Cronaca
Sanremo, Noa e Mira Awad “Pace, musica e dialogo oltre il conflitto”
Pubblicato
10 mesi fa-
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Redazione
SANREMO (ITALPRESS) – “Quando piango, piango per entrambi i nostri popoli. Il mio dolore non ha nome”, intonano Noa e Mira Awad a cappella. E’ un verso di “There must be another way”, la canzone simbolica che cantarono in ebraico, arabo e inglese, all’Eurovision 2009 in cui, insieme, rappresentavano Israele. Stasera, di nuovo insieme, al Festival di Sanremo con la forza della loro musica e della loro amicizia che dura da oltre 25 anni, porteranno un messaggio di pace e convivenza. “L’idea della nostra presenza qui è nata da Carlo Conti e dalla squadra di Sanremo”, spiega Noa. “Siamo state entusiaste di ricevere l’invito, perchè il Festival è un evento straordinario e ha sempre dato spazio alla musica come strumento di dialogo». Mira Awad, dichiaratasi “più scettica”, ha riflettuto prima di accettare: “Mi sono chiesta se fosse il momento giusto per una collaborazione, ma ogni volta che decidiamo di farlo, capisco quanto sia importante. Nonostante la realtà infernale che viviamo, vogliamo essere la voce della pace”. Noa e Mira, hanno raccontato, vivono due realtà diverse. “Io sono israeliana ebrea e vivo in Israele”, racconta Noa. “I miei figli, per legge, devono servire nell’esercito. Mio figlio l’ha già fatto, mia figlia è ancora in servizio. Non è qualcosa che auguro a nessuno, vorrei che non fosse necessario”.
Mira Awad, cittadina israeliana di origine palestinese, vive a Londra e porta con sè il peso della storia della sua famiglia: “Mio padre fu espulso nel 1948 e divenne rifugiato a soli 12 anni. Siamo stati fortunati a poter tornare a casa, ma oggi vedo ciò che accade a Gaza e non posso accettarlo. Non si può pensare di risolvere un conflitto deportando milioni di persone. Dobbiamo trovare un altro modo”. Entrambe concordano sulla necessità di superare la logica del “noi contro loro” e criticano la narrazione polarizzata che domina il dibattito pubblico. “Viviamo in un’epoca in cui gli estremi diventano virali, mentre le idee complesse vengono scartate”, osserva l’artista palestinese. “Il discorso globale è morto con i titoli sensazionalistici e i post che devono diventare virali – continua Awad -. Gli algoritmi amano le posizioni estreme, mentre le idee complesse vengono scartate perchè sono ‘noiosè e richiedono troppo tempo per essere spiegate. Ma i problemi umani hanno bisogno di dibattiti lunghi, di adulti nella stanza che siano in grado di trattenere le loro emozioni e trovare soluzioni che richiedono tempo e molte fasi”. “La situazione sul terreno da quando sono intervenuti gli Stati Uniti è a dir poco inquietante ed è anche una grande confusione per noi israeliani, perchè abbiamo cominciato a vedere gli ostaggi tornare a casa da quando Trump è diventato Presidente degli Stati Uniti. Allora ci siamo detti che forse serviva un folle per risolvere una situazione folle – ha detto Noa -. Pazzia più pazzia magari poteva portare alla soluzione. Ma poi Trump è tornato ad essere Trump e ha cominciato a parlare di 2 milioni di palestinesi da trasferire, anzi ho addirittura un’idea da suggerirgli, dal momento che in Florida so che c’è tanto spazio, potrebbe portarli lì i palestinesi, far costruire per loro degli hotel, dei campi da golf, d’altronde la popolazione sta invecchiando, i palestinesi invece sono molto giovani in media. Voglio specificare che questa è una battuta cinica, se non si fosse capito». Le due artiste hanno anche parlato dei loro progetti futuri. Noa sta lavorando a un nuovo album, The Giver, ispirato alle emozioni vissute dopo il 7 ottobre: “Non è un manifesto politico, ma un viaggio nella mia umanità”, spiega. Tra i brani, uno realizzato in collaborazione con Mira Awad, rielabora il controverso slogan From the river to the sea: “Nella nostra versione diciamo che dal fiume al mare tutti i bambini saranno liberi”. Mira Awad sta creando una residenza per artisti attivisti, dove israeliani e palestinesi possano incontrarsi e collaborare: “Molti artisti lavorano per la pace, ma spesso si sentono soli e vulnerabili. Voglio dar loro un luogo dove sentirsi accolti e supportati”. A settembre, poi, le due artiste saranno insieme a Firenze per il festival Re-Imagine, tre giorni di musica, incontri e dialoghi su pace, fede e ambiente. «Il nostro compito non è solo cantare, ma costruire ponti», concludono. «E continueremo a farlo, ovunque potremo».
