Politica
Salvini “Chi ride di Trump presto dovrà chiedergli scusa”
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3 ore fa-
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RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Al di là di quello che alcuni media raccontano di Trump, dipingendolo da anni come un tipo strano,
se” le sue parole “servono a riavvicinare la pace ben vengano. La soluzione con due popoli che convivranno pacificamente è chiaro che è l’unica che garantirà equilibrio, ma il presupposto è sradicare il terrorismo islamico da quella terra perchè le prime vittime sono proprio i bambini palestinesi e le loro madri, tenuti in ostaggio dal terrorismo. Quindi l’idea di liberare Gaza dall’estremismo islamico e restituirla a chi ci vuole vivere pacificamente se ci riuscirà è da Nobel per la pace”.
Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini, ospite a “Non stop news” su Rtl 102,5, in merito a quanto detto dal presidente Usa su Gaza. “Così come se riuscirà a porre fine alla guerra fra Russia e Ucraina, e penso che sarà così, sarà una grande boccata di ossigeno dal punto di vista umanitario ma anche commerciale anche per l’Italia. Quindi quelli che ridono di Trump e lo deridono penso che fra qualche mese dovranno chiedere scusa a qualcuno”, ha aggiunto. Secondo Salvini, inoltre, “Musk può essere utile all’Italia perchè con i suoi satelliti di Starlink può connettere il Paese. Oggi fare un viaggio, anche sull’Alta velocità, con una telefonata, un’operazione di lavoro connessi alla rete sostanzialmente è impossibile. Quindi avere un operatore economico, che ha migliaia di satelliti, che possa aiutare gli italiani a lavorare e a comunicare meglio è utile. Dire, da parte della sinistra, non voglio parlare con Musk perchè mi sta antipatico e sta con Trump, significa negare a milioni di italiani la possibilità di connettersi e comunicare”, ha concluso.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-
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Politica
Mattarella “La pace va costruita e all’Ue servono idee nuove”
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17 ore fa-
5 Febbraio 2025di
Redazione
MARSIGLIA (FRANCIA) (ITALPRESS) – “La pace non è un dono gratuito della storia. Statisti e popoli, per conseguirla, devono dispiegarvi il loro impegno. La pace occorre volerla, costruirla, custodirla. Anche con la paziente messa in campo di misure di fiducia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua lectio magistralis in occasione del conferimento dell’onorificenza accademica di dottore Honoris Causa dell’Università di Aix-Marseille.
“L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza, o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà? Può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie? Con, al massimo, la prospettiva di un “vassallaggio felice”. Bisogna scegliere: essere “protetti” oppure essere “protagonisti”? – L’Italia dei Comuni, nel XII e XIII secolo, suggestiva ma arroccata nella difesa delle identità di ciascuno, registrò l’impossibilità di divenire massa critica, di sopravvivere autonomamente e venne invasa, subì spartizione – ha aggiunto il capo dello Stato -. L’Europa appare davanti a un bivio, divisa, come è, tra Stati più piccoli e Stati che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi, a fronte della nuova congiuntura mondiale. L’Unione Europea è uno degli esempi più concreti di integrazione regionale ed è, forse, il più avanzato progetto – ed esempio di successo – di pace e democrazia nella storia. Rappresenta senza dubbio una speranza di contrasto al ritorno dei conflitti provocati dai nazionalismi. Un modello di convivenza che, non a caso, ha suscitato emulazione in altri continenti, in Africa, in America Latina, in Asia”.
“Costituisce un punto di riferimento nella vicenda internazionale, per un multilateralismo dinamico e costruttivo, con una proposta di valori e standard che abbandona concretamente la narrazione pretestuosa che vorrebbe i comportamenti dei “cattivisti” più concreti e fruttuosi rispetto a quelli dei cosiddetti “buonisti”. L’Unione Europea semina e dissemina futuro per l’umanità. Ne sono testimonianza gli accordi di stabilizzazione internazionale stipulati con realtà come il Canada, il Messico, il Mercosur. Le stesse politiche di vicinato, le intenzioni messe in campo dopo la Dichiarazione di Barcellona sul partenariato euro-mediterraneo (siamo a trent’anni da quella data) – ha proseguito il presidente -. Occorre che gli interlocutori internazionali sappiano di avere nell’Europa un saldo riferimento per politiche di pace e crescita comune. Una custode e una patrocinatrice dei diritti della persona, della democrazia, dello Stato di diritto. Chiunque pensi che questi valori siano sfidabili sappia che, sulla scia dei suoi precursori, l’Europa non tradirà libertà e democrazia. Le stesse alleanze si giustificano solo in base a – transeunti – convergenze di interessi e, dunque, per definizione, a geometria variabile, o riguardano anche valori? L’Europa, ricordava Simone Veil al Parlamento Europeo, nel 1979, è consapevole che “le isole di libertà sono circondate da regimi nei quali prevale la forza bruta. La nostra Europa è una di queste isole””.
