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Cronaca

Pnrr, Sicindustria “La Sicilia corre, ma cosa accadrà dopo il 2026?”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Questo è un momento positivo per l’economia siciliana. Secondo i dati Svimez siamo più avanti in termini di PIL rispetto alle altre Regioni del Mezzogiorno e siamo più avanti anche rispetto alle altre aree che, storicamente, trainano il Paese. Per alcuni, questo è dovuto al fatto che l’economia è un pò drogata dai fondi del Pnrr”. Poi ci sono stati “i bonus fiscali che certamente hanno portato lavoro, soprattutto in Sicilia in settori come l’edilizia e l’impiantistica: il fatturato aumenta e aumenta anche lo stato di salute dell’economia. Però dobbiamo stare attenti a cosa succederà dopo il 2026 quando finiranno i fondi del Pnrr che ‘anabolizzanò l’economia e quando torneremo a una condizione di normalità”. Lo ha detto Luigi Rizzolo, presidente di Sicindustria e di Sistemi Formativi Confindustria, in un’intervista all’agenzia Italpress. Con il Pnrr la Sicilia ha avviato lavori per opere pubbliche pari a 1,4 miliardi di euro a titolarità dei Comuni, con una delle quote più alte tra le regioni meridionali. In termini di percentuale di progetti avviati dai Comuni, la Sicilia, con il 61,5% si trova sopra la media del Mezzogiorno, con margini di miglioramento.
Per quanto riguarda la regione, secondo i dati Svimez la Sicilia è in una buona posizione, con il 61,1% di opere avviate. Ma “non possiamo cullarci sul fatto che, dopo il 2026, ci saranno altri fondi in arrivo dall’Europa”. Inoltre, ha spiegato Rizzolo, ci sono già dei fondi strutturali “che dobbiamo spendere bene”, recuperando “il gap che abbiamo rispetto al alcune regioni del Nord, in modo tale da avere un’Italia a un’unica velocità”, ha sottolineato.
“Siamo molto contenti delle Zes, quella del 2024 è andata molto bene e sicuramente bisogna continuare su questa strada della semplificazione amministrativa per attrarre più investimenti e creare un contesto favorevole alle imprese che già ci sono e a quelle che possono arrivare”.
I rapporti di Sicindustria con le istituzioni regionali “sono continuativi – ha assicurato -: chiediamo agli assessori di venire a incontrare gruppi di imprenditori che hanno necessità di interfacciarsi con le istituzioni, chiediamo di avere una maggiore semplificazione, una burocrazia” che renda più accessibili “i bandi per le agevolazioni alle imprese”, che devono essere “più chiari e più semplici possibili”.
Naturalmente è importante il tema della vigilanza “perchè il malaffare non arrivi a mettere le mani sui fondi pubblici: da un lato bisogna alzare la barriera a tutela della legalità, dall’altro abbassare la burocrazia, in modo tale che le imprese possano spendere i soldi nel più breve tempo possibile e la Regione possa dirsi virtuosa”.
La burocrazia al momento rappresenta “un grande ostacolo” per le imprese, mentre per quanto riguarda la tutela della legalità, Sicindustria, ha evidenziato il presidente, sta “gestendo le cose con un posizionamento di netto contrasto. I protocolli di legalità che abbiamo firmato negli anni passati sono validi e li attiviamo sempre e siamo al fianco degli imprenditori che denunciano. Ormai c’è un buon livello di consapevolezza” da parte degli imprenditori.
Un altro tema è quello della sicurezza sul lavoro, che “deve venire prima di ogni cosa, prima anche dei guadagni o dei risultati di impresa, perchè senza sicurezza il risultato non ce n’è. Dobbiamo cercare di avvicinarci a questo famoso ‘infortuni zerò”; al momento “ci sono tante misure che finanziano la formazione, ma quella obbligatoria per la sicurezza non è mai finanziata: dev’essere l’impresa che mette mano al portafogli”.
Tra le sfide del futuro c’è l’intelligenza artificiale che “è sicuramente un’opportunità, ma la battaglia vera è quella per la digitalizzazione, soprattutto della pubblica amministrazione. Le imprese si stanno innovando, sono in parte già digitalizzate”, ma “devono interfacciarsi con la pubblica amministrazione che va a una velocità diversa”. E’ chiaro che anche “il mondo del lavoro deve adeguarsi ai tempi: esistono sacche di disoccupazione e posti non coperti in azienda, ci siamo posti il problema del mismatch tra domanda e offerta” e “stiamo cercando di capire cosa possiamo fare” per colmare questo gap.
“Molto spesso manca l’ultimo miglio, quel ‘pezzò di formazione: stiamo cercando di portare avanti delle Academy, di raggruppare delle classi di formazione per le imprese che hanno bisogno di risorse – ha concluso Rizzolo -. Un altro progetto che abbiamo portato avanti, che è stato molto apprezzato da Confindustria nazionale, è quello che nei prossimi mesi porterà 25 elettricisti formati nel loro Paese d’origine, l’Argentina, a lavorare in diverse aziende siciliane”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

