Cronaca
Sanremo, Noa e Mira Awad “Pace, musica e dialogo oltre il conflitto”
Pubblicato
11 mesi fa-
di
Redazione
SANREMO (ITALPRESS) – “Quando piango, piango per entrambi i nostri popoli. Il mio dolore non ha nome”, intonano Noa e Mira Awad a cappella. E’ un verso di “There must be another way”, la canzone simbolica che cantarono in ebraico, arabo e inglese, all’Eurovision 2009 in cui, insieme, rappresentavano Israele. Stasera, di nuovo insieme, al Festival di Sanremo con la forza della loro musica e della loro amicizia che dura da oltre 25 anni, porteranno un messaggio di pace e convivenza. “L’idea della nostra presenza qui è nata da Carlo Conti e dalla squadra di Sanremo”, spiega Noa. “Siamo state entusiaste di ricevere l’invito, perchè il Festival è un evento straordinario e ha sempre dato spazio alla musica come strumento di dialogo». Mira Awad, dichiaratasi “più scettica”, ha riflettuto prima di accettare: “Mi sono chiesta se fosse il momento giusto per una collaborazione, ma ogni volta che decidiamo di farlo, capisco quanto sia importante. Nonostante la realtà infernale che viviamo, vogliamo essere la voce della pace”. Noa e Mira, hanno raccontato, vivono due realtà diverse. “Io sono israeliana ebrea e vivo in Israele”, racconta Noa. “I miei figli, per legge, devono servire nell’esercito. Mio figlio l’ha già fatto, mia figlia è ancora in servizio. Non è qualcosa che auguro a nessuno, vorrei che non fosse necessario”.
Mira Awad, cittadina israeliana di origine palestinese, vive a Londra e porta con sè il peso della storia della sua famiglia: “Mio padre fu espulso nel 1948 e divenne rifugiato a soli 12 anni. Siamo stati fortunati a poter tornare a casa, ma oggi vedo ciò che accade a Gaza e non posso accettarlo. Non si può pensare di risolvere un conflitto deportando milioni di persone. Dobbiamo trovare un altro modo”. Entrambe concordano sulla necessità di superare la logica del “noi contro loro” e criticano la narrazione polarizzata che domina il dibattito pubblico. “Viviamo in un’epoca in cui gli estremi diventano virali, mentre le idee complesse vengono scartate”, osserva l’artista palestinese. “Il discorso globale è morto con i titoli sensazionalistici e i post che devono diventare virali – continua Awad -. Gli algoritmi amano le posizioni estreme, mentre le idee complesse vengono scartate perchè sono ‘noiosè e richiedono troppo tempo per essere spiegate. Ma i problemi umani hanno bisogno di dibattiti lunghi, di adulti nella stanza che siano in grado di trattenere le loro emozioni e trovare soluzioni che richiedono tempo e molte fasi”. “La situazione sul terreno da quando sono intervenuti gli Stati Uniti è a dir poco inquietante ed è anche una grande confusione per noi israeliani, perchè abbiamo cominciato a vedere gli ostaggi tornare a casa da quando Trump è diventato Presidente degli Stati Uniti. Allora ci siamo detti che forse serviva un folle per risolvere una situazione folle – ha detto Noa -. Pazzia più pazzia magari poteva portare alla soluzione. Ma poi Trump è tornato ad essere Trump e ha cominciato a parlare di 2 milioni di palestinesi da trasferire, anzi ho addirittura un’idea da suggerirgli, dal momento che in Florida so che c’è tanto spazio, potrebbe portarli lì i palestinesi, far costruire per loro degli hotel, dei campi da golf, d’altronde la popolazione sta invecchiando, i palestinesi invece sono molto giovani in media. Voglio specificare che questa è una battuta cinica, se non si fosse capito». Le due artiste hanno anche parlato dei loro progetti futuri. Noa sta lavorando a un nuovo album, The Giver, ispirato alle emozioni vissute dopo il 7 ottobre: “Non è un manifesto politico, ma un viaggio nella mia umanità”, spiega. Tra i brani, uno realizzato in collaborazione con Mira Awad, rielabora il controverso slogan From the river to the sea: “Nella nostra versione diciamo che dal fiume al mare tutti i bambini saranno liberi”. Mira Awad sta creando una residenza per artisti attivisti, dove israeliani e palestinesi possano incontrarsi e collaborare: “Molti artisti lavorano per la pace, ma spesso si sentono soli e vulnerabili. Voglio dar loro un luogo dove sentirsi accolti e supportati”. A settembre, poi, le due artiste saranno insieme a Firenze per il festival Re-Imagine, tre giorni di musica, incontri e dialoghi su pace, fede e ambiente. «Il nostro compito non è solo cantare, ma costruire ponti», concludono. «E continueremo a farlo, ovunque potremo».
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS)
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Cronaca
Cina, l’industria dell’intelligenza artificiale supera 1000 mld di yuan nel 2025
Pubblicato
8 ore fa-
26 Dicembre 2025di
Redazione
PECHINO (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Nel 2025, la Cina ha compiuto importanti progressi nell’innovazione tecnologica industriale, con il settore centrale dell’intelligenza artificiale (IA) che ha superato una dimensione di 1.000 miliardi di yuan (circa 142 miliardi di dollari USA), secondo quanto emerso da una conferenza nazionale sull’industria e la tecnologia dell’informazione tenutasi venerdì.