“Restare arroccati su quest’isola non è la risposta: abbiamo bisogno di un ordine internazionale stabile e maturo per reagire all’entropia e al disordine causate dalle politiche di potenza, e per affrontare le grandi sfide transnazionali del nostro tempo. Le attuali istituzioni non bastano, tuttavia, e le riflessioni poste in essere dalla Conferenza sul futuro dell’Europa negli anni scorsi meritano di essere riprese e attuate, con una politica estera e di difesa comune più incisiva, capace di trasmettere fiducia nei confronti del ruolo europeo nella risposta alle sfide globali – ha detto ancora il capo dello Stato -. Abbiamo dimostrato di saper agire con efficacia nelle crisi, come durante la pandemia, e di saperci opporre con unità di intenti alle inaccettabili violazioni del diritto dei popoli, come nel caso dell’aggressione russa all’Ucraina. Con la stessa efficacia d unità dobbiamo ora rinnovarci, per salvaguardare la sicurezza e il benessere dei popoli europei e contribuire alla pace mondiale, a partire dalla dimensione mediterranea e dal rapporto con il contiguo continente africano. Non può guidarci la rassegnazione ma la volontà di dare contenuti ai passaggi necessari per ottenere questi risultati”.
“Aldo Moro, lo statista italiano assassinato dalle Brigate Rosse, nella sua qualità di presidente di turno delle allora Comunità Europee (raccoglievano 9 Paesi) – ha ricordato Mattarella -, intervenendo nella sessione conclusiva della Conferenza di Helsinki, si proponeva di dare senso alla fase di distensione internazionale che si annunciava, sottolineando che significava “l’esaltazione degli ideali di libertà e giustizia, una sempre più efficace tutela dei diritti umani, un arricchimento dei popoli in forza di una migliore conoscenza reciproca, di più liberi contatti, di una sempre più vasta circolazione delle idee e delle informazioni”. L’Unione Europea – e in essa Francia e Italia – deve porsi alla guida di un movimento che nel rivendicare i principi fondanti del nostro ordine internazionale sappia rinnovarlo, attenta alle istanze di quanti dall’attuale costruzione si sentano emarginati. Una strada che non è quella dell’abbandono degli organismi internazionali nè quella del ripudio dei principi e delle norme che ci governano ma di una profonda e condivisa riforma del sistema multilaterale, più inclusiva ed egualitaria rispetto a quanto furono capaci di fare le potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, cui va, tuttavia, riconosciuto il grande merito di mettere insieme vincitori e vinti per un mondo nuovo – ha proseguito Mattarella -. Servono idee nuove e non l’applicazione di vecchi modelli a nuovi interessi di pochi. Le università sono candidate a far emergere queste idee. Care studentesse e cari studenti, la storia è incisa nei comportamenti umani. Il futuro del pianeta passa dalla capacità di plasmare l’ordine internazionale perchè sia a servizio della persona umana. Le scelte di multilateralismo e solidarietà di oggi determineranno la qualità del vostro domani. Si tratta di non ripetere gli errori del passato, ma di dar vita a una nuova narrazione. Soltanto insieme, come comunità globale, possiamo sperare di costruire un avvenire prospero, ispirato a equità e stabilità”.
– Foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).
Politica
Almasri, Schlein “Sfregiata la credibilità dell’Italia”
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21 ore fa-
5 Febbraio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Questa è una giornata triste per la democrazia, perchè i ministri Nordio e Piantedosi sono venuti in aula dopo due settimane a coprire le spalle della presidente del Consiglio: oggi in quest’aula doveva esserci lei, invece ancora una volta manca di rispetto al parlamento e al paese. Non può pensare di cavarsela con video e dirette social: non deve spiegare ai suoi followers, ma all’Italia”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein in Aula alla Camera dopo l’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri.