Fastweb+Vodafone lancia al Politecnico di Milano la nuova frontiera del 5G

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MILANO (ITALPRESS) – Si chiama “5G Cresca” il progetto di Mobile Private Network che Fastweb+Vodafone sta realizzando con il Politecnico di Milano e che vedrà coinvolti anche il Policlinico del capoluogo lombardo, il Museo del Violino di Cremona e Made. Il programma punta a sviluppare infrastrutture tecnologiche 5G in contesti avanzati come i campus dell’ateneo, contribuendo anche a migliorare i metodi di formazione e apprendimento. L’iniziativa è parte di un progetto europeo che prevede lo sviluppo del 5G per la formazione avanzata e promuove la collaborazione tra industria e mondo accademico, per creare occupazione. Una volta sviluppata nell’ateneo milanese, l’esperienza potrà essere replicata anche in altri contesti come le Smart city o l’industria digitale. Attraverso l’integrazione tra connettività avanzata, edge computing e applicazioni all’avanguardia, si vogliono creare le basi per nuovi modelli di apprendimento, collaborazione e gestione dei servizi, che migliorano la vita delle persone e offrono nuove opportunità per le imprese.
“Fastweb + Vodafone può contare su investimenti importanti di 1,4 miliardi l’anno, diretti in primo luogo a potenziare le nostre infrastrutture di rete, ma soprattutto la rete 5G, che rappresenta una grande innovazione, soprattutto in ambito industriale – ha commentato Alessandro Magnino, Chief Strategy & Transformation di Fastweb+Vodafone, a margine della presentazione del programma al Politecnico di Milano -. Abbiamo realizzato oltre 15 progetti in Italia di Mobile Private Network, quindi di rete mobili virtuali che utilizzano il 5G per portare alle aziende tutti i benefici di questa nuova tecnologia. In modo specifico, la sicurezza, le performance incrementate e soprattutto la possibilità di dare affidabilità alle aziende che chiedono una qualità di servizi di un certo tipo. Questo è realtà, grazie ai grandi progetti che abbiamo fatto a scala sul territorio italiano, ma oggi al Politecnico di Milano presentiamo un’ulteriore frontiera nell’evoluzione di questa tecnologia grazie alla MPN 5G Stand Alone”.
“Il progetto ‘5G Crescà riguarda l’implementazione di una rete privata ibrida in modalità Stand Alone in una serie di settori, da quello della medicina all’education. Questo è un progetto trasformativo perchè andrà ad abilitare una serie di casi d’uso per l’industria e poi, con il tempo, anche per i consumatori”, ha spiegato Max Gasparroni, CTO & Security di Fastweb+Vodafone.
“E’ importante iniziare questo progetto dai campus universitari perchè in questo modo possiamo svilupparlo in ambienti controllati, che garantiscano la qualità della connessione necessaria per abilitare tutti questi use cases. Per quanto riguarda le tempistiche siamo in fase implementativa e ci aspettiamo di avere tutti i campus coperti e operativi con la 5G entro metà 2026”, ha aggiunto.
“Con 5G-CRESCA, il Politecnico di Milano – afferma Antonio Capone, Professore del Politecnico di Milano e Principal Investigator del progetto 5G-CRESCA – rafforza il proprio ruolo di laboratorio di innovazione aperta, dove ricerca, formazione e industria collaborano per esplorare le potenzialità del 5G nelle sue applicazioni più avanzate. La rete di campus che stiamo realizzando è una piattaforma sperimentale unica, che consente di testare scenari concreti – dall’apprendimento immersivo alla chirurgia olografica – e di formare studenti e ricercatori sulle tecnologie che stanno trasformando il nostro modo di comunicare, lavorare e apprendere. E’ un passo importante verso un ecosistema in cui la connettività diventa motore di conoscenza e di progresso”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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De Molli “Sicilia prima per tasso di crescita Pil e occupati dal 2019”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Sono molto soddisfatto di questa terza edizione, che produce pensiero, contenuti, fatti e dati di studio e riflessione per indirizzare le scelte industriali della Regione”. Così il Ceo di Teha Group e The European House – Ambrosetti Valerio De Molli a margine di Act Tank 2025, tenutosi a Palazzo Branciforte a Palermo.
“Sono tante le osservazioni positive, ad esempio siamo la prima regione italiana per tasso di crescita del Pil dal 2019 ad oggi, la quarta per investimenti fissi lordi e tasso di crescita degli investimenti, la prima per tasso di crescita degli occupati – continua De Molli, – E’ vero che il valore assoluto del tasso è tra i peggiori in Italia, ma la dinamica è la prima tra le regioni: l’apporto di crescita del valore aggiunto dal 2019 ad oggi è di +20 miliardi, che è la sommatoria del Pil di altre tre regioni insieme, ovvero Valle D’Aosta, Molise e Basilicata”.
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Medicina di genere, le professioni sanitarie per l’equità delle cure