Nell’ambito dell’agenda per il 2026, il ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione ha sottolineato la necessità di coltivare e ampliare i settori emergenti e quelli del futuro, nonchè di sostenere la ricerca e lo sviluppo nel campo dell’IA, secondo quanto emerso alla conferenza.
– Foto Xinhua –
(ITALPRESS).
Cronaca
Su Tivùsat capolavori dell’opera italiana e registrazioni inedite di Wagner
Pubblicato
8 ore fa-
26 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Con le esclusive registrazioni di Die Walkure e Tannhauser condotte da Gianandrea Noseda e Philippe Jordan, gli appassionati di Wagner avranno una sorpresa con l’inizio dell’anno nuovo. E’ la proposta di Mezzo (canale 49 di Tivusat) agli amanti del maestro tedesco, oltre a cinque capolavori dell’opera italiana, interpretati da grandi voci.
Poi sarà la volta della danza, con il coreografo Cayetano Soto che punterà al cuore della vita di Cajkovskije offrendo una sua straordinaria lettura di alcune delle opere più note del compositore russo,eseguite dal Balletto e dall’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia.
Riflettori puntati, in conclusione, sui giovani talenti vincitori del concorso di danza Prix de Lausanne e sulla Yerevan Youth Orchestra, acclamato l’anno scorso al festival Young Euro Classic di Berlino come uno dei più dinamici ensemble musicali, già famoso dopo solo tre anni dalla costituzione, con sede nella capitale armena eguidato dal direttore d’orchestra Sergey Smbatyan.
Mezzo è al canale 49 di tivùsat, società partecipata Rai, Mediaset e Tim, che propone gratuitamente oltre 130 canali televisivi.
Ecco il palinsesto nel dettaglio.
Wagner, Die Walkùre, Opernhaus Zurich, sabato 3, ore 20:30
Wagner, Tannhàuser, Staatsoper Vienna, mercoledì 21, ore 20:30
Bellini, I Capuleti e i Montecchi, Opèra Royal de Wallonie Liège, mercoledì 7, ore 20:30
Verdi, Un Ballo in maschera, Palau de les Arts, Valencia, sabato 10, ore 20:30
Porpora, Ifigenia in Aulide, Bayreuth Baroque Opera Festival, mercoledì 14, ore 20:30
Puccini, Tosca, Arena di Verona, sabato 17, ore 20:30
Donizetti, Maria Stuarda, Festival de Salzbourg, sabato 24, ore 20:30
Ligeti, The Piano Concerto, venerdì 9, ore 20:30, DOCUMENTARY
Cayetano Soto, choreographer of the month, Leipziger Ballett, Peter I. Cajkovskij, martedì 13, ore 20:30
Prix de Lausanne 2025, martedì 20, ore 20:30
Young Euro Classic 2025, Yerevan Youth Symphony Orchestra, venerdì 30, ore 20:30, PREMIERE
– News in collaborazione con Tivùsat –
– Foto ufficio stampa Tivùsat –
(ITALPRESS).
Cronaca
Cina, nello Xizang 42 scavi archeologici negli ultimi 5 anni
Pubblicato
10 ore fa-
26 Dicembre 2025di
Redazione
LHASA (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – La regione autonoma dello Xizang, nella Cina sud-occidentale, ha condotto 42 scavi archeologici sistematici dal 2021, portando alla luce importanti scoperte sull’attività umana sull’altopiano risalenti a 100.000 anni fa, oltre a solide prove di legami culturali di lunga data con la Cina centrale, secondo quanto emerso durante una conferenza stampa tenutasi martedì.
I progetti si sono concentrati su grandi questioni storiche, come le origini dell’uomo, dell’agricoltura e dell’allevamento sull’altopiano del Qinghai-Tibet, nonchè sui collegamenti della regione con l’area delle Pianure Centrali. Gli scavi hanno interessato 19 siti e tombe antichi, per una superficie complessiva di 8.100 metri quadrati, ha dichiarato Xu Shaoguo, vice direttore dell’ufficio regionale per il patrimonio culturale, nel corso della conferenza sui progressi della regione nel patrimonio culturale durante il periodo del 14esimo Piano quinquennale (2021-2025).
Le ricerche indicano che gli esseri umani hanno raggiunto l’altopiano circa 100.000 anni fa, mentre culture neolitiche diffuse sono emerse intorno a 5.000 anni fa, ha spiegato Xie Xuwei, un altro funzionario dell’ufficio. Secondo Xie, l’uso del bronzo e del ferro è iniziato rispettivamente circa 3.800 e 2.800 anni fa.
Manufatti come tessuti in seta e foglie di tè rinvenuti in vari siti forniscono prove dirette di scambi culturali e commerciali continui tra lo Xizang e le Pianure Centrali nel corso della storia, ha aggiunto Xie.
– Foto Xinhua –
(ITALPRESS).

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