“La nostra credibilità internazionale è stata sfregiata dalla vostra scelta, oggi rivendicata, di riaccompagnare a casa un torturatore libico – aggiunge Schlein -. Almasri è accusato di aver picchiato, stuprato e ucciso, ma nonostante questo viene scarcerato e fatto salire su un aereo di Stato con tutti gli onori, per poi essere accolto nel suo paese come un eroe: Meloni diceva che avrebbe dato la caccia ai trafficanti di tutto il mondo, invece li rimanda a casa con il rimpatrio più veloce della storia d’Italia. La vostra inerzia ha causato la scarcerazione e oggi avete ammesso che è stata una scelta politica. Se c’era di mezzo un cavillo procedurale vorrei capire perchè Almasri non è stato arrestato di nuovo un minuto dopo e si è mentito al paese: un ministro deve trasmettere gli atti, non valutarli in maniera discrezionale”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Almasri, Nordio “Dalla Corte Penale Internazionale un pasticcio, il ministro non è un passacarte”
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23 ore fa-
5 Febbraio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il 18 gennaio del 2025 la Corte penale internazionale emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Almasri: il mandato di arresto veniva eseguito dalla Digos di Torino domenica 19 gennaio 2025 alle ore 9:30. Una notizia informale dell’arresto veniva trasmessa via email da un funzionario dell’Interpol a un dirigente del dipartimento degli affari di giustizia del nostro Ministero alle ore 12:37 sempre di domenica 19 gennaio. Si trattava di una comunicazione assolutamente informale di poche righe, priva di dati identificativi e priva del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese: non era nemmeno allegata la richiesta di estradizione”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante l’informativa urgente del Governo in merito all’espulsione del libico Almasri in Aula alla Camera.
“Il 20 gennaio alle ore 12:40 il procuratore generale di Roma trasmetteva il carteggio a questo ministro: ufficialmente è arrivato al Ministero protocollato il 20 gennaio alle ore 12:40. Successivamente alle ore 13:57 l’ambasciatore dell’Aja trasmetteva al servizio Affari internazionali del ministero del Dipartimento per gli affari di giustizia la richiesta di arresto provvisorio del 18 gennaio 2025 – ha spiegato Nordio -. Conviene sinora notare che la comunicazione della Questura di Torino era pervenuta al Ministero ad arresto già effettuato e dunque senza la preventiva trasmissione della richiesta di arresto a fini estradizionali emessa dalla CPI al ministro”.
“Il ruolo del ministro non è semplicemente quello di un organo di transito delle richieste che arrivano dalla Corte: non è un passacarte, è un organo politico che deve meditare il contenuto di queste richieste, in funzione di un eventuale contatto con gli altri ministeri e con le altre istituzioni e gli altri organi dello Stato”, ha sottolineato il Guardasigilli.
“L’atto è arrivato in lingua inglese, senza traduzione, e c’erano criticità sulla richiesta di appello. Si dava atto che il 2 ottobre 2024 l’accusa aveva richiesto un mandato di arresto per delitti contro l’umanità avvenuti a Mitiga e commessi a partire dal febbraio 2015, e c’erano incertezza assoluta sulla data dei delitti commessi: si oscillava dal 2011 al 2015, non è una cosa di poco conto trattandosi di un reato continuato”, ha detto ancora Nordio, che poi ha parlato di “pasticcio frettoloso” in merito al mandato d’arresto della Corte Penale Internazionale su Almasri.
“È stata la Corte che si è corretta, non sono io che ho rilevato dei difetti. La Corte li ha rilevati, ha cercato di cambiarli cinque giorni dopo perché si era accorta che aveva fatto un immenso pasticcio – ha sottolineato il ministro -. La ragione di questo pasticcio frettoloso sarà discussa, sarà forse trovata e sarà sospettata in altre sedi o in altre situazioni. Non so perché abbiano agito in un modo così frettoloso da sbagliare completamente un atto così solenne come un mandato di cattura internazionale, comunque è mia intenzione attivare i poteri che la legge mi riconosce e chiedere alla Corte penale una giustificazione circa le incongruenze”.
“Capisco e rispetto ovviamente le ragioni dell’opposizione che fa il suo compito, anche in modo aggressivo. Capisco la stampa, anche se ha diffuso in questi giorni tutta una serie di notizie inventate e in parte sbagliate. Quello che mi ha un po’ deluso, anche se non è stato inaspettato, è stato l’atteggiamento di una certa parte della magistratura che si è permessa di sindacare l’operato del ministro senza aver letto le carte – ha detto Nordio -. A questa parte della magistratura mi limito a dire che, tenuto anche conto dei precedenti talvolta un po’ troppo polemici, che se questo è il loro modo di intervenire in modo imprudente e per certi aspetti sciatto” o “se questo è un sistema per farci credere che le nostre riforme debbano essere rallentate”, questo “rende il dialogo molto difficile. L’altro giorno un magistrato un po’ ironicamente ha ringraziato il ministro perché finalmente aveva compattato la magistratura. Sono io che ringrazio questa parte della magistratura perché ha compattato la nostra maggioranza. Se agli inizi vi erano delle esitazioni, oggi non vi sono più: andremo avanti fino in fondo senza esitazione e fino alla riforma finale”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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