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MILANO (ITALPRESS) – Si è svolto oggi, giovedì 30 ottobre 2025, il convegno accreditato “Gender medicine: a multidisciplinary path toward equality”, organizzato dall’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio con il patrocinio dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio.

L’evento ha visto inoltre il supporto del Vicepresidente dell’Ordine, Moreno Zanardo, in qualità di moderatore, e del Gruppo di Lavoro per l’Equità di Genere dell’Ordine. “Con l’evento odierno, ideale prosecuzione del congresso organizzato in occasione dello scorso 8 marzo, l’Ordine riconferma la sua attenzione al tema della medicina di genere e dell’equità delle cure” dichiara il Presidente, Diego Catania. “Abbiamo ritenuto importante concedere il nostro patrocinio e il nostro pieno sostegno all’iniziativa, consapevoli del fatto che le fondamenta di un sistema salute davvero inclusivo si costruiscono a partire dalla formazione dei Professionisti Sanitari”.

Il convegno, organizzato dai Responsabili Scientifici Silvia Bargeri e Tiziana Rumi, richiama fin dal titolo la sinergia tra professioni diverse, e ha visto il patrocinio anche dell’Ordine dei Fisioterapisti di Milano, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Monza Brianza, Sondrio e Varese e dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Milano, Lodi e Monza Brianza, oltre che dell’Associazione Italiana di Fisioterapia e del Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG). Nel corso della mattinata di formazione, introdotta dai saluti di Melanie Hyde, Referente del programma di Uguaglianza di Genere, Equità delle Cure e Diritti Umani dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’approccio multidisciplinare ha trovato espressione in una molteplicità di interventi e di punti di vista, in grado di illuminare il tema dell’equità delle cure da diverse prospettive.

Dalle considerazioni sullo stato dell’arte in Italia al punto di vista delle Società scientifiche, al ruolo della donna nei ruoli istituzionali e dirigenziali, fino alle sfide e alle opportunità dell’IA e alle misure di contrasto alla violenza, la prima parte del convegno ha offerto una visione trasversale delle criticità da affrontare e dei punti di forza su cui puntare. La sessione è stata moderata dal Vicepresidente Zanardo e dal Prof. Giuseppe Banfi, Professore Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica presso Università Vita-Salute San Raffaele e Direttore Scientifico dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio. “Gli studi di genere stanno acquistando, giustamente, una rilevanza sempre maggiore nel definire le direttrici future del sistema salute” osserva il Prof. Banfi. “Le Professioni Sanitarie devono assumere un ruolo centrale nel cambiamento in atto, e l’istituzione di gruppi di lavoro dedicati, in seno all’Ordine, è lo strumento ideale per favorire tale responsabilizzazione”.

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La seconda parte del convegno, moderata da Rossella Tomaiuolo e da Elena Bottinelli, si è incentrata su diversi approfondimenti di taglio clinico, mettendo in evidenza la necessità di considerare le variabili di genere nella diagnostica e negli approcci di cura, adottando sistemi e strumenti flessibili e inclusivi. A fronte delle molteplici sfide poste in rilievo dalla giornata formativa, l’Ordine lancia un’esortazione all’impegno comune per un equo diritto alla salute. “Il richiamo all’equità di genere, senza un opportuno investimento di tempo, risorse e formazione, rischia di ridursi a una formula vuota” precisa Fabio Corbino, Referente del Gruppo di Lavoro per l’Equità di Genere dell’Ordine. “Ben vengano, dunque, le iniziative che consolidano la sinergia tra istituzioni e società scientifiche, creando le reti e le risorse necessarie per favorire un cambiamento concreto nel Servizio Sanitario Nazionale”.

– Foto ufficio stampa Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio –

(ITALPRESS).

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