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Vincono Oklahoma City e Cleveland, Lakers ko, Boston batte Spurs

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Notte Nba con tutte e 30 le squadre in campo in vista della sosta per l’All Star Weekend. Continua il testa a testa a distanza per il miglior record della Lega fra Oklahoma City (44-9) e Cleveland Cavaliers (44-10). I Thunder risalgono da -21 e hanno la meglio sugli Heat per 115-101 con 32 punti e 9 assist di Shai Gilgeous-Alexander centrando la settima vittoria di fila e allungando su Memphis che, priva di Morant, cede per 128-114 ai Clippers (25 punti di Leonard e 18 a testa per Harden e Powell). I Grizzlies devono ora guardarsi le spalle da Denver, che allunga a 8 partite la sua serie positiva: 132-121 su Portland e se la 25esima tripla doppia della stagione di Nikola Jokic non fa quasi notizia (26 punti, 15 rimbalzi e 10 assist), non si può dire lo stesso per i 55 punti di Jamal Murray, alla sua miglior prestazione in carriera. Tripla doppia anche per Amen Thompson (18 punti, 11 assist e 10 rimbalzi) e successo Houston su Phoenix (terzo ko di fila, non bastano 37 punti di Durant), mentre i nuovi Lakers di LeBron (18 punti) e Doncic (16 punti) affondano sotto i colpi di Markkanen (32 punti nel 131-119 di Utah sui gialloviola). Brutto stop per Minnesota, superata 103-101 dai Bucks privi ancora di Antetokounmpo oltre che di Lillard mentre Irving si carica sulle spalle i Mavs (42 punti) e col contributo dell’ex Thompson (17 punti) mette il timbro sul 111-107 su Golden State (25 punti per Curry, 21 per Butler). Uno Zion Williamson da 33 punti non evita la sconfitta ai Pelicans contro Sacramento (119-111) dove Ellis piazza sette triple e chiude con 27 punti mentre Sabonis si fa sentire nel pitturato (16 punti e 15 rimbalzi).
A Est, come detto, comanda Cleveland che vince l’ottava gara nelle ultime nove a spese di Toronto (131-108 con 21 punti di Mitchell, per i Raptors 27 punti del rientrante Barrett) ma prova a tenere il passo Boston. Al TD Garden Tatum (32 punti e 14 rimbalzi) e Porzingis (29 punti) trascinano i Celtics nel 116-103 su San Antonio, resistendo alla rimonta nel finale degli Spurs (23 punti per Fox, 17+13 per Wembanyama). Un canestro di Brunson (36 punti) a 11″1 dalla fine dell’overtime permette a New York di spuntarla per 149-148 su Atlanta, ma i Knicks devono anche ringraziare Towns (44 punti). Si interrompe dopo tre partite la striscia vincente degli Hawks nonostante 38 punti e 19 assist di Trae Young. All’overtime vince anche Indiana dopo essere stata sotto di 19 (134-130 su Washington, 31 punti e 10 rimbalzi per Toppin), secondo match in due giorni fra Detroit e Chicago e seconda vittoria per i Pistons (128-110) con 29 punti di Cunningham, per Simone Fontecchio 6 punti (1/2 da due, 0/1 da tre, 4/4 ai liberi), 5 rimbalzi, due assist e una palla persa in 15 minuti. Orlando costruisce nel secondo tempo la vittoria contro Charlotte (102-86, 24 punti per Banchero), lo scontro diretto per un posto nei play-in fra Brooklyn e Philadelphia va ai Nets: 100-96, 22 punti per Russell.
– foto Ipa Agency –
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Marc Marquez primo in Argentina davanti al fratello, Bagnaia 4°

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TERMAS DE RIO HONDO (ARGENTINA) (ITALPRESS) – Marc Marquez, in sella alla Ducati Lenovo, vince il Gran Premio di Argentina, in scena sul circuito di Termas de Rio Hondo. Dopo aver passato gran parte della corsa dietro al fratello Alex, come successo a Buriram, Marc si è preso di prepotenza il primato a cinque giri dal termine. L’otto volte iridato ha sin qui vinto tutte le gare disputate in stagione (le due Sprint e le due gare “lunghe”). Inoltre, con questo successo eguaglia Angel Nieto per numero di vittorie in tutte le classi (90). Secondo Alex Marquez (Ducati Gresini). Dopo tre podi identici a rompere la monotonia ci pensa Franco Morbidelli che chiude terzo e ritrova così un podio in top class che gli mancava da Jerez 2021. Si deve accontentare della quarta piazza Pecco Bagnaia. Quinto, invece, Fabio Di Giannantonio, in ripresa dopo l’infortunio alla spalla. Nell’ordine, completano la top ten Johann Zarco, Brad Binder, Ai Ogura, Pedro Acosta, Joan Mir. Da segnalare la caduta in avvio di Marco Bezzecchi, andato lungo alla partenza e scontratosi con la ruota posteriore di Fabio Quartararo.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Giornata viola per la Juve, vince la Fiorentina 3-0