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS)
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Cronaca
Gol di Hien al 94°, l’Atalanta beffa il Genoa a Marassi
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9 ore fa-
21 Dicembre 2025di
Redazione
GENOVA (ITALPRESS) – L’Atalanta batte in pieno recupero il Genoa grazie al gol di Hien (0-1 il risultato finale). Tre punti per la Dea che torna a vincere in trasferta in campionato e si porta al nono posto, a -3 dalla zona europea. Ottava sconfitta per i rossoblù, ma nonostante l’uomo in meno dopo appena tre minuti i padroni di casa hanno giocato un’ottima gara, non rinunciando mai a cercare la vittoria. Nel prossimo turno l’Atalanta affronterà l’Inter mentre De Rossi ritroverà il suo passato: il Genoa, infatti, sfiderà la Roma allo Stadio Olimpico.
Vista l’assenza di Lookman (convocato per la Coppa d’Africa), Palladino ha voluto dare una chance a Daniel Maldini, con De Ketelaere e Scamacca a completare l’attacco. De Rossi ha scelto il 3-5-2, col duo Vitinha-Ekuban a impensierire la retroguardia bergamasca. La trama del match è cambiata dopo appena tre minuti, su un controllo errato di Norton-Cuffy: Maldini ha scippato palla, il numero 70 – lanciato a rete – è stato poi atterrato fuori area da Leali. Abisso ha optato per il rosso visto che il portiere ha impedito una chiara occasione da gol. Nonostante l’uomo in meno i padroni di casa hanno respinto gli assalti, l’Atalanta ha invece faticato a trovare spazi e varchi offensivi.
Un paio di conclusioni hanno spaventato Sommariva (il secondo di Leali), ma la squadra di De Rossi ha retto bene l’urto.
Nella ripresa i rossoblù hanno sfiorato immediatamente il vantaggio, Vitinha – dopo un’accelerazione dello stesso Norton-Cuffy – ha colpito il palo esterno. La manovra atalantina è stata prevedibile, merito di un Genoa in grado di difendere con tutti gli uomini di movimento. I nerazzurri hanno costruito poche palle gol, il Grifone ha giocato con coraggio e senza concedere nulla per oltre un’ora di gioco. Nemmeno i cambi hanno dato linfa vitale a una Dea poco brillante e meno propositiva rispetto alla sfida vinta col Cagliari, ottima invece la risposta da parte dei liguri dopo il ko contro l’Inter. Al 32′ l’occasione migliore per i padroni di casa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma il colpo di testa di Colombo è stato neutralizzato dall’ottima parata di Carnesecchi. Nel finale Zalewski ha tentato la conclusione dalla distanza, ma Sommariva ha prolungato in corner. Ad un minuto dal termine, su un calcio d’angolo, Isak Hien ha sfruttato l’uscita sbagliata di Sommariva segnando il gol vittoria.
– Foto Image –
(ITALPRESS).
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9 ore fa-
21 Dicembre 2025di
Redazione
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