è la riforma relativa alla separazione delle carriere e la riforma relativa al consiglio superiore della Magistratura” ha precisato ancora Nordio che poi ha affrontato anche la questione carceri.
“E’ un’attenzione enorme quella che stiamo dedicando al problema carceri, un problema che stiamo cercando di risolvere attraverso tre strategie: l’espiazione della pena nei paesi di origine; la detenzione differenziata per quei tossicodipendenti che prima di essere dei criminali sono dei malati; la riduzione della carcerazione preventiva attraverso la riforma della custodia cautelare. Ci sono tante altre riforme in piedi: la riforma sulla responsabilità medica, la riforma del Codice di Procedure penale, la riforma sui diritti delle imprese. Si tratta di un lavoro intenso per alzare il livello di efficienza della giustizia italiana e adeguarla ai parametri internazionali per quanto riguarda i diritti dei cittadini e la presunzione di innocenza, la quale peraltro non deve mai essere disgiunta dalla certezza della pena”. Il Ministro Nordio ha pure affrontato il tema della del braccio di ferro tra Governo e Magistratura. “Non lo definisco tale” ha affermato il Ministro della Giustizia. “Per le esternazioni di alcuni magistrati ci sentiamo in dovere di ricordare le parole del presidente Mattarella che sottolineano come ‘esiste una divisione di poteri e i magistrati devono essere e anche apparire imparzialì”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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