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FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina stende la Juventus con un perentorio 3-0 e si regala una serata magica, facendo esplodere di gioia i suoi tifosi e rilanciando le proprie ambizioni europee. Una gara da incorniciare per i viola, che sconfiggono la rivale per eccellenza. Adesso Thiago Motta rischia davvero la panchina, dopo una prestazione senza anima e carattere dei suoi uomini. La sosta potrebbe portare pure a un “ribaltone” al timone della Juve. Che sarebbe stata una partita particolare lo si capisce fin dal primo tempo dei padroni di casa, che rasenta la perfezione, con Palladino che vede ripagata la sua scelta di confermare dieci undicesimi dei titolari visti in campo giovedì in Conference League, con l’unica variazione di Pablo Mari inserito in avvio al posto di Comuzzo.
Motta di contro manda in campo un undici che parte da un 4-3-3 ma che poi agisce a specchio rispetto ai gigliati. Nonostante ciò il centrocampo bianconero viene sovrastato da quello viola. Non è un caso che al 15′ Gosens, su angolo di Cataldi, colpisce una prima volta Di Gregorio (1-0). Neanche il tempo di metabolizzare il colpo che gli ospiti subiscono il raddoppio di Mandragora, il quale trova tutta la difesa juventina sorpresa da un lancio di Fagioli (17′). E proprio quest’ultimo rappresenta una sorta di nemesi per il tecnico bianconero, che non gli ha dato mai quella fiducia ora “ritrovata” a Firenze. La reazione al doppio svantaggio è quasi inesistente da parte della Juve con da segnalare solo un destro di Weah al 24′. Poi la Fiorentina si difende bene e anzi spreca anche qualche contropiede. Ci si attende tutta un’altra Juventus nella ripresa ma è Gudmundsson un’altra volta a punire Locatelli e compagni con un destro dai 25 metri che fulmina Di Gregorio al 52′. Poco dopo il quarto gol segnato dai viola, annullato però per fuorigioco di Kean e l’uscita fra i fischi di tutto lo stadio, compresi quelli dei suoi tifosi, di Nico Gonzalez.
Thiago Motta prova a fare qualcosa dalla panchina, giocandosi le carte Conceincao e Cambiaso, oltre Gatti ed Alberto Costa, ma nulla cambia. Al triplice fischio finale è festa per i viola; in casa Juve invece è tempo di processi.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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La Roma fa 13, Cagliari piegato 1-0 con rete di Dovbyk

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo la delusione di Europa League, la Roma ritrova il successo in campionato. All’Olimpico, battuto 1-0 il Cagliari: rete decisiva di Dovbyk. Per i giallorossi è il tredicesimo risultato utile di fila ed è la sesta vittoria consecutiva in Serie A. Unica nota stonata per il team di Ranieri l’infortunio di Dybala, entrato in campo al 64′ ma costretto a uscire (sostituito da Pisilli) per infortunio dodici minuti dopo.

Gli sforzi di Bilbao, però, si sono fatti sentire. La Roma nel primo tempo ha faticato a costruire azioni da gol e l’occasione più nitida dei primi quarantacinque minuti è arrivata sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Paredes ha crossato in area, Mancini si è coordinato al volo ma il suo tiro (deviato da un difensore) è terminato al lato del palo alla sinistra di Caprile.

La Roma ha fatto la partita (68% del possesso palla) ma all’intervallo l’unico tiro in porta è stato del Cagliari, più precisamente di Piccoli che al 35′ ha lasciato partire da fuori area una conclusione potente ma leggibile per Svilar. Ben più complicata la parata che il portiere serbo ha fatto al 52′, quando con la mano destra ha allontanato il pallone che lo stesso Piccoli aveva deviato al volo sotto porta. La Roma ha aperto il secondo tempo peggio di come aveva chiuso il primo. La partita dei giallorossi però è cambiata assieme a quella di Dovbyk. L’ucraino al 61′ ha sprecato a tu per tu con Caprile, ma sul calcio d’angolo successivo ha sfruttato un assist involontario di Deiola e ha depositato la sfera in rete.

L’1-0 ha svegliato solo in parte una Roma salvata due volte da Svilar, bravo prima sul diagonale del solito Piccoli (68′) e poi sul colpo di testa di Mina (71′). Poi si è fatto male anche il neo entrato Dybala, dopo un colpo di tacco: l’argentino ha lascia il campo tra le lacrime. La Roma ha finito quindi le sostituzioni e ha chiuso il match con Rensch a mezzo servizio. Il Cagliari ha tentato l’assedio ma non è bastata la forza di volontà dei sardi.
Festa per i giallorossi ma ansia per Dybala.

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– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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